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Autore: roxy_fausta12    04/09/2016    2 recensioni
-Ti ho detto di non chiamarmi "Numero due"!- grido furiosa. Leon è capace di far arrabbiare pure papa Francesco.
-Va bene, "Eterna Seconda"-dice.
-Uffa!Allora lo fai apposta!-
A fare cosa?Non capisco proprio!-
Adesso fa passare me per la persona psicopatica e irascibile.
-Smettila di darmi soprannomi cretini, di infastidirmi!Non puoi ignorarmi?-
Lui mi passa accanto.Riesco a sentire il suo profumo al muschio.
-Non posso..io ti amo- sussurra.
Ho sentito male io?Leon Vargas, il mio rivale dai tempi delle elementari,aveva detto di amarmi?Stavo impazzendo realmente!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parcheggio il motorino all'interno della scuola.Mi sfilo il casco dalla testa e scuoto la mia chioma castana che era stata schiacciata dal casco.Io odio indossare il casco perché mi scompiglia i capelli ma andare in giro senza è un reato e non voglio prendere una multa, considerando il fatto che i miei genitori mi metterebbero in punizione a vita mi vieterebbero per sempre di utilizzarlo. Anche se sono maggiorenne i miei genitori mi impongono alcune decisioni. Infilo le chiavi nella tasca davanti del mio zaino rosa. -Ciao Numero Due- dice una voce al mio orecchio. Per lo spavento sobbalzo. Mi fa incazzare già al mattino presto!!! -Ti ho spaventato?- mi chiede la voce di Leon Vargas. -Secondo te è normale andare in giro a spaventare le ragazze?E per di più al mattino?Ti dovrebbero rinchiudere in galera e buttare via la chiave!Oppure spedire con un biglietto di sola andata al manicomio!-ringhio. La differenza tra me e un cane in questo momento è minima. Mi giro a guardare Leon Vargas dritto negli occhi.I suoi occhi verdi mi stanno fissando intensamente. Il suo sguardo mi mette parecchio soggezione. -Numero due, hai studiato per il compito di matematica?-mi domanda. Il compito di matematica?Oggi? -Non mi chiamare NUMERO DUE!E poi di che compito stai parlando?Ieri il professor Casal non ha accennato a nessun compito in classe per questa giornata- esclamo io irritata da quell'orrendo soprannome. Non può chiamarmi come tutti gli altri?Si deve sempre riconoscere in tutto.E' insopportabile. -Numero due, non hai sentito quando il professore parlava?Beh forse eri troppo concentrata a divorarmi con lo sguardo- commenta lui con un ghigno stampato in viso. Mossa dall'ira, gli sferro un calcio proprio sotto il ginocchio sinistro. Rimane l'impronta della mia scarpa proprio sul suo pantalone crema. -Ahia!Ti ha dato di matto il cervello?-sbotta lui sollevando da terra la gamba. -La prossima che mi chiami in quel modo o che fai certi commenti su di me, ti mando ad Hong Kong con un calcio. Ci siamo intesi , Vargas?- -Violetta!- esclama Francesca alle spalle di Leon .Mi raggiunge. Oggi sembra tutta allegra , sembra quasi toccare il cielo con un dito. Chissà cosa le è accaduto per avere tutta questa energia a disposizione? -Francesca, come va?-le domando io continuando a guardare male Leon , il mio terribile compagno di banco per volontà del professor Galindo. -Oggi pomeriggio Diego mi ha invitato a fare i compiti a casa sua- mi informa con un sorrisone a trentadue denti. Secondo me la mia amica ha una cotta per un ragazzo di nome Diego Hernandes. -Hai ancora quella piccola cotterella per Diego?Credevo ti fosse passata in questi cinque anni ma mi sono sbagliato- interviene Leon con quella sua aria di superiorità. -Tu fatti i cavoli tuoi!Questa è una conversazione tra ragazze...R-A-G-A-Z-Z-E!Ci siamo intesi?-sbotto io furiosa. Mi ferma Francesca dal picchiare questo ragazzo. Io e Francesca ci allontaniamo , ci dirigiamo verso la nostra classe. ****************************** Appoggio sconsolata la testa sul banco. Ci sarà almeno una soluzione al mio problema, che si chiama Leon Vargas. Noi due non riusciamo proprio ad andare d'accordo, finiamo per litigare. Siamo incompatibili su ogni punto di vista. Tutto di lui mi irrita , anche quel suo cavolo di ciuffo castano scuro. -Violetta, sai che tuo padre e io ci sposiamo perché lo amo. Tu sei favorevole al nostro matrimonio? Vuoi farmi da testimone?-mi domanda Francesca. -Va bene- le rispondo ma sinceramente non ho ascoltato nulla di ciò che mi sta dicendo da quando siamo entrate in classe. -Violetta Castillo!Ascoltami!Dove sei oggi?!?Non hai ascoltato nulla!E mi hai dato il consenso di sposarmi con tuo padre!?!Devi smetterla di pensare a Leon o ...andrai al manicomio di questo passo!-mi rimprovera Francesca sbattendo le mani sul suo banco. -Scusami... è che...lo odio da anni- -Quindi vi conoscete?-mi domanda lei incuriosita. -Frequentavamo la stessa classe alle medie. Li ci siamo odiati fin da subito-le spiego . Mi passo una mano tra i capelli. -Sei sicura che lui ti odi?-mi chiede lei alzando il sopracciglio destro. -Ovvio. Noi siamo rivali da anni. Lui è bravo in qualsiasi cosa , non importa se si tratti di scuola o di sport, nessuno lo batterà mai ...anche se io ci ho provato un miliardo di volte senza ottenere grandi risultati.Sembra quasi che abbia dei superpoteri-affermo frustata. Riappoggio sconsolata la testa sul banco. Dalla porta dell'aula entrano tutte allegre Natalia e Camilla che indossano la divisa della scuola. Appoggiano gli zaini ai rispettivi posti. Poi si avvicinano a noi. -Come va la vita?-mi chiede Natalia con un sorrisone. -Mhmm..un disastro...- -Perché?-chiede la mora guardandomi strana. -La nostra amica non va per niente d'accordo con Leon Vargas.Lei lo detesta ma io credo che lui la ami-spiega la mia amica italiana. Leon mi ama?Questa è la battuta più stupida che ho mai sentito. Scoppio a ridere in una fragorosa risata. Francesca come può credere che lui provi questo sentimento nei miei confronti? Questa mattina deve aver bevuto , per sbaglio, della vodka al posto del caffè. -Ieri quando ballavi con Ludmilla , non ti ha staccato gli occhi di dosso nemmeno un minuto. Non l'ha mai fatto con nessun altra ragazza , per non parlare poi di come ti ha convinto ad andare a casa. Tutti quanti abbiamo scommesso che Leon è stra-cotto di te. Io ne sono certissima-aggiunge Camilla estraendo dalla tasca della camicia una cicca e la porta alla bocca iniziandola a masticare. -Ragazze, non è che guardate troppi film d'amore?-chiedo accigliata. -No...Vilu, non cercare di negare l'evidenza. Si nota lontano un miglio che tra voi c'è un'attrazione molto forte-continua Francesca con più sicurezza di prima. Poi all'improvviso si zittisce. È avvenuto un miracolo? No. È solo che sono arrivati Diego, Marco, Leon e Maxi, quindi l'attenzione della mia amica petulante è concentrata sullo spagnolo , ovvero Diego. Sta parlando con Leon di calcio , o almeno credo, è altro , ha i capelli corti e ricciolini. Noto che la ragazza ha un'aria sognante. È proprio cotta. Al posto degli occhi ha due cuoricini rossi. Devo dare ragione a Leon solo su questa cosa, ma solo su questo. **************************************************************************************** Il compito di matematica del professor Casal non era molto difficili più che altro lungo, perché era suddiviso su tre fogli .Io l’ho eseguito tutto nel giro di mezz’ora, mentre Leon, il mio compagno di banco è riuscito a sorprendere tutti quanti come al suo solito. Ha terminato il compito di scuola in un quarto d’ora. Sia noi studenti sia il professore l’abbiamo guardato meravigliati. Io non mi aspettavo che esistesse un ragazzo così bravo in matematica. Quel ragazzo, secondo me, non è umano o meglio è extra-terrestre che è stato esiliato dal proprio pianeta e ha deciso di trasferirsi sulla Terra o più precisamente dove abito io , a Buenos Aires. -Allora, Eterna Numero Due, come ci si sente ad essere poco lontano dalla vittoria ma poi arriva qualcuno , ovvero il sottoscritto, che te la ruba?- mi domanda con un sorriso divertito Leon Vargas. -Beh , Vargas, la tua vita deve essere tediosa se trascorri il tuo preziosissimo tempo pensando a come irritare i miei poveri nervi-replico io fulminandolo con lo sguardo ma lui sembra essere indifferente. -Voi due non sapete fare altro che bisticciare tutto il tempo?Siete come cane e gatto e non voglio sapere chi dei due è il cane e chi il gatto- interviene Maxi spostando leggermente il suo nuovissimo cappellino da rapper con la scritta a caratteri cubitali “NIKE” -E tu perché al posto di criticare noi, non pensi a come riconquistare Natalia in modo che lei non ritorni più con Felipe?-gli chiede Leon. Le guance di Maxi diventano rosse come il fuoco e inizia a farfugliare qualcosa di incomprensibile per le mie orecchie. Maxi ha una cotta per Natalia? Chi è questo Filippo …no.. Felipe? -Sei odioso!-sbotta Maxi allontanandosi da noi con l’aria uribonda.Okay, posso constatare che la ricciolina della mia classe è il suo punto debole. -Oggi pomeriggio che cosa fai?-mi interroga Leon. -Dici a me?- -E a chi se no. Sono andati tutti a casa gli altri studenti , siamo rimasti solo io e te all’istituto Pablo Neruda.Non vedi che ci siamo solo noi due?- Sinceramente non avevo notato il silenzio assoluto che regnava in tutta la scuola perché ero troppo impegnata discutere con il odiosissimo compagno di banco. Quindi oltre ai bidelli pettegoli nessun altro potrà udire la nostra conversazione. -Oggi ho le mie prime prove per il saggio di danza in cui ho il ruolo principale, ci saranno anche Natalia e Ludmilla e conoscerò il ragazzo che ballerà con me e che farà il principe Heric .Vuoi venire a vederci , intendo me e le altre ragazze?- gli propongo senza rifletterci troppo. Ma sono impazzita!Che fine ha fatto il mio cervello?!Ha preso una settimana di vacanza e non mi ha avvertito !Chiamate un’ambulanza o un esorcista che mi aiuti!Aiuto!!!! Il ragazzo davanti a me inizialmente rimane immobile accanto al muro fissarmi senza proferire una singola parola , solo poi decide di accettare la mia proposta. -Allora dobbiamo muoverci- guardo l’orologio che porto al polso-Tra meno di trenta minuti mi attendono in teatro per le prove e il luogo di ritrovo è dall’altra parte della città!- lo rimprovero io mentre camminiamo per i corridoi deserti della scuola, noi dobbiamo dirigerci verso l’esterno della scuola dove io stamane ho parcheggiato il mio motorino rosa. -Sarà impossibile arrivare puntuali con il traffico ch c’è a quest’ora in giro per Buenos Aires-commenta lui. Pessimista allo stato puro! -Ci riusciremo.Faremo un zig zag tra le macchine bloccate nel traffico e non rispetteremo qualche semaforo rosso…va beh nulla di troppo pericoloso per due diciottenni come noi-lo informo io alzando le spalle con non curanza della sua espressione di terrore, che gli è comparsa sul volto .Infatti Leon è diventato più bianco di una mozzarella. -Scherzo, Vargas!- lo rassicuro immediatamente io. -Ah okay-mi risponde mentre ricomincia a prendere colore in tutte le parti del corpo, quindi deduco che gli si era bloccata la circolazione sanguina causa del mio perfido scherzo. -Forse prima di salire sul tuo motorino mi conviene scrivere un testamento con le mie ultime volontà-afferma lui sistemandosi la giacca blu della divisa scolastica. -Sei sempre così drammatico o la tua vena artistica esce solo quando siamo soli?-gli domando accigliata. -Solo quando sono con te …è il tuo modo implicito per dirmi che vuoi uscire più spesso con me?-domanda con un sorriso malizioso. Continuo a camminare per la scuola senza degnarlo di una risposta ,anche se lui sta continuando a parlare da solo perché io lo sto ignorando. Sarà anche lo studente migliore della scuola ma come tutti gli altri ragazzi è un vero idiota.
   
 
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