Tony
sibilò di dolore, lo aiutò a mettersi seduto e si
tenne il braccio fasciato contro il petto.
"Tecnicamente
non puoi, considerando che da ubriaco sono più lucido di te".
Raccolse
l'anello da terra, lo rigirò tra le mani e
assottigliò lo sguardo.
"In
qualità di tuo unico amico disponibile, voglio tu sappia che
è una pessima idea sposare qualcuno che ti dà
anelli magici".
Steve
prese l'anello dalle mani dell'altro e lo guardò in viso.
"E'
una pessima idea che uno come te diventi capo dello Shield. Tuo padre
ne uscì distrutto" ribatté.
Tony
gli prese l'anello di mano, lo infilò in tasca e si
allontanò a passo svelto.
"Io
sono già distrutto. A chi importa? Servo solo a pararvi il
culo quando non riuscite a salvare il mondo".
Barcollò
per la stanza fino alla cucina, riempì un bicchiere d'acqua
e lo poggiò vicino a Steve.
"E
comunque è un'idea peggiore mollare il lavoro, gli amici e
il pianeta per fare la mogliettima amorevole di un idiota che ti regala
anelli stregati".
Steve
lo raggiunse e se lo appoggiò contro, cercando di sostenerlo
e sospirò.
"Non
abbiamo fatto altro che combattere e litigare, mi sembra"
ribatté secco. Sospirò rumorosamente e
abbassò lo sguardo.
"E
non è idiota. L'anello reagisce solo se mi sto facendo male,
vuole proteggermi" brontolò.
"Oh,
povero piccolo indifeso, incapace di cavarsela da solo e badare a se
stesso!" recitò Tony, con tono lamentoso.
Si
scostò da Steve, raccolse una bottiglia da terra e la
stappò bevendone il contenuto. Si pulì la bocca
con la mano con una smorfia disgustata.
"Sai,
magari ti ho trattato male. Ti ho insultato, abbiamo combattuto, ti ho
detto cose orribili. Ma almeno io ti rispetto, Capitano".
Infilò
la mano in tasca stringendo l'anello tra le dita, scosse il capo.
"Vuoi
licenziarti, abbandonarci tutti? Abbandonare me, anche se sappiamo
tutti che mi ami?".
Allargò
il braccio che stringeva la bottiglia, facendo cadere dell'alcool per
terra.
"Bene.
Sono tuo amico, checché tu ne dica. E devi dimostrarmi che
starai bene, prima di abbandonarmi".
Steve
gli tolse la bottiglia dalle mani e aggrottò la fronte,
voltando di scatto il capo.
"E'
divertente parlare di abbandono, quando non siamo mai riusciti a essere
insieme come una vera squadra". Si morse l'interno della guancia ed
espirò dalle narici.
"Mio
marito verrà a prendermi verso la fine del mese. Se ti farai
trovare sobrio, te lo presenterò" promise.
Tony
gli si avvicinò, lo guardò dritto negli occhi e
assottigliò lo sguardo, le iridi erano liquide.
"E
se riterrò che non fa per te, non mi lascerai"
sussurrò.
Gli
passò la mano sulla guancia, sogghignò.
"Sarò
onesto. Promesso".
Si
voltò, alzò la mano in cenno di saluto e si
diresse verso l'uscita.
"E
non è una domanda!" esclamò.
Steve
si passò la mano sulla guancia e scosse il capo.
"Stark,
dove diavolo vai? Questa è casa tua!" gli gridò,
correndogli dietro.