XVI: Durante i rituali mattutini
Parole:265
Ho scritto del fluff. Strano ma vero
È un piccolo bacio
sulla nuca, poco sotto l’attaccatura dei capelli, a far capire a Norvegia che è
ora di svegliarsi.
Ma senza fretta, c’è
ancora tempo, per questo si limita a mugugnare leggermente senza neanche aprire
gli occhi - nemmeno quando sente un’altra piccola serie di baci leggeri lungo
la spalla e giù sulla scapola.
Ah, le meraviglie di
dormire sempre a pancia in giù. Lo pensa ogni volta, affondando di più la
guancia nel cuscino e sospirando quando le labbra si fermano con insistenza
sulla spina dorsale, proprio in mezzo alle scapole, e due mani calde e un po’
callose accarezzano appena i fianchi – causandogli un piccolo spasmo per il
solletico e facendo scivolare in basso il lenzuolo.
Comincia a capire che
è davvero ora di svegliarsi quando
percepisce le labbra all’altezza delle ultime costole – e, misericordia, quanto
sono piacevoli quei quattro baci umidi, uno di fianco all’altro, proprio
sull’ultima costola?
Gli scappa un piccolo
gemito e solleva lentamente la testa dal cuscino, puntellandosi sui gomiti per
alzare leggermente il busto. Con la stessa lentezza piega la testa
all’indietro, occhieggiando appena l’altra Nazione: Danimarca gli sorride e
risale velocemente lungo la sua schiena, sfiorandogli le labbra con le sue e
affondando le mani nel materasso per abbracciarlo.
Come tutte le
mattine, le sue labbra sanno di latte e zucchero – e l’ha di nuovo lasciato
dormire fino a tardi, probabilmente, il suo Primo Ministro non sarà molto
contento.
-Buongiorno.-
mormora Danimarca, sfiorandogli la punta del naso con le labbra.
Norvegia sorride.
–Ancora cinque minuti… -
E tuffa le mani nei
capelli del danese, trascinandoselo addosso.
D.P.P.: Deliri Post Partum
EBBENE SÌ. PURE IO
SO SCRIVERE FLUFF
WO OOOH *posa alla
America popo fiero*
Maki