Crossover
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Autore: Crybaby    27/04/2009    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Reunion

Ancora accecato, Gohan non si avvide dello spegnimento di L e del suo laser. Seppur debole, la sua Kamehameha raggiunse il corpo inanimato dell’androide e lo disintegrò.
Stremato, il saiyan cadde a peso morto sul suolo del pianeta, prima di perdere i sensi.

Trunks ripose la spada di Tapion nella capsula e si inginocchiò accanto a Goten.
-Tieni, amico.
.Un… senzu?- mormorò, vedendo quello che Trunks aveva tirato fuori da una tasca -ti ringrazio, ma credo che Vegeta ne abbia più bisogno in questo momentGLOM!
Non c’era “ma” che tenesse. Trunks gli fece masticare ed ingoiare il senzu con la forza: nel giro di pochi secondi Goten riprese colorito e vigore e scattò in piedi più forte di prima. Tuttavia, stava fissando il compare con sguardo tutt’altro che felice.
-Seriamente, avresti dovuto conservare quel senzu per tuo padre. La sua aura è quasi inesistente! Non hai pensato a questo?…
-Certo, che ci ho pensato. Così come ho pensato che non avrei mai potuto abbandonare qui il mio migliore amico.
-…
-E poi, di senzu, per papà ce n’è ancora uno. Io e la mia squadra non ne abbiamo avuto poi molto bisogno, durante la nostra avventura. Quello che tengo ancora, ad esempio, è avanzato a Usagi (più perché non ho mai avuto occasione di darglielo, cha altro…), quello che ti ho dato, invece, inizialmente era di Shikamaru.
-Shikamaru, Shikamaru… sì, mi ricordo di lui. Appena lo rivedi, digli che gli sono doppiamente grato.
-Perché doppiamente… ah, ora ricordo! Ti riferisci a quando ha impedito a Choji di farti a pezzi! Però, non mi pare che a casa mia ti sia andata altrettanto bene!
-E piantala! Capita a tutti di sbagliare! A proposito, devo richiamare Valese al più presto e chiarirle tutto, mi sa che ha freinteso un po’ troppo il mio rapporto con quella S…
-GIRU GIRU! PERICOLO! PERICOLO! SI AVVICINA IL PERICOLO! PERICOLO! PERICOLO! PERICOLO!!!
Il piccolo Gill, che sino a quel momento era rimasto a svolazzare placido sulle teste dei due ragazzi, d’improvviso si mise a rimbalzare da una parete all’altra, sparando missilini a casaccio e indicando un punto sul fondo della galleria. Con molta fatica, Trunks convinse il robottino a rintanarsi sotto la sua giacca e, insieme a Goten, si mise in posizione d’attacco.
-Dì un po’, Goten- sussurrò a denti stretti -chi era la tipa contro cui stavi combattendo?
-S come sangue, diceva di far parte del “glorioso esercito di Chaos Goku”. So cosa stai pensando, anch’io sono rimasto scioccato quando ho sentito quel nome. Ma ti spiegherò tutto dopo. Ora occupiamoci di questo che sta arrivando.
Trunks annuì in silenzio. Dopo un’attesa che sembrava interminabile, finalmente i loro occhi avvistarono una figura uscire dal buio della galleria e correre all’impazzata verso di loro. Ma non aveva affatto l’aria di essere un nemico, anzi.
-Ehi, ma quella è…
Prima che Goten potesse finire di parlare, Makoto Kino travolse come birilli i due saiyan e il robottino e proseguì la sua corsa disperata. Dopo pochi metri, però la ragazza si rese conto chi aveva investito e fece marcia indietro.
-Ragazzi?- mugolò la sailor -siete proprio voi?
-In carne ed ossa, quelle rimaste intatte… Ehi! Calma!
Makoto balzò addosso ai due e li abbracciò forte forte.
-Sapeste quanto sono felice di vedervi! Ho avuto tanta paura!
-B-beh, ti capisco, trovarsi davanti uno dell’esercito di Chaos non dev’essere piacevole…
-Cosa? Ah, ma io non parlavo di loro! Quegli androidi non mi spaventano mica, figurati! Io parlavo degli insetti!
-Insetti, certo. Senti, Makoto- propose Trunks, rimettendosi in piedi -immagino che tu e la tua squadra siate arrivati qui molto prima di noi. Per favore, se sai qualcosa, spiegaci tutto nei minimi dettagli.

Qualcuno, dall’ottantesimo piano del grattacielo, aveva assistito all’intera battaglia fra L e Gohan.
L’androide F se ne stava immobile, con le braccia incrociate, di fronte al vetro della grande finestra. I suoi occhi erano persi nel vuoto, così come la sua mente elettronica. Una voce alle sue spalle la riportò bruscamente alla realtà.
-‘Sera, F. Visto che roba?
Una ragazza dalla pelle grigia e occhi verdi come i suoi capelli era appena entrata nella stanza. Indossava un accappatoio, e stava sfregandosi la testa con un asciugamano.
-Che fortuna che hanno costruito la vasca vicino alla finestra, altrimenti non mi sarei mai potuta godere un simile spettacolo!
-Non dirmi che sei stata a farti il bagno per tutto questo tempo, N- disse F, con voce inespressiva.
-Proprio così F! Forse ci ho messo più tempo del previsto, ma ora sono pronta! Non vedo l’ora di entrare in azione!
-Capisco. Chi hai deciso di affrontare?
-Beh, mi sembra ovvio, andrò a trovare quel tizio che ha ucciso L. Nelle pessime condizioni in cui si trova non potrà che cadere sotto i miei colpi! Bene, io vado ciao!…
N si girò e fece per uscire dalla stanza, quando una frusta bianca le strinse la vita e la immobilizzò.
-Che stai facendo F? Lasciami!
-Non è stato quel ragazzo a distruggere L.
-Come no? Ma se l’abbiamo visto!…
-Non è stato lui- proseguì F, ignorandola -si è bloccato di colpo, come se si fosse spento. O come se QUALCUNO lo avesse spento. “Ti ricordo che sono stata io a creare te e tutti e venticinque i tuoi amici! Sappi che mi basta premere un bottone per disattivarti!” Queste erano le parole di Baby Bulma. Pensavo stesse scherzando, ma dopo quello che ho visto mi devo completamente ricredere. Ne sono sicura, dietro questa storia non può che esserci quella strega.
-E allora? Che differenza fa? Si vede che L non le piaceva più e allora ha deciso di spegnerlo! Succede! F, ti prego, lasciami andare!…
Al contrario, l’androide bionda diede uno strattone alla sua frusta e costrinse N e guardarla dritta negli occhi.
-Non osare parlare di L come se fosse un giocattolo.
La frusta bianca si strinse sempre più forte intorno alla vita di N, fino al punto di romperla in due.
“Uff. Era da tanto che volevo sbarazzarmi di te. E ora, “grazie” a Baby Bulma, ho avuto una buona motivazione per farlo.”
F scavalcò i rottami di N, stando bene attenta a non toccarli. Quindi, con passo deciso, uscì dal locale, chiudendosi la porta alle spalle.
“Te lo prometto, L. Quella vecchia strega si pentirà amaramente di averci creati.”

Seguendo nel frattempo le indicazioni del radar cercasfere e correndo dietro la scia del piccolo Gill, Sailor Jupiter aggiornò i due saiyan sulla situazione corrente, dalle sfere del drago sfuggite nello spazio agli androidi dell’esercito di Chaos, passando per la presenza quasi certa di Chaos Goku su quello stesso pianeta.
-Fantastico, grandioso- sbuffò Goten -se solo riuscissimo a ritrovarci e riunirci tutti nello stesso posto, forse qualche speranza di uscire vivi da questa situazione potremmo anche avercela…
-Io non sono d’accordo- replicò Makoto -in senso buono, eh! Da quel che ho sentito molti degli androidi sono già stati sconfitti, e nessuno dei nostri è morto in battaglia.
-Grazie al cielo. Però, ancora non mi è chiaro il ruolo delle sfere del drago, e dei draghi malvagi, in tutta questa storia. Possibile che Chaos li abbia riportati in vita solo per attirarci sul suo pianeta?
-Forse è andata proprio così, Goten. In ogni caso, tra poco lo scopriremo.
Trunks fece cenno agli altri due di fermarsi e gli indicò Gill, immobile di fronte ad un portone d’acciaio.
-GIRU GIRU… SFERE DEL DRAGO LOCALIZZATE… DA QUESTA PARTE… GIRU GIRU…
-Strano- commentò Goten -per una volta non ha detto…
-PERICOLO! PERICOLO! PERICOLO! PERICOLO! PERICOLO! PERICOLO! PERICOLO!…
-Perché non sto mai zitto?
-Sembra resistente- disse Makoto, bussando sulla porta -inoltre non ci sono maniglie né serrature. Come entriamo?
-Così.
La sailor fece appena in tempo a tuffarsi di lato, che i due saiyan lanciarono un raggio d’energia addosso al portone, polverizzandolo.
-Ottimo lavoro, socio!
-Ne dubitavi, Trunks? E poi Pan diceva che non ero più capace… Makoto, c’è qualcosa che non va? Ti vedo spaventata…
-Io? Noooo! Anzi, mi fa molto piacere rischiare la vita in modi così idioti! Figurati! Entriamo.
I quattro varcarono la soglia distrutta. Si ritrovarono in un locale grande quanto un hangar: dei giganteschi monitor di computer, sui quali venivano proiettate solo righe verticali colorate, riempivano un lato della stanza; l’altro lato era occupato da diverse colonne di vetro contenenti liquidi di diversi colori, che costituivano l’illuminazione del luogo. I ragazzi, però, trovarono l’aspetto molto più interessante sul fondo di quella specie di laboratorio. In cima ad una scalinata, li stava aspettando una donna: aveva i capelli biondi raccolti, portava un paio di occhiali e indossava un camice bianco.
-Era ora che arrivaste. A quanto pare quelle fallite delle mie colleghe non sono riuscite a fermarvi. Lo sapevo, alla fine mi tocca sempre fare tutto da sola.
-Chi sei tu?- chiese Trunks, quasi urlando -e soprattutto, dov’è mio padre? Lui è qui, così come le sfere del drago! Non negarlo!
-Quante domande. Lasciatelo dire, giovanotto, sei proprio maleducato. Comunque, mi presento: il mio nome è B, androide facente parte dell’esercito di Chaos Goku. Per quanto riguarda la seconda domanda…
B si spostò di lato, permettendo ai ragazzi di vedere quello che teneva nascosto alle proprie spalle.
Al di là di una spessa lastra di vetro, c’era Li Shenron.

  
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