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Autore: SimbaCourage96    02/09/2016    0 recensioni
Kurt Hummel e Blaine Anderson sono novelli sposi e sono tornati a New York. Kurt frequenta la NYADA e Blaine andraà alla NYU.
Sono felici. Ma c'è una questione lasciata in sospeso e sarà Kitty Wilde a farla riemergere: Vorranno mai avere dei figli?
Uno li vuole al più presto e l'altro teme sia troppo presto
Pareri contrastanti li porteranno poi all'armonia di una decisione comune.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Kitty Wilde, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Jessie/Rachel
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo Capitolo ^^
RIngrazio babykit87l per farmi sempre da Beta, grazie mille! :D
Grazie a chi segue la storia, che spero continui per un pò di capitoli. Ora che la sto rivedendo la sto anche arricchendo di eventi a cui prima non avevo neanche pensato ^^''
Buona Lettura!






La settimana passò in fretta e Kurt e Stephanie si erano visti praticamente tutti i giorni per provare la coreografia per l’esame. Man mano che il fatidico giorno si avvicinava, Kurt sentì l’agitazione pervadergli il corpo e la mente e, a volte, riusciva a esternarla, discutendo con chiunque, anche con Blaine, che cercò di non arrabbiarsi perché sapeva cosa stava attraversando e lo capiva.

Per di più, Rachel aveva anche ficcato il naso dove non doveva. Il castano sapeva che l’amica intendeva solo fare del bene, ma questo faceva solo peggiorare la situazione.

Si stava anche affezionando alla piccola Katie, che ogni volta che lo vedeva voleva essere presa in braccio da lui e guai se si provava a staccarla dal collo di Kurt, perché si metteva a piangere come se non ci fosse un domani. Allora lui le diceva che, subito dopo le prove con Stephanie, avrebbe giocato con lei, ed era quello che faceva, perché era un uomo di parola.

“Kurt, visto che Katie si è abituata a vederti nei paraggi, che ne diresti se tu e Blaine veniste a farle da babysitter domani sera?” Chiese la ragazza, alla fine di una delle lezioni, mentre si dirigevano verso l’uscita della scuola.

“Non saprei… non sono molto bravo con i bambini e…” disse Kurt tentennando e Stephanie lo interruppe subito.

“Stai scherzando?! Sei bravissimo e la prova è che Katie ti adora!” Esclamò lei e Kurt sorrise.

“Non so…” disse di nuovo, ma poi vide lo sguardo di Stephanie che gli urlava ‘ti prego’ e cedette.

“E va bene” e stavolta Stephanie sembrò felice “Ma ti posso chiedere perché vuoi che le facciamo da baby sitter proprio domani sera?” Chiese facendo un sorrisetto un po’ malizioso.

Stephanie arrossì e Kurt sobbalzò pregandola di raccontargli tutto. Lo aveva capito che aveva un appuntamento.

“Si chiama David e segue il corso di recitazione con me, e bè, è molto carino e ha un sorriso che mi manda in orbita” raccontò lei sorridendo tutto il tempo e Kurt sospirò contento.

“Oh! Che bello! Sembra proprio che ti sia presa una bella cotta, se va tutto bene tra voi due, me lo devi presentare!” Esclamò lui contento e la prese sotto braccio. Stephanie sentì qualcosa quando stabilì quel contatto con lei, ma scosse la testa sorridendo all’amico.

Si salutarono non appena fuori dalla NYADA e presero entrambi strade diverse.

Non appena tornò a casa, Kurt trovò Kitty seduta sul divano. Rimase sorpreso, ma la salutò sorridendo il più possibile.

“Sì, so che ti starai chiedendo ‘cosa ci fa qui Kitty? L’ultima volta mi ha fatto discutere con il mio Blaine’,  che è andato un attimo al supermercato a comprare una vaschetta di gelato” disse tutto d’un fiato la biondina e Kurt rimase senza parole a fissarla. Poi Kitty scoppiò a ridere e lo abbracciò forte, sorprendendolo ancora di più.

“Ok, non era proprio quello a cui pensavo, ma sì, che ci fai qui? Blaine non mi aveva detto che avremo avuto ospiti oggi” rispose Kurt dopo aver sciolto l’abbraccio.

“Bè… avevo bisogno di una spalla su cui piangere, e Blaine ultimamente mi è stato molto vicino…” disse, stavolta senza nascondere la tristezza che in realtà provava.

Bè, è ovvio, visto che stai uscendo con il suo migliore amico, che vi frequentiate di più, pensò tra sé e sé Kurt ma poi fece un passo indietro “Una spalla su cui piangere?” chiese confuso.

Kitty gli raccontò la stessa cosa che aveva detto pochi minuti prima all’altro, ovvero che Sam l’aveva lasciata. A quanto pare Mercedes era tornata a Lima per rivedere la sua famiglia, e a fare una tappa del suo tour come corista, e i due si erano rivisti. Qualche giorno dopo, il ragazzo le aveva detto che lui e Mercedes erano tornati insieme, spezzando così il cuore alla povera Kitty, anche se la ragazza sapeva, in fondo, che sarebbe andata a finire così.

“Sam  è proprio un cretino” disse Kurt a fine racconto. Aveva sempre pensato che lui e la sua amica Mercedes formassero una bellissima coppia, ma ogni volta che tornavano insieme, duravano si e no qualche mese, poi capivano che la distanza era difficile da gestire e si lasciavano.

“Si, lo è, ma forse ci saremo lasciati comunque. Tra poco comincerò alla NYU e non ci saremo più visti… forse è meglio così” disse la bionda sorridendo tra le lacrime che cominciarono di nuovo a scendere sulle guance.

“Oh Kurt!” esclamò Blaine entrando nell’appartamento, lasciando il sacchetto sul tavolo e precipitandosi accanto a Kitty.

“Che c’è?” chiese l’altro confuso, stava solo parlando con Kitty.

“Si era appena calmata e tu cosa fai? La fai piangere?” Rispose l’altro, cingendo la ragazza tra le sue braccia e accarezzandole un braccio con la mano.

“No Blaine, non è colpa di Kurt… gliene ho parlato io” disse Kitty tra un singhiozzo e l’altro e asciugandosi le lacrime.

“Grazie Kitty” disse Kurt sospirando e fissando Blaine, il quale gli chiese scusa per averlo accusato ingiustamente. La ragazza si fermò da loro per la notte, dormendo nella piccola stanza degli ospiti che che  avevano nel appartamento insieme alla loro camera, il bagno, la cucina e il soggiorno.

Prima di andare a dormire, Kurt e Blaine si infilarono sotto le coperte,il moro  era intento a leggere ‘Spider-Man’ e  il castano leggeva ‘il Diavolo Veste Prada’ con l’aiuto di un paio di occhiali da lettura. Li indossava solo per leggere, ma non gli dispiacevano, anche perché Blaine gli diceva sempre che era sexy con gli occhiali.

“Ah Blaine…” disse Kurt chiudendo il libro, ma tenendo il segno con le dita. L’altro fece lo stesso e alzò lo sguardo.

Non sapeva come affrontare la situazione. Da quando aveva trovato la tutina nel suo cassetto e Rachel gli aveva fatto vedere il video, avrebbe voluto parlargli, anche se non sapeva cosa ne sarebbe uscito fuori alla fine.

Non poteva certo dire ‘sai, forse ho cambiato idea perché mi sono affezionato a una bambina’ perché non erano per niente pronti per crescere un figlio loro e Blaine avrebbe cominciato a farsi i castelli in aria pensando che ora anche lui avrebbe voluto presto un bambino e avrebbero discusso di nuovo.

Blaine lo stava guardando, in attesa di sentire ciò che aveva da dire, e capì che era in difficoltà perché aveva cominciato ad aprire la bocca senza far uscire alcun suono.

Non sapeva da dove cominciare, così gli afferrò l’avambraccio massaggiandolo con il pollice e gli si avvicinò un po’ di più.

Kurt fece un respiro profondo e posò il libro sul mobiletto accanto al letto, sapeva già che la lettura per quella sera era finita.

“Blaine… io credo che tu abbia fatto bene a prendere quella tutina, è molto bella” disse sorridendo e fu ricambiato,  ma il moro lo fissò ancora più intensamente e Kurt sapeva di non resistere a quegli occhi color nocciola, così dolci e che guardavano solo lui in quel modo.

“Ma voglio essere sincero con te. Sai che non voglio affrettare le cose, siamo giovani, tra qualche anno potremmo permetterci di pensare a costruirci una famiglia, ma ora non siamo pronti, né tu né io, e vorrei di nuovo fantasticare con te sui nostri futuri figli, come facevamo una volta quando eravamo ancora al liceo…” disse tutto d’un fiato e cercando di trovare le parole giuste per non ferire suo marito.

Blaine gli lasciò andare l’avambraccio e spostò la mano sul suo collo, attirandolo verso di sé e appoggiando le loro fronti l’una contro l’altra. Chiuse per un attimo gli occhi.

“Kurt, sono contento che tu mi abbia parlato a cuore aperto, non è una cosa che fai spesso… e sarei felicissimo di fantasticare sulla piccola Tracy o il piccolo Alfredo…”  disse con voce profonda e calda.

Dentro di sé, Blaine esultò di felicità. Kurt poteva averci ripensato? E’ vero che gli aveva detto chiaramente che non era il momento giusto, ma forse neanche lui se ne rendeva completamente conto di ciò che volesse, e quello che voleva era un bambino, per quello gli aveva chiesto di fantasticare sul futuro. Da bravo marito, capì che avrebbe dovuto aiutarlo.

***

“Kurt Hummel e Stephanie Miller!” Chiamò Cassandra July sfogliando il registro degli studenti, leggermente svogliata, chissà quanti studenti aveva dovuto esaminare e quanti ancora doveva valutare.

I due si avvicinarono al centro della sala, sarebbe stata proprio la July a esaminarli ed erano entrambi molto nervosi, ma avevano provato così tanto che la coreografia gli sarebbe rimasta impressa per tutta la vita.

Si esibirono sulle note della lenta e sensuale ‘Funny Honey’ da Chicago. Non c’era stato imbarazzo tra i due e fu così naturale avvinghiarsi l’uno all’altra senza essere a disagio, in fondo lo avevano fatto un sacco di volte durante la settimana. Kurt non era mai riuscito a dimostrare la sua virilità e rimase sorpreso di quanto stesse emergendo in quel momento. Anche la sua partner stava per cedere a quegli occhi azzurri, ai muscoli delle braccia leggermente evidenziati, e lo sguardo, concentrato sulla musica e sui passi, attraente.

Quando finirono erano abbracciati e, mentre facevano l’inchino, e le loro mani si stringevano, Stephanie sentì il cuore batterle forte. La July li congedò passando a un’altra coppia e la ragazza se ne andò.

Kurt la seguì, sconcertato dal suo comportamento, aveva fatto qualcosa di male? L’aveva offesa in qualche modo?

“Stephanie!” La chiamò, rincorrendola per i corridoi e, quando si fermò, riprese fiato.

“Perché sei scappata così?” Le chiese poi, avvicinandosi.

La fece voltare verso di sé e vide che i suoi occhi erano arrossati. Non l’aveva mai vista così sconvolta.

“Perché… è sbagliato… devo uscire con David e non posso prendermi una cotta per te!” Esclamò trattenendo le lacrime.

Kurt abbassò lo sguardo e l’abbracciò.

“Capita, e poi, sfido chiunque a non prendersi una cotta per il proprio partner di danza, soprattutto quando balli una canzone così sensuale… anche tu eri molto sexy, sai?”

Stephanie sorrise sulla spalla del ragazzo e quando risollevò la testa lo guardò negli occhi.

“Scusa…”  Disse con un filo di voce.

“Va tutto bene” rispose lui, asciugandole le lacrime con i pollici.

“Stasera verrete lo stesso, vero?” Chiese lei, sfoggiando un sorriso, anche se aveva gli occhi e le guance arrossate.

“Certo, non è cambiato nulla, e poi devi conquistare David” disse Kurt, facendole l’occhiolino e Stephanie rise.

***

Kurt e Blaine uscirono un po’ prima dell’ora stabilita con Stephanie, perché volevano fare una passeggiata.

“Kurt, sei sicuro che riusciremo a fare da baby sitter a una bambina di due anni?” Chiese il moro, un po’ preoccupato.

Kurt si mise a ridere tra sé e sé  “Il grande Blaine Anderson, che ha più esperienza di me con i bambini, ha paura di una bambina di due anni?”

“Non ho paura!” Esclamò Blaine, “è solo che… i bambini a cui facevo da baby sitter li conoscevo, Katie la conosci solo tu.”

“Tranquillo, le piacerai, dopo tutto hai sposato me, vi presenterò io” scherzò Kurt e Blaine gli fece il verso.

“Siamo sicuri che non farò da baby sitter a due bambini?”

“Smettila Kurt!”

Una volta arrivati all’appartamento di Stephanie, la trovarono già pronta. Indossava un vestito rosso che le cingeva il busto e la gonna ricadeva morbidamente sulle sue gambe, finendo poco prima delle ginocchia. I capelli erano sciolti e ondulati e arrivavano fino alle spalle. Indossava poi delle scarpe col tacco, ma non eccessivo.

“Wow, sei bellissima!” Esclamò Kurt, facendole fare una piroetta. La ragazza lo ringraziò e si presentò a Blaine.

“E’ un piacere conoscerti, Stephanie, Kurt parla molto di te” disse Blaine, stringendole la mano.

“Solo cose buone spero” rispose sorridendo la ragazza, ripensando a qualche ora prima, quando aveva ammesso di essersi presa una cotta per il castano, poi continuò dicendo “parla molto anche di te, Blaine, siete bellissimi insieme.”

Stavolta fu Blaine a ringraziarla.

Stephanie diede una bacio sulla guancia a Katie e uscì per andare al suo appuntamento.

Kurt prese in braccio la bambina e l’avvicinò al marito, che era sempre più nervoso.

“Katie Miller, posso presentarti mio marito, Blaine Anderson?” Disse Kurt con tono solenne e allungando delicatamente il braccino della bambina verso l’altro che cercò di stringerle la manina, ma lei la ritrasse poco prima che entrassero in contatto e nascose il viso nel collo di Kurt.

“E’ molto timida, ma sarà che le piaccio, perché con me non lo è stata neanche per un minuto” disse sorridendo e cercando di scollarla con gentilezza, ma la bambina non ne voleva sapere.

Katie fissò senza sosta l’altro uomo, appoggiando la guancia sulla spalla di Kurt, che non aveva mai visto. “Mama” disse a bassa voce, ma Kurt la sentì.

“La mamma è uscita, stasera saremo io e Blaine a prenderci cura di te, tesoro” Kurt si mise seduto sul divano e la fece sedere sulle sue gambe.

Blaine si mise accanto a loro “Ciao Katie, non aver paura” e riprovò a sfiorarle la manina. Lei continuava a fissarlo, lui e la sua mano, che pian piano si avvicinava.

“Kut…” disse e Kurt rimase sorpreso.

“Tesoro, hai cercato di dire il mio nome?!” E vide che, la bambina, cercava di attirare la sua attenzione e, allo stesso tempo, continuava a fissare Blaine, per tenerlo d’occhio. “Oh… Blaine è molto bravo con i bambini come te, e mi fido di lui” disse, sperando che, per quanto fosse piccola, potesse capire.
Katie lo guardò e poi spostò lo sguardo su Blaine, sporse le braccia verso di lui e il moro cercò l’approvazione di Kurt per prenderla in braccio. Il castano annuì e lasciò che

Katy si facesse prendere da Blaine.

Non appena la sistemò sulle gambe, la bambina lo abbracciò e Blaine sorrise, accarezzandole i capelli arricciolati laddove cominciava il collo.

La fecero mangiare, la fecero giocare con le bambole, e parteciparono anche loro al gioco; guardarono un po’ di Tv e quando Katie si addormentò sul divano, seduta tra di loro, capirono che era il momento di metterla a dormire.

Blaine la prese di nuovo in braccio e seguì Kurt, che aprì la porta della cameretta. Quando entrarono, videro subito il lettino rosa con dei pesciolini disegnati sopra la coperta, i giochi messi in ordine, il tappeto rosa pastello con sopra la casa delle bambole.

Inizialmente non sapevano se metterle il pigiama, perché non la conoscevano, non era figlia loro e forse non era adeguato farlo. Ma poi la cambiarono lo stesso, velocemente, e la misero sotto le coperte. La bambina dormiva profondamente, stringendo un peluche che trovò accanto a sé e portandosi un dito in bocca per sostituire il ciuccio che non aveva.

“E’ adorabile” commentò Blaine, passando una mano tra i suoi riccioli e rimboccandole le coperte.

“Già…” rispose Kurt e invitò Blaine a uscire dalla stanza, dopo aver spento la luce.

 Si risistemarono sul divano in attesa che tornasse Stephanie.

“Non ho avuto il tempo di chiedertelo… com’è andato l’esame?” Chiese Blaine.

“Bene, ma se ti dico una cosa prometti di non arrabbiarti?”

Blaine lo guardò confuso, non sapeva cosa avrebbe potuto dirgli.

“Stephanie si è presa una cotta per me” disse, tutto velocemente.

Il moro rimase senza parole. Stephanie, la ragazza che aveva provato con Kurt per tutta la settimana, la madre della bambina che avevano appena messo a letto, era cotta di suo marito?!

Non poteva biasimarla. Kurt era diventato sempre più attraente con il passare del tempo, si era fatto ricrescere il ciuffo, si era irrobustito grazie alle sue strambe diete e al tanto allenamento che gli avevano permesso di scolpire quel poco di muscolatura che lo rendeva più sexy e aveva quegli occhi azzurri, magnetici, che sapevano catturargli il cuore con un solo sguardo.

“Oh…” disse, solo tenendosi per sé il resto. “E tu cosa le hai detto?” Chiese poi.

“Che ti avrei lasciato e saremmo diventati una famiglia felice” disse Kurt, ironico, e dopo che Blaine lo guardò confuso, gli disse la verità “Stephanie è un’amica ormai… le ho detto che sarebbe potuto succedere a chiunque, sai, quel ballo era davvero sexy” disse con un briciolo di malizia che Blaine colse subito.

“Mmm… credi di potermi concedere il bis?  Ovviamente senza Stephanie, ma potresti insegnarmi i passi.”

Kurt attirò Blaine in un bacio pieno di passione.

***

“Blaine!” esclamò Kurt infastidito.

Blaine lo raggiunse e trovò il marito con in mano il bucato. Da una parte aveva una canotta che sarebbe dovuta essere bianca ma si era tinta di un pallido rosa, e dei pantaloni, un paio degli skinny jeans di Kurt dello stesso colore avevano fatto la stessa fine.

“Hai di nuovo mischiato il bucato?” Chiese, cercando di mantenere la calma e respirando profondamente.

“Mi sono dimenticato, ma sono le uniche due cose che sono finite nel mezzo.” disse cercando di uscire da quella discussione.

“Blaine… questi Jeans mi sono costati una fortuna! Ed erano anche in saldo!” Disse Kurt con tono freddo e fermo, ma senza urlare.

“Te ne comprerò un altro paio per il tuo compleanno, è tra poco, dai sono solo dei pantaloni” disse l’altro, cercando di prendere dalle mani di Kurt i Jeans rovinati, ma Kurt li tenne stretti, quindi lasciò la presa.

“Sono di Alexander McQueen! Probabilmente saranno finiti!” Stavolta alzò leggermente la voce.

Blaine non riusciva a capire perché Kurt se la prendesse così tanto per un paio di jeans, in fondo erano solo dei pantaloni! SI erano di marca, e sapeva quanto Kurt ci tenesse, ma erano pur sempre dei pantaloni!

Il castano posò i due indumenti in una vaschetta, la canotta era meno grave, perché tanto l’avrebbe indossata solo a casa, ma quei Jeans! Li aveva adocchiati non appena avevano aperto il negozio e aveva dovuto combattere per averli, perché ovviamente non era l’unico a volerli e sarebbero finiti in fretta.

E, come immaginava, quei jeans gli fasciavano perfettamente le gambe lunghe e il lato B. Sapeva che Blaine avrebbe apprezzato e gli avrebbe detto quanto ci stava bene e, infatti,  così aveva fatto la sera stessa quando andarono a mangiare fuori.

Ma ora sembrava che non gliene importasse nulla, ‘sono solo dei pantaloni’ aveva detto, e aveva ferito Kurt. Forse a suo marito non interessavano più di tanto le marche, si vestiva sempre bene, anche se a volte Kurt gli consigliava gli abbinamenti, ma al più grande interessavano eccome! Aveva sempre sudato e lavorato duramente per permettersi quelle piccole rarità di vestiti firmati che lo facevano sentire più importante e superiore di fronte agli altri, perché si vestiva con classe, così poteva nascondere tutte le sue insicurezze e paure.

Blaine se ne era andato dal bagno ed era tornato a ciò che stava facendo prima che lo chiamasse, provare a comporre una canzone. Ma non ebbe neanche il tempo di sedersi, che sentì suonare alla porta.

Sospirò e si avvicinò. L’aprì e rimase senza parole.

“Ehi, Hobbit!” Esclamò l’ispanica entrando dentro l’appartamento con un trolley. “Vi sono mancata?” Disse Santana sorridendo.

Blaine l’abbracciò e le diede un paio di baci sulle guance. “Certo, San, come stai?” Chiese il ragazzo facendola accomodare sul divano.

“Oh bè, io e Britt siamo tornate da poco dalla nostra lunga luna di miele, ma è dovuta tornare al MIT, quindi, ho pensato, perché non venire a trovare i miei gay preferiti?”

“Blaine! Non pensare di evitare l’argomento, e se credi che ti perdonerò facilmente, allora non venire a dormir…” Kurt non finì la frase quando vide che era presente anche la loro amica Santana, che lo salutò con un gesto della mano.

“Lady Hummel! Cos’ha combinato lo Hobbit per non meritarsi le tue coccole?” Chiese la ragazza alzandosi e abbracciando velocemente Kurt, che subito dopo gli mostrò i jeans.

“Quindi?” Chiese lei e Kurt spalancò la bocca per lo shock.

“Sono di Alexander McQueen, e posso capirti Kurt, costano un sacco di soldi i suoi vestiti… ma ci saranno altre occasioni” disse Blaine.

“Farò finta di non averti sentito, Blaine, comunque Santana, a cosa dobbiamo l’onore?” Chiese Kurt riferendosi poi all’amica.

“Oh, bè, come stavo dicendo al tuo dolce maritino, mi sentivo un po’ sola” disse con tono innocente, ma Kurt sapeva benissimo che c’era qualcosa sotto, infatti notò una cosa.

“E la valigia?” Chiese Kurt indicando il trolley posto vicino al divano.

“Non vi dispiacerà ospitarmi, non è vero?” Chiese sempre sorridendo Santana.

Kurt e Blaine non seppero cosa rispondere, rimasero senza parole. Perché Santana avrebbe dovuto appoggiarsi a loro, che finalmente potevano avere la privacy tanto voluta, dopo aver condiviso l’appartamento con gli amici?
 

Note dell'autrice:
Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo.
La cotta di Stephanie per Kurt sarà meno presente visto che avrà già qualcuno, e Blaine vuole aiutare Kurt a capire quanto lui voglia un bambino... chissà cosa succederà! xD
Tranquilli non mi sono dimenticata di Kitty, semplicemente lei non era presente quando è arrivata Santana, inaspettata anche per me perchè Santana, secondo me, è un personaggio complicato da scrivere nelle fanfiction (ma molte persone hanno azzeccato il suo personaggio e quindi ci proverò anch'io xP) ma l'adoro, dopo Brittany, e quindi non potevo non farla comparire, e Katie si affezionerà molto ai Klaine :)
L'unica cosa su cui ho un dubbio, e ringrazio la mia Beta per averlo fatto notare, è il fatto che Blaine pur non essendo come Kurt, fissato con la moda e il resto, sia comunque il tipo che comunque tiene d'occhio la moda, quindi io la scena l'ho leggermente modificata per alcune frasi, fatemi sapere se va bene. perchè io Blaine l'ho sempre visto come il contrario di Kurt, anche se hanno in comune alcune cose ^^
Che dire ancora... ci  vediamo al prossimo capitolo ;)
   
 
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