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Autore: _Son Hikaru    31/08/2016    4 recensioni
Eccomi qui tornata a rompere le scatole con una nuova storia, questa volta a capitoli. Non essendo per nulla portata per le presentazioni vi pongo semplicemente una semplice domanda:
E se Riccardo non fosse così bravo in tutte le materie scolastiche?
E se fosse bocciato in matematica e dovesse frequentare i corsi di recupero?
Dal capitolo1:
" Lui si vergognava profondamente del poco, anzi pochissimo impegno che aveva dimostrato quell’anno verso la matematica. Si ripromise, prima di sedersi all’ultimo banco attaccato al muro, che mai più in vita sua avrebbe trascurato così una materia scolastica. "
Spero di avervi incuriosito, vi aspetto dentro
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shindou Takuto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giorno 2
 
Entrò in classe sperando che anche quel secondo giorno di recupero intensivo di matematica si sarebbe svolto nella calma più totale.
La sua idea era quella di rimanere zitto zitto in disparte a prendere appunti, pregando che il professore non decidesse su due piedi di chiamarlo alla lavagna per risolvere una di quelle odiose disequazioni fratte. Lui sapeva risolvere solo quelle più semplici e comprensibili, non sapeva risolvere un problema di geometria e neppure un grafico. Se il professore l’avesse chiamato si sarebbe umiliato da solo, e la vergogna sarebbe stata tanta da impedirgli il giorno dopo di presentarsi a lezione.
Anche quel giorno la ragazzina dai capelli verdi era entrata in ritardo, ma questa volta a lezione già cominciata e ancora più in disordine del giorno prima. Si aggiustò frettolosamente i capelli in una treccia laterale, mentre quasi distrutta raggiungeva il banco accanto al suo.
Inevitabilmente Riccardo si chiese come mai fosse arrivata anche quel giorno in ritardo e soprattutto così tanto in disordine. Non sapeva molto sulle ragazze, ma quel poco che sapeva gli aveva insegnato che se c’era una cosa che proprio tutte le ragazze odiavano era farsi vedere in pubblico con i capelli o il trucco fuori posto. Stavano tutto il tempo a toccarsi i capelli e a spostarli da una parte all’altra della testa pur di essere certe di apparire sempre al meglio. Eppure ora che si soffermava un po’ di più a guardarla non le sembrava neppure truccata, e questo gli faceva piacere, almeno non era identica alle altre.
“Di Rigo, alla lavagna forza”
Al richiamo del professore Riccardo sussultò tornando finalmente a concentrarsi su quello che gli stava succedendo intorno.
Gli ci vollero quelle che a lui parvero ore intere, ma che in realtà si erano rivelate essere solo una manciata di secondi per metabolizzare che il suo incubo peggiore si stava per avverare. Mentre si alzava per dirigersi alla lavagna il cuore aveva iniziato a battere furiose nel suo petto, mentre nello stesso tempo sentiva la sua temperatura corporea aumentare a dismisura, proprio come quando ti si alza improvvisamente la febbre.
Lanciò al professore uno sguardo supplichevole, nel vano tentativo di fargli capire che se lo avesse mandato alla lavagna avrebbe ridotto il suo orgoglio in mille minuscoli pezzi, che nessuno dei suoi compagni si sarebbe preso la briga di raccogliere. Avrebbero riso tutti di lui e della sua ignoranza nella matematica, e questo non poteva proprio sopportarlo.
L’uomo però parve non capire e lo esortò quindi a raggiungere la lavagna con un cenno della mano, già pronto a passargli il gessetto bianco.
Deglutendo a vuoto per la paura Riccardo iniziò ad allontanarsi piano dal suo banco
“In bocca al lupo”
Un brivido lo percorse quando si sentì sfiorare improvvisamente la mano. Si voltò verso di lei che gli sorrideva incoraggiante stringendogli con estrema dolcezza la mano leggermente sudata per la paura.
Come rincuorato dal suo sorriso Riccardo si diresse a passo deciso verso la lavagna sussurrandole un: “Crepi” prima di allontanare la propria mano dalle sua.
Per sua immensa fortuna l’espressione che il professore aveva deciso di assegnargli non era poi così impossibile o terribile come aveva temuto.
Respirò profondamente per calmarsi prima di iniziare a risolvere l’espressione.
Era riuscito a mantenere la calma mentre risolveva l’espressione solo grazie al suo sorriso. Tornato al proprio posto si ripromise di ringraziarla a dovere, magari regalandole una barretta al cioccolato, proprio come aveva fatto lei il giorno prima.
“Sei stato bravo” gli bisbigliò lei sorridendo
“Grazie” sorrise lui
Lei guardò qualche istante verso il professore e non appena questi si fu voltato di nuovo verso la lavagna per scrivere il testo del’espressione che avrebbero dovuto risolvere, infilò la mano nella tasca più piccola della sua cartella estraendone poi un piccolo sacchetto di velluto azzurro come i suoi occhi.
Lo aprì cercando di non fare troppo rumore, poi con cautela porse tre dei sei biscotti al cioccolato che si trovavano al suo interno a Riccardo
“L’ansia mette fame, no?” domandò addentando uno dei biscotti ridacchiando piano
Se in un primo momento Riccardo aveva trovato strano quel suo ennesimo gesto carino nei suoi confronti decise di non curarsene più di tanto; quella ragazzina stava semplicemente cercando di essergli amica, e lui era più che felice di accettare la sua amicizia e i biscotti, ovviamente.
“Non immagini quanta” rispose addentando come lei il primo biscotto.
 
 
 
Angolino autrice <3
Eccomi qui con il nuovo capitolo *W* Se tutto andrà liscio come l’olio aggiornerò ogni giorno, esatto gente un capitolo al giorno U.U
Sperando solo che l’ispirazione non mi abbandoni….
Non credo lo farà perché questo Riccardo così spaventato dalla matematica mi rispecchia alla perfezione e quindi mi diverto un mondo a scrivere questa fic *W*
Anche in questo capitolo non si scopre granché sulla ragazza misteriosa dai capelli verdi, si vede solo quanto può essere dolce e fluffosa (?) *AAA*
Non so perché, forse perché l’ho creata io, ma la trovo semplicemente adorabile, è così carina e spontanea nonostante la sua goffaggine*W*
Beh dopo tutto io sono la scrittrice e devo amare i miei personaggi, no? Altrimenti non avrebbe senso scrivere di loro eheh, prometto comunque che nel capitolo di domani farò scoprire almeno il suo nome e qualcosa sulle sue origini e sul perché arriva costantemente in ritardo, e non vedo l’ora di vedere le vostre facce *AA*
A me comunque è capitato davvero di essere brutalmente chiamata alla lavagna ma io non sono stata fortunata come il caro Riccardo, di me hanno riso tutti e io sono morta dalla vergogna tanto che davvero il giorno dopo ho esitato ad entrare in classe -.-  i miei compagni sono davvero dei cattivoni uff.
A detta di Word questo capitolo ha 731 parole, dai mi è venuto un po’ più lungo di quello di ieriXP
Comunque tre recensioni O.O ma ci sono davvero? E sono davvero così belle *WW* Non sapete quanto mi rendano felice, soprattutto perché sono praticamente ansia in questi giorni a causa dell’esame di matematica. Praticamente vivo, mangio e respiro ansia çAç quindi sapere che la mia storia vi piace mi fa davvero felice.
Grazie! E grazie anche a tutti i miei lettori silenziosi e a MatsuokaRin e _Elwing che l’hanno aggiunta alle seguite *W*
Ora mi dileguo, le critiche sono bene accette ma abbiate tatto che ho sempre un cuoricino che batte io U.U
Hika<3
  
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