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Autore: Louren GO    19/08/2016    1 recensioni
Storia ambientata nella terza stagione di Inazuma Eleven (con qualche piccola modifica):
“Fratellone!” urlò una voce femminile da dietro le balaustre dello stadio.
Il primo a girarsi fu Hurley che con un sorriso a 32 denti urlò a sua volta: “Sorellina! Allora sei arrivata eh!”.
Tutta la squadra si girò verso di lui per poi gridare all’unisono: “Sorellina?!”
Spero di avervi incuriosito!
PS: Le identità di certi personaggi verranno svelate con l’andare avanti nella storia.
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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POV SHAWN
Ore 14:00, pomeriggio
Arrivati allo stadio c’era tutta la folla che acclamava, cosa non da poco anche se poi quando sei in campo è l’ultima cosa di cui ti preoccupi.
Oggi ci avrebbe atteso la partita contro i Leoni del Deserto. Siamo tutti molto agitati, quelli del Qatar sono instancabili, una squadra molto forte. Ma noi non dobbiamo essere da meno!
“Buona fortuna Shawn, sono sicura che vincerete!” mi augurò una voce dolce e affettuosa dietro di me.
Al che mi voltai. Era Sonico, che mi guardava con quel suo adorabile sorriso. Ricambiai a mia volta sorridendo.
Quella ragazza mi fa tornare alla mente un sacco di ricordi di quando giocavo a pallone assieme ad Hayden. In particolare mi ricordo di quella volta in cui conobbi, assieme a mio fratello, una bambina che, come lei, aveva i capelli rosa e gli occhi bordeaux, con la differenza che si chiamava Evie. Me la ricordo molto bene, io e mio fratello litigammo anche per chi si sarebbe sposato con lei da grande. Era una bimba dolcissima, dall’animo buono e sempre premurosa. I suoi capelli profumavano di camomilla… come quelli di Sonico.
Poi d’un tratto se ne andò dall’Hokkaido… Da quel che so era solo lì in vacanza. A noi dispiacque molto, non la rivedemmo più da quella volta.
Sonico me la ricorda un sacco, forse è per questo che mi sto avvicinando così tanto a lei…
 
Ore 15:00
Eravamo già tutti in posizione, pronti a segnare un goal. Inizio a sentire la tensione dell’attaccante. Dovevo riuscire a fare un punto! So di non essere il solo in grado di farlo, però volevo riuscire a segnare io.
Guardai Sonico mentre mi sorrideva. Guardarla mi rilassa e mi riempie di carica allo stesso tempo. Ora sono più sicuro di poter essere d’aiuto anche in questa partita!
 
Ore 15:30
Il cielo iniziò a scurirsi improvvisamente. Un freddo glaciale si espanse per lo stadio. Io ci sono abbastanza abituato, ma i miei compagni non ce la facevano più, come anche i nostri avversari. Loro erano abituati a resistere sotto il caldo sole cuocente, ma questa temperatura invernale aveva messo tutti in difficoltà.
Non capisco… fino a pochi minuti fa c’era un afa incredibile, adesso invece…
 
Ore 16:00
Si è finalmente concluso il primo tempo. Al momento siamo in vantaggio, anche se sfiniti.
Quelli del Qatar invece sembrano ancora nel pieno delle forze, però stavano congelando. Se va avanti così ci trasformeremo tutti in ghiacciolini…
Improvvisamente si spensero tutte le luci, che erano state accese a causa del maltempo. Il cielo era così scuro che non si vedeva più nulla. Anche il grande schermo si spense. Sembrava proprio che mancasse la corrente.
Una voce al megafono cercava di tranquillizzare la folla che era un po’ arrabbiata, perché la partita era stata interrotta a quel modo, e un po’ spaventata perché non capiva cosa stesse succedendo.
Anche noi rimanemmo un po’ sconvolti. Cosa stava succedendo allo stadio?
D’un tratto un fulmine gigantesco piombò nel centro del campo lasciando un enorme alone di fumo. Fortunatamente nessuno si fece male.
Quando la nebbia, creatasi in seguito allo schianto, si dissolse, vedemmo con nostra sorpresa che erano apparsi cinque ragazzi. Uno di loro, che stava al centro, aveva la divisa da portiere, mentre gli altri avevano la semplice maglia da attaccanti, centrocampisti o difensori che siano.
“E voi chi cavolo siete?! Cosa volete da noi?!” urlarono alcuni membri del Qatar stringendo i pugni, come se volessero fare a botte con quegli intrusi che si erano intromessi nel bel mezzo della partita.
Il ragazzo con la divisa da portiere sogghignò malignamente e senza proferir parola calciò il pallone che stava ai suoi piedi in direzione dei calciatori che gli avevano urlato contro poco fa.
Un tiro potentissimo. Riuscì a colpirli ferendoli gravemente, al che vennero immediatamente soccorsi dai compagni.
“Pff… deboli…” sbuffò il malfattore con aria superiore.
In seguito si voltò verso di noi puntando il dito verso il capitano. “Sei tu Mark Evans, dico bene?”
Mark era ancora sconvolto per quello che era appena successo. Vedere quelli del Qatar annientati così… era uno spettacolo terribile.
“Noi siamo gli Incubator!” continuò il ragazzo guardandoci con disdegno “Tu e la tua squadretta da quattro soldi siete stati scelti per la notte di Walpurgis!”
“Cosa?!” esclamò Sonico stupita e preoccupata al qual tempo “Ha detto proprio… notte di Walpurgis?!”
“Calmo Fox!” intervenne un uomo dai lunghi capelli rosa raccolti in una coda e occhi neri, da dietro il gruppetto di bulli, appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo.
E questo da dove sbuca?
“Penso che sia buona educazione dare delle spiegazioni ai nostri sfidanti, e soprattutto a questo mondo…” continuò l’uomo squadrandoci uno ad uno con lo sguardo. “Mi presento, io sono l’allenatore della Nettuno, che è esattamente il pianeta più distante dal sole.”
“Ma non era Plutone il pianeta più lontano?” domandò Hurley indispettito.
“Hai detto bene giovane terrestre… era! Poi è stato declassato allo stato di pianetino nano e questo grazie alla notte di Walpurgis, che avviene ogni 30 anni: squadre calcistiche da ogni pianeta vengono scelte per rappresentare il proprio astro. Chi perde la partita viene semplicemente tagliato fuori, proprio come è successo al caro Plutone.”
“Ma è terribile!” intervenne Mark riprendendosi dallo shock.
“Tuttavia quest’anno non verrà svolto il FFI.” annunciò l’uomo sotto un risolino malefico.
“Che cosa?!?!” esclamammo noi all’unisono.
“Avete sentito bene!” gridò per poi afferrare il colletto del regista della partita “Mettimi in onda, il mondo deve sapere!”
Il povero uomo spaventato riattivò immediatamente la corrente per poi iniziare a trasmettere a livello internazionale.
“Ascoltate gente che popola questo globo! Il FFI per quest’anno verrà interrotto e farà spazio alla notte di Walpurgis! Spero per voi che i vostri atleti siano pronti per superare tale sfida!”
Detto questo si voltò verso l’allenatore Travis: “Le consiglio di radunare i calciatori più forti di questo pianeta, se non vuole che sparisca per sempre.”
In seguito a quelle parole, lui e gli altri ragazzi, artefici delle ferite inflitte ai giocatori del Qatar, scomparvero nel nulla in un’altra nebbia di fumo.
Assieme all’allenatore andammo a soccorrere i poveri feriti. In quelle condizioni non potevano proprio continuare a giocare… Un disastro… un vero disastro.
***
Tornati alla Raimon, tutti un po’ scombussolati, si riunirono per discutere dell’accaduto, per trovare una strategia e soprattutto per capirci meglio su questa tanto citata notte di Walpurgis.
“Sonico.” la interpellò l’allenatore “Da quel che ho notato te sei l’unica ad aver avuto una qualche reazione in seguito alla citazione della notte di Walpurgis, non è che potresti parlarcene?”
“Certamente.” rispose la ragazza ancora un po’ scossa dall’accaduto “Praticamente consiste nel disputare una partita di calcio, un po’ come nel FFI anche se sta volta non è solo a livello internazionale. Qui si tratta di decidere le sorti di ognuno dei pianeti presenti nel sistema solare. Lo scontro finale si terrà 188.000 anni luce lontano da qui e inoltre il vincitore potrà godere della decisione finale, che consiste nel scegliere, tra i perdenti, quale eliminare definitivamente.”
Rimasero tutti ammutoliti, non pensavano che esistesse un torneo tanto importante che, tra l’altro, implicava la distruzione di un pianeta ogni 30 anni.
“Quindi è così che stanno le cose…” rifletté Travis fra sé e sé.
“Infatti 30 anni fa fu proprio la Nettuno a vincere il torneo… A quanto pare decise di distruggere il povero Plutone…” continuò la rosa abbassando lo sguardo.
Silenzio. Nessuno aggiunse più una parola. Il peso sulle spalle era troppo per una sola squadra. Cosa avrebbero dovuto fare? Se non ci provavano la Terra sarebbe stata distrutta e se invece ci provavano avrebbero rischiato di finire alle eliminatorie.
“Dobbiamo farlo!” intervenne improvvisamente Mark rompendo quel silenzio “Dobbiamo vincere a tutti i costi, così impediremo che un altro pianeta venga distrutto e magari potremo anche cambiare le regole di questo stupido torneo!” continuò cercando di convincerli “Ci faremo aiutare dalle altre squadre che erano state selezionate per il FFI, infondo la Terra è anche la loro e sono sicuro che saranno disposti ad aiutarci!”
Mark aveva ragione. Se volevano salvare l’intero sistema solare dalle malefatte della notte di Walpurgis dovevano assolutamente combattere.
“Io sono con te!” esclamò per primo Axel.
“Anche io Mark!” lo seguì Xavier.
“E anche noi!” aggiunsero gli altri all’unisono, mentre alcuni annuirono convinti.
“Lei che dice mister?” domandò Jude ancora in fase di perplessità, anche se non lo dava a vedere.
“Penso sia la scelta migliore.” rispose l’allenatore voltando lo sguardo verso la porta della stanza in cui si trovavano, come se avesse sentito dei passi avvicinarsi a loro.
“Anche io vi darò una mano!” disse una voce femminile proveniente dal punto in cui guardava Travis.
Quella voce a Mark suonava molto familiare. “Nelly!” esclamò stupito osservando la ragazza che se ne stava in piedi davanti alla porta.
“Ciao Mark, è da un po’ che non ci si vede eh?”
***
POV HURLEY
Quindi è così che stanno le cose. Dobbiamo scontrarci contro i pianeti più forti dell’universo e sono sicuro che non sarà roba facile.
Fortunatamente Nelly ci aiuterà ad ottenere informazioni su ognuno degli sfidanti e da quel che ho capito a breve sapremo contro chi disputare la prima partita.
La cosa che ancora non mi è chiara però è come faceva Sonico a sapere tutte queste cose…
“Ehi sorellina.” la chiamai in modo da poterle chiedere da dove aveva sentito tutta questa storia sulla notte di Walpurgus o come si dica… Nessuno di noi ne sapeva niente, nemmeno l’allenatore… perché invece lei sì?
“Fratellone?” mi guardò lei preoccupata, probabilmente perché in quel momento ero abbastanza serio.
“Senti… ma te come facevi a sapere tutte queste cose?” le domandai incredulo.
A quella domanda spalancò gli occhi per poi abbassare lo sguardo a terra. “I-Io… ricordo di averlo sentito dire da papà… quando eravamo piccoli origliai una delle sue conversazioni private con la mamma…” disse infine.
Ma come è possibile? Lei non dovrebbe ricordare assolutamente nulla della sua infanzia…
“Sorellina… ma allora ti ricordi!”
“In realtà fatico molto a ricordarmi alcune cose, ma pare che certi avvenimenti mi tornino alla mente quando si ripresentano nel presente.” confessò guardandomi finalmente negli occhi.
Allora è vero quello che dicevano i dottori… che pian pianino avrebbe iniziato a ricordare.
In realtà non voglio che si ricordi di quello che è successo con papà… né tantomeno della malattia di mamma. Conoscendola inizierebbe a pensare che è tutta colpa sua e che tutto è iniziato ad andare storto in seguito al suo incidente. Per questo le raccontai che i nostri genitori morirono in un incidente stradale.
Tutti dissero che era la cosa giusta da fare. Ma adesso che sta iniziando a ricordare… se dovesse sentir pronunciare anche un solo nome familiare probabilmente si ricorderebbe tutto… e sarebbe la fine.


Salve miei cari Inazumiani! Questo capitoletto è abbastanza corto, mi serviva solo per introdurre gli Incubator nella storia della Inazuma Japan.
Hehe voi pensavate davvero che sarebbe andato tutto liscio? Con il FFI e tutto il resto come da programma? E invece ecco apparire una piccola influenza da Inazuma Eleven GO galaxy!
Vi posso assicurare che è stato tutto un caso! >_<
Jordan: Quindi ci saranno altri alieni…
Dai non sono proprio degli alieni… io li considero più abitanti di altri pianeti!
Jordan: Infatti… alieni!
Non sono alieni! è_è


Ed ecco alcuni dei componenti della Nettuno! Detti anche Incubator (nel prossimo capitolo capirete il perché).
Jordan: Cioè guarda che strani capelli che gli hai fatto! Sono per forza degli alieni!
Vorrei farti notare che tutti quanti avete dei capelli strani…
Jordan: ù_ù 
  
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