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Autore: Bibei    31/08/2016    1 recensioni
Ruggito Rock è il front man dei "Tuoni Ruggenti", la rock band italiana che sembra poter conquistare il mondo. Un pirata urbano che lascia una scia di conquiste ad ogni passo e vive a suon di alcool, sesso e rock'n'roll.
Linda invece è la segretaria del produttore discografico che gestisce la carriera della band insieme ad altri artisti del panorama musicale italiano. Una ragazza semplice, non particolarmente ambiziosa, che ama ordine ed organizzazione.
La sua vita verrà ribaltata improvvisamente, quando il suo capo deciderà di mandarla in tour con i Tuoni Ruggenti, per inscenare una love story con il cantante del gruppo, al fine di allargare il bacino di fan e avere pubblicità gratis sui media a supporto del tour.
Nessuno dei due protagonisti sarà felice di questa costrizione, ma verranno messi nella condizione di non poter rifiutare. Riusciranno a sopportarsi per i pochi mesi del tour?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Va bene?!
 
Va bene un accidenti! Resto immobile mentre tutti si salutano felici di aver concluso l’incontro. Lascio che la band e il suo entourage escano dalla sala, per poi dirigermi come una furia verso Sandro.
 
“Io non ho voce in capitolo?”
 
“In che senso?”
 
Mi guarda come se fossi vestita di palle di natale.
 
“Io non ho mai voluto andare in tour, inscenare storielle per i tabloid o finire in prima pagina! Preferisco stare nell’ombra, ti aiuterò a trovare la ragazza giusta! Per favore, non mettermi in questa situazione. Ce ne saranno milioni più adatte di me”
 
Il mondo è pieno di ragazze che aspettano l’occasione giusta per farsi notare, perché deve toccare a me?
 
“Linda, non capisci, abbiamo già speso troppo per questo tour, non possiamo permetterci una professionista. Un’assistente alla produzione era prevista, quello sarà il tuo incarico. Dovrai solo farti vedere sempre insieme alla band e fare qualche comparsata strategica con Ruggito. Finito il tour, in breve calerà il polverone e potrai tornare alla tua solita vita.” 
 
“Sandro, io non credo di riuscire a fare quello che vi aspettate. Non reggo bene la pressione del pubblico”
 
Lo sto praticamente supplicando. Non rientra nei miei piani diventare un personaggio conosciuto, non è solo questione di apparenza, io non sono a mio agio quando sono al centro dell'attenzione.
 
“Non puoi rifiutarti. Da questo tour dipende il futuro di tutta la Full Moon Records, vuoi davvero assumerti questa responsabilità?” 
 
Mi guarda implorandomi con lo sguardo, capisco che non ho alternative se voglio tenermi il posto di lavoro e non avere sulla coscienza quello dei miei colleghi. Sono costretta ad arrendermi controvoglia.
 
“Okay allora. Promettimi solo che appena finito il tour, potrò tornare al mio lavoro senza conseguenze”
 
“Farò il possibile”
 
Non è esattamente una promessa, ma temo sia il massimo a cui posso ambire. Non posso fare altro che rassegnarmi al mio destino, impotente.
 
“Cosa dovrei fare quindi?”
 
“Ti assicurerai che la band sia dove essere quando deve esserci, che si faccia vedere e fotografare con i prodotti degli sponsor e incontri i personaggi di spicco di ogni tappa. Tu li seguirai ovunque, dove c’e il gruppo, ci sei anche tu. Nel frattempo studieremo il copione per la finta storia d’amore e quando sarà pronto te lo invieremo via mail.” Sandro ha ritrovato il suo solito entusiasmo ed è un fiume di parole "Adesso passa i progetti che stai seguendo a qualcuno qui in ufficio e prenditi il pomeriggio libero per organizzarti. La partenza è domani, ma i dettagli già li conosci.”
 
Si ferma per riprendere fiato e guardarmi intensamente.
 
“Grazie, Linda. Non sai il favore che mi stai facendo, se tutto andrà bene farò in modo che per te ne sia valsa la pena. Ah, non parlare con nessuno dell’inganno, mi raccomando. Non sai mai di chi puoi fidarti o quando un paparazzo sia in ascolto”
 
Annuisco e mi congedo per sbrigare le ultime faccende e uscire da qui.
 
 
Durante il tragitto in metro verso casa, i pensieri affollano la mia mente. E se andasse male? Non importa a nessuno? È della mia vita che stiamo discutendo. A qualcuno importa se non avrò più privacy dopo questa pagliacciata? Sandro dice che tornerà tutto come prima, ma è evidente che nemmeno lui creda alle sue parole.
 
Parto domani, non ho nemmeno il tempo di entrare nell’ottica del viaggio, di organizzarmi con calma come piace fare a me. Di cosa avrò bisogno? Vestiti, smartphone, tablet, tutti i documenti con le informazioni del tour... oh santa pace dove mi sono infilata? Come potrò fingere di essere la nuova fiamma di una rock star? Lui è carino, d’accordo, ma è talmente arrogante! Cosa dirò ai miei amici? E ai miei genitori? Cavoli, i miei genitori! Daranno di matto, penseranno che sono impazzita! Chi spiega loro che è tutta una farsa?
 
Devo calmarmi o rischio di impazzire, faccio qualche respiro profondo e cerco di auto motivarmi: “Ok, Linda. Sei nella cacca fino al collo, ma non annegherai! Vai a casa e comincia a preparare questa maledetta valigia!”
 
Assorta nei preparativi, non mi rendo conto di che ora sia e di aver saltato l’aperitivo con le mie amiche. Rispondo ai loro messaggi allarmati e pieni di improperi ed epiteti poco eleganti.
Rispondo velocemente, scusandomi e spiegando che dovrò seguire in tour la band del momento, senza raccontare il vero motivo. Non passano due secondi dal mio messaggio, che il telefono inizia a squillare.
 
“CHE COOOOOOOOSAAAAA?!?! Ommioddio, dimmi che non stai scherzando!”
 
Bene, il primo timpano è andato. Per il secondo immagino basterà aspettare il primo concerto. Carlotta, la mia migliore amica dai tempi del liceo, mi ha appena messo fuori uso l’udito.
 
“Purtroppo è tutto vero, sarò l’assistente di produzione per il tour dei Tuoni Ruggenti. In pratica farò loro da babysitter, niente di esaltante”
 
“Niente di esaltante?! Vorrei poter essere te in questo momento!!! Sicura di non aver bisogno di un’assistente dell'assistente?”
 
“Ti lascerei il posto subito, fidati. Non è così bello come sembra, loro sono insopportabili e troppo pieni di sé” Per non parlare dell’esposizione mediatica assolutamente non richiesta che mi aspetta.
 
“Hai scordato di elencare ‘belli da svenire’ tra le qualità. Cosa darei per poter stare tra le braccia di Ruggito!” 
 
“Aaah! Basta con questi discorsi! Se lo conoscessi cambieresti idea subito!”
 
“Quando uno è bono, È BONO! E Ruggito ce l’ha scritto pure nei segni particolare della sua carta di identità che un figo stratosferico”
 
“Non ti sopporto più con questi discorsi! Vado a mettere in valigia le ultime cose. Tu fatti una doccia gelata!"
 
“Sarai tu a doverne fare parecchie a furia di stare a stretto contatto con quei Bronzi di Riace! Baci e buon viaggio!”
 
Se questa è la sua reazione a metà della notizia, non voglio nemmeno immaginare cosa farà quando tutta la faccenda verrà fuori. Lei e Arianna mi tempesteranno di domande e dovrò mentire per non mettere a rischio tutta l’operazione. Il telefono suona nuovamente, annunciando il delirio dell’altra mia amica.
 
“Pronto?"
 
“Come hai osato scappare dall’ufficio senza venire prima a raccontarmi una bomba di notizia come questa?"
 
“Scusa se ho saputo a meno di 24 della partenza che avrei girato mezza Europa senza pause per mesi e sono andata in panico"
 
“Ti perdono se mi dici in quali hotel alloggerà la band!"
 
“In quelli con le suite migliori, immagino"
 
“Eddai Linda, non fare la misteriosa!” 
 
“Non posso, Arianna tu che lavori per la stessa casa discografica dovresti saperlo quanto sono severi gli accordi di non divulgazione che dobbiamo firmare!” 
 
“Ma io sono tua amica! Vorrà pur dire qualcosa!”
 
“Non posso parlarne nemmeno con mia madre, non fare la vittima! Adesso ti devo salutare, devo finire di organizzarmi per il viaggio"
 
“Mi chiamerai tutti i giorni per aggiornarmi, vero?"
 
“Certo, buonanotte!"
 
“Buonanotte!"
 
 
Dopo aver preparato tutto l’occorrente per il tour, mi concedo una lunga doccia calda, prima di abbandonarmi nel letto e lasciarmi coccolare dal mio piumone. Nonostante le ottime intenzioni, non riesco a dormire per l’agitazione e dopo qualche ora passata a rigirarmi tra i cuscini mi arrendo e decido di alzarmi dal letto. Controllo due volte di aver infilato tutto nelle borse, sistemo la stanza riordinando oggetti già al loro posto e giunta l’alba faccio colazione con una lentezza degna di un bradipo. Lavo la tazza in cui ho bevuto il tè e ripongo la scatola di biscotti. Quando non mi resta altro che smontare e rimontare i mobili Ikea del mio appartamento in affitto, decido di sedermi e semplicemente aspettare che sia ora di andare in stazione. 
 
Arrivo ugualmente in anticipo sulla banchina ed ho tutto il tempo per trovare il mio posto nel vagone, posizionare con calma i bagagli e accomodarmi.
Infilo le cuffie e inizio ad ascoltare la mia playlist preferita in modalità casuale. “Soffia la notte” di Fabrizio Paterlini scorre dalle mie orecchie al resto del corpo e pian piano riesco a rilassarmi. Quando il treno parte la musica mi ha ormai completamente rapita e non mi rendo nemmeno conto di essere in viaggio.
 
Passo le poche ore sul Freccia Rossa cullata dalle dolci note suonate al pianoforte da diversi artisti, nei brani della mia playlist. 
 
Arrivata a Roma, prendo un taxi che porta me e il mio corredo di borse agli uffici di appoggio nella capitale della Full Moon Records, come da programma.
Appena metto piede nell'edificio, una ragazza che riconosco come la stylist dei Tuoni Ruggenti, mi intercetta, portandomi in una sala di modeste dimensioni completamente piena di abiti e accessori.
 
“Ciao Lisa, ho parlato con Sandro, pensiamo che sia meglio integrare il tuo stile con alcuni elementi più rock per avvicinarti al look dei ragazzi...”
 
“Linda”
 
“Chi!?”
 
“Mi chiamo Linda, non Lisa”
 
“Si, come vuoi. Non interrompermi, abbiamo poco tempo. Dicevo, vogliamo che tu mantenga il tuo stile da ‘brava ragazza’, ma abbiamo bisogno che tu non strida troppo nel gruppo. Rischieresti di sembrare una passante casuale non un membro dell’entourage.”
 
Dal modo in cui dice brava ragazza mimando le virgolette in aria, si capisce che non approva la mia gonna nera a ruota, alta in vita e lunga fino a sfiorare le ginocchia, abbinata ad una camicetta azzurrina con piccoli pois e ballerine in tinta.
 
“Cerca di integrare uno o due pezzi del tuo nuovo guardaroba con quelli che usi abitualmente. La cosa più semplice sono gli accessori, ma cerca di non... Come dire... Esagerare con i tuoi capi. Abbinane uno più particolare ad uno basic e infilaci gli accessori giusti. Se hai dei dubbi, chiedi sempre, prima di fare disastri. I primi giorni ti assisterò direttamente, per spiegarti come muoverti, ma mi aspetto che tu impari velocemente e riesca a mettere insieme qualcosa di decente in breve tempo. Per le occasioni ufficiali e le uscite programmate a scopo promozionale, sceglierò sempre io per te. Lì non possiamo assolutamente ammettere errori. Tutto chiaro?”
 
“Certo” la teoria sembra facile da capire, vedremo se saprò metterla in pratica.
 
“Perfetto! Adesso metti i tuoi bagagli insieme a quelli di tutti gli altri. La roba grossa ce la recapitano direttamente in hotel, ma è sempre meglio avere un cambio di emergenza con sè. La tua borsa personale è affar tuo, quindi non esagerare o dovrai trascinare un macigno per tutto il viaggio. Quando hai fatto con le valigie, ti aspettano a questo indirizzo.”
 
Mi porge un biglietto da visita mentre continua a parlare a raffica e sistemare abiti e accessori in bauli. Spero solo di ricordarmi tutto, non può lasciarmi un secondo per cercare l’agenda così posso appuntare quel che mi dice?
 
“Dì loro che ti mando io, ti faranno ceretta, trattamento ai capelli, manicure e pedicure. All’ora di cena ci troviamo tutti insieme in hotel, per conoscere la tribù. Di fatto, in quel momento il tour potrà considerarsi ufficialmente iniziato.”
 
Mi sorride velocemente per un attimo, comunicando che la pioggia di informazioni è cessata e che devo gentilmente levare le tende.
 
   
 
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