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Autore: Ulissae    28/04/2009    3 recensioni
Seconda classificata al contest "Cose da Lupi" indetto da speedermoon
Conoscete un lupo? Un lupo scuro, rabbioso, eterno.
Conoscete il primo lupo? No? Accomodatevi, vi racconterò la sua storia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ululati vari'
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Eternal Rage

 Vivere è una cosa molto strana, almeno per me. Sono millenni che lo faccio, millenni che mi obbligo a correre tra queste foreste senza vita, millenni che ho dedicato a cercare di non dimenticare il passato, di scordare il presente e di non pensare al futuro, tanto sono sicuro che farò sempre la stessa cosa: correre.

Sono stato troppo tempo ad osservare il mio popolo soffrire sotto le leggi ingiuste del mio nemico, ladro indegno del mio corpo, temevo, come ogni uomo farebbe, di non poter morire, di essere costretto a vivere, anzi, ad esistere, in una situazione dove non sarebbe esistito ne inferno ne paradiso.
Attendevo, inutilmente, che i miei fratelli tornassero; si accorgessero, finalmente, che io non ero lui, e lui non era me. Maledetto Spirito usurpatore che dettava leggi per le quali la mia gente soffriva, ed io di rimando.
Un Quileute è ciò che è la sua gente: i suoi amici, i suoi compagni, i suoi fratelli; se uno solo di loro prova dolore l’intera tribù potrebbe morire per  lui. Una dura legge che ognuno di noi prova sulla sua pelle.
Nel tentativo di ristabilire l’ordine un uomo morì. Non me lo perdonai mai, così ritornai ad osservare impotente.
Successe in un attimo, un attimo dove la follia invase la mia mente e un’idea, che in quel momento mi sembrò geniale , balenò nel mio cervello: rapire il corpo di un lupo, diventare da vittima a carnefice, costringere quell’animale allo stesso destino da cui stavo scappando.
Azione deplorevole, ma che dovetti fare.
 Od io od il lupo.
O la mia tribù od il lupo.
Un attimo e il mondo cambiò.
Non più sospeso in un universo non mio, non più fluttuante in uno stato di non essere, finalmente concreto, finalmente pronto a cambiare le cose.
Corsi nel corpo dell’animale, che il Grande Spirito aveva dotato di velocità ed intelligenza, corsi finché non arrivai al villaggio dove cercai chi potesse fidarsi di me.
Lo trovai; l’uomo più onesto di tutti, il più eroico dei guerrieri, mi avvicinai ad esso con il capo chino e lo fissai intensamente: doveva capire, a tutti i costi.
La mia scelta era quella giusta, Yut in un attimo comprese tutto e si trasformò. Pochi istanti e vide tutta l’invidia ed il rancore di Utlapa, l’odio verso di me, verso il mio coraggio, il gesto di ira, il furto, il mio dolore.
Tutto.
In un attimo lui era diventato una parte di me. Ed io di lui: con tutto il dolore, l’oppressione di un tiranno spaventato dalla verità, i sentimenti tristi e dignitosi.
Troppo presi dalle storie di ognuno non ci accorgemmo di quello che accadde, un secondo ed il corpo del mio compagno cadde sotto il coltello  dell’usurpatore, che lo puniva per aver infranto le leggi; mentre i compagni sconvolti fissavano la scena senza sapere cosa fare.
E di nuovo nulla ebbe il suo tempo, tutto avvenne troppo velocemente per capire come, ma il perché fu chiaro a tutti: rabbia.
 Rabbia antica, dolore vecchio, forza nuova.
Il mio corpo da umano riprese il posto di quello del lupo, divenni un altro; per sempre giovane, per sempre vivo.
La mia gente riconobbe il mio vigore, nonostante fossi cambiato, e capì.
 Sentii per la prima volte dentro di me il desiderio di vendetta, quella droga che annebbia i sensi di ogni uomo, rendendolo animale; ma la mia rabbia era la rabbia di un uomo, un uomo pronto a tutto.
E tutto feci; il mio popolo fu nuovamente libero.
Tornò la pace ed io, più di un uomo e più lupo di un lupo, decisi che i viaggi nel regno degli spiriti erano troppo pericolosi, ogni corpo doveva conservare la propria anima.
Il tempo passò, ma non per me. Rimasi lo stesso, ebbi figli, che come me avevano nelle vene la forza del lupo. Alcuni accettarono questo dono, altro lo rifiutarono, mantenendo l’equilibro della mia gente.
Ebbi figli, come detto, ed anche mogli. L’ultima, la terza, fu la più nobile e dolce donna che la terra conobbe.
Gli spiriti mi degnarono di lei perciò decisi di morire, morire in un futuro, insieme al mio amore.
Ma questo, ora, non mi è concesso. Non potrò mai e poi mai raggiungere la mia adorata nelle terre dell’aldilà.
Dannati! Siano dannati coloro che spinsero la mia donna al sacrificio!
Morte! Oh, Morte! Loro sono i tuoi figli!
I miei me li hanno portati via, vittime della sete dei selvaggi.
Troppo egoismo spinse le mie azioni, ed adesso gli spiriti mi stanno punendo.
Anziché pensare alla mia tribù pensai a me, alla mia sposa, e decisi di smettere di trasformarmi; lasciai il mio ultimo figlio a lottare da solo.
Morte, solo morte nel villaggio, ed il coraggio del mio erede, che da fiero animale combatté contro la Fredda, cadendo sotto la sua forza.
Gemetti di dolore, l’ira era troppa: un lungo pelo bianco ricoprì il mio corpo, la mia posizione divenne quella del protettore del mio popolo ed io divenni, nuovamente, un lupo.
 Sempre per lei, sempre per la vendetta.

 Non posso morire, non più. Non che ora il mio corpo è posseduto dalla rabbia e dal dolore. Mia moglie morì per me, per i miei giovani figli, per salvare la nostra gente, ed io rimasi lupo.
Rimasi lupo per cercare di scordare tutta la disperazione, per cercare di ritornare un animale, un semplice animale.
Corre troppa rabbia nelle mie vene, non di bestia, rabbia umana, che mai più trionferà. Non ci sarà Amore eterno nel regno degli Spiriti, solo rabbia, ed il mio corpo si piega ad essa da millenni.
Rabbia eterna.

Taha Aki   ha parlato, questa è la sua storia, la storia di come l’uomo divenne lupo ed il lupo l’intrappolò.

Angolo autrice:
Sapete chi è? Lo sapete? Il caro Taha Aki! Il primo lupo! Colui di cui Quil e BIlly narrano in Eclipse! Io l'ho preso, e dopo averlo spupazzato un pò, ho scritto su di lui.
Spero sia piaciuta.
La ff si è piazzata seconda al contest "Cosa da Lupi" indetto da Speedermoon.
Metto i giudizi ^^

2° Classificata: " Eternal Rage" di princess of vegeta6

Grammatica e sintassi: 8,5
La storia è stata penalizzata proprio per questo primo punto. Un peccato,poichè gli errori che ho riscontrato sono dovuti per la maggior parte dei casi alla distrazione, o forse, ad una revisione non troppo accurata. Sorvolando sulle imprecisioni di battitura che non ho considerato, la fanfiction è appesantita nella stesura da frasi tipo:
" dove non sarebbe mai esistito ne inferno ne paradiso",dove non compare alcun accento sul "ne"; incongruenze anche per quanto riguarda le forme verbali quando, in alcuni casi,si passa improvvisamente dal passato remoto all'imperfetto e viceversa. La punteggiatura,inoltre,deve essere rivista su alcuni punti.
Lessico e stile: 9
Amo la tua tecnica:periodi brevi e secchi che esprimono in poche parole emozioni fortissime,i miei complimenti!L'idea di utilizzare un tipo di linguaggio più ricercato per poter riportare al meglio i pensieri del saggio Taha Aki mi sembra,in questo frangente,perfettamente mirata a raggiungere lo scopo: incollare il lettore alla tua narrazione,senza stancarlo o farlo annoiare. Pause brevi capaci di rendere la tensione,i sentimenti,l'istinto animale del protagonista nella sua fase di trasformazione,il tutto condito da frasi e periodi spezzati a regola d'arte. Incisivo,ecco l'aggettivo che potrei associare al tuo metodo di scrittura. Devo ammettere che,tra tutte e tre le storie che ho giudicato,questa è stata quella che mi è rimasta più impressa,come un ricordo difficile da dimenticare. Brillante,davvero brava.
Originalità: 10
Il mio libro preferito della saga di S.Meyer è Eclipse,per cui ho avuto modo di rileggere molte volte la parte dedicata alle leggende della tribù dei Quileute. Già da una prima attenta lettura, ero rimasta colpita e affascinata dalla figura del primo grande lupo e, se avessi dovuto descriverlo con poche parole,avrei messo subito in primo piano la sua bontà,la sua forza di sentimento,la sua impotenza nei confronti del destino e la sua successiva rabbia. Puoi dunque immaginarti quanto sia stata felice e compiaciuta di trovare una fanfiction interamente dedicata a questo straordinario personaggio. Hai analizzato in maniera curata e approfondita la sua vita, le sue perdite,il suo perpetuo continuare a correre attraverso i millenni senza mai fermarsi. L'utilizzo continuo della parola "rabbia" è quanto più indicato ci potrebbe essere per una figura come la sua,così come il tono solenne che sei riuscita a ricreare tramite il passaggio dalla prima alla terza persona narrante,attraverso l'ultima frase della storia. Da notare poi alcune frasi che,personalmente,mi hanno fatto venire la pelle d'oca. Ad esempio " Un Quileute è ciò che è la sua gente" o "Rabbia antica, dolore vecchio, forza nuova." Lo ripeto,se avessi potuto,vi avrei premiate tutte col primo posto.
IC: 10
Poco altro da aggiungere:caratterizzazione perfetta sia dell'impotenza del protagonista di fronte alle prove avverse del destino,sia della rabbia corrosiva che è rimasta ad animarlo per l'eternità nonostante tutto. Una descrizione che non avrebbe sfigurato fra le pagine di uno dei libri della saga di Twilight.
Giudizio personale: 5

Totale: 42,5/45

La storia ha anche la migliore introspettiva^^


   
 
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