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Autore: Always221B    18/08/2016    3 recensioni
-Agghiacciante. - commentai.
-Oh non essere sciocco. E' invenzione pura.
Gli passai la lettera, e lui estrasse un foglio giallognolo.
Bloccai la sua mano con la mia, trattenendolo.
-Andiamo John, non sarai mica superstizioso? -mi domandò Sherlock, sistemandosi la camicia viola.
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over, Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccomi qui, scusate l'infinita attesa ma ho davvero avuto trecentonovantaquattro impegni ultimamente!
Mi siete mancate/i tantissimo, e davvero grazie infinite di recensire e seguire questa storia, siete gentilissime/i a concedermi un po' del vostro tempo!
Spero che questo capitolo non vi deluda, è un po' più breve dei precedenti, ma prometto che aggiornerò a tempo debito! 
Grazie ancora a tutti!













Si torna a casa?







                                         Hotel Del Nevischio




Ok, forse era stato prematuro pensare che Sherlock Holmes si fosse spaventato a tal punto da chiudere la bocca e preparare le valigie per tornare a Londra.
Sì, era stato decisamente prematuro.
Lo intuii una mattina, in albergo, quando lo vidi armeggiare con la sua valigia pressocché vuota, mentre estrasse un piccolo bauletto.
Fece scattare il sigillo che lo teneva chiuso e tolse fuori un kit portatile per rilevare ed analizzare le impronte, un piccolo microscopio, che probabilmente detestava,
e dei fascicoli sui dipendenti del signor Brine.
-Da dove li hai presi quelli?- domandai, notando il blocchetto di documenti.
-Lestrade ha fatto qualche chiamata stamattina, mentre dormivi, ho incontrato il capo della polizia. 
-E ti permette di svolgere indagini affiancato dalle forze dell'ordine? -chiesi, incuriosito.
-Ovviamente John, gli servo.
-Pensi che il colpevole sia la donna che ha accoltellato Cass? - domandai ancora, maggiormente interessato.
-Cass? -chiese, di rimando.
-Castiel. 
-Sì, avevo capito. - affermò freddo. - Comunque mi pare piuttosto ovvio, anche se noiosamente facile.
-Facile?- domandai, sconcertato. -Ci ha fatti quasi ammazzare da un fantasma. 
-Mmh. 
-Ha ferito Cass.
-Ancora quel coso con le ali? -sbottò, sollevando per la prima vola lo sguardo dai fascicoli per fissarmi, offeso.
-Scusa?
-Abbiamo tutti rischiato lì dentro. Non solo il falso agente. - rispose, piatto. 
-Magari se fissi i suoi occhioni blu per un'altra eternità capisci che ha rischiato più di noi, per noi. - dissi, sconcertato. - Sei stato tu a voler rimanere, ad ogni costo. 
Sollevò un sopracciglio. -Quello che dici è fuoriluogo.
-Ah sì? - domandai, senza neppure rendermi conto. 
-Lo stavo semplicemente leggendo. - affermò, atono. 
-E io ringraziavo un angelo di essere stato gentile!
-Mh, sì, affibbiandogli un nomignolo, se non sbaglio. - disse, trasformando la domanda in un'affermazione. 
-L'ho chiamato Cass, come hanno fatto tutti. - sospirai, alzando gli occhi al cielo.
-Per tutti intendi due uomini che conosce da chissà quanto, uno dei quali è il suo 'non ragazzo'. 
-Sherlock Holmes, sei, per caso, geloso? - affermai, ancorando il suo sguardo al mio.
-La gelosia altro non è che una risposta psicologica e fisiologica nata.. 
-Sherlock. - lo chiamai.
-...in relazione ad un atteggiamento..- tentò di continuare. 
-Sherlock! - gridai. 
Quando si rese conto della mia totale assenza di buone intenzioni smise di proseguire quello stupido discorso.
-Cosa? - sbuffò.
-Sì o no?- chiesi, stufo di quei dannati giri di parole. 
-Non mi piacciono affatto queste domande. - affermò, sentenendosi schiacciato. 
-Eppure sei noto per la tua schiettezza. - risposi.
-Questo è falso. Io sono un bugiardo cronico. 
-Non hai mai mentito. Non a me. Ma sai che c'è? Non occorre nemmeno che apri bocca, so già qual'è la risposta.
-John, andiamo! Ti ho mentito un sacco di volte!
-Ma per stupidaggini, per zollette di zucchero drogate o per impedirmi di vedere i miei show preferiti. - affemai, senza riuscire a non sorridere.
-Sono davvero di pessimo gusto. - rispose lui, sogghignando. 
-Non mi hai mai mentito. - dissi, tentando di tornare serio.
-Ti ho fatto credere di essere morto. 
Rimasi di sasso, sentendo ancora una volta quel dolore lancinante. 
Una pugnalata violenta, che squarciò l'aria  e mi fece mancare il respiro, anche se per pochi istanti. 
Un pugno nella bocca dello stomaco.
-E mi hai mentito anche tu. - continuò, con quella voce baritonale che mi avrebbe fatto accettare di vendere l'anima per sentirla ancora. E ancora.
-Io non ti ho mai detto menzogne. - risposi, tentando di ricomporre la mia voce che era ormai andata in frantumi. 
-Ieri mi hai detto... 
-Sì, lo so cosa ti ho detto. 
-Hai detto di amarmi. 








****************






                                                         Shaptar Motel 



Il silenzio era pesante, carico di ansia e paura. 
Castiel era sdraiato sul letto, gli occhi socchiusi e la fronte imperlata di sudore. 
Da quando aveva assunto la grazia di un altro angelo, per tentare di riparare all'assenza della propria, era diventato stanco e molto debole, talvolta avvertiva anche 
uno strano senso di fame, come se non fosse nient'altro che un comune mortale. 
Si sentiva più fragile, tanto che non riusciva neppure a curare quella ferita relativamente superficiale. 
Ma sarebbe guarito, lo sapeva benissimo, solo che gli occorreva più tempo. 
Doveva rassegnarsi ai nuovi ritmi. 
Nel frattempo, nella cucinetta comune del motel, il maggiore dei Winchester, si era armato di tegami e scodelle, deciso più che mai a ripetere la ricetta che sua mamma gli preparava ogni volta che lui prendeva la febbre. 
Sbucciò delle patate, e non seppe neppure quante carote tagliò. 
Finì di cucinare la pietanza e la mise in una delle ciotole sigillate trovate in cucina. 
Dean entrò nella sua camera con la tazza di brodo fumante tra le mani. 
Si avvicinò al letto dove riposava Castiel, e poggiò la ciotola sul comodino, per rimboccargli le coperte felpate e decorate con immagini di animali selvatici. 
Passò una mano in quei capelli dannatamente scuri e scompigliati. 
L'angelo aprì gli occhi, debolmente.  -Dean. - lo salutò, tentando di mettersi a sedere. 
-Aspetta, faccio io. - gli rispose lui, prendendo il peso del suo corpo sulla spalla, per aiutarlo. -Ti ho preparato il brodo. 
-Ma io non mangio. - disse, con un sorriso dolce. 
-Non mi importa. Il tuo corpo ha bisogno di forze. - rispose lui, pronto a costringere Castiel a mandare giù qualche boccone. -Non me ne vado finché non metti
qualcosa nello stomaco. 
Il biondo sollevò il cucchiaio colmo di cibo, avvicinandolo alle labbra del moro.
-Jimmi Novak è morto Dean, non ha bisogno di mangiare. - disse, con un'espressione confusa. -E poi io non voglio che tu vada via.- continuò, respingendo la posata.
-Cass ti prego, ho bisogno che tu stia meglio. - rispose il ragazzo dagli occhi verdi, continuando ad accarezzare i capelli dell'angelo. 
Se suo fratello fosse entrato in quel momento, pensò, sarebbe morto d'imbarazzo.
-Non preoccuparti Dean, siamo vicini alla mia grazia, la sento. - rispose lui.
-Ok, ma per ora mangia qualcosa. 
Prese il cucchiaio semicolmo e lo appoggiò sulle labbra.
Sorseggiò il brodino e sorrise al cacciatore. -Grazie Dean, è squisito. 
-Non sa di molecole? - domandò Winchester, sorridendo. 
-Sono le più buone molecole che io abbia mai assaggiato. -rispose l'angelo, muovendo la testa contro la mano di Dean, come per aumentare il contatto del cacciatore
che gli accarezzava i capelli. 
Il biondo rise. -Ti piace quando faccio così? - chiese, continuando a massaggiare i capelli scomposti. 
Dean pensò di poter morire alla vista dell'espressione più dolce mai esistita.
-Sei fottutamente bello, Castiel. - gli disse, senza pensare e senza potersi trattenere. 
-E' solo un tramite. - gli rispose l'altro, inclinando la testa di lato. 
-Già, e in realtà non mi piaceva neppure prima di conoscerti veramente. 
L'angelo rise. -E' un modo per dire che mi ami anche se indosso un uomo? - chiese, ancora inclinando il capo.
-Dannato pennuto. - gli rispose, facendo incontrare le loro labbra. -E' un modo per dire che ti amo e basta.















Eccomi di nuovo qui, grazie piccole fangirl per esservi fermate a leggere anche questo capitolo!
Alla prossima ragazze :3

 
   
 
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