Quando Ichigo portò Cassi , o forse bisogna dire Hali , nel suo appartamento nel quartiere artistico di New York “ SoHo e TriBeCa “ dovette subito a malincuore ritornare a lavoro lasciando la bimba da sola in casa dicendole che sarebbe tornata il prima possibile e che per eventuali problemi di chiamare l’anziana signora Karter . Dopo una rapida occhiata al grazioso appartamento constatando : che era composto da due piani e che al primo piano si trovavano il soggiorno , la cucina e una sala da pranzo e che al secondo vi erano due camere da letto comunicanti , un bagno e un piccolo studio e che tutte le stanze erano arredate in modo sobrio ma con gusto ; Hali prese una corsettina e vi mise dentro il portamonete , le chiavi e il squadernino uscì di casa chiudendo per bene l’appartamento con le chiavi . E così andò a fare la spesa comprando la carne per il brodo dal macellaio alla fine della strada e dopo esservi uscita inizio a consultare il suo squadernino nel tentativo di capire dove si trovava la bottega della Signora Riber per comprare il brodo , gli odori , la pastina e il sale . Ad un tratto sentì una mano posarsi sulla sua spalla e d’istinto sobbalzò spaventata girandosi a guardare la proprietaria di quella mano trovandosi di fronte una bambina della sua età bionda e con gli occhi blu scuro che guardandola sconcertata le chiese
-
Ma
sei pazza a fare i compiti per strada ? e poi oggi e vacanza !
Hali
la guardò altrettanto sconcertata cercando di capire quale compagna di classe fosse
perché di quello si doveva trattare ma poi le balenò per la mente un’ idea
geniale e prendendola a braccetto le disse
-
Ciao
! Devo fare alcune commissioni dalla signora Riber , mi accompagni ?
-
Ok
! – rispose l’altra con grande sollievo di Halinor che si fece pilotare ,
naturalmente senza che l’altra se ne rese minimamente
conto , alla bottega tanto agonizzata . La
proprietaria del negozio era molto contenta che Cassi fosse ritornata , ignara
che chi era entrata nel suo negozio era Hali , le chiese gentilmente come aveva
passato le vacanze e finita la spesa regalò alle due bambine un lecca lecca
ciascuno mandando i saluti alle loro mamme . Sentendo il cognome della madre
della bambina Hali si senti toglire un peso dallo stomaco e all’improvviso si
ricordò che la bimba si chiamava Dana e che Cassi le aveva detto che si era
arrabbiata con lei tre volte perché trattava sempre male le bambine più piccole
specialmente la piccola Hanny . Allora al momento dei saluti prendendo il
coraggio a quattro mani annunciò tutta impettita alla bambina
-
Prima
che me ne dimentichi , cara Dana , devi sapere che mi sono arrabbiata con te
ben tre volte perché tratti male sempre le nostre compagne più piccole ,
specialmente la piccola Hanny , quindi se lo rifarai in mia presenza be non mi
arrabbierò soltanto ma… - e così dicendo fece il segno di uno schiaffo e senza
aspettare alcuna risposta si rigirò sui tacchi e se ne andò verso casa .
-
Lo
vedremo Cassidy ! – gli urlò Dana , infuriata , con tutto il fiato che aveva
nei polmoni .
Hali
cucinava , con il grembiulino della mamma stretto in vita , correndo dai
fornelli a gas dove si trovavano le pentole al ripiano dove si trovava il
leggio con sopra il libro di cucina aperto alla pagina dove si trovava la
ricetta del brodo di carne . Alzando i coperchi controllava ciò che stava
cucinando e quando l’acqua iniziò a bollire traboccando dalla pentola si chiese
quant’ era una presa di sale e poi ancora si chiese dov’ era il formaggio
quando arrivò il momento di grattugiarlo e intanto alzava i coperchi , saliva
sulla sedia , controllava l’orologio e si chiedeva quando sarebbe stata pronta
la carne . Poi vide gli odori ancora sul tavolo quindi li prese e iniziò a
pulirli e a metterli nel brodo e iniziò a raschiare la carota con la matta paura
di tagliarsi le dita e tanti altri problemi che le fecero pensare che era
davvero difficile essere la sorella di Cassi . E quando Ichigo tornò a casa ,
tanca per il lavoro , non trovò la sua donnina di casa tutta sorridente ma una
creatura esausta con gli occhi e le guance arrossate nel pieno di una crisi di
pianto che appena fu entrata la invocò
disperata
-
Mami
non mi sgridare !
-
Perché
ti dovrei sgridare tesoro mio ? – chiese la donna sinceramente preoccupata dopo
essersi precipitata dalla bimba
asciugandogli
delicatamente le guance bagnate di lacrime sincere .
-
Perché
credo di non saper più cucinare – disse quella disperata .
-
Ma
piccola mia non si disimpara mica a cucinate – la rassicurò dolcemente la donna
.
Allora
prese la bimba in braccio e la fece sedere su una delle graziose sedie azzurre
che circondavano il tavolo da pranzo ben apparecchiato e si precipitò in cucina
a finire il lavoro della sua piccola figlia . Quando si sedette a tavola e
incominciarono a mangiare nel tentativo di consolare la figlia le disse
sorridendo dolcemente
-
Sai
, in fin dei conti è buono !
-
Davvero
! – esclamò la bambina stupita .
-
Si
, perché lo hai fatto tu mettendoci tutto il tuo amore – disse la donna .
-
Scusa
mami , ma non ho capito bene quello che vuoi dire – disse la bambina
sinceramente dispiaciuta .
-
Vedi
amore mio – disse lei allungando la sua bella mano e accarezzando quella
piccola della bimba – Quando una persona a cui vuoi molto bene fa una cosa per
te mettendoci tutto l’amore che prova per te questa cosa come dire assume un
sapore e un’ aspetto diverso … bello , buono ma soprattutto speciale … hai
capito tesoro mio ?
-
Si
mami , credo propri di aver capito – disse sorridendo la bambina .
-
Comunque
non ti devi preoccupare tesoro – disse la donna serenamente .
-
In
che senso non mi devo preoccupare ? – chiese curiosa la bimba .
-
Nel
senso che dora in poi tornerò un po’ prima per insegnarti a cucinare – rispose
sorridendo la mamma .
-
Davvero
? – chiese sorpresa ma allo stesso tempo Hali
-
Si
, amor mio – disse la donna – E ritornerai brava come prima e forse anche di
più !
Dopo
cena sparecchiarono e misero i piatti nella lavastoviglie e dopo si misero
comode su uno dei due divani del soggiorno e Hali iniziò a raccontare alla
madre della vacanza passata omettendo i particolari che riguardavano la bambina
tanto uguale a lei .
Nel
fra tempo Cassi , che era stata vestita con uno dei più bei vestiti di Cassi ,
era seduta su una delle comode poltrone che ritrovavano nella sala conferenze
dell’istituto scientifico di Los Angeles e guardava ammirata suo padre mentre
era intento a illustrare le sue nuove ricerche ; anche se era ancora piccola
Cassi aveva compreso , anche se in una piccola parte , il discorso del padre e
ne era rimasta affascinata . In quel momento la porta della sala si aprì e fece
la sua entrata una bella signora sui ventitre anni con lunghi capelli biondo argento
e sottili occhi verdi che si andò a sedere proprio nella poltrona accanto a
quella di Cassi catturando l’attenzione della bambina .
Facendole
un cenno affettuoso cominciò a estrarre dalla sua borsa : un porta cipria , una
scatola di cioccolatini e tante altre cose che andò a posare sul tavolino che
si trovava fra le due poltrone ; quando la prima parte del discorso terminò e la
sala risuonò di fragorosi applausi il padre di Cassi si girò verso di lei e
fece un cenno con la mano sorridendo affettuosamente e allora la bimba ricambiò
il cenno salutando con la manina per poi accorgersi che anche la signora
accanto a lei stava facendo la stessa cosa a suo padre con sguardo altrettanto affettuoso
. Allora nella testa della bimba iniziarono un milione di domande del tipo : il
gesto del papà a chi era rivolto ? A lei o alla signorina ? Perché Hali non le
aveva detto niente al riguardo della donna ? Chi era ? Come mai gli dava tanta
confidenza ? Queste erano tutte domande a cui Cassi non sapeva rispondere tanto
che decise che il giorno dopo avrebbe mandato un messaggio alla sorella via mail
. In tanto la conferenza aveva ripreso a procedere e lei era così distratta dai
suoi pensieri che non se ne era accorta e avrebbe continuato così fino alla
fine se una voce mielosa non avesse attirato la sua attenzione spaventandola
-
Vuoi
dei cioccolatini piccola ?
Ad’
attirare la sua attenzione era stata la signorina che pochi minuti prima aveva salutato
il suo papà , Cassi impaurita fece uno scomposto gesto di rifiuto scuotendo la
testa e involontariamente fece cascare la scatola di cioccolatini , che la
signorina le stava porgendo , sul pavimento .
-
Scusi
, io non volevo .. non l’ho fatto apposta – balbettò sinceramente dispiaciuta e
tutta rossa in viso la bimba – Mi perdoni .
-
Non
fa niente – la rassicurò la donna – E’ stata colpa mia che ti ho spaventato – e
detto questo spostò di nuovo l’attenzione verso il
Palco
dove il padre della bambina stava tenendo il discorso . Cassi rimase totalmente
sconcertata dal comportamento della signora e per tutta la serata se ne stette
sulle sue pensando e ripensando .
Intanto
nella casa di New York Hali chiacchierava allegramente con la madre accucciata
nell’ abbraccio materno su uno dei due divani bianchi ; la bambina non si era
mai sentita così bene come in quel momento , neanche con il suo papà , e la
mamma era stupita da quanto fosse diventata più estroversa la sua bambina
-
Sai
piccola mia , sono veramente felice che tu ti sia trovata bene li a Green Park
! – gli disse realmente contenta la donna .
-
Ne
sono felice mami ! – rispose tutta contenta la bambina poi notò una cosa che
prima , durante il suo giro d’ispezione , non aveva
notato
: nella stanza a canto , collegata a quella dove si trovavano in quel momento
da una semplice posta a vetri , si trovava accostato al muro uno splendido
pianoforte a muro di legno di ciliegio ; allora chiese alla sua mamma con
sguardo supplichevole
-
Mami
! Suoni qualcosa al piano ?
-
Va
bene amore mio – rispose dolcemente la donna accarezzando il viso della bimba
poi si alzarono e entrarono nella stanza accanto
dove
la donna si sedette al piano e la bimba si accomodò su un cuscino proprio
accanto allo strumento musicale . Una dolce melodia si diffuse per tutta la
casa accompagnata dalla dolce e chiara voce della donna che stava suonando il
piano forte ; l’aria era invasa dal suono candido delle note musicali e dalle
dolci e tristi parole della canzone :
“Stessa
storia , stesso posto , stesso bar
stessa
gente che vien dentro consuma e poi va
non
lo so che facci qui
esco
un po’
e
vedo i fari delle auto che mi
guardano
e sembrano chiedermi chi cerchiamo noi
Gli
anni d’ oro del grande Real
gli
anni di Happy days e di Ralph Malph
gli
anni delle immense compagnie
gli
anni in motorino sempre in due
gli
anni di che belli erano i film
gli
anni dei Roy Rogers come jeans
gli
anni di qualsiasi cosa fai
gli
anni del tranquillo siam qui noi
siam
qui noi
Stessa
storia , stesso posto , stesso bar
una
coppia che conosco che avrà la mia età
salutano
così
io
vedo
le fedi alle dita di due
che
porco giuda potrei essere io qualche anno fa
Gli
anni d’ oro del grande Real
gli
anni di Happy days e di Ralph Malph
gli
anni delle immense compagnie
gli
anni in motorino sempre in due
gli
anni di che belli erano i film
gli
anni dei Roy Rogers come jeans
gli
anni di qualsiasi cosa fai
gli
anni del tranquillo siam qui noi
siam
qui noi
siam
qui noi
Stessa
storia , stesso posto , stesso bar
stan
quasi chiudendo
poi
me ne andrò a casa mia
solo
lei
davanti
a me
cosa
vuoi
il
tempo passa per tutti lo sai
nessuno
in dietro lo riporterà neppure noi
Gli
anni d’ oro del grande Real
gli
anni di Happy days e di Ralph Malph
gli
anni delle immense compagnie
gli
anni in motorino sempre in due
gli
anni di che belli erano i film
gli
anni dei Roy Rogers come jeans
gli
anni di qualsiasi cosa fai
gli
anni del siam qui noi
siam
qui noi
siam
qui noi ……..”
Alla fine della musica Hali batteva energicamente le mani una contro l’altra saltellando entusiasta prima su un piede e poi sull’altro sul grande cuscino dove prima era seduta sotto lo sguardo divertito della madre per poi dirle tutta eccitata
-
Mami
sei stata fantastica !
-
Grazie
amore – rispose dolcemente la madre prendendola in braccio sulle sue gambe –
Sai questa canzone è stata composta dal mio gruppo preferito tanto tempo fa
quando ero ancora piccola .
-
Davvero
! – esclamo la piccola – E davvero bella !
-
Hai
ragione piccola mia ! Infatti è la mia preferita ! – disse la madre
accarezzando affettuosamente i capelli della figlia .
-
Mami
! Mi insegni a suonare il piano ? – chiese la piccola buttando le braccia
intorno al collo della mare e poggiando il suo visino
fra
i capelli della donna sentendo il profumo dolce di pesche appartenente alla
donna .
-
Ma
tesoro ! – esclamò sconcertata la donna – Tu sai già suonare il piano !
Allora
la bambina sussultò per l’errore commesso ricordandosi che Cassi le aveva detto
che aveva imparato a suonare il piano dalla madre fin da piccola allora con
voce dispiaciuta tentò di recuperare l’errore dicendo alla donna
-
Scusa
mami … ma credo di non saper più suonare .
-
Oh
bambina mia non fa niente te lo insegnerò – disse accarezzando i capelli della
figlia per poi guardare l’ora e dirle dolcemente – Ma non oggi , che è tardi ,
domani inizieremo le nostre lezioni , d’accordo ?
-
D’accordo
! – disse tutta eccitata la bambina .
-
Bene
, e ora a letto che è tardi e domani inizia la scuola – Disse la mamma
alzandosi con in braccio Hali e dirigendosi verso le scale
che
conducevano alle camere da letto .
-
Mami
? – la chiamò la bambina quando erano già sull’entrata della camera da letto .
-
Si
? – chiese la donna fermandosi in prossimità della porta .
-
Posso
dormire con te nel lettone ? – chiese speranzosa la piccola .
-
Ok
– rispose dolcemente la donna girandosi e dirigendosi , sempre con la figli in
braccio , verso la sua camera da letto ; dopo aver adagiato la figlia nel
grande lettone e averle rimboccato le coperte le si sedette accanto e accarezzandole
una guancia le disse
-
Ora
dormi e fa sogni d’ora .. io arrivo più tardi che devo finire di lavorare .. ok
?
-
Ok
mami – detto questo Hali si tirò su con il busto e inizio a baciare la madre
poi si ridiscese e osservò la madre uscire dalla stanza accostando la porta e
andare a lavorare nel piccolo studio d’avanti alla stanza . Prima di addormentarsi la bimba osservò
attentamente la camera della madre studiando ogni suo più piccolo particolare :
le pareti rosa pesca , la grande finestra coperta dalle tendine color panna di
lino su cui erano cuciti con un filo rosso , all’estremità , strani simboli posta
davanti al lato in cui stava dormendo , l’ armadio a muro , con le ante scorrevoli
di vetro opaco , posto al lato opposto , la trapunta panna del letto sopra alle
lenzuola color pesca e quadretti posti sopra al comò in legno bianco posto
davanti al letto . Tutto in quella camera era così accogliente e immerso del
buon profumo materno che si addormentò subito tranquilla e ubriaca di sonno .
In
tanto a Los Angeles Cassi veniva messa a letto per la prima volta dalla burbera
miss Pertynsoon e quando la donna se ne fu andata si alzò furtiva dal grande
letto a baldacchino con le lenzuola celesti e la trapunta panna si diresse allo
scrittoio di legno color panna e accendendo il computer scrisse una mail alla
sorella che spedì subito . Quando tornò al letto osservo ben bene la stanza :
le pareti azzurrine con sopra i fregi stilizzati tratti dalle favole più famose
, la libreria a muro con sopra innumerevoli pupazzi e bambole di tutti i generi
posto davanti al lato destro del letto , la grande finestra con le graziose tende
panna e i ricami , che riprendevano i temi delle pareti , blu dal lato opposto
del letto , le mensole di legno panna con sopra ogni sorta di libri appese
sopra scrivania posta davanti al letto . Si ritrovò a pensare che in fondo
quella stanza stranamente assomigliava a quella sua a casa della mamma , e con
sua grande sorpresa iniziò a provare il desideri di trovarsi li in mezzo alle
sue cose con la porta accostata e i rumori soffocati provenienti dal piccolo
studio dove la madre ancora lavorava . Con questi pensieri si addormentò
sognando la sua mamma seduta al pianoforte mentre suonava una dolce melodia in
onore suo e della sorella .
Ed’
anche questo è andato ! Allora preciso una cosa : la storia è ispirata
lievemente e se dico lievemente è lievemente al film della disney “ Genitori in
trappola “ di cui ho visto solo degli spezzoni e forse ho preso qualcosina dai
film delle gemelle Olsen punto poi tutto il resto e di saccoccia mia .
E dopo questa sfuriata vi prego di scusarmi ma sapete al mondo ci sono persone
che prima ti fanno un complimento e poi ti accusano di plagio e di conseguenza di
poca fantasia per non dire nulla .
Risposte
:
Shana
: sto iniziando ad’ adorarti … spero che tu sia contenta visto che il capitolo
è più lungo dei precedenti … mi fa sempre piacere
leggere le tue recensioni le trovo
davvero simpatiche e ti dico anche che se la governante assomiglia al tuo prof
di mate be per
me assomiglia al mio prof di
filosofia ! ( solo che qui è una donna ma nella realtà è un’ uomo ) … augurosi iper
ritardati
Kiss Kiss Aky
Kashia
: pensa e rifletti prima di giudicare … comunque grazi per il complimento .