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Autore: SkyFullOfStars_    03/09/2016    1 recensioni
Dal primo capitolo: "Avete mai provato la sensazione di sentirvi morire?
Se la vostra risposta è si allora sapete benissimo come ci si sente.
Ma se la vostra risposta è no, temo non potrete mai capire cosa significhi sentire il cuore che si frantuma in mille pezzi.
A me è capitato quando ho capito che non avrei mai più avuto indietro la persona che amavo.
Ma lasciate che vi spieghi tutto dall'inizio...o dalla fine."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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12 Settembre 2009
 

 
 
Il torneo Tre Maghi era iniziato da un po’ ormai.
I quattro campioni avevano già superato la prova del drago ed io, con ansia, avevo assistito alla fuga di quello spinato con Harry, insieme agli altri studenti delle case.
Mi ricordo quando Harry ed il drago sparirono dal campo del torneo e lottarono sulle torri di Hogwarts. Tutti guardavano rapiti e spaventati quella scena da lontano…Ricordo che il cuore mi batteva forte, così forte da farmi sobbalzare.
Non ero mai stato così spaventato in vita mia, ma solo non appena vidi precipitare lo spinato ed Harry dal ponte cominciai a non respirare più.
Poi lo vidi tornare ad afferare l’uovo acclamato dalla folla e saltai sollevato con un bel sorriso stampato in faccia.
Non so se Tiger, Goyle o gli altri compagni della mia casa mi avessero visto, ma non mi importava.
Harry era vivo, ed io ero felice.
Dopo la prima gara del torneo Tre Maghi, in questo caso quattro, tornammo ad Hogwarts.
Era quasi ora di cena.
Tutti erano ancora sconvolti dal quarto partecipante, Potter, e tutti gli davano dell’impostore e del bugiardo per aver messo il suo nome nel calice di fuoco.
Balle.
Io sapevo che qualcun’altro lo aveva messo nei guai. Io gli credevo.
In fondo avrei creduto a qualsiasi cosa mia avessero detto quei bellissimi occhi.
Harry mi diede appuntamento nel corridoio dietro la classe di Pozioni per far si che mi congratulassi con lui senza occhi pettegoli. Dovete sapere che nessuno ancora era al corrente della nostra nuova relazione…Era una cosa nuova anche per noi ed avevamo deciso di non smuovere troppo le acque e cercare di essere il più discreti possibile.
Aspettavo impaziente con la schiena al muro di una colonna quando lo vidi.
Aveva il polso un po’ fasciato, ma per il resto era bello come al solito.
Mi sorrise. Gli corsi incontro e lo abbracciai forte a me.
-Mi hai fatto prendere un colpo, idiota.-
-Ma allora ci tieni a me.- scherzò lui vicino al mio orecchio.
-Certo che ci tengo, stupido.-
Lo baciai dolcemente sulle labbra e la malizia del momento mi spinse a farlo indietreggiare verso il muro, cosicché potessi osare un po’ di più col suo corpo.
-Mi sei mancato.- bisbigliai. –Temevo di non rivederti mai più.-
Harry si morse il labbro inferiore e mi afferrò i capelli con una luce del tutto nuova nei suoi occhi.
-Non ti libererai così facilmente di me, Malfoy.-
All’improvviso mi ricordo che sentimmo un tonfo, pensammo che fosse Piton che si aggirava per i corridoi e così Harry mi prese la mano e scappammo via correndo.
Mi guidò in quella faticosa corsa fino ad arrivare in un bagno che non avevo mai visto al settimo piano, se la memoria non m’inganna.
Harry entrò ed io chiusi il portone alle mie spalle, respirando affannosamente.
-Dove diavolo siamo?- sussurrai non appena mi resi conto della grande vasca che mi dava il benvenuto.
Guardai fuori la finestra e solo allora mi accorsi della splendida sirena dai mille colori che mi guardava sorridendo sulla vetrata.
Sorrisi non appena Harry fece scorrere l’acqua nella vasca: dai dieci rubinetti scorreva acqua di tutti i colori e sfumature, cosa che mi lasciò piacevolmente sorpreso.
Tutto questo spettacolo mi distolse dal piccolo spogliarello che Harry stava intraprendendo.
-Cos-cosa stai facendo?-
-Un esperimento. Cedric mi ha dato un indizio su come aprire l’uovo.-
Dalla sua borsa, che tra l’altro non avevo neanche notato, tirò fuori l’uovo d’oro e lo strinse al petto, cercando di reggersi mentre metteva piede nella vasca colorata.
Allora mi ricordai che eravamo in ritardo per la cena.
Harrys’immerse completamente fino al collo e si sedette vicino al bordo della vasca con l’uovo sull’addome.
Poi mi guardò.
-Vuoi unirti a me?-
Sobbalzai. All’improvviso ero terribilmente imbarazzato.
-Scordatelo.-
Ero in piedi, a braccia incrociate e tutto quello che vidi fu Harry che nuotava verso di me con l’uovo ancora in grembo.
Portò il labbro inferiore in basso in una dolce curva, pregandomi con un’espressione da cane bastonato.
-Al diavolo, mi farai espellere.-
Raggiunsi il sorriso soddisfatto di Harry immergendomi in quell’arcobaleno di riflessi.
Alla fine scoprimmo che Cedric aveva ragione sull’uovo.
Restammo lì per almeno venti minuti, prendendoci tutto il tempo di baciarci e di osservare il corpo dell’altro con le nostre vogliose mani.
Harry mi abbracciò e mi strinse sul petto. Ci guardammo. Fu solo allora che capii che quella sera sarebbe stata speciale. Che proprio quella sera mi avrebbe fatto suo per sempre.
Mi fece salire sul suo addome e mi baciò il collo con le sue morbide labbra; da tempo avevo aspettato quel momento, aspettavo quei baci, quelle carezze, quei piccoli morsi sul collo e sulla bocca che mi facevano impazzire.
Quando fu dentro di me mi sentii finalmente completo.
Era come se avessi trovato il mio pezzo mancante alla fine; ricordo ancora i suoi gemiti, le sue mani tutte intorno al mio corpo, ricordo le sue mani tra i miei capelli e ricordo anche la piacevole sensazione di paradiso che provocavano le sue spinte dentro di me.
Quasi mi sembra di riaverlo qui, adesso, tra le mie braccia, proprio mentre scrivo queste lettere.
Condividemmo tutto l’uno dell’altro quella notte, come lo facemmo le altri notti a venire, quando io sgattaiolavo nella sua stanza, o viceversa, oppure quando riuscimmo ad averci alla fine del ballo del Ceppo.
Ebbene si, ci piaceva avventurarci in pazzie simili.
 
 


 
 
Restammo in quella vasca colorata per altri dieci minuti.
Mi sentivo al sicuro tra le braccia di Harry e niente avrebbe potuto farmi credere il contrario.
Eravamo così giovani e così ignari di quello che avremmo passato, del dolore che ci aspettava e delle sfide che ci avrebbero atteso in agguato.
Harry mi accarezzò i capelli bagnati e me li tirò tutti indietro.
-Ti senti bene?-
Era l’unico a preoccuparsi sempre del mio stato.
-Bene. Anzi, direi molto bene.-
-Questo vuol dire che la mia performance è stata soddisfacente, Signor Malfoy?- mormorò baciandomi il collo.
Sorrisi a pochi millimetri dalle sue labbra.
-Decisamente.-
Lo baciai, facendo fuoriuscire appena appena la mia lingua, spinto da quella minuscola scintilla di eroticità rimasta nell’aria. Lo sentii gemere sotto il mio corpo. Era il suono più bello che avessi mai sentito.
Poi lo abbracciai di nuovo.
-Non mi lascerai mai, vero?- gli sussurrai fissando la sirena che pettinava i suoi lunghi capelli sulla vetrata.
-Mai.- e mi baciò di nuovo.
  
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