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Autore: piccolo_uragano_    23/08/2016    3 recensioni
[SPIN OFF DI 'TI AMO PIU' DI IERI..' / CROSSOVER HARRY POTTER-DOCTOR WHO(o almeno è un tentativo)]
[SCRITTO E IDEATO CON Always_Potter]
possibili spoiler sulla storia del Decimo Dottore
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Kayla Lily Black, secondogenita di Sirius e Martha, si sente sola e confusa quando incontra uno strano uomo chiamato 'il Dottore'.
Dal testo:
“Fidati di me, piccola strega. Sono il Dottore.”
“E allora?”
L’uomo si grattò la nuca. “Di solito alla gente basta questo.”
Kayla allargò le braccia con aria esasperata. “Alla gente basta questo? Come se la frase ‘sono il Dottore’ equivalga a ‘io ti salverò’?!”
“Di solito è così.”
“Di solito?!” domandò lei, rialzandosi.
“Sì!” rispose lui, alzando la voce – ma non arrivando comunque al tono di lei. Si alzò anche lui, risultando parecchio più alto di lei.
“E nel tuo ‘di solito’,quante volte ti succede di trovarti in un mondo appeso ad un filo?”
Il Dottore sorrise. “Oh, non sai quante.”
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 1, Doctor - 10, Jack Harkness, TARDIS
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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Voglio un mondo comico,
voglio un mondo che faccia ridere;
un cielo comodo
Che qualcuno s'affacci a rispondere!
Voglio svegliarmi quando voglio
da tutti i miei sogni,
Voglio trovarti sempre qui
Ogni volta che io ne ho bisogno!
(Luciano Ligabue - voglio volere)



“Hai capito quello che ti sto dicendo, almeno? Alla fine era colpa mia che non ci sono stata quando li hanno testati su di loro!”
Kayla camminava avanti e indietro per la sala di controllo del Tardis, con le braccia incrociale e dipinta in viso un’espressione furiosa.  
“E questo è successo quando …”
“Quando eravamo in Messico, a quanto pare!”
“Non urlare.” Le disse il Dottore, guardandola di sottecchi attraverso gli occhiali.
“Senti, io urlo quanto mi pare.”
“Allora urla contro Greg.”
Fred!” lo corresse lei, alzando il tono.
“Si, ecco, Fred. Urlare vi fa bene. Solidifica la coppia.”
“O la distrugge.”  Borbottò lei, mettendosi a sedere sul divano giallo dietro il Dottore.
Lui si voltò su sé stesso per guardarla in faccia. “Senti, piccola strega, quanti anni ha Fred?”
“Cosa c’entra?!”
“Tu dimmelo.”
“Diciassette.” Sbuffò lei.
“Ecco, diciassette. Ha bisogno di sentirsi un qualcosa di definito. E se vuole sentirsi un inventore di scherzi fighissimi come delle Pasticche Vomitose, perché non lo incoraggi, invece di dirgli che realizzando i suoi sogni sta facendo una cosa immatura?”
Kayla scosse la testa e si morse il labbro. “Ti odio.”
“Solo perché sono fantastico!”
Kayla uscì dal Tardis sbattendo la porta, e il Dottore rimase a fissare il punto in cui era scomparso per qualche secondo prima che rientrasse con espressione un po’ meno infuriato.
Le sorrise e lei scosse la testa, lasciando che la tristezza e la malinconia prendessero il posto della rabbia sul suo viso innocente dopo solo qualche secondo.
“Non avrei dovuto urlarti contro.” Ammise.
“No, decisamente.”
“Insomma, non è colpa tua se sto con un idiota.”  Il Dottore scosse la testa. “Mi dispiace.” Ammise lei.
Lui le fece segno che non importava. “Lascia stare, piccola strega. Allora, dove vogliamo andare?”
“Lontanissimo.”

Kayla non spiccicò parola mentre il Dottore giocava con i comandi del Tardis per portarla il più lontano possibile. Non disse niente nemmeno quando lui annunciò di essere arrivato a destinazione, perché tutto ciò a cui riusciva a pensare era la litigata con Fred e a quanto entrambi avessero sia ragione che torto.
“Dove siamo?” domandò, uscendo dal Tardis e venendo avvolta da un profumo di cioccolato.
“Terra, Giappone, Anni Cinquanta del Ventesimo Secolo.”
Lei si guardò attorno con più attenzione. Quella cittadina era colorata, allegra, piena di piccoli dettagli che la spingevano a sorridere. Era tutto diverso rispetto agli altri posto che avevano visitato, era diversa l’aria che si respirava, e, come al solito, erano diversi gli sguardi che le persone rivolgevano loro.
“Dopoguerra? Ancora?” chiese, seguendo il passo svelto del Dottore.
“Sai cosa mi piace di questo periodo, piccola strega?”
“Che cosa?”  
“La speranza.” Disse lui, portandosi le mani in tasca e assumendo una postura che ormai risultava familiare alla giovane Serpeverde. “Questo paese è stato sconfitto. È a terra. Ha perduto tutto. Eppure, guarda” si avvicinò ad una signora del posto che teneva per mano un bambino di cinque o sei anni. “buongiorno signora!” esclamò, sorridendo.
“Buongiorno!” rispose lei.
Kayla incrociò le braccia, sorrise e scosse la testa. Poi lo guardò con aria perplessa. “Come fa a capirti? Hai parlato in inglese! E anche lei!”
“Oh, è un servizio del Tardis. Traduce tutto quanto.” Rispose lui, continuando a camminare.
Lei scoppiò a ridere e riprese a camminare accanto a lui.
“Allora” esordì il Dottore “ti va una passeggiata? Se non avrai nulla da fare tra esattamente cent’anni, lì” e indicò quella che sembrava essere una casa abbandonata, ma con dei bambini che ci giocavano attorno “aprirà un buonissimo ristorante, e …”
“Come si chiama il posto da dove vieni?” domandò lei, ignorando cosa il Dottore le stesse raccontando.
Lui cambiò completamente espressione, diventando malinconico. “Gallifrey.”
“E dove si trova?”
“Non si trova.”
“Che cosa?”
“Il mio pianeta è stato distrutto.”
Kayla si portò una mano sul petto. “E la tua gente? La tua famiglia?”
“Sono morti con la loro patria.” Lanciò una veloce occhiata alla ragazzina. “Te le sei preparate tutte queste domande o ti stanno venendo spontanee?”
“Non c’è modo di tornare indietro e salvarli?”
Il Dottore scosse la testa, posando le braccia sulla balaustra del ponte.
“Insomma, tu viaggi nel tempo! Andiamo a Gallifrey! Salviamo la tua famiglia! Sono una buona duellante, sai, sarei di grande aiuto, e …”
“Ascoltami, piccola strega. Adoro il fatto che tu voglia aiutarmi e salvare il mio popolo, ma non è una cosa fattibile. Ci sono dei punti fissi, nel tempo e nello spazio, ci sono eventi che non possono essere modificati, perché, vedi, viaggiare nel tempo non è esattamente una cosa che si può fare. Non è che io e te adesso possiamo tornare nel Tardis, giocare un po’ con i tasti e uccidere Hitler prima che salga al potere. Cambierebbero troppe cose che devono andare in un certo modo.”
“Non possiamo andare a Gallifrey prima che … c’era una guerra?”
“Si, ma non ha importanza, ora.”
“Certo che ne ha! Insomma, tu avevi una famiglia, gente che ti amava, e … quanti anni hai?”
“Tanti.”
“Eppure non sembri tanto vecchio.”
“Non ho sempre avuto questa faccia.”
“Che intendi?” s’incuriosì lei.
Lui sorrise. “Un vecchio trucco dei Signori del Tempo per non morire.”
“Quindi sei immortale?”
“No,affatto. Tendo solo a vivere di più rispetto a voi umani.”
Quanto di più, esattamente?”
“Quanto vivono gli umani, nella tua epoca?”
“Oh, dipende. Credo che i babbani non raggiungano quasi mai i cent’anni, invece tra maghi è comune. A parte per quelli che beccano malattie come il vaiolo di drago, come il nonno di Malfoy.”
“Vaiolo di drago?”
“Si, è contagioso. Se ti prende da giovane ti salvi, ma se ti prende da anziano sei fregato.”
Drago?!”
“Quindi i maghi arrivano ad essere centenari, ma i Signori del Tempo?”
“Di più.”
Quanto di più?”
Molto di più.”
Molto è un termine vago in questo caso. Non mi piacciono le cose vaghe. Quanti anni hai?”
“Ho smesso di contarli.”
“Fai uno sforzo, Gallifrey.”
“Si, Gallifrey, fai uno sforzo.” Disse una voce maschile calda e sicura dietro di loro.
Kayla si girò, gonfiando il petto e portando involontariamente la mano alla tasca in cui teneva la bacchetta, ma quando guardò l’uomo che aveva davanti, una voce dentro di lei le disse che non c’era bisogno di attaccarlo o di difendere lei e il Dottore.
Si disse che quell’uomo avrà avuto al massimo trent’anni, anche se i suoi occhi tradivano un’età più avanzata. Dentro a quelle iridi azzurre, infatti, sembravano essere nascosti fin troppi segreti.
Aveva dei corti capelli neri e un sorriso che sapeva il fatto suo, così come le braccia muscolose e i bicipiti stretti in una t-shirt bianca a maniche corte, dei jeans più che casual e …
Il Dottore abbracciò immediatamente l’uomo, come se si conoscessero da secoli.
“Tu, vecchio scemo!  Come sei arrivato qui?” esclamò il Dottore.
“Ho trovato un varco spazio temporale in un uggioso lunedì di lavoro a Torchwood.” Spiegò velocemente, prima di girarsi verso Kayla e porgerle la mano. Lei fece per afferrarla, ma l’uomo praticò un galante baciamano. “Capitan Jack Harkness, molto lieto.”
“Kayla Black.”  Rispose lei, con aria sicura.
“Smettila di provarci con ogni essere vivente, Jack!” si lamentò il Dottore.
“Mi sono solo presentato!” sbuffò Jack.
“Si, certo. Cercati qualcun altro. Lei è troppo piccola per te, e poi sta con Greg.”
Kayla alzò gli occhi al cielo. “Oh, Merlino!  Si chiama Fred!”
“Scusa, bambola, hai detto Merlino?”
“Scusa, bel faccino, hai detto bambola?”
“Oh oh.” Si allarmò il Dottore, mentre Jack capiva di aver detto la cosa sbagliata.
Alzò le mani in segno di resa. “Scusa, non volevo offenderti. Di solito alle ragazze piace.”
“No.” rispose Kayla, costringendosi ad allontanare la mano dalla bacchetta, di nuovo. “A me no.”
“Okay, lo terrò a mente, ehm …”
“Kayla.” suggerì il Dottore.
“Si, certo, Kayla. Lo sapevo.”
Kayla ridusse gli occhi a due fessure e scosse la testa.
“In che epoca ti ha trovata, Kayla?”
“Uh, lei è una strega!” si entusiasmò il Dottore. “Stavo cercando Godric, ti ricordi che te ne avevo parlato?”
“Quello che faceva magie e voleva fondare una scuola?”
Il Dottore annuì, rimettendosi a camminare. “Si, ecco, cercavo Godric per farci una chiacchierata e bere qualcosa in compagnia, ma il mio adorabile Tardis mi ha portato dall’adorabile Kayla. Studia nella scuola fondata da Godric, un millennio dopo la sua morte.”
“Hai detto davvero adorabile?” domandò Jack, ridendo.
“Ehi, voi due stronzi, sono qui dietro e vi sento!” si lamentò lei.
“Visto?” sorrise il Dottore. “Non è adorabile?”

“Quindi tu da quanto lo conosci?” domandò Kayla, appoggiata come sempre alla balaustra della sala di comando mentre il Dottore parlava con il Tardis.
“Da prima che cambiasse faccia.” Rispose Jack.
“Uh, e come era prima?”
“Non male. Insomma, non esattamente il mio tipo, ma …”
Jack!” lo richiamò il Dottore.
“Si, beh, insomma, mi hai baciato comunque!”
“Tu hai baciato me, bugiardo che non sei altro.”
Kayla scoppiò a ridere. “Che cosa? Tu baci i maschi?”
“Solo Jack. Ed era il vecchio me.”
“E come era il vecchio te?”
Jack sorrise. “Con il nasone, le orecchie a sventola e due occhi azzurri da paura.”
“E baciava bene?”
“Tu non stavi con Greg?”
“Si chiama Fred, e si, sto con Fred, sono felice con Fred, e per Salazar, non è un nome così difficile!” Sorrise, legandosi i capelli in una coda di cavallo. “Prima o poi dovrò anche portarlo qui, o penserà che lo tradisca o altro.”
“Uh, si! Fammelo conoscere!” esclamò il Dottore.
Kayla gli sorrise. “Ho paura che potreste piacervi un po’ troppo, sai?”
Jack rise e il Dottore scosse la testa. “Questa non l’avevo mai sentita.”
“C’è sempre una prima volta!” rispose Jack, strofinandosi le mani. “Allora, dove andiamo?”
“A Hogwarts. Devi vedere quel posto, Jack, è fantastico. E poi sono sempre da solo, il Tardis non lascia che me ne vada senza Kayla.”
“Il Tardis mi adora. A differenza vostra.” Precisò Kayla.
Il familiare rumore di atterraggio del Tardis annunciò ai passeggeri che erano arrivati.
“Ma se ha detto che sei adorabile!” le rispose Jack.
“Credo di avergli attaccato il sarcasmo, sai, Jack Harkness?”
Jack sorrise e batté una mano sulla spalla del Dottore. “Adorabile.” Ripeté. 

Dico giusto due cose per rompere le palle a chi non conosce Jack (prima di tutto, rimediate): non è inserito nel banner perchè volevo l'effetto sorpresa, sarà nel prossimo. Credo.
Il "bacio" tra Jack e il Dottore è alla fine della prima stagione e non è che un bacio a stampo (d'addio) ma mi sembrava giusto enfatizzarlo a dovere. 
Jack è un personaggio che adoro e credo si presenterà spesso in questa ff. Chi non lo vorrebbe più spesso tra i piedi? :) 
Ah, il banner all'inizio è opera mia, quindi non è figo come quelli che fa Always_Potter, ma ci sto lavorando. ;)
Vi ringrazio tutti di cuore come sempre. 

C xxx 


 
   
 
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