Videogiochi > Minecraft
Segui la storia  |       
Autore: AndreMCPro    03/09/2016    2 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ma questo vale anche per le fanfiction, milioni di mondi paralleli a quelli delle opere originali.
E se vi siete inseriti nella vostra stessa storia? Ecco cosa è successo a me...
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alternative Dimensions
Il Diario della Profezia

Cap.103 Mai giocare con il fuoco
 
La settimana dei festeggiamenti ha avuto inizio, e le cose vanno più o meno come organizzate. Sì, più o meno: la perfezione dopotutto non esiste. Giochi in tutte le piazze della città, eventi organizzati per intrattenere i visitatori, rappresentazioni delle grandi battaglie -tra cui anche quella contro il Super Wither che ci impediva di colonizzare il Nether tempo fa- e visite al museo centrale dove padroneggia la grande testa del suddetto mob. Ovviamente non è l’originale, rubata anni indietro, ma per tranquillizzare la popolazione ne è stata esposta una copia quasi fedele, e dato che l’originale è stata esposta per poco tempo e l’hanno quindi vista in pochi, la copia ormai non viene più considerata tale.
Gruppi di ragazzi provenienti da tutte le città principali e satelliti si radunano alla villa del Re in visita. I più coraggiosi affrontano le dure prove da me preparate fuori città sotto la montagna della prigione. Ovviamente niente di pericoloso, ma abbastanza impegnativo per chi vuole mettersi alla prova.
Mio fratello, al contrario, lo vedo apparire di tanto in tanto nei luoghi da lui controllati, tra cui la pista dei carretti. Non posso credere che Spark l’abbia autorizzata… però a quanto pare questa volta non sfrecciano a tutta velocità tra le strade di Enderia, o almeno non interamente. Difatti i due compagni di pazzie sono riusciti a convincere il re a lasciarli passare su alcune stradine periferiche della città, debitamente transennate.
Al terzo giorno di festeggiamenti vedo mio fratello nuovamente con i suoi allievi, di nuovo sotto la stessa pianta divenuta ormai un grandalbero credo per merito di Massimo, e vedendomi mi invita a raggiungerli.
«Vieni, Andrea, guarda come sono bravi. Imparano in fretta, e alcuni anche più degli altri»
«A che punto sono arrivati ? » gli chiedo chinando la testa
«Hanno imparato a fare le bacchette, ma soprattutto sono molto bravi a usare il calderone con il minimo spreco. Addirittura qualcuno di loro riesce a non generarne neppure un minimo trasmutando anche due o tre oggetti alla volta, e ripulendo il calderone da tutte le essentiae» E mi guarda, fiero di loro.
«Davvero bravi, ma perché mi hai chiamato»
«Oggi insegno a lanciare un incantesimo di difesa, ma non posso chiedere loro né di farmi da cavie né di lanciare un incantesimo di attacco. Mi aiuti?» Mi chiede sorridendo.
«Io dovrei difendermi?» Gli chiedo preoccupato.
«Nono, prendi questa bacchetta monouso. Io mi difendo e tu lanci una saetta, con la bacchetta però. Ok?» Mi guarda attendendo una risposta.
«Ho capito dove vuoi andare a parare. Va bene, userò la bacchetta»
Lui si allontana e si prepara «Ecco, ragazzi, come ci si difende»
Attiva una barriera, mi accenna ad un ok e io scaglio le saette con la bacchetta, che si infrangono sulla sua difesa.
«Ecco, visto? Imparate bene questa magia. Più resterete concentrati…» E nel parlare però si deconcentra e un fulmine lo prende sul braccio facendolo indietreggiare.
«Scusami… Ti ho fatto male?» Subito gli chiedo avvicinandomi.
«Ecco, per l’appunto. Basta un attimo e la barriera si infrange, ma se imparerete a restare concentrati e a calibrare bene il vis la barriera non solo non crollerà, ma diventerà sempre più forte» Poi mi guarda annuendo. «Tutto ok, ora passa»
«Ovviamente se avete di fronte a voi un nemico molto più forte siate furbi e ricordate la prima regola che vi hanno insegnato i vostri genitori» Aggiungo io voltandomi.
«Scappa» Rispondono i ragazzi in coro.
«Esatto. Usate l’astuzia e siate più furbi. Scappate e non fatevi ingannare dalle sue parole di sfida. Già, questa regola la ricordo bene anche io» aggiunge mio fratello guardandomi «La seconda e scavati un buco per la notte e chiuditi dentro» E si mette a ridere smuovendo il braccio fulminato.
«Bene, grazie Andrea. Ora provate fra di voi. Tranquilli, per qualsiasi cosa ci sono io. Provate con il fuoco»
Uno alla volta si scambiano di ruolo fino ad arrivare al giovane Edoardo, che però non vuole passare all’attacco.
«Forza, su, perché non vuoi provare?» Gli chiede mio fratello.
«Ho paura di fargli male…» Risponde il ragazzo impaurito.
«Guarda che la sa usare bene, la barriera, e poi l’incantesimo del fuoco che vi sto facendo usare è molto debole. Anche se sbaglia ne uscirà giusto un po’ bruciacchiato» Ma vedendolo titubante scaglia lui stesso l’incantesimo contro il compagno, che si difende abbastanza bene. Poi si volta e guarda Edoardo.
«Visto? Adesso scaglialo su di me»
Il giovane lo guarda sorpreso e scuote la testa per diniego.
«So resistere a colpi ben peggiori di quello che mi devi lanciare. Forza»
Niente. Ma mio fratello sa essere piuttosto persuasivo, a modo suo.
«Ragazzino, pensi di essere così forte da potermi fare del male?» Riprende con tono alterato..
«Massimo, stai calmo»
«Zitto tu. questo è solo un mammoccetto viziato dalla madre che pensa di essere superiore ai suoi compagni solo perché è bravo a fare i compiti a casa, ma con la pratica non è nessuno. Guardalo, è un fifone!»
«Non sono un ragazzino ne’ un fifone, ne’ un mammoccio!» Risponde arrabbiato.
«Dimostralo!» Lo incalza Massimo, ed eccolo scagliare il suo incantesimo che però appare subito diverso agli occhi di tutti, visto che a partire non sono particelle di fiamme ma una sola unica palla di fuoco grande quanto un pallone da calcio che sprigiona calore tanto da bruciare l’erba sotto il suo passaggio.
Massimo nota subito la differenza e senza indugiare toglie la barriera e lascia arrivare a tutta velocità la palla di fuoco. con un movimento rapido la accompagna con i palmi delle mani come per fermarla e solo all’ultimo la infila nel suo inventario.
«E quella che diamine era?» Chiedo io sorpreso avvicinandomi a Massimo. «E dove l’hai messa?»
Senza aspettare gli infilo la mano in tasca bruciandomi leggermente.
«Ahia! Ma è ancora accesa?»
«Certo che sì, l’ho messa in stasi ma tu dovevi per forza toccarla, ed ecco che vai a fuoco» Stende la bacchetta e mi lancia un incantesimo sulla mano congelandola.
«AAAAAH freddofreddofredoo! Ma sei scemo? Toglimi questo ghiaccio di dosso!» Lui si fa una risata, poi versa acqua calda sciogliendo la mano. Infine si volta verso il ragazzo, spaventato del suo stesso colpo.
«Bella magia, ragazzo. Non so come hai fatto con quel poco vis nella tua bacchetta ma non c’è che dire… bel colpo»
«Scusate, io non volevo… ero arrabbiato… io…»
«Ti ho stuzzicato di proposito, tranquillo. Bene ragazzi, oggi avete imparato più di quanto mi aspettassi. A difendervi, ad attaccare, ma soprattutto –e fuori programma- che le vostre emozioni, se incanalate bene, possono fare la differenza in qualsiasi cosa voi vi accingiate a fare. Con un po’ di disciplina diverrai un ottimo mago» Si avvicina e mette la mano sulla spalla del ragazzo. «Non avere paura delle tue capacità, anzi, affinale e vedrai che un giorno farai la differenza»
Si allontana nuovamente e si mette al centro.
«Bene, per oggi la lezione è finita» Tutti i ragazzi si lamentano delusi.
«Beh, cosa sono questi lamenti? Sbaglio o avevate un altro impegno?»
I ragazzi si guardano senza capire, poi uno di loro ricorda.
«Il torneo di paintball! Siamo i campioni in carica!»
«Allora che fate qui, andate e tornate vittoriosi! Quest’anno non vi sarà così facile vincere»
«Lo dici tu!» Risponde il più grande, e seguito dagli altri si allontana.
«Ma come ha fatto a lanciare una palla di fuoco così?» Chiedo a Massimo affiancandolo.
«Una palla di fuoco esplosiva vorrai dire» e senza guardarmi segue il suo gruppo allontanarsi.
«Addirittura?»
«Si, lo percepisco, e non lo so… Quel ragazzo ha una dote particolare per la magia, è impressionantemente ordinato e non spreca nemmeno una goccia di vis. Ma la cosa interessante è che riesce a farlo in pochi istanti, e mentre gli altri hanno ore di studio lui ci impiega un terzo del tempo» E mi guarda compiaciuto. «Il bello è che non se ne fa vanto, ma aiuta gli altri. È grazie a questo modo di fare che hanno un po’ tutti loro che la classe cresce così in fretta» Si allontana di qualche passo e genera cinque sfere.
«E adesso che fai?»
«Rimetto a posto»
Dalle sfere escono tre gnomi e due ragni che puliscono a terra e sistemano la pianta. Io indietreggio guardando il grosso ragno dotato di forbici.
«Beh? Che hai? Perché sei spaventato?» Mi chiede lui guardando la mia faccia.
«Chi? Io? Spaventato? Nono… devo andare!» E volo via con i miei razzi a tutta velocità e senza voltarmi.
 
Maledetti ragni…
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Minecraft / Vai alla pagina dell'autore: AndreMCPro