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Autore: missele    28/04/2009    6 recensioni
“ Wanda.. sono io” ripeteva una voce meccanica, intorno a me era tutto nero e i miei occhi
erano come cechi, aleggiava una strana sensazione, potevo sentire indistintamente la rabbia e la paura di quel momento, ma una gioia indescrivibile.
Le mie mani si mossero istintivamente, come per afferrare qualcosa che non esisteva.
La voce rimbombava nella testa cose se dovessi analizzarla…
“E’ lui pensai mentre deglutivo con forza; un singhiozzo minacciava di spezzarmi la voce, ma non potevo dare retta alle emozioni.
“Sono Ian” continuò la voce inanimata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ian, Quasi tutti, Walter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve ragazzi… Come avete notato è da un bel po’ che non posto, beh… ringraziate questo disgraziato di computer!E’ stato insopportabile, sono stata una settimana a cercare un computer con internet per postare la storia ma non l’ho trovato. Ringrazio i miei preferiti,i miei seguiti e le belle recensioni. Questo capito è per Helen92, che ci era rimasta delusa dalla non reazione di Ian! Ragazzi spero di non aver esagerato con sentimenti esagerati, ma io vedo Ian così: Bellissimo, bravo, buona ma anche impulsivo e gelossissimo. Vi ringrazio ancora e buona lettura!














Lo odiavo ne ero certo. Mi guardai le mani, strette in dei pugni indistruttibili,l’avrei potuto uccidere con un solo colpo, avrei cambiato in pochi minuti il nostro destino, non so cosa mi desisteva dal farlo.. Mi morsi la lingua fino a farmi uscire il sangue, questo non bastò per fermare il mio attacco distruttivo. No, non poteva finire così..Lei… lei aveva affrontato la morte pur di rimanere con noi… con me sul suo pianeta.. la terra. Un fitto dolore mi trapassò la testa, troppo odio, troppa angoscia e troppa tristezza … Burms toccava e ritoccava la mia amata Wanda, gesti innocui, forse, per loro anime ma mosse studiate per un umano… e Burms cosa era? Come si poteva considerare? Mi rifiutavo di chiamarli indigeni, Wanda non è un’indigena, lei.. è sempre stata umana.. molto più di me, di mio fratello, di Jared, dei miei compagni… Odiavo e odio la violenza, ma essa è il sentimento più forte e comune, certo… dopo l’amore. Non conservo molti ricordi della mia infanzia ma ricordo di come un giorno, per emulare un giovane bulletto, uccisi un passerotto, mi vergognai tanto di quello stupido e crudele gesto, scappai da mia madre piangendo,i miei occhi erano diventati ancor più blu del solito e le mie guance accoglievano le mie lacrime calde. “Mamma ! mamma!” urlai singhiozzando
“ Cosa c’è figliolo?”
Non risposi a quella domanda, ricordo nitidamente di come piansi fra le sue braccia per ore e ore e di come lei rimase ad accudirmi. “Ian sei una femminuccia!” per Kyle ogni occasione era buona per deridermi..
“Kyle smettila di prendere in giro tuo fratello!” lo rimproverò nostra madre, ma poi ci mettemmo a ridere… Ultimo ricordo di un’altra vita.
Ora la cosa era diversa… Stavo per uccidere un uomo per stupida gelosia, non ero l’anima pura che mia madre si aspettava che diventassi, ma la vita era cambiata. Ho ucciso e ho avuto anche piacere nel farlo, non posso negarlo assolutamente, hanno ucciso la mia famiglia, forse un giorno la incontrerò, incontrerò mia madre, mio padre, mia sorella… E pensare che stavo anche per uccidere la mia Wanda, donna che prima odiavo ma che adesso amo. Basta mi sono deciso, andrò in conto al mio destino pur di salvate la tranquillità di tutti, mi avviai tranquillamente verso la fine,i pugni ancora ben saldi, le mie lunghe e sproporzionate braccia lungo i fianchi, capelli spettinati, vestiti stracciati e sporchi.. Avrei voluto salutare tutti almeno una volta, anche quel babbeo di mio fratello ma non ne avevo il tempo, diedi un’ultima occhiata alla mia anima gemella e cominciai a correre. Ma improvvisamente venni sbattuto contro la parete di roccia da qualcosa, no da qualcuno.
“Jared cosa fai?”Urlai infuriato

“No, cosa cazzo stai per fare te!”
“Non lo so, ma io… io”

Non riuscii a finire la frase per colpa dei tremori, dovuti al dolore e alla rabbia che invadevano tutto il mio corpo.
“Ian, io ti capisco, davvero… ma pensa, prova solo a pensare… al dolore che ho provato io a vederti tutti i giorni con la mia Melanie… e poi si vedeva che, non so come, l’anima di Wanda era cotta di te…Pensa se anche Melanie, si fosse innamorata un po’ di te… io ti avrei ucciso..”
Notai che, le sue mani che tenevano i miei polsi erano malfermi e la pelle sudata sulla fronte olivastra, lo vidi sussultare quando notò la presenza silenziosa di Melanie che fin a quel momento non avevo notato, gli mise una mano sulla spalla per tranquillizzarlo.
“Ok, Jared, ora puoi lasciarmi..” mi ero sinceramente calmato e in più quella posizione non mi piaceva fatto, ero vulnerabile. Jared ritrasse subito le mani imbarazzato

“Credo sia meglio raggiungere Wanda, è da sola con quel tipo e la comunità vorrà pure sapere” Osservò giustamente Melanie.
“Ok andiamo” risposi secco” Solo un favore… Non raccontate niente di tutto questo a Wanda ok?” I due ragazzi annuirono e tutti e tre ci avviammo verso Wanda.
Non ci mettemmo molto, erano una decina di metri, notai la situazione sottocontrollo( come potevo dubitare di Jeb?) Baciai appassionatamente la mia Wanda e con tutta la naturalezza possibile la portai verso la nostra stanza.
  
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