Anime & Manga > Lupin III
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Autore: jarmione    18/08/2016    1 recensioni
Un tesoro dell'isola di Hashima, un boss mafioso che lo cerca.
Una famiglia incasinata e tanto caos per la banda di Lupin e i suoi amici.
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Ciao a tutti! Scusate il ritardo nell aggiornare ma avevo deciso di seguire una storia per volta, poi mi è tornata l'ispirazione ed eccomi qui.
Buona lettura, Ciauuu




Furono le parole più dure della sua vita, guidare una nave era nulla in confronto, ma cercó di non pensarci.
Anika sospirava e sbuffava di continuo e non aveva in testa nient'altro che il colpo.
Aveva faticato molto per non pensare più a Goemon nei venti minuti successivi, averlo lì era come se ci fosse una mosca che ronzava, le dava fastidio ma sopportava.
L'aveva fatta illudere che fosse indisposto per tanti altri motivi, tra cui il padre, invece si era sbagliata completamente.
La sera del colpo, tutto era pronto.
Ad Anika era stata fornita una pistola calibro trentotto da mettere nella giarrettiera in caso di necessità.
Gliel'aveva fornita Lupin di nascosto a Jigen, che sapevano entrambi che non le avrebbe mai lasciato in mano un arma.
Fujiko si sarebbe fatta trovare già nel salone e avrebbe tenuto d'occhio Anika per tutto il tempo.
Si era lamentata che non era più una bambina e sapeva cavarsela ma nessuno aveva voluto sentir ragione.
Il viaggio in macchina fu silenzioso, Anika aveva le farfalle allo stomaco.
Lupi e Jigen erano davanti e lei dietro con Goemon.
Si lanciavano alcuni sguardi ma entrambi lo distoglievano subito.
Sarebbe stato più difficile del previsto.
Arrivati sul retro dell'hotel, dove si sarebbe svolto il tutto, Jigen, Anika e Goemon scese e Lupin andó a parcheggiare.
Goemon entrò e andò a posizionarsi dove gli era stato indicato, indossava un kimono nero da cerimonia.
Jigen, invece, non aveva fatto chissà quali cambiamenti.
Prima di entrare fermó Anika "Non farti impressionare, niente panico, niente iniziative personali o finirà tutto a monte, se succede qualcosa ci siamo noi"
Lei annuì "Non ti deluderò"
"Lo so" lui sorrise ed entrarono.
All'ingresso si ritrovarono in un corridoio lungo e alla fine, c'era una porta, nel salone principale.
Un sacco di gente, ricconi e imprenditori vari, erano riuniti in attesa  e tutti avevano piatti pieni di cibo e champagne, come se non mangiassero abbastanza.
Ad Anika avevano sempre fatto schifo i ricconi, erano viziati e pretendevano le cose e in più si abbuffavano.
Lei, invece, assieme a suo padre e suo zio, dovevano procurarsi il cibo e svolte saltavano anche, notare che Lupin ribava anche soldi, ma ci pagava le bollette e i debiti e quello che avanzava era per la spesa.
Che rubare fosse sbagliato lo sapeva, ma in qualche modo dovevano vivere.
Anika aveva imparato il mestiere invece che andare a scuola, in quanto mancavano i soldi per poterla mandare, aveva imparato a leggere, scrivere e contare con Lupin che, con tanta pazienza, le aveva dato un istruzione e le aveva raccontato di tutti i suoi colpi con Jigen e Goemon e di tutte le leggende che gli erano state tramandate.
Anika era sempre stata affascinata e impazziva quando la lasciavano a casa da sola o in compagnia di Fujiko.
"Era ora! Che fine avete fatto?" Parli del diavolo e spuntano le corna, Fujiko li attendeva dietro alla porta "è un pezzo che vi aspetto"
"Parla con Lupin, ha preso la strada dei boschi e poi la tangenziale" rispose Jigen andando al suo posto.
Anika, invece, rimase con Fujiko.
Si guardò attorno e poté notare, posizionati sulle balconate alte del salone, un sacco di agenti di polizia, tra cui Zenigata.
"Zenigata.."
"È lì fermo da più di cinque ore, non badare a lui" le disse Fujiko per tranquillizzarla "Escludendo le scarpe, stai davvero bene mia cara"
Anika non sapeva se fosse una presa in giro o cosa, si limitò a tenere la testa bassa.
"Suvvia che andrà bene" sorrise Fujiko "si va nella mischia" e si avviarono al centro del salone, dove alcune coppie stavano danzando a ritmo di un valzer.
"La mia signora vorrebbe un valzer con me?" Lupin, che era spuntato dietro a Fujiko, la guardò sbavando "come sei elegante mon amour"
"Anche no!" e se ne andò.
"Ma ma...Fujiko!" Sbuffó "non mi ama neanche un po'"borbottò come se fosse un adolescente.
"Ti capisco" mormorò Anika
"Sulle delusioni amorose possiamo darci la mano" sorrise alla ragazza sistemandosi il suo smoking bianco preso a noleggio "balli con me, cherie?"
"Non so ballare"
"Segui me" la portó fra le coppie, che attendevano l'inizio del prossimo ballo.
Quando la musica parti, Anika inizió a seguire Lupin a ritmo.
Non aveva mai ballato in vita sua ma le sembrò facile.
Si guardava spesso i piedi ma dopo che suo zio le disse non farlo, iniziò a muoversi automaticamente.
"Molto bene cherie, il contrario di tuo padre"
Danzarono e, per un attimo, le loro menti sembravano concertate solo al divertimento invece che al colpo, anche se anima sapeva che tutto ciò che Lupin faceva era per un motivo che andava oltre al divertimento.
Ma Anika si sentì bene, libera, si sentiva rilassata.
Suo zio era unico, il migliore, la capiva e per lei faceva di tutto.
Al suo quinto compleanno si vestito da clown solo per lei.
Appoggio la testa al suo petto e sospiró.
"Grazie zietto"
"Di nulla mia cara" le danze finirono "e adesso vai da Fujiko, iniziate a riunirvi nel salone" disse "essendoci parecchia rivalità fra di voi, dovrete puntare più in alto fino a creare trambusto, mentre tutto saranno intenti a guardarvi io penserò al resto, per qualsiasi cosa, Goemon è pronto ad intervenire"
Anika annuì decisa e, dopo aver abbracciato lo zio, corse da Fujiko ed insieme andarono in un altro salone pieno di sedie e poltrone, dove si sarebbe tenuta l'asta.
Si sedettero e attesero.
Oltre al talismano c'erano altri oggetti all'asta, tra cui un quadro di Picasso, una collana di diamanti, un anello nuziale di Enrico VIII e poi il talismano, che aveva la forma di un antico samurai.
"Fare le rivali non ci verrà difficile" scherzo Fujiko, anche se un fondo di verità c'era in quella frase.
Si guardò attorno e poté notare Goemon, posizionato dietro ad alcune colonne, che le osservava.
Quando l'asta cominció, Anika notó un sacco di gente che spendeva una fortuna solo per delle cianfrusaglie, per esempio l'anello nuziale di Enrico XIII, si vedeva lontano un chilometro che era un falso.
Anche Fujiko sembrava annoiata e non vedeva l'ora di avere fra le mani quel talismano.
Quando finalmente giunse il suo turno, il salone era in fermento.
"Amuleto sacro dell'isola di Hashima, prezzo di base duecento mila dollari americani!"
Anika rimase sbalordita, che razza di cifre esorbitanti.
A vederlo non valeva più di venti dollari, ed era già buono.
"Trecento mila!"
"Quattrocento mila!"
"Cinquecento mila!"
"Cinquecento mila per il numero quarantasei, nessuno offre di più?!"
A quel punto intervenne Fujiko
"Un milione di dollari!" 
Tutti si voltarono verso di lei, sbalorditi e con aria scioccata.
"Ehm...un milione di dollari alla signora ventisette , nessun'altro?!"
Lei fece un cenno ad Anika, facendole capire di intervenire.
"Due milioni di dollari!"
Ancora più sgomento da parte degli ospiti.
"Due milioni e mezzo di dollari!" Ribattè Fujiko.
Intanto, da lontano, Anika scorse Lupin che cercava di rubare il talismano mentre nessuno lo vedeva.
Si era travestito da assistente e Anika si chiese che fine avesse fatto l'originale.
Tra lei e Fujiko era nata una vera e propria sfida e, quando si accertarono che Lupin ebbe il talismano, Fujiko disse l'ultima cifra.
"Cinque milioni di dollari!"
Il gestore quasi urló "cinque milioni di dollari alla signora ventisette, nessun altro?" Era ovvio che nessuno avrebbe puntato oltre "cinque milioni uno, cinque milioni due, aggiudicato alla signora ventisette e...aaaah" l'uomo urló quando non vide piu il talismano "ma che fine ha fatto?"
All'improvviso, la massa di poliziotti che presidiava l'hotel si scagliò verso il palco e verso le due donne.
"Fermi tutti!" Zenigata spuntó dal fondo sfoderando delle manette versione lazo texano "quell'uomo è Lupin!"
L'assistente si levò la maschera, mostrando la sua vera identità.
Anika si era sempre chiesta come facesse a cambiarsi così in fetta.
"Sempre perspicace Zazà" mostro il talismano "questo però viene con me, ciao ciao" e venne tirato su da una corda, che nessuno aveva notato, comandata da Jigen.
"Stammi dietro" Fujiko fece mettere Anika alle sue spalle ed estrasse una pistola puntandola in aria.
Una corda spuntó fuori e si fissó al soffitto.
Fujiko afferrò Anika e vennero tirare sopra, prima che la polizia gli saltasse addosso.
Raggiunsero la finestra aperta e attesero.
Goemon era invece saltato giù e aveva completamente lasciato in mutande la polizia.
"Raggiungiamo tuo padre" Anika annuì e dentro di se si sentì euforica.
Il suo primo colpo, non era andato proprio come sperava ma le andava bene lo stesso.
Fughe rocambolesche, ecco quello che adorava.
All'improvviso, Anika avvertì una presa al suo polso e venne trascinata giù da un paio di manette.
Venne presa al volo da Zenigata.
"Lupin arrenditi!" Urló "so che sei ancora qui, fatto arrestare e comincerò con lei!"
La polizia si era schierata attorno a Zenigata, formando una vera e propria barriera umana.
"Lasciala andare Zazà! Lei non c'entra!"
"Era con Fujiko e in automatico c'entra!"
"Lasciala Zazà!"
"Arrenditi Lupin" guardò i poliziotti "fuoco!"
La polizia iniziò a sparare verso di loro, Goemon paró i colpi con la spada e Jigen, che aveva mollato l'attrezzatura, iniziò a sparare anche lui.
Zenigata, né approfitto a dileguarsi con Anika.
"Lasciami andare!" Si dimenò lei è la pistola, fornita da Lupin e che non le era servita a niente, cadde da sotto il vestito.
"Anche armata vai in giro vedo, sequestrata!" Prese la pistola e se la mise in tasca, sorridendo fiero di aver preso un membro della banda Lupin.
"Lupin verrà a prendermi!"
"Lupin si consegnerà a me pur di lasciarti andare e vedrai che non sarà difficile, se eri con loro significa che sei della banda perciò sei in arresto"
Anika sgranò gli occhi, Zenigata non sapeva nemmeno di lei.
Ecco perché Jigen non voleva mai farla partecipare, la teneva nascosta dalla polizia.
L'aveva sempre protetta.
Sapeva sempre cavarsela, le sarebbe bastato un calcio p qualche mossa di arti marziali per stenderlo e scappare, ma aveva paura, non sapeva come reagire e si sentiva impotente.
Venne trascinata nella macchina della polizia, che subito venne messa in moto.
Nel passare per strada li vide correre sopra i tetti.
Jigen, da sopra, si accorse della macchina "Anika!"
"Papà!"
"Cosa? Papà?" Zenigata si affacciò e vide Jigen.
Il pistolero estrasse al volo la pistola e prese la mira, ma in quel momento sembro non vedere niente di quello che accadeva.
Gli stavano portando via Anika sotto agli occhi e lui non reagiva.
All'improvviso sparó un colpo e l'ultima cosa che vide, prima che la macchina della polizia svoltasse l'angolo, era Anika che si portava una mano al braccio e perdeva i sensi.
"ANIKA!"
  
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