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Autore: Kit L Hawthorn    29/04/2009    7 recensioni
“Siete certe che non cambierà nulla?” proruppe sottile la voce di Rose, animata da una strana incertezza.
Victoire sospirò. “Certo che cambierà qualcosa, Rosie.” Le rispose, sicura di sè. “Ma sono sicura che noi sette riusciremo a rimanere unite.”
Molly mise giù il libro e diede una lieve carezza ai capelli scarlatti di Roxanne. “Non preoccupatevi, ragazze. Certe cose non cambiano mai.”

“Lils?” domandò una voce dietro di lei. Lily si girò di scatto, incontrando un paio d’occhi color nocciola.
“Oh, Molly, sei tu!” sospirò di sollievo. “Mi hai fatto prendere un colpo!”
Molly sorrise. “Quando non riesco a dormire scendo sempre in Sala Comune. Il fuoco mi tranquillizza” spiegò senza bisogno di domande. “Vieni con me?”
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Victorie Weasley
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Momenti di intimità tra le cugine Weasley-Potter. Hope you like it…





We're Still the same

Were still the same






La casa era silenziosa.
L’unico rumore che percepiva era il lieve ticchettio prodotto dalle lancette dell’orologio a pendolo che sostava in corridoio.
Le orecchie stanche dei suoi parenti si abbandonavano con piacere a quella inusuale pace, che veniva a trovare la Tana solamente di notte.
Ma, d’altra parte, un Natale silenzioso non sarebbe stato un natale Weasley.
Lei lo adorava, in qualità di bambina di otto anni e peste ufficiale della casa. Come sarebbe stato possibile il contrario?
In tutto quel trambusto era facilissimo fare scherzi. Lei e Hugo si davano alla pazza gioia. Ma la notte le cose cambiavano. Una strana malinconia permeava la casa, sospesa nell’aria, assieme al pulviscolo. Una malinconia che Lily non sapeva spiegarsi, che sembrava venire da lontano, da un tempo passato nel quale le cose non erano facili come ora.
Rose ancora non era tornata dalla sua gita in bagno. Questo non la preoccupava. Era quasi certa di sapere dove l’avrebbe trovata.
Chiuse piano la porta della sua stanza, per non spezzare la quiete ovattata, rotta da nulla se non dal tempo che trascorreva.
Percorse i corridoi a passo felpato, a malapena poggiando il piede sulla moquette morbida che le solleticava la pianta del piede.
Raggiunse la stanza che un tempo era stata di suo zio Bill e sfiorò la porta con le nocche; quella si aprì con un sospiro e sulla soglia apparve una figuretta avvolta in una camicia da notte bianca, dalla pelle diafana ed i corti capelli biondo-argentati. “Lils!” esclamò sottovoce. “Vieni, ti stavamo aspettando.” Si aprì in un sorriso, Dominique, scostandosi per lasciare entrare la bambina dai capelli rossi.
“Ciao Domi.” Sussurrò lei, entrando. “Ciao Vic, Rosie, Moll, Lu… Roxie?” sorrise nel vedere la cugina addormentata con la testa appoggiata sul ventre di Molly. Erano abituate ormai al sonno inesorabile di Roxanne, che la coglieva già alle dieci di sera, impadronendosi dei suoi occhi color carbone, e del suo volto abbronzato.
Molly era adagiata sui cuscini, tra le mani uno dei suoi libri –così noiosi! -“Da Prefetto a Ministro” biografia di un qualche Ministro della Magia di cui lei non ricordava il nome. Victoire sedeva con la schiena appoggiata alla testata del suo letto, bella come il sole d’estate, al solito, e Rose giocava a scacchi contro sé stessa, mentre la cugina più grande le pettinava i lunghi ricci castani.
Vic aveva sempre adorato i capelli di Rose.
Strano, visto che lei stessa aveva i capelli più incredibili della famiglia, assieme ai fratelli ed alla madre.
Quando glielo facevano notare ribatteva che i suoi capelli poteva pettinarli tutti i giorni e che Domi li teneva troppo corti. Non poteva mica mettersi ad acconciare Louis!
E poi era una sfida! Sarebbe riuscita a trasformare i capelli crespi della cugina in una cascata di morbidi boccoli.
“Ehi, Lils!” la chiamò Rose, scostandosi dalla fronte un ricciolo sfuggito al controllo di Vic “Ti va di fare una partita?”
Lily annuì raggiante ed andò a sedersi di fronte a lei, pur sapendo che, probabilmente, avrebbe perso di nuovo: Rose era una vera potenza, a scacchi.
“Non riuscivi a dormire, Lily?” le domandò Victoire, con voce serena. La sua domada era retorica. Ma d’altronde si trattava della sua parte.
“No.” Rispose lei, schiva, studiando le mosse di Rose.
“Nemmeno noi. Che coincidenza” aggiunse Lucy, che osservava interessata la partita. Coincidenza?
La piccola Potter ridacchiò sottovoce, scorgendo la fossetta che si era formata sulla guancia di Lucy, segno che anche lei stava tentando di trattenere le risate.
Ogni volta, a Natale, da quando Lily aveva circa cinque anni, si riunivano nella camera dove dormivano Victoire e Molly. Non c’era bisogno di confermarselo, né di chiedere “verrai, stasera?”. Quelle due notti erano per loro. Non si dormiva la Vigilia di Natale. “Vic?” chiamò Rose con un filo di voce.
“Dimmi, Rosie, ti faccio male?” domandò lei. Aveva incominciato ad intrecciarle i capelli, con dita veloci ed esperte.
“No, no, non preoccuparti. Volevo solo dire… tra tre anni saremo tutte ad Hogwarts.” Mormorò pensierosa, scrutando la scacchiera con sguardo attento. “Pedone in H3!”
“Vero… Ma solo per un anno.” Puntualizzò Lucy, con aria saputa. “Subito dopo Vic prenderà i M.A.G.O.”
“Già, ma sarà un anno grandioso. Le cugine Weasley dominano la scuola!” esclamò Dominique eccitata.
“Le cugine Weasley-Potter!” precisò Lily, per poi aggiungere “Cavallo in E5!” “Ma cosa fai, ragazzina? Non dovresti mandarmi lì! Sarebbe molto meglio in D4, non vedi?” strillò il cavaliere, gesticolando con talmente tanto entusiasmo da rischiare di cadere dal cavallo.
“La prossimo volta mi darò alla Dama…” borbottò Lily, spostando a forza la sbraitante pedina.
Ci fu un attimo di silenzio. “Siete certe che non cambierà nulla?” proruppe sottile la voce di Rose, animata da una strana incertezza.
Victoire sospirò. “Certo che cambierà qualcosa, Rosie.” Le rispose, sicura di sè. “Ma sono sicura che noi sette riusciremo a rimanere unite.”
Molly mise giù il libro e diede una lieve carezza ai capelli scarlatti di Roxanne. “Non preoccupatevi, ragazze. Certe cose non cambiano mai.” Regalò loro un sorriso ‘alla Molly’ di quelli che la facevano somigliare tanto alla sua omonima.
“Massì, infondo continueremo sempre a vederci tutti i Natali. La Nonna non ci rivolgerebbe più la parola se osassimo saltarne uno.” Scherzò Domi con un sorriso malizioso e le ragazze risero sottovoce.
Rose sorrise e poi proruppe in un trionfante “Scacco Matto!”
Lily guardò sconsolata i pezzi che cominciavano ad inveire contro di lei.

~



Il suo letto era grande. Morbido. Circondato da tende bordeaux scuro che avrebbero dovuto farla sentire protetta.
Ed allora perché le sembrava così simile a quello di un fachiro?
Nulla da fare.
Le era talmente estraneo dormire, in notti come quella…
Non si dorme la Vigilia di Natale.
Scostò con un gesto seccato le tende del baldacchino e si mise a sedere, scrutando i giardini bagnati di luce lunare ed avvolti da un lieve manto di neve.
Quante cose erano cambiate, da quando erano bambine…
Finalmente era ad Hogwarts. Il suo sogno da sempre, quella meta che sembrava non avvicinarsi mai. Ad Hogwarts, forse, avrebbe potuto smettere di essere ‘la piccola di casa’. Ed in effetti James ed Al sembravano troppo presi dai loro amici – e soprattutto dai compiti! – per starle con il fiato sul collo. Beh, più o meno. Infondo erano sempre due fratelli-maggiori-super-apprensivi.
Fortuna che era una Grifondoro. Almeno non aveva dovuto sorbirsi le lamentele di Jamie, come invece era capitato ad Al. Lui era un Serpeverde.
Lui e Rosie sembravano essersi messi d’accordo per sorprendere la famiglia. Lei era una Corvonero, come Domi.
Non c’era nulla da fare.
Si alzò e si infilò la vestaglia attenta a non svegliare le sue compagne di stanza, ed in un attimo era sulla scala a chiocciola illuminata, che scendeva verso la Sala Comune. Era talmente presa dai suoi pensieri che non si accorse dei passi che la seguivano.
“Lils?” domandò una voce dietro di lei. Lily si girò di scatto, incontrando un paio d’occhi color nocciola.
“Oh, Molly, sei tu!” sospirò di sollievo. “Mi hai fatto prendere un colpo!”
Molly sorrise.“Quando non riesco a dormire scendo sempre in Sala Comune. Il fuoco mi tranquillizza” spiegò senza bisogno di domande. Anche lei era molto diversa dalla goffa tredicenne di tre anni prima. “Vieni con me?” le domando, con una strana luce negli occhi, che Lily non avrebbe saputo interpretare. In quegli anni Molly aveva sviluppato una stupefacente faccia da pocker.
Lo stesso, annuì e sorrise, seguendo la cugina grande giù per le scale.
Ma di sicuro non si aspettava quello che vi avrebbe trovato.
O forse sì, forse l’aveva sempre saputo, nel profondo, solo che non se ne era mai resa conto. Victoire sedeva a gambe incrociate con la schiena appoggiata al bracciolo del divanetto rosso scuro, le lunghe e pallide dita intrecciate nei riccioli castani di Rose, che giocava a scacchi contro sé stessa, con evidente concentrazione.
Lucy la scrutava, seduta sul pavimento, la testa appoggiata alla mano, il gomito puntato sul divano.
Dominique leggeva, e Roxanne dormiva con la testa appoggiata sulla sua spalla, i suoi capelli rosso fiamma mescolati a quelli biondo-argento di Domi.
Come avevano fatto Rose e Domi ad entrare nella Torre di Grifondoro?
Non ebbe il tempo di formulare la domanda, che Rose alzò gli occhi cerulei su di lei e le sorrise, raggiante. “Ehi Lils!” la chiamò “Ti va di fare una partita?”
Lily rimase interdetta un momento, prima di aprirsi in un sorriso che le illuminò il viso come un albero di Natale. Si appollaiò di fronte alla scacchiera, pronta per un’altra gioiosa sconfitta.
Aveva ragione Molly. Alcune cose non cambiavano mai.
Loro, per esempio, erano sempre le stesse.





Note dell’Autrice Non chiedetemi da dove sia uscita fuori! O.o
Ultimamente rimugino troppo sulla Next Gen. Il rapporto tra le cugine mi ha sempre incuriosita.
Ho dovuto fare qualche piccolo cambiamento, per riuscire a farle stare ad Hogwarts insieme, almeno per un anno.
Per quanto abbia cercato, non ho trovato informazioni sulle età di Molly, Lucy, Dominque e Roxanne. Per cui ho fatto di testa mia. Molly, qui, ha un anno meno di Vic, mentre Domi e Roxie uno meno di Rose. Ho dovuto necessariamente rendere Lily più grande di un anno, ed anche Victoire più piccola di uno, poiché lei (correggetemi se sbaglio) nell’epilogo avrebbe dovuto avere 17 anni, e sarebbe stata già fuori da Hogwarts prima dell’arrivo di Lily.
Spero che qualcuno apprezzi, ma in ogni caso sono aperta ai consigli per migliorare!^^ Ringrazio tutte coloro che hanno letto e recensito "Tema in Classe", l'altra mia fic. Non ho il tempo di rispondervi individualmente, ma vi adoro! *_* Purtroppo non ho previsto un seguito... però non si sa mai *sguardo malizioso* xD Tenetemi d'occhio!
Il titolo, per chi non mastica inglese, significa “Siamo sempre le stesse”
Love,
K.L.H
  
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