Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: ChiaraBJ    27/08/2016    4 recensioni
La vita di Ben è sottosopra... Semir è accusato di aver commesso un brutale omicidio, tutte le prove sono contro di lui.
Questa volta sarà Ben a dover ‘tirare fuori dai guai ’ il suo socio. Ma ovviamente c'è sempre qualcuno che vuole mettere il bastone fra le ruote e ostacolare il giovane ispettore nella ricerca della verità: una vecchia conoscenza:il commissario Bohm!
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il movente

Ben si stava lentamente riprendendo, aveva un male atroce alla testa, un senso di nausea tremenda ,la vista decisamente annebbiata.In quel momento si sentiva come se fosse immerso in una immensa bolla di sapone che minacciava di scoppiare da un momento all’altro, come la sua testa. Gli sembrava però di muoversi, ma non per volere suo, qualcuno lo stava trascinando tenendolo per le caviglie chissà dove.
Quando gli parve di non muoversi più due grosse mani lo afferravano per i polsi, cercò di divincolarsi o almeno tentò, rimediando solo un violento calcio alle costole.
Stava per urlare per il forte dolore al fianco, quando udì come una voce ovattata che gli intimava di stare zitto, tappandogli la bocca.
Per un attimo si sentì soffocare.
Cercò di alzarsi, di fuggire al suo aguzzino, ma tutto si rivelò inutile. Chiunque fosse la persona che lo stava spostando era decisamente più in forze di lui.
Improvvisamente un campanello suonò, percepì passi che si allontanavano da lui, una porta che sbatteva e ancora dei passi.
Ben ne approfittò per guardarsi un po’ attorno per capire meglio dov’era, per fare un po’ il punto della situazione, ma quando tentò l’operazione si accorse che aveva le mani ammanettate attorno ad una gamba di un grosso tavolo d’alluminio.
Sarebbe stato impossibile sollevarlo e sfilare le mani.
Si guardò attorno, davanti a lui c’era una persona distesa a faccia in giù.
Ben strabuzzò gli occhi per cercare di mettere il più possibile a fuoco quell’immagine.
Tutt’ad un tratto si ricordò di Angelika. La sagoma che davanti a lui giaceva supina era decisamente la tatuatrice.
“Ehi” sussurrò piano Ben “Signorina, ehi si svegli”
“Tempo sprecato ispettore, non le risponderà, Angelika è morta ed è morta per colpa sua” disse senza un minimo di compassione una voce maschile.
Il giovane ispettore ancora un po’ intontito dal colpo alla testa, cercò di focalizzare la figura che aveva davanti, ma quando alzò lo sguardo migliaia di stelline gli offuscarono nuovamente la vista.
“Maledetto bastardo” disse Ben con odio cercando con tutte le forze di liberarsi, avrebbe voluto saltargli al collo, ma il ragazzo, perché questo era, gli diede un violento calcio sullo stomaco che lo zittì di colpo.
“Si può sapere chi sei? “ chiese tossendo Ben alzando nuovamente lo sguardo verso la voce.
Ma il ragazzo non rispose alla domanda.
“Adesso lei mi porterà dall’ispettore Gerkhan e se non lo farà, le assicuro che sulla coscienza avrà anche altre persone, come vede non mi faccio tanti scrupoli” e sul suo volto comparve un sogghigno quasi diabolico.
“Ho chiuso il negozio” continuò il ragazzo “Già due persone hanno suonato il campanello,  molto probabilmente avevano appuntamento con Angie. Quindi le faccio questa proposta: o lei mi porta subito dall’ispettore Gerkhan o io al prossimo cliente che suona faccio un bel buco in testa. A proposito come vede ho in mano la sua pistola d’ordinanza, ispettore”
Per qualche istante Ben non disse niente, cercò di cercare una soluzione, almeno una mediazione, ma al momento non ne trovava.
Quando finalmente gli si schiarì la vista e la mente notò che il ragazzo aveva una falena tatuata sul polso: molto probabilmente quello era l’uomo che cercava.
“Allora ispettore Jager?” insistette il ragazzo.
“Come sai il mio nome?” Ben cercò di prendere tempo.
“Angelika” e indicò la ragazza morta accanto a Ben “Mi stava tatuando un drago sulla schiena, quando lei ha suonato il campanello. Ho ascoltato la vostra conversazione, ho sentito chi era, che mi cercava. E’ venuta da me e io le ho spezzato il collo. Poverina forse voleva avvisarmi, magari mi avrebbe fatto scappare dal retrobottega, sa siamo amanti, poteva inventarsi qualcosa. Ma poi ho pensato che avrebbe potuto parlare, scoprire il mio segreto, ma adesso che è morta…fine del fidanzamento” rise malefico.
“Tu devi farti curare, sei un pazzo, completamente fuori di testa” lo sbeffeggiò Ben.
“Non sono pazzo!” esplose furioso l’uomo che assestò un altro violento calcio alle costole di Ben.
Il giovane poliziotto non fece una piega, malgrado il dolore fosse forte, sapeva che al momento il ragazzo non lo avrebbe ucciso, gli serviva vivo per trovare Semir.
Ben pensò che avrebbe potuto indurlo a fare una mossa sbagliata, forse parlargli in quel modo quasi arrogante avrebbe potuto essere un ottimo espediente.
“In ogni caso sei ricercato per omicidio e detta tra noi solo un folle potrebbe trovare il tempo per farsi un tatuaggio mentre l’intero corpo di polizia di Colonia lo sta braccando”
“Ispettore, il suo collega è ricercato per omicidio, non io” sbroccò l’uomo.
“Hai freddato la tua ragazza. Secondo me questa è l’opera di uno che è completamente fuori di testa” lo sfidò Ben.
“Angie era solo un piacevole passatempo, mi faceva i tatuaggi gratis”
“Mi dai il voltastomaco, si può sapere chi sei? E perché c’è l’hai con l’ispettore Gerkhan? Che ti ha fatto? Ti ha bocciato a qualche esame? Ti ha fatto la multa per eccesso di velocità?” chiese spavaldo Ben, ma il ragazzo non digerì la battuta sferrandogli un altro violento calcio allo stomaco.
Poi si chinò su Ben e prendendolo per i capelli gli tirò violentemente la testa indietro facendola sbattere contro il muro che aveva a pochi centimetri dietro alle sue spalle.
“Tu adesso mi porterai dal tuo collega” sibilò l’uomo.
“Non so dove sia” rispose spavaldo Ben puntandogli gli occhi addosso. Occhi di sfida.
“Non è vero, lei sai benissimo dov’è…e se fosse morto penso che lei non sarebbe venuto qui” e mentre gli parlava gli poggiò la canna della pistola sulla fronte “Quindi adesso mi porterà da lui e niente scherzi altrimenti vado fuori con la sua pistola , qui vicino c’è un parco giochi …”
“Okay, hai vinto, ti porterò da lui” disse intontito Ben, pensando che l’uomo era così folle che avrebbe potuto uccidere qualcuno senza tanti problemi solo per fargli capire che non stava scherzando affatto e che per raggiungere il suo scopo avrebbe fatto qualsiasi cosa.
“Prima però voglio sapere il perché, non posso guidare in queste condizioni dammi un po’ di tempo, ho la vista offuscata, nell’attesa…perché non mi dici perché ce l’hai tanto con l’ispettore Gerkhan?”
“Per ‘Autostrade infuocate’ “  rispose trionfante il ragazzo.
“Cosa? Il manoscritto scritto Maja Dekker? Cosa c’entra l’ispettore Gerkhan con quel libro” chiese alquanto stupito Ben.
“Cosa? Ne è a conoscenza anche lei? Maledizione!!!” e alzandosi sferrò un altro calcio a Ben, poi si chinò di nuovo prendendolo ancora per i capelli. Rabbioso e furioso disse “Quanti sanno dell’esistenza di quel manoscritto?”

Ben cominciava ad avere le prime conferme alle sue ipotesi, ciononostante ora quell’idea gli sembrava davvero folle.
“Aspetta un attimo, tu…tu vuoi eliminare tutti quelli che sono a conoscenza di quel manoscritto, vero? Di cosa parla? Che c’è scritto?” adesso Ben era decisamente furioso, diede un violento strattone alle manette, ma l’unica cosa che ne ricavò fu un forte dolore ai polsi.
L’uomo troneggiava davanti a lui, negli occhi Ben vi lesse solo pura follia.
“Il mio sogno è quello di diventare uno scrittore di successo, ho scritto svariati romanzi, ma nessun editore ha voluto mai pubblicarne uno, poi ho conosciuto all’Accademia di polizia Maja Dekker e lei mi ha confidato che le piaceva scrivere. Mi fece leggere il primo capitolo di ‘Autostrade infuocate’. Restai allibito, scriveva divinamente, mentre leggevo … era come se stessi vedendo il film del romanzo. Prima ancora di finire il capitolo, sapevo già cosa fare”
Il ragazzo poi si chinò di nuovo davanti a Ben.
“Lo farò passare per un romanzo mio, verrà pubblicato, diventerò uno scrittore di successo. Poi una volta diventato famoso potrò pubblicare i miei scritti, quelli che le case editrici non hanno mai voluto pubblicare, perché quando si diventa famosi…”
“Si possono pubblicare anche le liste della spesa” concluse sarcastico Ben interrompendolo.
“Lei non capisce!”  urlò furioso l’uomo colpendolo al volto con il calcio della pistola.
Ben trattenne l’ennesimo urlo di dolore, sentiva il sangue che gli colava da una guancia, molto probabilmente quel bastardo gli aveva lacerato la pelle sotto uno zigomo.
“Diventerò uno scrittore di successo, acclamato dalla critica! Signori e signore ecco a voi il nuovo talento letterario, il giovane scrittore Oliver Ritter” gli ringhiò in faccia il ragazzo, accompagnando la frase con gesti teatrali e con una risata che a Ben sembrò quella di uno completamente fuori di testa.
“Tu sei matto, anzi sei un folle omicida. Penso che non saprai mai che sapore ha il successo” sentenziò Ben.
“Cosa vuole saperne lei” rispose avvicinando la canna della pistola alla gola del giovane ispettore.
“Il successo non viene dal denaro e neanche dalla fama. Il tuo lavoro, il sudore, ma soprattutto la passione, con queste cose ti realizzi e assapori il successo. E la passione non te la puoi inventare, non la puoi rubare a qualcun altro perché viene da dentro ognuno di noi” replicò con calma Ben.
“Belle parole ispettore, ma adesso dobbiamo andare”
Ritter frugò nelle tasche dei jeans di Ben ed estrasse le chiavi delle manette, togliendogliele, dopo di che puntandogli contro la pistola gli ordinò di alzarsi.
“Adesso usciremo da qui, saliremo in macchina e lei mi porterà da Gerkhan, le conviene collaborare, come vede non sono uno che scherza, non mi faccio scrupoli”
A Ben non restò altro da fare che alzarsi ed eseguire gli ordini imposti da Ritter.

Il viaggio per arrivare dal suo socio sarebbe durato una decina di minuti e in quel lasso di tempo Ben avrebbe dovuto escogitare qualcosa per salvare la sua vita e quella del suo socio.
Il giovane ispettore guidava piano scatenando l’ira del ragazzo.
“Cerchi di accelerare, non ho tempo da perdere”
“Siamo in un centro abitato, vuoi che la polizia ci fermi per eccesso di velocità?” sbroccò Ben.
“Non mi importa se qualcuno si ferma io lo uccido appena si sporge dal finestrino…bang! E sarà per colpa sua, quindi acceleri, pensi di avere le pizze che si freddano” lo sfidò il ragazzo, facendogli sentire il freddo della canna della pistola sulla nuca.
“Pizza” sussurrò Ben.
Quella parola scatenò in lui quello che in quel momento gli sembrò un lampo di genio.
Avrebbe solo dovuto essere convincente, sperare che il suo socio capisse al volo quello che attraverso la porta gli avrebbe detto. Sarebbero serviti un intuito eccezionale e forse anche una buona dose di fortuna.
In ballo c’era la vita sua, quella di Semir e sicuramente anche quella di un ignaro Bohm.

Angolino musicale: Ben come una tartaruga Ninja?
Coldplay ‘For you’(Per te)
Per ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=gisF4ITDkLQ
Se sei perso e ti senti solo Circumnaviga il globo È tutto quello per cui devi sperare E il modo in cui sembri fluire Circumnaviga con speranza E loro sembrano perdere controllo con te Ognuno di noi è ferito E ognuno di noi è spaventato Ognuno di noi è spaventato Tu no Quando i tuoi occhi si chiudono La tua testa fa male I tuoi occhi si sentono drogati Ognuno di noi è spaventato Ognuno di noi è ferito Ognuno di noi ha speranza Per te...
 

 
  
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