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Autore: ChiaraBJ    18/08/2016    4 recensioni
La vita di Ben è sottosopra... Semir è accusato di aver commesso un brutale omicidio, tutte le prove sono contro di lui.
Questa volta sarà Ben a dover ‘tirare fuori dai guai ’ il suo socio. Ma ovviamente c'è sempre qualcuno che vuole mettere il bastone fra le ruote e ostacolare il giovane ispettore nella ricerca della verità: una vecchia conoscenza:il commissario Bohm!
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La rivincita di Ben

Era l’alba di una bellissima giornata quando Ben, indossata l’imbragatura, si preparò a scalare la montagna situata dietro il cottage dove Semir aveva trovato rifugio.
Con agilità ed esperienza Ben cominciò l’ascesa, una mano dopo l’altra, un piede dopo l’altro.
In quel momento gli sembrava di essere tornato un ragazzino quando, messa per la prima volta l’imbragatura con l’aiuto di un suo zio affrontò una parete rocciosa.
Ricordava ancora come fosse ieri quella stupenda sensazione di libertà mista a paura, come un novello ‘Uomo Ragno’ che passo dopo passo raggiungeva la cima della montagna.
Mai avrebbe immaginato di dover affrontare quella parete per raggiungere il suo socio dall’altra parte del monte, ma in cuor suo sentiva l’impellente bisogno di informarlo tempestivamente degli eventi accaduti il giorno prima , doveva sbrigarsi, fare in fretta.
E poi forse avrebbe dovuto anche trovare un altro nascondiglio per Semir.
Infatti mentre si preparava all’ascesa aveva quella strana sensazione di essere osservato, ma più di tanto non ci badò in fondo lui avrebbe avuto un discreto vantaggio su qualsiasi persona avesse voluto seguirlo.
In ogni caso se qualcuno avesse collegato la sua scalata alla proprietà del padre a meno che non fosse provvisto di un elicottero non sarebbe arrivato prima di lui e Ben avrebbe avuto tempo per avvisare Semir e lasciare il cottage.
Ben saliva rapidamente, sembrava non sentire la fatica, tutti i suoi pensieri erano concentrati sull’arrivare il prima possibile da Semir.
Quanto avrebbe voluto fermarsi qualche minuto e contemplare quel stupendo paesaggio, purtroppo quella era l’unica cosa che non poteva permettersi di fare in quel momento.
L’ascesa durò circa un’ora e mezza mentre la discesa fu molto più breve, anche perché il cottage del padre era situato a metà della montagna.

Mentre Ben affrontava la parete, Semir al cottage si stava svegliando, quella notte aveva avuto una serie di incubi e la fronte imperlata di sudore e il respiro quasi affannoso al risveglio ne era un’ulteriore conferma.
Cominciava a ricordare qualcosa, chiedendosi come era possibile dimenticare fatti dolorosi, ma poi gli vennero in mente le parole di Ben, molto probabilmente, la forte botta in testa aveva contribuito alla sua momentanea amnesia, la paura e la disperazione di essere colpevole aveva fatto il resto.
Semir aveva ricordi ancora un po’confusi come fossero una sorta di flashback, rammentava di essere stato a casa di Maja dopo averla incontrata all’uscita di un negozio, di aver bevuto qualche birra seduti sul divano di casa sua, discusso della trama del romanzo di cui la ragazza aveva una copia poggiata sul tavolino davanti a loro.
Poi dopo un paio d’ore di conversazione e di lattine di birra si era alzato dal divano per andare … già per andare dove? Forse in bagno?
Mentre stava cercando di mettere insieme spezzoni di ricordi come fossero una sorta di un intricatissimo puzzle Semir scese le scale ritrovandosi vicino alla soglia d’entrata del cottage.
Ormai erano quasi due ore che Semir continuava a ripetere  movimenti e frasi che lo aiutassero a far luce sulle ultime ore di vita di Maja quando tutto ad un tratto la porta si spalancò violentemente e, pistola in pugno, fece la sua comparsa il commissario Bohm.
“Alzi lentamente le mani, Gerkhan! La dichiaro in arresto per l’omicidio di Maja Dekker. Sa è un peccato che non siamo in America, sarebbe stato bello leggerle i diritti” disse trionfante Bohm.
Per un attimo a Semir parve di vivere in un sogno, gli sembrò quasi di vedere un luccichio negli occhi tronfi del commissario e brillii  provenienti dai denti bianchissimi come una sorta di assurdo cartone animato, mancava solo la stella splendente da sceriffo.
Purtroppo non era un sogno, ma un spaventoso incubo trasformato in realtà.
Semir era sconvolto e anche spaventato; come aveva fatto Bohm a trovarlo?
Per un secondo si chiese se il commissario fosse riuscito a far parlare Ben con metodi pochi ortodossi, anche se Semir era più che sicuro che piuttosto che tradirlo il ragazzo avrebbe preferito morire.
“Bohm …le posso giurare che non sono stato io…sto cominciando a ricordare qualcosa…lei mi deve credere” si difese Semir alzando le mani.
“Senta io non sono il suo collega Jager, io guardo i fatti” rispose duramente Bohm e sul suo volto comparve un sorriso soddisfatto quanto diabolico.

“Le do due secondi per darmi la pistola Bohm, dopo di che potrei anche valutare l’ipotesi di spararle, che ne dice?” disse Ben comparendo improvvisamente dietro le spalle di Bohm che aveva incautamente lasciato la porta aperta, arrivando oltretutto da solo, senza un collega d’appoggio.
“Jager è impazzito? Abbassi la pistola, dannazione!” replicò rabbioso Bohm tenendo sempre puntata la pistola contro Semir “Anzi la dichiaro in arresto per complicità nell’omicidio di Maja Dekker”
“Non mi sembra nella posizione più adatta per impartire ordini” replicò serio come non mai Ben “E dovrebbe saperlo che mal tollero che mi siano imposti, figuriamoci i suoi”
“Ben per favore” supplicò Semir vedendo che nessuno dei due era disposto a cedere o ad abbassare l’arma “Non fare sciocchezze, non renderti colpevole …”
“Oh per la miseria, basta fatela finita tutti e due!” sbottò Ben dopo di che diede un deciso colpo in testa a Bohm col calcio della pistola tramortendolo.
Il ragazzo però non lo lasciò cadere come un sacco di patate, anche se la cosa gli sarebbe piaciuta, lo prese al volo accompagnandolo a terra.
“Ma Ben ti si è fuso il cervello?” Semir era allibito e al contempo spaventato “Lo hai colpito, ma …ma”
Semir non poté concludere la frase, fu interrotto da un deciso Ben.
“Semir, adesso piantala! Comincio ad averne le scatole piene! Bohm ti avrebbe arrestato e ringrazia il cielo che non si è portato dietro la cavalleria, comunque dobbiamo andare, se uno stupido come Bohm è arrivato fino a qui chi ti sta cercando potrebbe fare altrettanto”
“Ma come è arrivato fino a qui Bohm?” chiese perplesso Semir “Ti sei fatto seguire come un pivello?”
“Ehi socio, ma per chi mi hai preso?” Ben cominciò un po’ ad alterarsi, ma poi capendo che Semir aveva parlato così perché era in uno stato decisamente  confusionale data la situazione, riacquistando lucidità e calma gli rispose:
“Caspita forse Bohm è meno stupido di quanto credessi. Ieri sera sono stato a casa tua, all’uscita me lo sono trovato davanti” poi mettendosi una mano in fronte “Che idiota e quella sensazione che ho avuto prima della mia ascesa…”
“Non capisco…” chiese alquanto perplesso Semir.
“Dicevo che ieri sono andato a casa tua e quando sono uscito ad aspettarmi c’era Bohm. Avrebbe avuto tutto il tempo per mettere un localizzatore sotto la mia macchina”
Semir guardò fuori dalla porta “Ma non mi pare tu sia arrivato in macchina e poi sei in tenuta…da scalatore o sbaglio?”
Ma Ben non lo stette ad ascoltare stava cercando di capire come Bohm fosse arrivato fin lì e valutare se andare via dal quel posto subito o meno.
“Sicuramente Bohm avrà spulciato tutte le proprietà di mio padre, avrà scelto quella più vicina…quella sensazione che avevo mentre mi vestivo…qualcuno dei suoi mi avrà sicuramente seguito in auto, poi ha chiamato Bohm riferendogli  la mia posizione. Il nostro ‘eroe’ avrà voluto verificare di persona. Non si è portato dietro nessuno perché come sempre gli piace agire da solo,  per non dover condividere la gloria con nessuno…e se si fosse sbagliato…nessuno lo avrebbe saputo o deriso” poi tornando a guardare Semir continuò  “E comunque, per la cronaca sono venuto qui ‘scavalcando’ la montagna”
“Come scusa?” chiese basito Semir.
“Sì, se Bohm mi avesse seguito avrebbe dovuto desistere, non penso avesse dietro l’attrezzatura per una scalata”
“Sì la mossa sarebbe stata astuta, purtroppo eccolo qui, il nostro ‘eroe’!” disse sarcastico Semir, poi vedendo che Ben lo ammanettava disse “Ma adesso che stai facendo? Sei un civile che ammanetta un commissario dell’LKA, quando si riprenderà sarà a dir poco incazzato…”
“La Kruger mi ha restituito la pistola e il tesserino” replicò con un mezzo sorriso Ben.
“Quella donna ti vuole troppo bene, fosse stato qualcun altro” replicò secco Semir.
“Senti non sono in vena di prediche, socio!” sbroccò Ben “Speriamo solo che Bohm non abbia avvisato nessuno, rischiamo che ci piombi qui la SEC in assetto di guerra, anche se dubito visto che in questa zona prendono solo i cellulari satellitari. E a proposito raccogli la pistola del nostro ‘eroe’…potrà esserti utile visto che non sono riuscito a procurartene una” disse Ben finendo di ammanettare Bohm spostandolo in mezzo alla stanza “E mentre aspettiamo che il ‘bello addormentato’ si svegli, che ne dici di raccontarmi quello che stavi dicendo a lui? Ti ho sentito dire che cominciavi a ricordare qualcosa”
“Sì, mi sono ricordato che io e Maja stavamo conversando, bevendo birra a fiumi e ho sentito il bisogno di andare in bagno, quando sono uscito qualcuno da dietro le spalle mi ha colpito e sono caduto disteso in mezzo al piccolo bagno. Pochi istanti dopo ho sentito uno sparo e d’istinto ho portato la mano sopra la fondina, ma era vuota. Allora anche se la testa mi girava e mi faceva male sono andato verso la sala e ho visto l’uomo che le toglieva dalle mani il manoscritto. Io gli sono piombato alle spalle, forse credeva che fossi morto visto che ho sbattuto violentemente la testa sul lavandino, volevo fermarlo ne è nata una colluttazione, mi stava per sparare, ma sono riuscito a scappare”
“Lo hai visto in volto? Sapresti riconoscerlo, fare un identikit?” chiese Ben euforico nella speranza di dare un volto e un nome all’assassino.
“No, mi sembra avesse qualcosa che gli copriva il volto, un passamontagna, forse un foulard, ma adesso che mi ci fai pensare aveva uno strano tatuaggio, mi pare sul polso. Che strano adesso che ci penso mi pare di averlo già visto quel tipo di tatuaggio, ma non ricordo dove” rifletté Semir.
“Vedrai ti verrà in mente comunque a casa tua la copia del manoscritto della Dekker non c’era, sono stato là ieri sera e quello che aveva la ragazza in casa al momento del suo assassinio è stato portato via sicuramente dall’assassino stesso”
“Io non l’ho dato a nessuno…pensi che l’assassino si sia intrufolato a casa mia e se lo sia portato via?” A Semir vennero i brividi, fortuna che sua moglie e le bambine non erano in casa, aveva trovato suo malgrado una nota positiva a quella momentanea separazione.
“Semir, tu lo hai letto? Di cosa parlava? Perché a questo punto sono sempre più convinto che il movente dell’omicidio della Dekker sia il manoscritto”
“Non lo so, non l’ho nemmeno sfogliato, tu al confronto hai letto più di me la sera che ci siamo trovati a casa mia”
“Sì ho letto qualche frase qua e là, ma non mi sembrava così…strano o compromettente” ragionò Ben.
“Maja mi accennò la trama” continuò Semir “Un omicidio, un pirata della strada, la polizia che indaga, poi non mi disse altro, diceva di non voler rovinarmi la sorpresa del finale”
“Comunque c’è dell’altro, purtroppo è stato ucciso il suo ragazzo, ieri pomeriggio e hanno usato sempre la tua pistola” lo informò Ben senza tanti giri di parole.
“Cosa??? Ma perché?” Semir era sconvolto, ma poi ragionando un po’ concluse “A meno che il ragazzo non ne avesse una copia o lo avesse letto, me lo disse lei che non sarei stato l’unico ‘Beta Reader’”
“Sembra che l’assassino voglia eliminare tutti i possessori di quel manoscritto o chi ne conosce l’esistenza. Chissà perché, forse tra le pagine c’è scritto qualcosa di…molto interessante” sentenziò alla fine Ben.
“Cosa pensi? Qualche caso irrisolto…risolto? Qualcosa di compromettente? Un qualche codice segreto o altro? L’assassino è l’artefice di qualche crimine che casualmente Maja ha risolto?” Semir era perplesso.
“Non penso che nel manoscritto siano celati codici segreti altrimenti non te lo avrebbe fatto leggere, magari inavvertitamente, come ipotizzi tu, ha scritto la soluzione di qualche caso che potrebbe incastrare l’assassino, forse siamo davvero in presenza di qualche caso irrisolto”

Mentre Ben e Semir facevano congetture Bohm si svegliò, appena vide i due ispettori cominciò a dimenarsi e ad urlare:
“Maledetti, vi faccio radiare, vi sbatto in galera! Levatemi subito queste manette! Siete due pazzi criminali, giuro che appena avrò le mani libere vi sparerò personalmente” Bohm era decisamente furibondo, poi rivolgendosi a Ben “Ho fatto delle ricerche, se non mi vedranno tornare spulceranno il mio computer, troveranno la mappa di tutte le proprietà di suo padre…un mio agente l’ha seguita…mi ha detto dove era e cosa stava facendo…”
“Visto Ben? In fondo Bohm non è così stupido” constatò Semir.
“Già, ma in quanto a cercarlo…hai notato ha detto agente, non collega, ne tantomeno socio o amico…che pena” rincarò la dose Ben.
“Moderi il linguaggio Jager…” sibilò Bohm, ma fu interrotto dal giovane ispettore.
“Ehi Semir hai fatto caso se qui al cottage c’è del nastro da pacchi?” chiese con serafica calma Ben.
“Per la miseria Ben, mica vorrai imbavagliarlo?” Semir era sconcertato.
“Infatti non voglio imbavagliarlo, cioè voglio solo che stia zitto, allora c’è o non c’è?” chiese sempre più deciso Ben.
“Secondo cassetto a destra” disse indicando una credenza Semir.
“Ehi un momento, non vorrete mica farlo sul serio?” urlò sempre più rabbioso Bohm.
“Sa commissario è l’unico modo che abbiamo per farci ascoltare” replicò Ben tappandogli la bocca.
“Comunque come agiamo? E che ne facciamo di lui?” disse Semir guardando Ben che contemplava soddisfatto Bohm ammanettato e senza possibilità di rimbeccare.
“Non lo so, ma ora dobbiamo andare via di qua, trovare un nuovo nascondiglio, anche se penso che con Bohm in mano nostra nessuno ci cercherà. In ogni caso è meglio togliere la SIM dal suo cellulare e la batteria per non essere rintracciati. Il mio invece è funzionante, ma non rintracciabile … regalino da parte di Einstein” disse sorridendo Ben sventolando in faccia a Semir il cellulare.
“Sai socio, a volte mi spaventi, ti rendi conto che stiamo parlando di un sequestro di persona? Anzi peggio sequestro di un ufficiale di polizia” disse Semir aggrottando la fronte.
“Lo so socio lo ammetto l’idea di aver sequestrato Bohm non mi piace, ma quella di te innocente in prigione mi piace ancora meno”
“Come pensi di proseguire Ben?” domandò Semir.
Ben per un attimo restò di sasso, un Semir senza idee, senza iniziativa e voglia di lottare non lo aveva mai visto.
Stavolta toccava a lui prendere in mano le redini della situazione, sbrogliare la matassa, tirare fuori dai guai il suo migliore amico.
“Vieni Semir” lo incoraggiò il giovane “Mi è venuta un’idea, torniamo a Colonia andiamo alla sede della scientifica da Hartmut. Con il suo aiuto troveremo il disegno del tatuaggio che dici di aver visto sul polso dell’assassino e stileremo una lista di negozi di tatuatori che ci sono in città. Chiederemo ad ognuno se hanno fatto quel tatuaggio. Purtroppo è l’unica pista che abbiamo, vale la pena tentare, potremmo aver fortuna”
I due ispettori quindi misero nel bagagliaio della Maserati il commissario Bohm, ma mentre Ben era quasi divertito nel farlo, Semir era sempre più preoccupato.
“Se alla fine il commissario ci denuncia…” cominciò Semir, ma fu interrotto da Ben.
“Ascolta, non piace nemmeno a me questa situazione, ma ora pensiamo una cosa alla volta, ti scagioniamo, catturiamo il vero assassino e poi penseremo alle conseguenze di aver ‘rapito’ Bohm, ok?”
Semir guardò con affetto Ben, quel ragazzo stava davvero rischiando molto per lui, stava per dire qualcosa, ma il giovane intuendolo lo bloccò:
“Dai prima partiamo, prima arriviamo e prima ci metteremo alla ricerca di questo criminale, i colleghi ci aiuteranno, l’unica cosa di cui abbiamo veramente bisogno in questo momento è una buona dose di fortuna”

Il viaggio durò un ora abbondante.
“Ben hai già pensato dove ‘lasciare’ Bohm?” chiese Semir, ormai il piccolo ispettore aveva posto tutta la sua fiducia e soprattutto la sua vita nelle mani di Ben.
“Pensavo alla mia sala prove, dentro c’è una stanza insonorizzata, Bohm potrà urlare fin che vuole, tanto nessuno lo sentirà. Lo ammanetteremo ad una gamba del pianoforte, con le mani davanti  e visto che in fondo siamo ‘buoni’ gli lasceremo vicino un paio di birre e una bottiglia d’acqua” ma mentre Ben era abbastanza sereno o cercava di esserlo per non agitare ulteriormente Semir , il piccolo ispettore era sempre più preoccupato.
L’unica cosa che al momento lo consolava era la presenza accanto del suo migliore amico.

“Maledetti” pensò tra sé il commissario chiuso dentro il bagagliaio “Ve la farò pagare, fosse l’ultima cosa che faccio in vita mia” e continuò il discorso con frasi e parole a dir poco irripetibili.

Angolino musicale: Ben ha attuato una sorta di personale vendetta…quanti di voi, cari lettori non hanno sognato di ‘impacchettare’ Bohm, autentica spina nel fianco dei nostri due ispettori…
Bon Jovi Thorn in my side (spina nel fianco)
Per ascoltarla https://www.youtube.com/watch?v=3zxfhPHbLFU
Spina nel fianco Sei sempre là Giusto per ricordarmi che mi importa ancora Spina nel fianco Non mi lascerai stare Proprio lì accanto a me per farmi sapere Ma io sopravviverò Ho rinunciato alla fortuna, ma me la cavo ancora Si, starò bene Puoi testare la mia fede, ma non puoi prenderti il mio orgoglio Spina nel fianco, Non vuoi proprio lasciarmi Di tanto in tanto quando abbozzo un sorrisomi fai sentire il dolore in esso Spina nel fianco Non mi lascerai correre Sono stato maltrattato Sono stato buttato giù Perso un round o tre La vita si è presa un paio di cose che amavo quando ero troppo cieco per vedere…
 
  
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