CAPITOLO 2: LOTTA SENZA QUARTIERE. 1p

Spirit si era trasformato in falce della morte e veniva impugnato dal suo amico e maestro d'armi Stain, che aveva aumentato la capacità della sua anima in modo da avere tutta la zona sotto controllo. In questo modo se ci fosse stato qualcuno fornito di anima lo avrebbe captato a distanza anche notevole, essendo uno dei migliori maestri di Death City dopo il grande Shinigami. L'altro essere che gli stava davanti aveva tranquillamente mantenuto la sua posizione di attacco. Con sé non portava nessuna arma da taglio o da sparo che si potesse tenere in mano, quindi aveva senz'altro sviluppato la sua forza nel combattimento corpo a corpo. Per questo motivo Stain doveva stare molto attento a non farsi colpire, dato che poteva essere molto forte. L'unica soluzione quindi erano gli attacchi a distanza.

<< Stain come pensi di combattere? Questo essere sembra un po' strano come avversario, o sbaglio? >> anche Spirit se ne era accorto, non era solo la sua impressione. Dovevano capire come muoversi con cautela e captare qualsiasi cambiamento di quel tizio, ma dato che non possedeva anima era più difficile. << Ehi vecchietti, state pensando a come vi dovete ritirare oppure a come vi potrei conciare per le feste? AHAH Tanto è inutile che proviate a percepire la mia anima: l'ho venduta all'ignoto. Dunque lasciate perdere e scappate finché potete o datemi la vostra anima in cambio. >> esclamò l'altro con cinico sarcasmo. Si tolse il cappuccio rivelando il suo volto. Era un uomo sulla cinquantina con capelli un po' brizzolati, era alto, molto magro e carnagione chiara. Il suo aspetto indicava che doveva essere dell'est Europa. << No, stai tranquillo. Non scappiamo senza provare a dartele di santa ragione. Vedremo se resisterai anche alla mia anima quando la espanderò in tutta la zona. Quindi arrenditi e vieni con noi alla Shibusen, poi mi divertirò a vivisezionarti finché non mi dirai che cosa vuoi e cosa ci fai qui da noi. >> disse Stain mentre si sistemava gli occhiali. Si leccò le labbra all'idea di quello che avrebbe fatto sul nuovo materiale.

Ma quell'essere non ne voleva sentire di arrendersi, e loro neanche. Non restava che combattere. Il vincitore avrebbe avuto come premio il perdente. A fare la prima mossa fu proprio Stain, che partì all'attacco con un potente fendente, ma l'uomo lo schivò all'ultimo secondo e colpì il fianco destro dell'avversario con un forte pugno all'altezza del fegato in modo da farlo piegare in due dal dolore. Stain incassò il colpo con un po' di fatica e senza conseguenze, ma tossì sangue, cosa che notò anche Spirit. << Ehi amico, tutto bene? Se vuoi posso trasformarmi a metà così da essere d'aiuto. Vedo che sei un po' arrugginito... ahah Marie ti vizia e ti sei rilassato troppo eh eh. >> sempre simpatico il suo grande amico. Sapeva perché Spirit era sempre pronto a incoraggiarlo e aiutarlo. << No tranquillo, solo che ci vuole un po' per sgranchirsi le ossa e riprendere la mano per combattere come si deve. Poi questo tizio è molto diverso dagli altri, quindi dobbiamo fare molta attenzione. >> precisò Stain.

Era sempre il migliore a capire tutto al volo, così se fossero riusciti nel loro intento avrebbero potuto passare le informazioni agli altri. In questo modo, se per caso si fossero verificati altri casi di questo genere, avrebbero potuto preparare la città e i ragazzi a un eventuale attacco. Poi l'uomo partì all'attacco con un calcio, che venne parato alla perfezione da Stain con l'aiuto di Spirit, trasformato ora a metà, che tentò di colpirlo con un pugno. Ma il colpo andò a vuoto, dato che l'uomo usò questa mossa per tirare un secondo calcio, questa volta andando a segno. Stain indietreggiò e controllò la presenza di qualche danno grave, ma a parte un piccolo graffio non aveva nulla. Poteva continuare tranquillamente. Appena si mise in posizione di attacco, Stain scagliò un fendete combinato con Spirit a lunghezza della sua anima. << Fendete del mietitore di anime. Stile del maestro dell'anima. >> gridò. L'onda dell'anima era molto forte e circondò la lama per tutta la sua lunghezza, facendola diventare molto più grande e forte. Colpì in pieno l'avversario e lo scagliò addosso al muro che era dietro di lui. Si vedeva solo un mucchio di polvere e macerie cadere dove era andato a sbattere l'uomo. Il vento spostò con calma quella nuvola leggera di polvere. Il silenzio del posto faceva presagire che forse era tutto finito, ma l'istinto di Stain diceva che ancora non era giunta la fine di quello scontro. Tuttavia sembrava tutto troppo calmo e facile per come si erano messe le cose.

Poi si sentirono dei rumori provenire dal buco dove era finito il nemico e anche dei passi che si avvicinavano a Stain. Appena l'uomo fu fuori, Spirit non credette ai propri occhi: si era sgualcito solo il mantello e aveva pochi graffi qua e là. Impossibile che fosse sopravvissuto a quell'attacco tanto potente, chiunque non si sarebbe rialzato. Invece costui appariva come se il combattimento non fosse nemmeno iniziato. L'uomo si tolse il mantello nero e lo gettò a terra. Indossava una camicia bianca e dei pantaloni neri. Si tirò su le maniche e sulla pelle scoperta si notarono dei strani tatuaggi che ricoprivano le braccia. << Ehi Stain, lo hai notato? Che cosa ha sulle braccia? Erano anni che non li vedevo... Questa cosa non mi piace e si prevedono guai abbastanza grossi per Death City e per tutti quanti noi. >> Stain aveva riconosciuto a sua volta i simboli, quindi forse per davvero quell'uomo non era l'unico in giro per la città con quei segni. Stain sperò di sbagliarsi. Dovevano fare sul serio, così ampliò la sua lunghezza dell'anima il più possibile in modo che gli altri potessero notare il picco di forza per poter arrivare in aiuto e portare la gente della zona il più lontano possibile...

Continua....


Perdonate l'enorme ritardalo. L'ho fatto più lungo e movimentato :) un kiss da eco 89, spero che piaccia e recensirete. Ringrazio molto tutti voi, ^_^ <3 a presto spero.