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Autore: Marauder Juggernaut    19/08/2016    3 recensioni
Alfred e Ivan sono legati da sensazioni potenti e indomabili quanto loro. Fanno ciò che vogliono perché la loro condizione di superpotenze glielo consente. Per l'opinione del mondo loro sono rivali in una continua lotta per l'assoluta supremazia; ma oltre l'astio, oltre il puro desiderio di vedere l'uno sottomesso all'altro come nazioni, ci sono anche i sentimenti umani che li hanno portati a legarsi in modo indissolubile tra loro, a cercare un appiglio per non cadere in quel baratro verso l'autodistruzione dove stanno inesorabilmente precipitando.
[ Prompt 30: Facendo qualcosa di hot ]
[ CONCLUSA ]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Russia/Ivan Braginski
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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18 Facendo qualcosa insieme - Sentirsi a casa



Le luci si accesero ad intermittenza, illuminando tutto il palaghiaccio altrimenti buio.
Ivan si fissò attorno sospettoso: aveva già chiesto a riguardo all’americano, ma ancora non si fidava del tutto delle sue parole (“Come hai fatto a ottenere il permesso?” “Il custode notturno è un mio amico e mi deve un favore”).
Eppure la superficie ghiacciata della pista aveva un potere attrattivo per lo sguardo indaco di Ivan. Poteva notare il ghiaccio creparsi appena e riformarsi nei secondi successivi senza frantumarsi mai del tutto.
Cercò lo sguardo di Alfred, ma non lo trovò: l’americano era scomparso. Ma prima ancora di potersi domandare dove fosse finito, il richiamo della linea rossa lo attrasse come il canto ingannevole delle villi.
Con il sorriso di un bambino si sedette sulla prima fila degli spalti per infilare i pattini bianchi ed entrare nella pista.
Con la facilità di una camminata, percorse in pochi secondi il perimetro dell’intera pista.
Casa. Quel freddo limitato emanato dal ghiaccio sottile lo faceva quasi sentire a casa.
Prese velocità, saettando sulla pista, lasciando sottili (quasi invisibili) solchi. Le gambe si flessero, imprimendo potenza nei muscoli di combattente per cercare la grazia dei ballerini di prima.
Stacco. Sospensione. Giro, atterraggio.
Il piede destro tocca terra, il ginocchio si piega, perfettamente in equilibrio. La gamba sinistra attende prima di toccare il suolo, lo fa in seguito, con eleganza, prima di fermarsi del tutto: un sorriso soddisfatto e un axel perfetto. Sul ghiaccio, nella neve, lui è sempre a casa. Peccato che non ci fosse stato un americano a osservare tutto quello.
« Hai finito di piroettare? »
Forse c’era.
Tornò alla porta di entrata con un sorriso supponente: « Geloso di tanta maestria? »
America sbuffò seccato, allacciandosi i pattini e borbottando una risposta simile a “So farlo anche io”.
« Dove eri andato? ».
Alfred sorrise furbo prima di lanciare una racchetta a Ivan. Fibra di carbonio, a giudicare dalla leggerezza.
Anche il russo sorrise: « Vuoi piangere, Jones? » domandò ironico, spostandosi dalla porta per farlo passare e dirigendosi insieme a lui al centro del campo, indossando il casco che il più giovane gli porgeva. Aveva la visiera: facevano sul serio.
« Sarai tu a piangere, Braginskij! »
« Perché mi hai portato qui? »
« What? Per batterti te l’ho app- ».
Ivan lo aveva chiesto sul serio. Voleva una risposta sincera a quella domanda, risposta che provocò un rosso congestionato sugli zigomi di Alfred e che lo costrinse a distogliere lo sguardo, ma non a chinare la testa, per non ferire ulteriormente il proprio orgoglio.
« Perché è da un po’ che non torni in Russia e pensavo ne sentissi nostalgia. Ho creduto che qui ti sentissi a casa ».
Ivan sorrise morbido, chinando la testa per far cozzare i due caschi in plastica: avrebbe potuto insultare America in molti modi, spesso lo avrebbe fatto volentieri, ma non poteva negare che in certe situazioni Alfred avesse un cuore d’oro.
« Cпасибо… » gli sussurrò allontanandosi, fino alla propria metà del cerchio.
Alfred sorrise mentre il puck cadeva sul punto di ingaggio.






N. d. A.
Ed ecco il capitolo 18! Per questo capitolo l'ispirazione è arrivata subito, è bastao che voltassi la testa a sinistra per vedere la sciarpa della mia squadra del cuore e ricordando il palese fatto che sia Russia che Stati Uniti hanno una squadra di hockey tra le migliori al mondo. Perciò ecco un modo competitivo e non violento per accendere la rivalità.
Ringrazio TwoSpecialUnicorns per i commenti e tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite e le preferite, grazie sul serio! 
Ci vediamo domani con 19: in tenuta formale. Non dovrebbe essere difficile!
A domani

Marauder Juggernaut.
   
 
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