Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: FriNet    30/08/2016    2 recensioni
“Uhm…però c’è scritto che manca una squadra…perché non venite anche voi della Seijo?”
Disse Kori.
“…Eh?”
Tomoyo si mise seduta sul letto sbalordita.
“Si, perché no? Così potremmo passare le vacanze estive insieme”
“Ma…non so se possiamo! Abbiamo consegnato il foglio degli allenamenti proprio oggi al coach”
“Beh per allenarsi si allenerebbero comunque”
“Non lo so, e se disturbiamo?”
“Per calmare tuo fratello c’è sempre Iwaizumi, quindi non vedo il problema"
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Keiji Akaashi, Kozune Kenma, Nuovo personaggio, Tetsurou Kuroo, Tooru Oikawa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolino di Fri: Buona sera a tutte quante!
Eccoci con un nuovo aggiornamento, spero vi possa piacere anche questo dove scopriremo un particolare che nessuno sapeva di Akaashi u.u
Buona lettura!

Spesa &Pioggia


“Non fate quei musi lunghi!”
Urlò Tomoyo, con delle leggere occhiaie sotto agli occhi, mentre minacciava con un mestolo l’intera squadra dell’Aoba.
Il motivo del broncio dei ragazzi era abbastanza semplice: la misera colazione che si trovarono davanti quella mattina, riso poco condito e un pesciolino leggermente abbrustolito messo insieme a qualche carotina tagliata malamente, quasi da ospedale…anzi forse lì mangiavano meglio.
C’era da dire che la colpa di quella colazione, se cosi si poteva chiamare, non era neanche di Tomoyo. I risparmi messi da parte per provvedere agli alimentari per il ritiro, erano volati nella mani di Kenma sottoforma di videogioco quindi la castana era stata costretta ad inventarsi qualcosa e per questo quella notte l’aveva nuovamente passata in bianco.
 Kori l’aveva aiutata dandole il pesce ma non aveva potuto esagerare perché Lev sembrava avere un covo di vermi solitari nello stomaco.
Quindi alla fine la colazione si era mostrata così.
“Beh…meglio tenersi leggeri per scontrarsi contro la Nekoma no?”
Sorrise tirato Watari.
“Assolutamente!”
Concordò Kindaichi, iniziando a mangiare vorace il riso insieme ad Iwaizumi.
“Hai fatto un buon lavoro Tomoyo”
Le mormorò comprensivo Hanamaki.
A Tomoyo quasi vennero le lacrime agli occhi per la comprensione che le dimostrarono quei ragazzi, erano così cari, così gentili con lei, così...
“Neanche Tara* ha mai fatto un pranzo così misero quando viveva ancora a casa”
…Così sfigati da ritrovarsi un capitano degenere.
Per ripicca Tomoyo gli tolse il riso e lo diede a Matsukawa.
“Ehi!”
“Silenzio, Idiokawa”

“Mi dispiace di non averla potuta aiutare di più”
Mormorò Kori mogia mogia, mangiucchiando ed osservando l’amica che urlava contro il fratello.
“Chissà perché di quella colazione così povera, di solito cucinava alimenti proporzionati e fatti con le preferenze di ogni giocatore”
Gli diede corda Nekomata che si grattò il mento confuso.
“Già…chissà…”
La gattina lanciò un’occhiata al suo Onii-chan che mangiava il riso giocando tranquillamente con il cellulare. Kori rabbrividì ripensando all’immagine dello schermo e tornò a concentrarsi su Tomoyo.
“Coach, dobbiamo aiutarla!”
“Uhm hai ragione, credo che parlerò con un po’ con Irihata”
“Lei è il migliore!”
“Oh cara, ti ringrazio”

Dopo una mezzoretta le due squadre si ritrovarono nella prima palestra insieme. I ragazzi separati solo dalla rete, mentre le manager si ritrovarono una di fronte all’altra, con Tomoyo che si massaggiava la testa stanca dopo i soliti rimproveri del coach e con Kori che continuava a mandarle cuoricini sul cellulare sperando che potessero farla sentire un po’ meglio.
Fu in quel momento che Nekomata prese/trascinò con sé Irihata da un’altra parte così da poter far allenare i ragazzi in santa pace.
“Cosa c’è Nekomata? Fai in fretta che devo controllare quegli scansafatiche dei miei ragazzi”
“Volevo parlarti della manager”
“Oikawa femmina? Che ha fatto?...Ci ha provato con uno dei tuoi? È così sconsiderata che potrebbe finire anche con quello dalla faccia da teppista, come si chiama? Quello con la cresta bionda…”
“Parli di Yamamoto? Oh no tranquillo, mi sembra una ragazza con la testa sulle spalle e il mio alunno ha occhi solo per Shimizu della Karasuno”
“Una ragazza con la testa sulle spalle…tsk”
“Ho notato che stamattina non ha preparato una colazione abbondante ed equilibrata come sempre”
“Questo perché non sa cucinare! Pensa solo ai ragazzi, come suo fratello alle ragazze, povero Iwaizumi che deve andare dietro ad entrambi”
Disse convinto Irihata, incrociando le braccia al petto.
Nekomata ghignò come un gatto che si ritrovava davanti un uccellino appetitoso.
“Strano. Perché la piccola Kori, la mia adorabile manager, mi ha detto che la tua l’ha aiutata molto, anche durante la preparazione dei pasti, è molto informata sulle preferenze della squadra e dosa le porzioni con molta perfezione”
“Sicuro? In matematica è una schiappa…”
“Sicurissimo. Credo che la colpa sia dovuta alla povertà del budget, dovresti dargli una mano…o in questo caso la carta di credito”
“La carta di credito?!”
“Perché no? È una brava ragazza e comprerà tutto quello che serve per la squadra, non essere così tirchio”
“Tir-?!”
“Se hai paura posso chiedere a Kori di darle una mano a fare la lista”
“Ma…”
“Su, sii più gentile”
Sotto quegli occhi da gatto, il coach Irihata dell’Aoba Josai capitolò e andò a dare la carta di credito a Tomoyo.
“Dunque…verdura: insalata verde per Kumini, pomodori per Kindaichi, carote per Yahaba-san…”
“I panini al latte per il tuo fratellone! ♥”
“Scordatelo!”
“Non privarmi di quella delizia!”
Urlò Tooru sconvolto, trovandosi poi una palla in faccia lanciata da Kuroo.
“Ohi, non ti distrarre durante la partita”
Gli disse con un ghigno.
“Come osi lanciarmi una palla in faccia?!”
“Silenzio e riprendi la concentrazione che quel tipo ha ragione!”
“Iwa-chan crudele!”
“E comunque mi chiamerei Kuroo.”
Kori portò lo sguardo dalla partita, che stava andando per le lunghe, di nuovo all’amica che compilava tutta convinta la lista della spesa.
“Come sei ben informata su tutti quanti”
“Per Tooru, Haji-nii, Kindaichi e Kumini è facile visto che li conosco. Hanamaki-san e Matsukawa-san qualche volta hanno cenato da noi quindi mi so più o meno regolare, mentre con Watari-san e Yahaba-san ho osservato i loro bento e mi sono comportata di conseguenza. In pratica è tutta questione d’occhio per capire come aiutare la tua squadra”
“…Sei su tutt’altro livello Tomo-chan…”
“Potresti farlo anche tu”
Le suggerì la castana alzando lo sguardo.
“Pranzi spesso con Lev quindi saprai quello che gli piace, Kenma lo sai di sicuro, gli altri basta osservarli”
“Non so…”
“Il capitano tanto lo guardi già, farlo anche mentre mangia non mi sembra un gran cambiamento”
“Ehi! Questa me la paghi!”
Tomoyo rise finendo la sua lista.
“Mi accompagni?”
“No!”
Kori le fece la linguaccia, Tomoyo la ricambiò con un bacino sulla guancia, sapendo bene che era anche merito suo se il coach le aveva affidato la sua carta di credito,  poi si alzò pronta per andare a fare spese.

Intanto fuori dalla seconda palestra vi erano i gufi ed i corvi, i primi che stavano seduti ad aspettare che la partita Seijo vs Nekoma finisse per scontrarsi con i vincitori, i secondi stavano facendo per l’ennesima volta la penalità.
“Stupido Hinata! Perché non hai preso quell’alzata?!”
“Sei tu che l’hai lanciata troppo lontano!”
Kageyama ed Hinata si lanciarono scintille con gli occhi mentre correvano per raggiungere la cima della collina, Daichi dal canto suo si era rassegnato ed ormai li faceva gridare, sapendo che li avrebbe aiutati a ritrovare la sincronia nella seguente partita.
Bokuto invece, visto che aspettava, si dava da fare per dare man forte al suo prediletto.
“Digliene quattro chibi-chan! Fatti rispettare, solo così diventerai un ottimo capitano ed asso un giorno!”
“La potresti smettere di mettergli in testa idee che non aiutano la squadra?!”
Gridò Daichi furioso contro il gufo mentre Asahi era quasi sul punto di rifugiarsi in un angolino a piangere. Quasi, infatti Nishinoya gli rifilò un calcio negli stinchi che lo spinse a continuare la scalata.
“Smettetela di litigare anche voi, la prossima partita andrà meglio”
Tentò di calmare i due primini Suga.
“Si spera.”
Girò il dito nella piaga Tsukishima.
A Kageyama spuntò una vena d’ira sulla fronte e stava giusto per rispondergli quando notò un movimento vicino alla prima palestra, che lo fece fermare in mezzo all’erba.
“Tomoyo…”
Fu il vice capitano dei gufi ad accorgersi del sussurro dell’alzatore avversario. Puntò lo sguardo nello stesso punto dove guardava l’altro e vide la manager della Seijo che si allontanava nuovamente senza accompagnatore. Alzò un sopracciglio mezzo irritato che quella ragazza non imparasse mai e si rivolse al suo coach per chiedere un permesso speciale, l’aveva già aiutata una volta e non poteva ignorarla in quell’occasione.

“Dunque…riso, carne, pesce e verdure…preso tutto!”
Esclamò contenta Tomoyo, controllando per l’ennesima volta il suo sacchetto mentre usciva dal mini market.
“Ho anche risparmiato più di quanto non mi aspettassi, così il coach non potrà dirmi niente di cattivo e forse finalmente mi farà un complimento ~♥”
Sognò ad occhi aperti la ragazza, camminando lentamente sulla strada del ritorno; la cosa bella del saper osservare attentamente le cose era che così si ricordava tutti i punti di riferimento che l’avrebbero portata tranquillamente a scuola.
Solo una cosa non aveva calcolato.
Ed iniziò con una piccola goccia che le cadde sulla gota chiara.
Tomoyo alzò lo sguardo al cielo e vide i nuvoloni grigi carichi d’acqua. Si spaventò immediatamente per il suo prezioso sacchetto e cercò una tettoia dov’avrebbe potuto aspettare che passasse la pioggia ma andò a sbattere contro qualcosa di duro che la fece gemere di dolore. Contemporaneamente, però, sentì qualcosa coprirle la testa dalle gocce d’acqua.
“Tu, davvero, dovresti smetterla di uscire da sola dal ritiro”
Mormorò Akaashi, coprendola per bene con la giacca della sua tuta per non farla bagnare.
“Il…Il vice capitano della Fukurodani?!”
Il moro annuì piano prima di prenderle con gentilezza il sacchetto dalle mani e metterle l’altro braccio intorno alle spalle.
“Vieni, conosco un posto dove possiamo aspettare che passi il temporale, riesci a correre?”
“S-Si”
“Bene”
Il gufo controllò ancora se la giacca coprisse  la ragazza in modo da non farla bagnare troppo poi, sempre tenendola stretta, iniziò a correre insieme a lei per andare al rifugio che aveva menzionato prima.

La pioggia in poco tempo si trasformò in un temporale, a tal punto che Akaashi, dopo che furono arrivati vicino al capannone, si era ritrovato completamente fradicio da capo a piedi.
“Mi dispiace tantissimo”
Gli disse Tomoyo, togliendosi dalla testa la giacca della sua tuta per restituirgliela. Akaashi scosse piano la testa e si sfilò la maglia, facendo arrossire tutto d’un tratto la ragazza che nascose la faccia nella giacca bianca.
Akaashi la guardò confuso, ma poi guardò il suo petto ed alzò un sopracciglio.
“Scusa se ti da fastidio ma…non vorrei ammalarmi, sai gli allenamenti…”
“No! No, no non fa niente, sono abituata a Tooru eheh!”
“Allora perché continui a nascondere la faccia?”
“…”
La castana allontanò leggermente l’indumento dal volto.
“E’ che…non me l’aspettavo tutto qui”
Akaashi annuì e andò a sedersi in un angolo, Tomoyo lo seguì poco dopo e si mise accanto a lui.
Scese un silenzio alquanto imbarazzante, almeno per la ragazza abituata a tutti i discorsi del fratello e di Kori.
 Sbirciò piano verso l’alzatore accanto a lei e si accorse che non conosceva neanche il suo nome, seppure l’avesse aiutata per la seconda volta, l’averlo chiamato’ vice capitano della Fukurodani’ non era stata una bella mossa…
“Come ti chiami?”
Decise di rimediare.
“Akaashi Keiji”
“Beh…allora grazie Akaashi Keiji-san, sia per questa che per l’altra volta”
“Prego Oikawa Tomoyo”
“Come sai il mio nome?!”
“Ho sentito Kageyama che lo diceva mentre ti allontanavi, è per questo che ti ho seguita. Se ti fossi persa tuo fratello sarebbe stata una bella seccatura”
“…Non è una cosa molta carina da dire ad una ragazza”
Mormorò Tomoyo sottovoce con un tick all’occhio.
Akaashi la guardò confuso e quindi lei sospirò, rabbrividendo un poco per il freddo. Il ragazzo le mise nuovamente la sua giacca sulle spalle dopo avergliela presa dalle mani, facendo così sparire il broncio.
“Perdonato”
“Per cosa?”
“Lascia perdere”
Rise Tomoyo, infilandosi le maniche della giacca.
Akaashi la fissò.
“Era per Kageyama che piangevi?”
“Si…mi ha rifiutata per la seconda volta”
“Seconda?”
La castana aveva sentito dire che confidarsi con uno sconosciuto aiutava a far passare prima il male, ma lei si sentiva solo un’idiota a rivelare quello.
“Mi sono confessata a lui in prima media per fare un dispetto a mio fratello, quando mi rifiutò presi ad interessarmi seriamente a lui ma…questo credo sia stato il rifiuto definitivo”
“Dev’essere proprio un’idiota”
“…Eh?”
Chiese confusa Tomoyo.
“Mi sembri una brava ragazza e sei anche molto carina, metti passione nell’ occuparti della tua squadra quindi non vedo il perché ti abbia rifiutata”
Tomoyo in quel momento era più rossa di quanto non lo fosse una decina di minuti prima.
Si aggiungevano solamente gli occhi leggermente sgranati come quelli di un pesce palla quando si gonfiava.
Dopo alcuni secondi di silenzio, la castana scoppiò a ridere in modo talmente sguaiato che, se Tooru fosse stato lì, l’avrebbe sicuramente ripresa.
Akaashi quasi si spaventò da quel fare, ma quando la vide così serena si tranquillizzò anche lui, e si concesse un sorriso accennato.
“Grazie per il complimento”
Gli disse alla fine Tomoyo, con un sorriso stampato sulle labbra.
“Di nulla”

Si rilassarono entrambi, almeno così era per la castana, tanto che iniziarono a parlarsi della pallavolo, dei loro rispettivi capitani e di quanto fossero scemi ma anche di quanto fossero indispensabili per le loro giornate, di quello che avevano in mente per il futuro e da un discorso ad un altro Tomoyo, mentre era tutta presa dalle sue parole su Kori, appoggiò la testa sulla spalla di Akaashi.
Il ragazzo si accorse di quel gesto particolare ma, ma notando che la manager non aveva fatto caso a ciò,  appoggiò la testa a sua volta su quella della ragazza.
“Poi Kori mi ha proposto di fare il cosplay delle nuove Pretty Cure e di certo non mi potevo rifiutare! Così mi sono ritrovata con una parrucca bionda e un vestitino rosa ed a farmi fare delle foto da un tizio anche abbastanza inquietante, ma Kori lo conosceva e quindi andava bene. Solo che poi Tooru le ha scoperte e le ha portate in palestra! Menomale che Haji-nii gliele ha bruciate, altrimenti era la volta buona che mio fratello veniva strangolato...Kenma, al contrario, non le ha nemmeno guardate quelle di Kori, peccato sai, quella parrucca viola le stava davvero bene”
“In certi momenti parli senza sosta proprio come Oikawa”
“Sono pur sempre sua sorella minore”
Tomoyo rise.
Akaashi sorrise leggermente in seguito, non sentendo più il rumore della pioggia, si alzò e tese una mano a Tomoyo per aiutarla ad alzarsi.
Successe la seconda cosa non calcolata della giornata. Né da Tomoyo né da Akaashi.
Un lembo della giacca che indossava la ragazza, si impigliò in un chiodo arrugginito e sporgente della trave su cui era appoggiata Tomoyo. Alzandosi, quell’estremità di stoffa, tirata la sbilanciò facendola così cadere all’indietro.
Akaashi accorse subito per aiutarla a rimettersi in piedi, ma alla fine cadde anche lui.
Sopra di lei.
Con la testa in mezzo al suo seno.
Come se non bastasse…
“Sorellina dimmi che sei qui!”
Tooru entrò come una furia dentro quel capannone, bagnato come un pulcino e con le lacrime agli occhi.
“Tomoyooooo!”
Gridò ancora, cercando disperato la sorella con lo sguardo.
“Ehm…Sono qui Tooru”
“Menomale! Ti ho cercata dappertutto quando non ti ho vista tor…nare”
Oikawa alla fine trovò la sorella...con un ragazzo sopra di lei che teneva la testa in mezzo al suo seno.
Il tick che gli venne all’occhio fu solo una delle poche visibili conseguenze che manifestò.
“Non è come sembra..”
“Certo…non è MAI come sembra, vero?”
“Voleva aiutarmi ma è caduto”
“E doveva cadere proprio lì?!”
Intanto Akaashi, anche se  sentiva benissimo quelle urla, decise ‘saggiamente’ di far finta di aver preso una botta ed essere svenuto. Per evitare di essere brutalmente massacrato o, peggio, ucciso.
Aveva anche un appoggio davvero, molto, morbido…

Alla fine di tutto, dopo varie spiegazioni e finte riprese di conoscenza, Tomoyo portò le provviste in cucina, ridette la carta di credito ad Irihata – che non finì mai di maledire Nekomata-, ed infine la nostra bella Oikawa tornò in camera.
Ad aspettarla vi era una gongolante Kori, che guardava il suo cellulare.
“Cosa guardi? Sei finalmente riuscita a fare una foto di nascosto al tuo amato Kuuro?”
Chiese la castana.
“Meglio, molto meglio”
“Si? Fa vedere un po’ ”
Kori le rivolse un sorriso felino e le mostrò una foto. Anzi, LA foto.
La foto che ritraeva Akaashi con il volto sepolto nel suo seno.
Il colorito di Tomoyo passò da rosa chiaro a rosso bordeaux.
“Com-Cos-?!”
“C’ero anch’io quando Tooru ti cercava e ne ho approfittato un pochino”
“E ti sembra un pochino?!”
“Non mi sembra niente di scandaloso”
“Kori!”
“Oh andiamo! Piuttosto dimmi dell’alzatore della Fukurodani, qui mi sembrate parecchio intimi”
“Non lo siamo!”
“Ah no?”
Tomoyo iniziò a correre per tutta la stanza, seguita passo passo dall’amica che continuava a farle domande imbarazzanti, vendicandosi anche un pochino per quel pomeriggio.
“Ah ma di chi è quella bella giacca bianca che hai indosso?”
“…Mi sono dimenticata di ridargliela!”


*Tara sarebbe il nome che io e Net abbiamo dato alla sorella maggiore di Tooru e Tomoyo, alias la madre del piccolo Takeru

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: FriNet