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Autore: Tamar10    19/08/2016    1 recensioni
Non vi siete mai sdegnati per le preferenze che Silente ha sempre operato in favore dei Grifondoro?
E della discriminazione nei confronti dei Serpeverde considerati malvagi sempre e comunque?
Io sono qui per raccontarvi come si sono svolti veramente i fatti, tutte le ingiustizie subite.
NON leggete se siete Grifondoro o Filobabbani!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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FONDAZIONE DI HOGWARTS: DETTAGLI

Dopo un po’ di tempo, un bel po’ di tempo, l’incapace Godric Gifondoro, la stupida Cosa Corvonero e… – chi altri? Ah, già! Tassorosso (così inutile da poter omettere aggettivo e nome) – riuscirono ad erigere la grandiosa Scuola di Magia e Stregoneria progettata da Salazar Serpeverde.

Ma ovviamente avevano fatto un lavoro talmente da schifo che Serpeverde pensò che il lupo dei tre porcellini avrebbe potuto tirarla giù anche solo respirando (ovviamente lui conosceva favole Babbane solo perché con la sua memoria perfetta non poteva dimenticare nulla, non perché le leggesse ogni sera prima di andare a nanna).

Quindi il nobile Purosangue fu costretto a sistemare gli errori, almeno quelli più evidenti e grossolani, con un colpo di bacchetta. Per lo meno ebbe una piccola soddisfazione vedendo le facce degli altri fondatori stremate dal duro lavoro.

-Chi fa da sé fa per tre- disse Cosa, rovinando così il momento gioioso di Serpeverde con quello stupido commento.

-Oh, sempre più saggia!- esclamò Godric -Sai anche contare, in effetti siamo proprio in tre- disse, dimenticando ovviamente Tosca Tassorosso.

-Ma, veramente, ci sarei anch’io…- cercò di fargli notare lei, ma nessuno le diede ascolto.

-Passiamo alle cose davvero importanti...- cambiò velocemente discorso Salazar, che non voleva dare modo ai suoi compagni di continuare quegli stupidi dialoghi. Era sicuro che a forza di trascorrere il tempo con persone così idiote i suoi neuroni sarebbero morti di noia, o magari si sarebbero suicidati piuttosto che sentire certe cose.

-Va bene! Allora farò un annuncio importantissimo- esordì Grifondoro -Io e Cosetta ci sposiamo!- disse tutto tronfio, come se si aspettasse una cascata di applausi.

Serpeverde si limitò a fissarlo schifato, ormai aveva superato la fase in cui provava un forte desiderio di omicidio ogni volta che qualcuno lo interrompeva (stava facendo passi da gigante secondo il suo psicanalista), altrimenti Grifondoro sarebbe stato già nella tomba da un pezzo.

-Auguri e figli masc…- stava dicendo Salazar con menefreghismo, si bloccò appena in tempo quando si accorse del terribile augurio che stava pronunciando. Cominciò a valutare l’idea di farli sterilizzare entrambi.

-La cerimonia si svolgerà all’aperto, mentre per il rinfresco ci sposteremo in Sala Grande. Non abbiamo ancora scelto la data, io volevo farla in primavera, ma Cosetta dice di essere allergica al polline…- stava blaterando nel frattempo Grifondoro.

-Frena un attimo, hai intenzione di prendere per moglie questa Cosa nel MIO castello?!- domandò irato Serpeverde.

-Fra moglie e marito non mettere il dito- asserì a mo’ di risposta la sopracitata.

A giudicare dalla faccia, Salazar avrebbe tanto voluto mettere qualcos’altro un filino più letale di un dito tra moglie e marito, tipo una bomba a mano.

Salazar, cosa ti devo ripetere ogni volta? Conta fino a dieci prima di lanciare un Avada Kedavra a qualcuno. Il fatto che sentisse la voce dello psicanalista nella sua testa probabilmente probabilmente non era un segno di miglioramento. Aveva sempre saputo che erano solo galeoni buttati.

Aveva un’espressione talmente concentrata e costipata nel tentativo di trattenere l’ira e gli istinti omicidi che perfino Grifondoro si sentì in dovere di chiedergli se andasse tutto bene.

-Sai, nel caso ti servisse, c’è un ottimo bagno qua vicino, mi sembra sia al secondo piano. Ci sono andato prima- gli consigliò.

Salazar non aveva nessun bisogno di andare in bagno, ma di sicuro non vedere le loro stupide facce per qualche minuto (o ora magari) non gli avrebbe fatto che bene.

Stava per entrare in bagno quando avvertì immediatamente qualcosa che non andava. Innanzi tutto sulla porta c’era scritto a caratteri cubitali “BAGNO DELLE FEMMINE”. Solo Grifondoro non si sarebbe potuto accorgere della scritta e utilizzare il bagno, ma probabilmente quell’idiota non sapeva neanche leggere. In secondo luogo sentì una vocina che chiedeva aiuto.

Il nostro mago oscuro preferito entrò impavido nel bagno, pronto ad intervenire, ma con sua sorpresa non c’era nessuno.

-Aiuto! Mi hanno chiuso qua dentro! C’è una puzza immonda!- continua intanto a gridare la voce.

-Chi sei e dove ti trovi?- domandò imperioso Serpeverde.

-Ah! Tu devi essere il mio padrone visto che parli serpentese- esclamò la voce -Io sono un Basilisco. A giudicare da ciò che ho visto prima scendere dallo scarico (uno spettacolo decisamente inadatto a cuccioli come me) penso di trovarmi sotto un bagno-

Salazar non si sorprese del fatto che le uova di Basilisco ci mettessero così poco a schiudersi, perché troppo impegnato ad infuriarsi ancora di più coi suoi compagni che erano riusciti a travisare completamente i suoi magnifici progetti architettonici (della serie Renzo Piano lucidami la bacchetta). Come potevano quegli incapaci aver costruito la sua segretissima e pericolosissima camera contenente il Basilisco sotto un bagno? Quello delle ragazze per giunta!

Lì raggiunse con passo svelto e gli occhi iniettati di sangue (dimenticandosi il suo animaletto in bagno, ma si sa che la vendetta è una priorità).

-Chi di voi ha avuto la geniale idea di mettere la Camera Segreta sotto il bagno delle ragazze?!- chiese inviperito.

-Sono stato io! Sono stato bravo?- disse Grifondoro, che ovviamente non aveva colto il tono sarcastico, saltellando come un cagnolino scodinzolante.

-Come diavolo ti è venuto in mente?!- strillò Salazar sempre più isterico.

-Beh, ho fatto delle ricerche, ovviamente- spiegò Godric tranquillo -C’era scritto che i Basilischi sono temuti dai bagni, così ho pensato che lì si sarebbe trovato a suo agio-

Per qualche minuto Serpeverde rimase talmente sconsolato da non trovare la voce neanche per scagliare qualche maledizione, poi si riprese e cruciò per bene l’Idiota (con la I maiuscola).

-I ragni temono il Basilisco, non i bagni, razza di...di...Grifondoro!- gli gridò contro, non trovando insulto migliore.

Dovette passare un po’ di tempo (e parecchi Babbani morti) poiché Serpeverde potesse sbollire la rabbia a sufficienza.

-Adesso, se voi idioti riuscite a darmi attenzione per un attimo, possiamo arrivare al motivo per cui vi ho scelto- cominciò il discorso.

-Non per le nostre abilità?- chiese Tassorosso, prontamente ignorata.

-Non perché siate simpatici, o per le vostre doti (sempre che ne abbiate)- continuò Serpeverde -Ma per i vostri cognomi! Quindi ora è giunto il momento di scegliere lo stemma di Hogwarts, che dovrà rappresentare le nostre quattro case. Grifondoro ti sei procurato il necessario?-

-In cartoleria però avevano finito le figurine dei grifoni- si lamentò Godric -Ho dovuto prendere questo- disse tirando fuori da una borsa la sagoma di un leone rampante.

-L’importante è che ci sia il mio serpente e il mio verde- disse concentrandosi nel posizionare un dolce serpentello su un quadratino di stoffa verde, mentre gli altri fondatori facevano lo stesso coi propri simboli.

-Qua è rimasta solo stoffa gialla- cercò di richiamare l’attenzione Tosca -Io mi chiamo TassoROSSO, ma il rosso l’ha preso Godric…-

Nessuno sembrò anche solo sentire le sue proteste, così alla fine sembrò rassegnarsi a prendere quel tristissimo giallo slavato.

Finalmente misero insieme lo stemma con tutti e quattro i colori e i simboli.

-Aspettate! C’è qualcosa che non va- disse Serpeverde.

-Sì! Il colore del mio nome è sbaglia…- tentò di far notare Tassorosso.

-Manca il nome della scuola e il motto!- si ricordò il nostro Salazar, interrompendo Tosca come se neanche esistesse.

-Non ti preoccupare sono andato dal fabbro e dal sarto e ho fatto esattamente come mi hai comandat...ehm, suggerito- rispose Grifondoro.

-Prima o dopo essere stato alla taverna a berti un barile di whisky Incendiario?- indagò Serpeverde esaminando il risultato del “lavoro” del suo compare.

-Ehm…-

Questa volta trattenere la rabbia fu impossibile, le sue maledizioni crearono un cratere enorme al centro del quale si trovava Grifondoro, mezzo morto.(In seguito quel cratere si sarebbe riempito d’acqua, formando così il Lago Nero N.d.A.)

-Hai sbagliato tutto!- sbraitò Serpeverde, fuori di sé -Si può sapere se hai almeno letto il biglietto che ti ho lasciato?!-

Sul suddetto biglietto c’era scritto così:

Caro stupido idiota, devi far fare i prototipi dello stemma della scuola per quanto riguarda il nome e il motto. Il primo è High Worth School, mentre il motto sarà I Babbani fanno schifo, viva i Purosangue. Però in latino che fa più scena.

Non mi svegliare se sto dormendo. Mi raccomando non sbagliare nulla.

Salazar il figo.”

Non si sa come Grifondoro era riuscito a confondersi e a far scrivere in latino la frase successiva, ne era uscito quindi un “Draco dormiens numquam titillandus” alquanto insensato. Inoltre non si capiva da dove venisse fuori il drago.

-Il fabbro ha detto che era più cool se ci mettevamo un drago- si giustificò l’accusato, scrollando le spalle.

-E il nome?! Il nome della scuola!- Serpeverde ormai si stava letteralmente strappando i capelli.

-Potrei aver sbagliato a dettarlo- disse l’altro in un sussurro.

-Sbagliato a dettarlo! Sai che diavolo significa Hogwarts?! Maiale-verruche! Che razza di nome è?! Per una scuola poi! Che la sciagura colpisca tutti i vostri discendenti- maledì gli altri fondatori.

-Chi lo dice lo è cento volte più di me!- canticchiò Corvonero come una stupida bambina. (In realtà vedendo come è andata avanti la Storia si può dire che questo “contro-incantesimo” ha avuto effetto. Mai visto qualcuno più sfigato di Lord Voldemort. N.d.A.)

-Almeno era solo un prototipo- suggerì Tassorosso senza essere ascoltata.

Dopo qualche minuto Serpeverde ebbe un’illuminazione che accese una piccola speranza in lui.

-Ti avevo detto di fare solo un prototipo, quindi il danno non è irreparabile- disse rallegrato -Neanche un idiota come te avrebbe potuto ordinare diecimila copie di questi obbrobri- continuò Salazar, mentre però l’espressione di Grifondoro si faceva allarmata -O mi sbaglio?- chiese allora dubbioso.

-Ehm...- fu la semplice, ma chiara risposta.










SAAAAALVE GENTE!
*balla di fieno*
Prevedibile non ci sia più nessuno, sono anni che non aggiorno. Ieri sera però non so come mai mi è caduto l'occhio su questo file, ho riletto la storia  e mi sono divertita (sì, sono preoccupante) così questo capitolo è nato tutto d'un colpo.
Mi è tornata voglia di completare la storia, anche se penso il prossimo sarà l'ultimo capitolo, quindi non continuerò fino ai giorni nostri come da progetto originale.
Se qualcuno è ancora vivo e ha voglia/tempo di farmi sapere cosa ne pensa (la cosa che mi preoccupa è che si veda una netta differenza di stile fra questo capitolo e quelli di anni fa) le recensioni sono super gradite!
A presto (giuro) 

  
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