Crossover
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Autore: Suikotsu    29/04/2009    3 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 89: FROSTMOURNE CONTRO BANRYU

Come avrete capito dal titolo ci sarà uno dei duelli più attesi di tutta la fic.
Grazie a Illidan, harua_96 e Bankotsu per le loro recensioni.


Seguendo l'odore di carne putrefatta Bankotsu aveva raggiunto un accampamento pieno di orchetti e non-morti.
"Ecco, questo dev'essere il posto dove troverò Arthas. Lo sento!"
I soldati si voltarono verso di lui ed alzarono le loro armi.
"Arthas è qui?" - chiese.
"Sì, ma..."
Col semplice movimento della sua arma il ragazzo annientò tutti i mostri.
"Ho, delle visite." - pensò Arthas uscendo dalla sua tenda.
Gli sguardi dei due si incrociarono.
"Bankotsu, che piacere vederti."
"Altrettanto." - disse avanzando con gli occhi infuocati.
"Ti vedo di cattivo umore, hai litigato con i tuoi fratellini?"
"Mi sono ripromesso che avrei ucciso tutti i sostenitori di Saddler, e tu sei tra quelli. Ho percepito subito il tuo odore di carne putrida ed ora morirai."
Il generale sguainò la spada.
"Vediamo cosa riesci a fare."
Arthas superò i quattro metri che li separavano con un solo balzo e colpì con violenza, ma l'alabarda parò il colpo e Bankotsu contrattaccò con forza, ferendo il fianco del nemico.
"Che peccato che un guerriero del tuo calibro muoia per mano mia. Sai, se avessi giurato fedeltà all'immenso ora saresti tra i comandanti!"
"Non morirò! E sappi che non prendo ordini da nessuno! Banryu-sen!"
Il fulmine rosso fu fermato da uno giallo, poi il ragazzo fece cadere una pioggia di fulmini sulla base, devastandola: gli orchetti fuggirono in tutte le direzioni, presi dal panico.
"Voi scappate pure, è te che voglio!"
Le due armi si incrociarono, dando il via ad una prova di forza: ognuno mise tutte le sue forze in un'epica sfida.
I due rimasero nella medesima posizione per diversi minuti, poiché nessuno dei due sembrava riuscire a prevalere sull'altro.
"Sei davvero forte, ma contro di me non hai speranze, il mio potere è secondo solo a quello dell'immenso!"
Bankotsu si piegò in avanti e sollevò di peso Arthas, poi lo lanciò in aria e lo travolse con una raffica di fulmini; il cavaliere venne colpito in pieno e cadde sopra a delle tende, distruggendole.
Bankotsu corse verso il nemico, ma dal suolo sbucarono delle lame di pietra, che vennero tagliate tutte meno una: questa venne spezzata da un colpo di mano.
Il giovane gridò e corse contro l'avversario, poi i due saltarono entrambi in aria e si dettero un calcio volante a vicenda.
I guerrieri riatterrarono con grazia: Arthas si fissò la ferita sulla spalla, mentre Bankotsu sputò del sangue.
"Morirai per quello che hai fatto. Lo giuro sulle tombe dei miei fratelli."
"Non dovresti fare promesse che non puoi mantenere."
"Muoriiiiiiiii!"
Bankotsu attaccò, costingendo l'avversario ad arretrare, poi roteò su se stesso e squarciò l'armatura, benché fatta in mithril.
Arthas cadde in ginocchio, mentre Bankotsu si apprestò a sferrare il colpo di grazia.
L'alabarba fu calata, ma Frostmourne la fermò.
"Vuoi deciderti a crepare?" - chiese il ragazzo sferrando una miriade di attacchi.
Il non-morto mantenne la posizione per poi colpire una caviglia del ragazzo, facendolo cadere all'indietro, ma il giovane si riprese con una capriola.
"Ban-ryu-sen!" - gridò Bankotsu facendo slittare l'alabarda sul terreno.
"Lama delle tenebre!" - ruggì Arthas imitandolo.
Le armi si scontrarono, ma nessuna delle due subì dei danni.
"Vuoi insistere? Faresti molto meglio a lasciare che ti uccida." - disse Arthas mentre le due armi erano incrociate ed i due erano abbastanza vicini da poter vedere la loro immagine riflessa negli occhi del rivale.
"No. Tu...tu sei più che malvagio. Non hai esitato a far uccidere i guerrieri che avevano appoggiato la tua causa! Quel bastardo di Renkotsu mi ha raccontato tutto! Voi ci temevate! Temevate la nostra forza! Ed ora grazie al potere del Drago del Caos ti annienterò!"
"Il famoso Drago del Caos? Bene bene, la cosa si fa interessante. La vogliamo fare finita?" - chiese il più vecchio.
"Non aspetto altro!"
I due si fissarono truci, concentrandosi al massimo.
"Sfera d'odio!"
"Spira mortale!"
I due crearono delle sfere di energia e le lanciarono contro il loro rispettivo avversario, seguite da un raggio potentissimo.
La prova di forza durò a lungo: entrambi erano alla pari e molto motivati; tuttavia, dopo alcuni minuti di pareggio, Bankotsu cominciò ad indietreggiare.
"Cosa? No!"
Arthas cominciò a prendere il sopravvento: il suo potere era maggiore.
"Lama delle tenebre!"
La spada creò un'energia nera che si avvolse attorno all'alabarda dopo aver soffocato la sfera d'odio; l'arma cominciò a riempirsi di crepe, poi il ragazzo sentì tremare tutto il corpo.
Banryu andò distrutta, ed il ragazzo non poté fare nulla, se non venire travolto.
La vita di Bankotsu gli passò davanti in pochi secondi: ricordò il suo villaggio d'origine, dove era cresciuto imparando a combattere; quando lo lasciò per andare in cerca di sfide e di potenti avversari; i vari nemici che aveva sconfitto, appartenenti a tutte le razze; quando conobbe Jakotsu in un bordello e gli propose di unirsi a lui; l'incontro con Suikotsu, guerriero spietato ma fedele amico; ed infine quando si incontrarono con Renkotsu, l'infame traditore che li vendette al nemico.
"Fratelliiiii!!!" - gridò mentre perdeva la sua arma e veniva spazzato via.
Arthas sorrise e fissò compiaciuto il solco da lui creato.
"Hai perso, mocciosetto. Ora devo portare a termine il mio compito."
Il generale si voltò e si incamminò verso Mistdale, il luogo in cui lo attendeva il suo padrone, lasciandosi alle spalle i resti dell'alabarda.






So che i lettori tifavano per Bankotsu, ma come sapete i migliori ci lasciano sempre.
Questo capitolo è stato brevino anche perché mi è costato molto scriverlo.

  
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