Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: Florafairy7    19/08/2016    4 recensioni
- Da un'idea di Ariel99 -
È iniziato un nuovo anno ad Alfea e le Winx sono finalmente libere di dedicarsi con tranquillità ai loro studi.
Purtroppo qualcosa spezza quell'armonia: Miele, la sorellina di Flora, viene attaccata da misteriose creature.
Winx e Specialisti si recano su Linphea per scoprire di più, e scopriranno davvero molto, più di quanto si sarebbero mai aspettati.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Specialisti, Winx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

UN AFFETTUOSO GERANIO FA CALARE L'INVERNO

"Ragazze,siamo all'inizio del semestre, non possiamo arrivare già in ritardo!" Esclamò Flora sulla porta mentre aspettava le sue amiche.

Loro, affannate, presero le loro cose e la raggiunsero, così si avviarono per la loro lezione.

"Non è che due minuti siano un ritardo così esagerato!" Si lamentò Stella mentre camminavano per i corridoi.

"Non è esagerato, ma è comunque ritardo..." Disse Flora, le altre alzarono gli occhi al cielo: conoscevano la loro amica e sapevano quanto fosse pignola per quanto riguardava la scuola.

Arrivarono a lezione, in orario, ovviamente, e presero posto.
Quel giorno avrebbero fatto lezione col professor Wizgitz, e quindi avrebbero studiato la metamorfosimbiosi.

"Molto bene, signorine, rieccoci ad iniziare un nuovo anno! È la prima lezione di metamorfosimbiosi da quando è cominciato il semestre, vero? Ci vorrebbero più ore, io lo dico sempre!" Esclamò il professore che era in piedi sulla cattedra per farsi vedere e sentire da tutte data la sua piccola statura.

Stella si sporse verso le sue amiche e disse sottovoce:

"È la prima lezione del semestre ed è già diventato noioso!"

Loro ridacchiarono poi tornarono a seguire la lezione.
Oltre alla metamorfosimbiosi quel giorno le Winx fecero lezione di pozionologia e di storia e finalmente furono libere di andare a pranzare.

Andarono insieme in sala da pranzo e sedettero al loro solito posto.
Appena si sedettero il cellulare di Stella squillò.

"Oh, è Brandon, scusate un secondo. Mangiate pure." Disse alzandosi così si allontanò per rispondere.
Le altre annuirono e così cominciarono a mangiare, dopo poco Stella tornò e Bloom chiese:

"Che succede?"

"Oggi pomeriggio usciamo insieme." Rispose Stella con la bocca piena e con una mano davanti.

"Non dovevi studiare oggi?" Chiese Flora.

"Sì, dovevo, ma posso sempre studiare quando torno." Rispose la bionda facendole l'occhiolino.

Flora fece spallucce, sapeva che la sua amica dava poca importanza allo studio ed era inutile farglielo notare: non avrebbe certo cambiato idea. Il problema però era che quando poi si trovava alle strette, il giorno prima del compito passava tutta la notte con Flora a cercare di imparare qualcosa.

"Io oggi la passerò ad allenarmi, ho poco da studiare e voglio perfezionare le mie rondate." Disse Aisha battendo un pugno sul tavolo con uno sguardo determinato.

"Credevo venissi a darmi una mano nella serra." Disse Flora un po' delusa.

"Sì, volevo, Flora, ma sono entrata nel girone della prossima gara di ginnastica che si terrà a Magix e devo allenarmi, mi dispiace."

"Oh, va bene. Tranquilla, fai bene ad allenarti, e sono sicura che le tue rondate saranno le migliori." Disse Flora con un sorriso, Aisha ridacchiò sapendo che la sua amica non sapeva esattamente di cosa stava parlando ma la incoraggiava lo stesso.

Dunque Flora guardò le sue altre amiche e chiese:

"C'è qualcuno che ha voglia di aiutarmi oggi?"

"Non guardare me, io esco con Brandon." Disse Stella indicando se stessa con un dito.

"Lo so, Stella, intendevo le altre."  Disse Flora guardando le sue amiche aspettando risposta.

"Mi dispiace, Flora, ma sto lavorando ad un nuovo pezzo." Si giustificò Musa.

"Io sto costruendo una nano-navicella a propulsione, mi dispiace." Disse Tecna con un broncio, dispiaciuta.

"Bloom?" Chiese Flora speranzosa.

"No, Flora, non posso, ho da fare in biblioteca."

"E va bene, vorrà dire che oggi me ne starò da sola..." Disse Flora con un sospiro.

"Ma perché non chiedi ad Helia?" Suggerì Stella con un sorrisetto.

"Hai ragione, Stella, chiederò a lui, non mi dirà di no!" Esclamò Flora con gioia; aveva davvero bisogno di una mano perché doveva trapiantare tutti i germogli negli appositi vasetti in vista dell'autunno e farlo da sola sarebbe stato un processo davvero lungo e faticoso.

Dopo pranzo ognuna delle ragazze si dedicò alla propria attività, Flora allora si diresse nella serra di Alfea e una volta entrata chiamò Helia.
Quando lui rispose Flora disse:

"Hey, sono io, Flora."

"Ciao Flora, va tutto bene?" Chiese Helia dall'altra parte.

"Sì, sì, certo, va tutto bene... ehm... hai da fare?" Chiese lei con un sorriso speranzoso,anche se Helia non poteva vederlo.

"Eh, abbastanza... mio nonno mi costringe a stare in direzione con lui ad aiutarlo con i documenti da riordinare. Tutti pensano che sia bello essere il nipote del preside, ma non è affatto così!" Sospirò Helia,il sorriso di Flora si spense. Helia chiese:

"Tu hai bisogno di qualcosa?"

"No, tranquillo, nulla di importante, torna al tuo lavoro, non volevo disturbarti."

"Tu non disturbi mai, anzi, tornerò a lavoro più contento! Ci sentiamo dopo, okay? Ti amo."

"Ti amo anch'io." Disse Flora, e riattaccò.
La fata allora si guardò intorno con le mani ai fianchi e con un sospiro affermò:

"Beh, piantine, a quanto pare staremo da sole oggi, maglio mettersi al lavoro!"

Allora Flora cominciò il suo lavoro, si diresse al tavolo da lavoro dove teneva tutti i vasetti, poco distante c'erano i germogli ancora nella terra.
Le piante si mossero e le fecero spazio per passare, lei le ringraziò, loro ne furono molto contente. 
Le piante di quella serra adoravano Flora, e lei gli voleva bene, loro facevano sempre di tutto per facilitarle il lavoro e per impressionarla aspettando dei complimenti da parte sua che arrivavano molto spesso.

Passarono un paio d'ore e Flora era quasi a metà del lavoro, poi si sentì chiamare.

"Flora, sei qui?" Chiese la voce dall'ingresso.

"Sì, sono qui!" Esclamò la fata e attraversando la serra si diresse all'ingresso.

"Ehm... Flora?!"

Flora ipotizzò quello che era potuto succedere tanto da allarmare il suo ospite e così si affrettò per raggiungerlo.
Arrivata all'ingresso trovò Brandon che era bloccato e avvolto da un rampicante, quando la vide lui chiese implorante:

"Un aiutino?"

"Ma sì, subito." Disse lei con un sospiro,poi assunse un'espressione seria e rimproverò la pianta:

"Lascialo andare, non si trattano così gli ospiti e Brandon è un mio amico! Su, forza!"

La pianta rampicante, mortificata, lasciò andare il ragazzo.
Lui si risistemò i vestiti e disse:

"Grazie..."

"Di nulla, anzi, scusa, è che sono tutte molto protettive nei miei confronti."

"Ci credo, considerando quello che è successo qui..." Disse lui guardandosi intorno.

"Sì... ehm... ma tu che ci fai qui?" Chiese Flora curiosa togliendosi i guanti da lavoro.

"Sono qui perché... ecco... in realtà non lo so neanch'io esattamente..." Disse Brandon distogliendo lo sguardo.

"Hai da fare?" Chiese Flora con un sorriso: le era appena venuta un'idea.

"Ehm... no, perché?"

"Ti va di aiutarmi? Devo trapiantare i germogli nei vasetti in vista dell'inverno e sono davvero tanti germogli. Erano tutti troppo occupati per darmi una mano... che ne dici?"

"Sì, va... va bene, ti aiuto io." Rispose Brandon annuendo, Flora sorrise contenta e così fece strada per tornare al tavolo da lavoro.

"Wow..." Disse Brandon a bocca aperta quando vide il numero di vasetti ancora vuoti su quel tavolo.

"Ecco i tuoi guanti, e ora ti faccio vedere come si fa." Disse Flora porgendogli i guanti e facendogli gesto di seguirla.

Brandon osservò attentamente il procedimento e così Flora gli affidò un vasetto e un germoglio da trapiantare.
Per i primi minuti lavorarono in silenzio, poi Flora chiese:

"Allora, l'appuntamento con Stella non è andato bene?"

"No, direi di no... vedi, sono stato io a chiederle di uscire, avevo voglia di vederla. La visita di Logan mi ha lasciato molto sconcertato, e pensieroso, avevo voglia di vedere qualcuno che potesse tirarmi su."

"E invece cosa è successo? Avete litigato?"

"No, non esattamente. Noi lo sappiamo com'è fatta Stella, no? Lei è egocentrica, e mi sta bene, insomma, io non sono un esempio di modestia e la amo così com'è, però... mi sono ritrovato a fare il solito, ascoltarla mentre mi raccontava di gente che non conosco nemmeno e accompagnarla a guardare vetrine."

"Mentre tu avevi bisogno di qualcos'altro..." Puntualizzò Flora pigiando la terra nel vasetto.

"Esatto. Alla festa ci siamo chiariti, ma questo non vuol dire che io adesso stia bene, e mi avrebbe fatto piacere che lei se ne interessasse, che si accorgesse che c'è qualcosa che non va. Mi sarebbe piaciuto parlarne con lei."

"Forse se n'è accorta ma non ti ha chiesto niente per non turbarti, magari ha pensato che l'ordinario avrebbe potuto aiutarti a non pensare al problema." Flora alzò gli occhi dal vasetto aspettando una risposta da Brandon.

"Forse... sta di fatto che avevo immaginato questo pomeriggio in maniera un po' diversa..." Disse lui con un sospiro mentre pigiava la terra nel vasetto.

"E invece una perfida fata della natura ti costringe ai lavori forzati!" Esclamò Flora facendo la voce da strega, entrambi risero.

"Di solito qui faccio tutto da sola," Disse Flora dopo aver smesso di ridere,"ma stavolta c'è più lavoro e credo che neanche in due riusciremo a finire entro oggi, fra mezz'ora devo chiudere, la serra ha degli orari prestabiliti."

"Continuerai domani?"

"Sì, per forza, ormai è già entrato l'autunno e questi germogli rischiano molto senza un vasetto che li protegga."

"Se vuoi ti aiuto."

"Lo faresti davvero?" Chiese Flora alzando gli occhi dal suo vasetto.

"Sì, certo, e poi ormai ci ho preso la mano, finiremo in fretta, vedrai." Sorrise Brandon.

"Oh, grazie, Brandon! Non so davvero come ringraziarti!" Esclamò Flora con le mani giunte.

"Tranquilla, non ce n'è bisogno." Le disse con un sorriso accennato mentre metteva a posto un vasetto.

Flora e Brandon continuarono a lavorare finché poterono, poi Flora dovette chiudere. Allora si tolsero i guanti e posarono gli attrezzi, con un incantesimo temporaneo Flora creò una barriera sui germogli per proteggerli.
Dunque si avviarono all'uscita, prima di uscire, il rampicante che aveva preso Brandon quando era arrivato sciolse le sue fronde verso di lui, Brandon indietreggiò ma poi si accorse che la fronda era piena di fiori.

"È il suo modo per scusarsi, prendine uno, ti sta facendo un regalo." Disse Flora facendo cenno verso il fiore. Brandon, un po' titubante, ne colse uno. Flora guardò Brandon in attesa, allora lui disse, rivolto alla pianta:

"Ehm... grazie mille, non... non ce l'ho con te..."

La pianta allora riavvolse le sue fronde, così Flora fece strada e i due lasciarono la serra.
Flora chiuse la serra con un incantesimo, ormai era quasi ora di cena e Brandon doveva tornare a Fonterossa, così si avviarono all'uscita.

Mentre Brandon guardava il fiore Flora gli disse:

"È stato molto importante quello che ha fatto per te, le ipomee non regalano i loro fiori al primo che capita, ti sei fatto una nuova amica."

"Quando si dice avere fortuna con le ragazze!" Esclamò il ragazzo e la sua amica rise.

Arrivarono all'uscita,allora Brandon disse:

"Allora ci vediamo domani per finire il lavoro?"

"Sì, ti aspetto, e grazie ancora."

"Di nulla, anzi, grazie a te, alla fine il pomeriggio è andato proprio come volevo."

"Volevi passare il tempo a trapiantare germogli...?" Chiese Flora con un sopracciglio alzato.

"No, ma volevo vedere un volto amico. Ci vediamo domani, Flora." Disse Brandon posandole la mano sul braccio per salutarla, allora mise il casco e volò via.

Flora tornò dentro e si avviò verso la sala da pranzo. Si sentiva soddisfatta perché aveva potuto aiutare un suo amico, poi però pensò a Stella: perché aveva agito in quel modo? Non si era resa conto di quello che Brandon le stava chiedendo?
Flora avrebbe voluto chiederglielo, ma poi pensò che in fondo non erano affari suoi e non doveva intromettersi, ma se Brandon le chiedeva dei consigli lei voleva essere almeno sicura di avere le buone ragioni per giustificare la sua amica.
Senza rendersene conto era già arrivata in sala da pranzo e raggiunse le sue amiche.
Stella non disse nulla del suo appuntamento con Brandon, tantomeno Flora la informò che lui era stato con lei nella serra, o almeno non ci fu modo.
Aisha parlò delle sue rondate che erano migliorate già nell'arco di quel pomeriggio mentre Tecna mise le altre al corrente dei progressi della sua nano-navicella a propulsione, pareva che potesse raggiungere velocità molto elevate.

Dopo cena le ragazze tornarono in camera, Stella stava tornandosene in camera sua ma Flora la fermò:

"Stella."

"Sì, Flora? Dimmi tutto." Disse la bionda sulla porta di camera sua.

"Come è andato l'appuntamento con Brandon?"

Bloom sentì di cosa parlavano e sedendosi sul divano disse:

"È vero, Stella, non hai detto nulla,è insolito da parte tua."

Le altre si avvicinarono trovando giusta l'affermazione di Bloom.

"Beh... perché non c'era molto da dire, insomma, abbiamo fatto il solito, e Brandon non mi ha portato niente di particolare. Di solito se mi chiede di vederci così tempestivamente è perché mi ha fatto un regalo o deve dirmi qualcosa d'importante, invece è stato tutto normale, ordinario..." Disse Stella facendo spallucce.

"Da come lo dici sembri un po' delusa." Osservò Aisha.

"Beh, mi aspettavo qualcosa, ve l'ho detto, invece è stato il solito. Ovviamente mi ha fatto piacere che ci siamo visti, ma non è stato nulla di particolare."

"Solo questo?" Chiese Flora un po' spiazzata.

"Sì, solo questo, ci dovrebbe essere altro?" Chiese Stella.

"No, insomma... forse era lui che si aspettava qualcosa da te..."

"No, non credo. Brandon era normale, il solito, e di solito sono io che mi aspetto qualcosa da lui. E poi lo sapete, io sono spontanea, non avrei potuto prepararmi niente... oh, e poi se avessi preparato io qualcosa per lui sarei stata io a chiamarlo... ora vado a letto, a domani." Disse Stella e così chiuse la porta della sua camera alle sue spalle.

Flora guardò le sue amiche, loro scrollarono le spalle con un espressione che diceva : - In fondo è Stella.- e così ognuna se ne tornò in camera sua.

Mentre era a letto Flora pensò che allora Brandon aveva le proprie ragioni e che per quanto avesse voluto giustificarla a volte Stella era davvero cieca.

Il giorno dopo le ragazze iniziarono una nuova e solita giornata e si prepararono per andare a lezione.
Finite le lezioni e dopo aver pranzato tornarono in camera loro per studiare.

Nel frattempo a Fonterossa anche i ragazzi avevano terminato la loro mattinata e avevano avuto del tempo per pranzare e riposarsi.
Brandon e Sky erano in camera loro e Sky era steso sul letto mentre cercava di studiare ma il metodo forse era troppo rilassante e lo studio non stava andando nel migliore dei modi.
Al contrario Brandon era seduto alla sua scrivania e studiava con molta attenzione, al che Sky chiese:

"Non ti ho mai visto studiare così, che succede?"

Brandon distolse lo sguardo dal libro e si rivolse al suo amico:

"Niente, non sono impazzito, tranquillo... è che voglio finire in fretta."

"E come mai?" Chiese il principe.

"Devo andare ad Alfea, ho promesso a Flora che l'avrei aiutata a trapiantare i suoi germogli nei vasetti, non riuscirà a finire da sola."

"Oh..." Fu l'unico commento di Sky che rimase per un secondo a pensare, poi continuò:

"Da quando in qua' sei tanto interessato al giardinaggio?"

"In realtà non lo so neanch'io come mi sono ritrovato a trapiantare germogli, sta di fatto che ho promesso a Flora che le avrei dato una mano e non posso né voglio tirarmi indietro, ci rimarrebbe male."

"Ed Helia lo sa?"

"Cosa?"

"Questo."

"Questo cosa?"

"Che passerai il pomeriggio con Flora a trapiantare germogli nei vasetti."

"Ehm... no, non credo, o almeno io non gliel'ho detto... è importante?"

"Secondo me sì, dovresti dirglielo, Helia non è un tipo geloso ma dovresti farlo per correttezza."

"Forse hai ragione, glielo dirò prima di andare ad Alfea."

Ad Alfea le ragazze studiavano insieme nella loro sala comune dato che il giorno dopo avrebbero avuto tutte un compito sullo stesso argomento. Dopo poco Stella posò il libro sul tavolo e dopo aver sbuffato disse, in tono lamentoso:

"Io non ne posso più! Vi prego, prendiamoci una pausa!"

"Io ci sto!" Disse Musa sfogliando le pagine del libro che avevano ancora da studiare.

"Io no, non posso perdere tempo, devo finire il lavoro nella serra." Disse Flora senza distogliere lo sguardo dal libro.

"Se vuoi ti do una mano." Disse Aisha prendendole la mano per chiamare la sua attenzione, ma Flora disse:

"Tranquilla, non ce n'è bisogno, c'è già Brandon che mi aiuterà." E tornò a leggere ma Stella guardò le altre e tutte lasciarono ciò che stavano facendo, allora Flora alzò di nuovo lo sguardo sentendosi osservata.

"Che succede?" Chiese Flora guardandole confusa.

"Brandon ti darà una mano?" Chiese Stella alzando un sopracciglio.

"Ehm... sì, è quello che ho appena detto, c'è qualche problema?" Chiese ancora Flora.

"No, no, nessun problema..." Rispose Stella liquidando la faccenda anche se la sua espressione diceva che era chiaramente offesa.

"Stella, se ti dà fastidio che io e Brandon passiamo del tempo insieme da soli posso... insomma, non voglio crearti problemi." Provò a dire Flora ma Stella disse:

"Ho detto che non c'è problema, e se non c'è problema non c'è problema, punto, fine della discussione, torniamo a studiare."

Tornarono a studiare anche se Flora si sentì un po' a disagio. Era chiaro che a Stella dava fastidio ma lei non l'aveva neppure immaginato. Lavorare con Brandon le era sembrata una cosa naturale, non si era fatta troppi problemi, e invece c'erano. Anche se, a quanto pareva, a modo suo Brandon aveva bisogno di parlare dei suoi problemi con Stella e nessuno poteva consigliarlo meglio di una delle sue migliori amiche, e da quanto aveva capito Flora lei era l'unica con la quale Brandon si era confidato, non poteva e non voleva certo dargli buca.

Finito di studiare Brandon si preparò per uscire, tolse l'uniforme e vestì i suoi abiti, così andò a prendere la sua windrider. Mentre andava si ricordò che doveva parlare con Helia, così cambiò direzione e si diresse verso la camera che quest'ultimo una volta condivideva con Riven.
Arrivato Brandon bussò e fu proprio Helia ad aprire la porta.

"Ciao, Brandon." Salutò Helia un po' sorpreso, Brandon non era solito fargli visita.

"Hey, Helia, devo dirti una cosa." Disse Brandon ripensando a ciò che gli aveva detto Sky e quindi cercando le parole giuste,Helia si spostò dalla porta e col braccio gli fece cenno di accomodarsi.

"Grazie." Disse Brandon entrando, Helia chiuse la porta e chiese:

"Di che si tratta?"

"Ehm... ti volevo chiedere se a te dà fastidio se do una mano a Flora nella serra di Alfea."

Helia lo guardò sconcertato, presa lì su due piedi quella frase non aveva molto senso per lui, allora chiese:

"Tu? Nella serra di Alfea?"

"Sì, vedi, Flora ha bisogno di una mano per del lavoro e mi sono offerto di aiutarla, deve finire tutto entro oggi... solo dopo ho pensato che tu..." Brandon non finì la frase che Helia, colpendosi la fronte, disse:

"Ecco perché mi aveva chiamato ieri! Fastidio? No, sei matto? Nessun fastidio! Anzi, grazie per esserti reso disponibile. Flora non chiede mai aiuto per non disturbare nessuno, dev'essere un lavoro parecchio importante, ma vedi, io sto aiutando mio nonno e non posso dirgli di no..."

Brandon sfilò le mani in tasca sentendosi totalmente sollevato, poi disse:

"Fantastico, allora è tutto a posto, va bene?"

"Sì, sì, anzi, grazie mille, Brandon."

"E di che, sta' tranquillo. Allora vado ad Alfea, ci vediamo." Salutò Brandon uscendo mentre Helia tornò al suo lavoro.

Quando Brandon arrivò alla serra Flora era già lì e gli disse di raggiungerla, Brandon salutò l'ipomea con un sorriso soddisfatto e raggiunse la sua amica.
Lei era già seduta al suo posto e stava già lavorando.

"Ciao." Salutò lei con un sorriso.

"Ciao, spero di non essere in ritardo." Disse lui mettendosi i guanti e prendendo gli attrezzi.

"No, tranquillo, anch'io sono appena arrivata... Brandon, devo dirti una cosa." Disse Flora dopo un sospiro fermandosi e guardandolo.

"Che succede?"

"È per Stella, mi è sembrata infastidita quando le ho detto che saresti venuto ad Alfea oggi per aiutarmi qui."

"Beh, ogni tanto le cose non vanno come vuole lei." Disse Brandon cominciando il suo lavoro ma accigliandosi.

"Sì, ma lei è mia amica e..."

"...anche io sono tuo amico. Ad Helia non dà fastidio non vedo perchè Stella debba essere infastidita. Eppure, non mi sembra di vederla qui, non mi pare che sia venuta a dirmelo!"

"E va bene, come non detto." Sospirò Flora, sapeva che quei due si volevano bene ma avevano molto spesso problemi di questo tipo; si sentì sollevata: lei ed Helia non avevano mai avuto problemi come questi, tranne per la volta di Krystal, ma tutto si era risolto.

Con sorpresa di Flora non fu aperto più "l'argomento Stella", lei si aspettava che forse Brandon voleva parlarle dei suoi problemi con lei invece non fu così, parlarono di tutt'altro, di tutto e di niente. Brandon sapeva essere di compagnia e Flora in quella serra non aveva mai riso tanto dato che per la maggior parte se ne occupava da sola e non con un amico che tirava fuori una battuta per ogni cosa.
Per questo le piante di Flora presero Brandon molto a genio e nessuna di loro lo infastidì, anzi, molte gli offrirono dei fiori.

"Sono lusingato..." Disse Brandon un po' stranito davanti all'ennesimo e coloratissimo bouquet offerto da un geranio pendente, Flora ridacchiò. La pianta fu molto felice e con le sue lunghe fronde abbracciò, a modo suo, il ragazzo, lui legato in quel modo perse la presa sul vasetto che gli scivolò di mano.

"No!" Esclamò Flora che prontamente con un gesto della mano lanciò un incantesimo per non far cadere il vasetto a terra.

"E quello che cos'era?" Chiese Brandon ad occhi sgranati, ormai libero dalla presa della pianta.

"Non... non ne ho la più pallida idea." Rispose Flora ancor più scioccata.

Il vasetto si era completamente congelato,il germoglio che c'era dentro era ormai ricoperto di brina, fortunatamente però era rimasto a mezz'aria e Flora poté prenderlo e lo poggiò sul tavolo.
Lei e Brandon lo osservarono attentamente.

"Ti è mai successa una cosa del genere?" Chiese lui guardando la pianta ancora perplesso.

"No, mai." Rispose lei con gli occhi puntati sul germoglio,"Ma devo... devo fare qualcosa, non resisterà così al freddo, la lullabea non riesce a sopportare neanche la brina, devo... devo scongelarlo!" Disse battendo un pugno sulla mano aperta.
Guardò Brandon, lui annuì, allora la fata si concentrò e chiuse gli occhi, le mani aperte verso il vasetto. Le sue mani furono avvolte da un'aurea gialla e il vasetto e il germoglio si riscaldarono di nuovo tornando normali.
Flora aprì gli occhi ma poi le girò la testa, Brandon l'afferrò per un braccio.

"Va tutto bene?" Chiese preoccupato.

"Sì, sì, solo che è un incantesimo faticoso anche se non sembra." Rispose Flora.

Si sedettero di fronte al tavolo ma non tornarono a lavoro, davano un'occhiata alla pianta e poi tornavano a guardarsi perplessi.

"Non ti ho mai vista controllare il freddo."

"Perché non l'ho mai fatto..."

"Ma è pur sempre natura, no?"

"Sì, credo... non lo so, è stato strano, ed è stato fuori dal mio controllo, io non volevo lanciare questo tipo di incantesimo."

"Forse sentivi freddo mentre lanciavi l'incantesimo."

Flora scosse la testa e disse:

"La magia non funziona così, Brandon."

"E allora come te lo spieghi?"

"Non lo so, dovrei parlarne con le altre, ma forse è meglio chiedere prima a Faragonda per avere risposte certe, non voglio allarmarle per nulla."

"Sì, credo sia la scelta migliore."

"Fino a quando non ne parlerò con loro non dire a nessuno quello che mi hai visto fare, okay?"

"Promesso, nessuno saprà niente." Affermò lui con un cenno della testa.

Quella sera Flora e Brandon riuscirono a terminare il lavoro, tutti i germogli ora erano al sicuro nei loro vasetti pronti ad affrontare la stagione fredda che stava per arrivare.

Lasciarono la serra che Flora chiuse con un incantesimo, allora Flora accompagnò il suo amico all'uscita.
Arrivato al cancello Brandon sospirò e Flora disse:

"Ci sei rimasto male?"

"Come? Per cosa?" Chiese lui scattando e facendo finta di non sapere di cosa parlasse la sua amica.

"Lo sai, Stella non si è fatta viva. Ma è orgogliosa, c'era da aspettarselo... Brandon lei ti ama, non lasciare che tutti questi dubbi ti confondano."

Brandon scrollò le spalle e disse:

"Forse hai ragione... beh, io me ne torno a Fonterossa, ci vediamo."

"Va bene, e grazie mille, sei stato gentilissimo!" Disse Flora prima che lui mettesse in moto la sua windrider,la salutò con la mano e volò verso Fonterossa.

Flora tornò dentro e andò a cenare con le sue amiche. Stella non sembrava arrabbiata e Flora sperò che le era davvero passata.
Tornarono in camera e andarono a letto.
Prima di addormentarsi Flora scrisse al suo diario:

Caro diario,
Mi è successa una cosa davvero strana, oggi ho congelato un germoglio di lullabea. Non ho mai usato una magia del genere e non mi aspettavo di farlo, devo parlarne con Faragonda. Meglio non allarmare subito le altre, avere problemi di magidentità è una cosa seria, meglio essere sicuri di che problema si tratti effettivamente.
Secondo Brandon non è nulla di grave, in fondo il freddo è parte della natura... a proposito di Brandon, è stato davvero gentile ad aiutarmi nella serra e anche se pensavo il contrario mi ha davvero aiutato perché voleva farlo. Io ero convinta che volesse parlarmi di Stella,invece si è semplicemente comportato da amico.
Senza volerlo sono giunta però ad una conclusione: in meno di una settimana io e Brandon ci siamo ritrovati a condividere due segreti,entrambi difficili da mantenere e che riguardano questioni molto delicate, sento che tutto questo sarà molto difficile.


Salve mie piccoli germogli di lullabea! Rieccomi con un nuovo capitolo! Dunque, questo capitolo ci ha dato qualche indizio in più dopo quella curiosa ultima frase del capitolo precedente a cui vi avevo detto di fare particolare attenzione. Lavorando e senza volere Flora ha congelato un germoglio, come è stato possibile? Secondo quanto scrive nel suo diario sarebbe possibile che si tratti di un problema di magidentità, ma che cosa vuol dire? Ahahahah, credevate davvero che ve lo svelassi? Non posso, mi dispiace, dovrete aspettare il prossimo capitolo! 
Per il resto abbiamo uno specialista incompreso e una fata disposta ad ascoltare, direi un'accoppiata perfetta per un'amicizia che fa scintille, per il resto vedremo...
Helia è il solito, super perfetto fidanzato che non si ingelosisce per nulla (ma quanto è dolce? Eh? *-*) dall'altra parte abbiamo una Stella leggeremnte indispettita ma comunque ha le sue ragioni, Brandon è stato più volte preso di mira da molte ragazze e non possiamo biasimare la principessa...
Ad ogni modo, per ora è tutto, ci risentiamo sui prossimi capitoli dove ho in serbo grandi cose per voi!
Ci tenevo a ringraziarvi per aver iniziato a leggere questa storia, per aver recensito e per averla aggiunta alle vostre preferite/seguite.
Vi straAmo, ci sentiamo presto,
xoxo Florafairy7
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Florafairy7