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Autore: gaia21    01/09/2016    1 recensioni
"Fra queste ce n’era uno dedicato ad una particolare gang che nessuno riusciva a beccare e che da quasi un anno tempestava le strade con traffici illegali. Non c’erano ancora nominativi, non si conosceva il numero esatto di chi vi fosse dentro; si sapeva solo il nome della gang e i loro crimini. "
§
“Vorresti dire che dobbiamo mandare avanti un agente che non ha alcuna esperienza?”
“Esatto.”
“Sarebbe ulteriormente rischioso, Levy.”
“Lo so."
§
Tornata dopo parecchio tempo, spero che questa storia possa incuriosirvi ^^
Ovviamente dedicata ad Ale per il suo compleanno! *^*
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Chapter 4.
 
 


Lucy non credeva possibile che fosse già passata una settimana da quando l’avevano rapita nella sua stessa casa. Era riuscita presto ad ambientarsi in quella specie di base, ritenendosi fortunata dall’essere riuscita a sopravvivere alle varie sfuriate di Erza. La scarlatta diventava piuttosto irascibile se qualcuno osava toccare la sua torta panna e fragole. Di certo Lucy non poteva saperlo quando, forse il suo terzo giorno lì dentro, ne aveva preso innocentemente una fetta senza permesso.
La ragazza le aveva detto che c’era andata giù leggera solo perché la bionda non sapeva che quello era il suo cibo sacro, ma che la prossima volta – se ci sarebbe stata – non si sarebbe dimostrata tanto magnanima.
Per l’agente il più inquietante lì dentro era sicuramente Gajeel. Le era parso difficile riuscire a non saltare in aria di notte, le volte in cui tutti insieme stavano svegli a guardare qualche film. Gli occhi rossi e il viso pieno di piercing che brillavano ad ogni luce emessa dal televisore, riuscivano solo ad inquietare la bionda, che tentava sempre di rifugiarsi dietro al corpo tutto muscoli di Laxus.
In proposito all’omone, Lucy era stata messa in difficoltà da quest’ultimo quando tentava di attaccare bottone con lui. Il tipo parlava veramente poco e solo una manciata di volte era riuscita a farsi rivolgere almeno una singola parola. Gray sembrava quasi il più disponibile con lei, anche se doveva ammettere di averne paura. Ancora non credeva possibile che quella volta in centrale non l’avesse vista, quindi in parte tentava di mantenere un po’ le distante dal ragazzo.
Con Natsu era ben diverso invece. Ogni tanto le rivolgeva qualche sorriso, chiacchieravano un po’, giusto quando capitava che non avessero nulla da fare, ma erano per lo più discorsi insensati nati per motivi quasi sconosciuti. A volte sembrava freddo e distaccato, il classico atteggiamento che assumeva Gray la maggior parte delle volte, ma in alcune circostanze riusciva a lasciarsi un po’ andare e Lucy aveva pensato di preferire decisamente quel lato.
La bionda sospirò, buttandosi quasi a peso morto sul divano della sala, lo stesso dove ormai una settimana fa, Natsu l’aveva poggiata. Vide passare Erza vestita come se dovesse uscire e si rimise immediatamente diritta, quasi sull’attenti.
<< Io, Gajeel e Laxus usciamo. Gray e Natsu resteranno in casa con te. Non combinate casini, vorrei trovare questo posto integro quando torno. A maggior ragione, fa in modo che quei due non litighino come al solito >> le disse in tono autoritario e Lucy interpretò il tutto come ordini diretti.
<< Ricevuto! >> commentò con un sorriso, non lasciandosi sfuggire quello accennato della scarlatta.
Attimi dopo uscirono di casa e successivamente al suono dello sbattere della porta, la casa sembrò piombare nel silenzio. Lucy si accasciò nuovamente sul divano, quasi incerta su cosa fare. In quella settimana non aveva scoperto nulla di che, solo il numero dei componenti e i loro nomi. Aveva ringraziato il cielo quando le avevano portato le sue cose in totale sicurezza senza aver incontrato intoppi di vario tipo lungo la via. Era certa di aver bisogno di più informazioni se voleva terminare quella missione alla svelta e senza rischi. Purtroppo il buon senso le impediva di far le cose di fretta: aveva seriamente paura che la scoprissero se avesse utilizzato quel metodo.
Sbuffò, quasi spazientita da tutto quel silenzio che le appariva assordante. Un controsenso assurdo, ma per lei era così. D’un tratto vide sbucare Natsu: felpa enorme addosso, mani nelle tasche dei jeans e capelli arruffati. Forse aveva dormito fino ad all’ora, si disse.
<< ‘Giorno >> gli disse con un sorriso. Lui per tutta risposta sbadigliò, per poi accasciarsi stancamente sul divano, non dimenticandosi di mettere un po’ di distanza dalla bionda.
<< Ehy >> commentò poco dopo, sfregandosi gli occhi come un bambino. Lucy lo trovò quasi adorabile.
<< In casa ci siamo solo noi e Gray >> lo informò, ricevendo per tutta risposta un’occhiata dubbiosa.
<< Gli altri sono usciti? >> domandò il ragazzo, portando entrambe le gambe sul mobile d’arredo e incrociandole.
Lucy annuì semplicemente, non sapendo più cosa fare per mandare avanti quel discorso che non aveva né capo né coda. Perché era così difficile riuscire a parlare con quel ragazzo? Prese un respiro profondo, decidendo che forse quello era un modo per scoprire qualcosa in più.
<< Tu sai cosa sono andati a fare? >> chiese, emettendo un tono quasi del tutto innocente.
<< Vendite >> ribatté l’altro semplicemente, sollevandosi di scatto e dirigendosi verso la cucina.
Lucy lo seguì con lo sguardo, vedendolo tornare poco dopo con una lattina di Fanta in mano. << Vendite? >> domandò nuovamente, incurvando il capo da un lato e studiando la figura del rosato.
<< Auto illegali, modificate. Meglio così? >> le spiegò con una punta di sarcasmo, facendo mettere su un broncio adorabile alla bionda. Natsu emise una breve risata a quel gesto. << Gajeel è il meccanico del gruppo, è lui che modifica le auto. Laxus se lo portano dietro per intimorire un po’ i venditori e convincerli a non fare cazzate, anche se basterebbe Erza. Lei… beh, è il capo, vuole andare a tutti i costi quando ci sono delle vendite >>.
Lucy restò sorpresa da quell’animo improvviso che aveva rivoluzionato Natsu per un breve istante e quasi non si domandò se quello non fosse il vero lui che per qualche ragione teneva nascosto da occhi indiscreti. La bionda gli sorrise prima che entrambi scattassero in piedi a causa di uno sparo. Lo avevano sentito chiaramente, come se fosse vicinissimo a loro e poco dopo i sospetti vennero resi reali quando videro Gray balzare da in cima le scale, atterrando con una capriola veloce e urlare agli altri due di ripararsi.
Natsu si buttò sopra Lucy, tenendola ferma sotto il peso del suo corpo e nascondendosi dietro il divano mentre una scarica di colpi partiva e investiva il salotto, distruggendo alcuni mano fatti d’arte.
<< Erza s’incazzerà un casino >> ringhiò tra i denti Gray, spuntando dal nulla accanto a loro e ricaricando la pistola.
<< Hai un’arma con te? >> domandò il rosato, rivolgendosi alla bionda ancora sotto di lui. Lei scosse la testa mentre altre pallottole si andavano a conficcare nel divano che li riparava.
Il corvino estrasse una pistola e gliela passò, mentre Natsu annuiva e gliela stringeva tra le mani con decisione, in un tacito invito ad usarla con saggezza. La bionda si sentì impaurita, ma al tempo stesso carica. Forse era l’adrenalina che le circolava in corpo a dettar legge, ma scansò velocemente il ragazzo da sopra di se, facendolo quasi ruzzolare a terra. Si sporse un po’ oltre il bracciolo e vide uno strano tipo imboccare in braccio un fucile d’assalto. Raggelò sul posto. Era uno scherzo? Non avrebbero mai potuto contrastarlo!
<< Mi servono i coltelli >> mormorò il rosato a denti stretti, adocchiando il tavolino poco più avanti. Lucy sapeva che quel piccolo mobile si apriva e che conteneva ogni tipo di armi da taglio presenti sul mercato, o almeno le più famose, quelle che conosceva lei.
Gray annuì deciso a quell’affermazione e si sporse per mandare altri colpi contro il nemico, permettendo a Natsu di aprirsi un momento certo per sgusciare da dietro il riparo e andare verso il tavolino. C’era arrivato vicino e lo aveva aperto quando una donna era apparsa in cucina e puntava l’arma verso il rosato, intenta a sparare da un momento all’altro.
Il cuore di Lucy cominciò a pompare più forte a quella vista e sgranò gli occhi. Lanciò un’occhiata a Gray, impegnato a tentare di colpire il tipo sulle scale, e poi rivolse nuovamente lo sguardo su Natsu. Prese un respiro profondo, tolse la sicura dall’arma e assicurò il dito sul grilletto: doveva farlo. Prese veloce la mira e la pallottola partì, conficcandosi nella spalla destra della donna, che lasciò cadere la pistola dalla sorpresa. Le rivolse un’occhiataccia e dolorante scappò via, mentre Natsu si voltava verso di lei stupito, non aspettandosi un gesto simile.
Gray sembrò più motivato dopo quella scena, sparando un colpo diretto verso il tipo in cima le scale, colpendogli la mano che reggeva il fucile e facendolo cadere. Con stizza si piegò velocemente a terra e recuperò l’arma con l’arto non ferito, guardandosi attorno, per poi saltar giù dalla finestra posta accanto le scale.
Stavano per tirare un sospiro di sollievo quando un altro tipo spuntò dal nulla, rivolgendo la pistola contro Lucy nel tentativo di spararle, ma il rosato fu più veloce: si piegò e afferrò due dei tanti coltelli posti sul tavolino, lanciandoli verso il tipo e conficcando il primo nella spalla e il secondo servì per disarmare l’uomo, che scappò poco dopo.
<< Non abbassate la guardia, potrebbero essercene ancora >> ringhiò Gray, ricaricando nuovamente la pistola e impugnandola saldamente in un motivo di guardia.
<< Non mi faccio dare ordini da un ladro esibizionista >> commentò invece Natsu, piegandosi a recuperare altre armi da taglio.
Lucy notò una lattina esplosa a terra, il liquido riversato interamente sul pavimento e parte del tappeto vicino: era la bibita che aveva preso il rosato poco prima. Doveva essergli caduta per la fretta. Sul pavimento notò alcune gocce di sangue e facendo un breve calcolo degli eventi, capì che non apparteneva a nessuno di loro, bensì agli aggressori. Si domandò anche del perché fossero scappati così in fretta: qualcosa non le quadrava affatto.
<< Non c’è nessuno! >> sentì urlare poco dopo, riconoscendo la voce del corvino. Era così distratta che non si era resa conto di essere rimasta sola nella stanza.
<< Si può sapere chi cazzo erano quei pazzi esaltati? >> mormorò Natsu, entrando nuovamente nel salotto seguito a ruota da Gray che stava riinserendo la sicura all’arma.
<< Sono riuscito a vedere il tatuaggio di uno di loro >> rispose il corvino, prendendo una sedia e sedendocisi sopra solo dopo essersi assicurato che fosse stabile. << Era il marchio di Raven Tail quello che portavano >>.
<< Tatuaggio? >> domandò incuriosita Lucy, fissando prima un ragazzo e poi l’altro.
<< Il segno riconoscitivo di ogni gang >> la informò il rosato. << Non hai mai notato quel tatuaggio blu scuro che ha Gray su un pettorale? Eppure ti è passato accanto mezzo nudo una miriade di volte >>.
La bionda ripercorse con la mente tutte le volte in cui aveva parlato con Gray, ricordandosi solo dopo un po’ quel particolare segno dalla forma leggermente strana che sulla fine sembrava avere una coda.
<< Quello è il marchio della vostra gang? >> chiese con un cipiglio curioso.
I due annuirono, mentre Natsu si spostava di poco la felpa per farle intravedere prima la canotta bianca e poi lo stesso tatuaggio di Gray sulla spalla, ma di colore differente.
<< Il tuo è rosso! >> esclamò improvvisamente, stupendosi come avrebbe fatto una bambina di pochi anni.
I ragazzi risero di gusto mentre l’osservavano divertiti e quest’ultima gonfiava le guance offesa. << A me piace il rosso, quindi l’ho fatto di questo colore. Anche gli altri hanno lo stesso marchio, di colore diverso, ovviamente >> precisò il rosato.
<< Ancora non ci fidiamo totalmente di te, per questo non ti abbiamo portata a farlo >> la riprese il corvino sul tempo, facendola stupire. Era accaduta la stessa cosa con Kagura giorni fa e aveva pensato fosse una dote da vera poliziotta, ma ora iniziava a credere che fosse semplicemente lei ad essere così prevedibile.
<< Oh no, state tranquilli, non ho alcuna intenzione di fare tatuaggi >> mormorò lei, ridendo nervosamente. Non ci sperava neanche! Aveva troppa paura degli aghi e non sarebbe rimasta con loro a lungo, non aveva senso farsi sulla pelle un segno che poi non sarebbe andato più via.
<< Dovrai farlo se vuoi entrare nella gang >> la rimproverò il rosato, buttandosi poi sul divano incurante dell’imbottitura che usciva fuori dai buchi che avevano aperto le pallottole. Lucy si chiese se non si sentisse almeno un po’ scomodo.
Tentò di accantonare per il momento quel discorso del tatuaggio quando sentirono la chiave girare nella toppa e poi la porta aprirsi. I passi sicuri e decisi degli altri e poi una testa scarlatta che sbucava per prima, sgranando successivamente gli occhi.
<< Che cazzo è successo qua dentro?! >> esclamò adirata, portando immediatamente la mano sulla fondina che reggeva la pistola.
<< Calmati, Erza! >> disse velocemente Natsu, sollevandosi poi dal divano di scatto e andando a pararsi davanti la bionda.
Lucy realizzò il tutto forse troppo lentamente: il capo la stava accusando di aver tentato di tradire la loro fiducia e averli quasi uccisi.
<< Cavolo, l’avevo detto che si sarebbe incazzata >> mormorò Gray, massaggiandosi distintamente il collo.
<< Ohoh, Gray e Natsu ci sono andati giù pesanti sta volta >> ghignò Gajeel, entrando nella stanza con Laxus al seguito.
<< Raven ci ha attaccati, hanno scoperto la nostra posizione >> ringhiò Natsu, fissando gli occhi in quelli di Erza con decisione.
La ragazza strinse i pugni con fastidio, facendo sbiancare le nocche. << Sono scappati? >> mormorò con decisione, scrutando gli altri con sguardo di fuoco.
Lucy intuì che non aleggiava una buona aria in quella stanza e si chiese se non stesse per conoscere il vero lato di quella gang che le avevano presentato come la più terribile. << Dovevamo ucciderli? >> domandò successivamente, tremante.
Vide i volti degli altri voltarsi stupiti verso di lei, quasi a rallentatore per quanto le sembrasse surreale quella scena. << Quelle voci si stanno spargendo troppo per i miei gusti >> grugnì Laxus, mentre si poggiava cautamente contro il tavolino riempito di fori.
La bionda lo guardò stranita prima di vedere Gray che le andava accanto, mettendole una mano sulla spalla con al contempo decisione e rammarico. << Lucy, noi non abbiamo mai ucciso. Qualcuno sta mettendo delle voci in giro su di noi che non sono per nulla vere e a quanto pare sono arrivate anche fino a te >>.
<< Tsk, vorrei proprio sapere chi sono quei bastardi >> ringhiò Gajeel, puntando gli occhi scarlatti su Erza e incurvando le labbra di poco in un ghigno.
<< La polizia non ci aiuta dandoci la caccia per crimini che non abbiamo commesso >> spiegò Natsu, serrando i pugni a stringerne la felpa.
<< Quindi… voi… >> balbettò incerta l’agente, facendosi cogliere da molteplici domande. Il file che avevano in centrale era falso? C’era qualcuno che tentava di incastrarli, o erano loro che si stavano inventando tutte quelle fandonie solo per non mostrarsi completamente per ciò che erano?
<< Siamo innocenti >> terminò Erza per lei, sorridendole quasi in modo materno.
La bionda strinse i pugni, non capendo esattamente cosa dovesse fare in quel momento. Doveva avvisare il capo, dire a qualcuno ciò che aveva scoperto, ma non poteva. Quella che doveva essere una semplice missione sotto copertura, in pochi giorni si era rivelata ben altro, qualcosa che Lucy non si sarebbe mai aspettata. La situazione rischiava di complicarsi e lei doveva capirci qualcosa se voleva far sì di arrivarne a capo, di risolvere il tutto pacificamente senza correre il rischio di mandare in galera persone realmente innocenti.
In quel momento, forse, capì sul serio qual era davvero il suo scopo: conoscerli meglio, capire se mentivano e ciò comportava prolungare il suo soggiorno con loro, lasciare che le facessero un tatuaggio, entrare a far parte ufficialmente di quella piccola gang che apparentemente seminava il panico tra le strade e faceva andare su di giri ogni poliziotto sulla piazza.
Vide Natsu girare i tacchi e andare su per le scale, sbattendosi poi la porta alle spalle. Lucy ne udì chiaramente il suono, osservando poi il resto della squadra che abbassava lo sguardo per un attimo, per poi smuoversi non appena Erza ordinò di ripulire e togliere le pallottole che si erano conficcate in ogni dove, affermando che dopo avrebbero pensato ad un piano per occuparsi dell’altra gang che li aveva attaccati.
La bionda guardò prima i ragazzi mettersi al lavoro, poi incatenò lo sguardo in cima le scale e le sembrò quasi di esserne attratta. Era come se una voce le dicesse di prendere coraggio e salire, andare da Natsu e parlargli.
Prese un respiro profondo e seguì ciò che le diceva il cuore, correndo su per i gradini martoriati da schegge e quant’altro, incurante degli sguardi stupiti degli altri che la fissavano con cipiglio curioso e impensierito. Ricordò che Gray le aveva detto che la stanza di Natsu era vicina la sua e provò a bussare, sostando vicinissima alla porta.
Udì una voce arrogante avvertirla di andarsene, ma Lucy non aveva alcuna intenzione di muoversi da lì, anche a costo di impiantarci le radici. Batté le nocche più volte nell’attesa che il rosato le aprisse, che la facesse entrare in quel piccolo mondo a cui aveva sempre avuto negato l’accesso. Sentì un sospiro scocciato e poi dei passi strascicati che si portavano verso la porta, sempre più vicini a lei.
Il rumore della serratura che scattava e poi un volto stanco e quasi assonnato, del tutto diverso da com’era prima. << Che vuoi? >> le domandò, glaciale.
<< Posso entrare? >> azzardò lei.
Voleva conoscerlo, scoprire qualcosa in più su di lui, magari anche capire il perché di quelle reazioni che le apparivano del tutto strane per qualcuno che non si fidava.
<< Perché? >>.
<< Voglio solo parlare con te, Natsu >> dichiarò senza timore, scrutando il viso del suo interlocutore.
Quello rimase dubbioso per un po’, osservandola attentamente quasi a volerne studiare ogni minimo movimento o espressione. Poco dopo si spostò, liberando il passaggio e permettendo a Lucy di farsi strada in quello che poteva essere il piccolo mondo del rosato.
Vide oggetti sparsi qua e là, pareti dipinte di rosso con picchiettature in arancione e giallo, come a simularne delle fiamme. Sulla scrivania riuscì a notare le lame luccicanti dei pugnali da tiro. Il letto sfatto e i vestiti che ricoprivano coperte, sedie e sostavano sul pavimento, erano solo un piccolo resoconto di quanto fosse vissuta quella camera a differenza della sua.
Natsu si sedette sul pavimento, poggiando la schiena contro il letto. Lucy, non volendo rimanere in piedi, lo imitò, accertandosi di lasciare quel poco di distanza che bastava a tranquillizzare il ragazzo. Per un attimo sembrò calare il silenzio, caratterizzato solo dai respiri dei due che si disperdevano nell’aria.
<< Allora, di cosa volevi parlarmi? >> domandò il ragazzo, non voltandosi nemmeno per sbaglio a guardarla.
La bionda strinse di poco i pugni, non sapendo esattamente da dove iniziare. Doveva essere diretta, forse? << Come mai hai avuto quelle reazioni? Mi era parso di capire che non ti piacessi molto >> bofonchiò timidamente, giocherellando con un orecchino.
Lui in risposta sospirò. << Non ho mai detto che non mi piaci, Lucy >>.
<< E allora… >>.
<< Ancora non mi fido, tutto qui >> la interruppe.
<< Se non ti fidi, non dovresti nemmeno tentare di proteggermi. Il tuo comportamento è un controsenso assurdo. Mai visto nulla del genere >> dichiarò lei, quasi come se avesse avuto a che fare con un affronto. S’imbronciò leggermente e incrociò le braccia sotto al petto, guadagnandosi le risate del rosato.
<< So anch’io che non dovrei essere così >> ammise tra una risata e l’altra, calmandosi poco dopo. << E’ solo che mi ricordi qualcuno che conoscevo >>.
Rivolse lo sguardo verso l’alto, come a perdersi in ricordi ormai lontani e Lucy si chiese se quella persona non fosse stata davvero importante per il ragazzo. Lo guardò quasi estasiata, tentando invano di riuscir ad immaginare cosa albergasse nella sua testa e cosa stesse provando in quel momento.
<< Qualcuno che conoscevi? >>.
<< Già, si chiamava Lisanna >> le disse con un sorriso accennato. La bionda capì che poteva spingerlo ancora, ma non per la missione o interesse personale. Voleva davvero che quel ragazzo si fidasse di lei, che la rendesse partecipe della sua vita attraverso quella storia.
<< Ti va di parlarmene? >> chiese cautamente, ricevendo un piccolo segno di assenso.
<< Lei faceva parte della nostra squadra un tempo >> la informò lui, e Lucy riuscì a notare quell’ombra scura che per un attimo attraversò i suoi occhi.
La bionda deglutì a vuoto, quasi incerta se chiederlo o meno. << E adesso lei… insomma… lei dov’è? >> pronunciò esitante.
Il rosato si voltò verso di lei, in viso uno sguardo indecifrabile che, per una volta, Lucy avrebbe voluto comprendere al cento percento delle sue possibilità.
<< Lisanna è morta >>.
 
 
 
*Angoletto dell’autrice
Che bello pubblicare nel bel mezzo della notte, quando fuori ci sono tuoni e piove a dirotto :D No, vabbè XD
Tornataaaa ^^ Mi sto quasi abituando a questi aggiornamenti continui, su, me fanno felice u.u La cosa forse è pure strana, ma gli scleri delle 3 del mattino mi saranno pur concessi(?)
Capitolo interamente dedicato a Lucy ^^ Abbandoneremo la centrale per un po’, questi ragazzuoli vanno conosciuti meglio u.u La storia di Lisanna non è mica finita qui, eh u.u Natsu non ha nemmeno iniziato u.u Per Raven… che cavolata ho fatto da 1 a 10? XD
Vabbè, volevo che fosse così, mica mi posso pentire sul gran finale(?)
Ringrazio chi ha inserito la storia in preferite e seguite, e soprattutto chi ha recensito *^* Grazie mille *^* Spero di non deludervi ^^
Sparisco nel buio – e nella pioggia – prima di sparare qualche cavolata di troppo XD Fatemi sapere cosa ne pensate ^^ Un abbraccione :*
Gaia*
  
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