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Autore: ElisabethPrime    04/09/2016    1 recensioni
Cybertron pianeta di esseri robotici intelligenti:i Transformers è messa a ferro e fuoco da una guerra tra due fazioni: Autobot che combattevano per la libertà e i Decepticon che volevano governare con la violenza che volevano ottenere l'All Spark per i propri principi e quando il pianeta stava per essere distrutto gli Anziani predirono una profezia riguardante undici ragazzi umani dotati di poteri avrebbero aiutato gli Autobot a vincere la guerra così partirono alla ricerca della Terra.
Anche sulla Terra c'era una profezia riguardante questi undici ragazzi che diceva che avrebbero protetto la Terra dal ritorno dei Demoni esseri malvagi senz'anima.
Una ragazza di nome Keira Barnes è ignara della profezia e fa una vita monotona in California ma un giorno qualcuno gli uccise i genitori e la sua strada si intreccia con quella degli Autobot appena giunti sulla Terra che devono cercare i loro salvatori e fermare Megatron prima che compia il suo piano malvagio:l'estinzione della razza umana.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bumblebee, Nuovo personaggio, Optimus Prime, Un po' tutti, William Lennox
Note: Lime, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eravamo scappati da casa mia ormai da un’ora e mezza e cominciava a fare buio ed io per tutto il tragitto ero rimasta in completo silenzio convivendo con il mio dolore che mi faceva compagnia da quando scoprì i corpi senza vita dei miei genitori e la scoperta del rapimento di mia sorella Isabelle, non mi sarei mai abbassata al livello di piangere come una bambina anche se era un mio diritto dopo quello che ho passato ed era per un solo motivo: il ragazzo che mi aveva malgrado tutto salvato la vita da quell’orrenda cosa che non sapevo della sua che minima esistenza, per quanto quel ragazzo mi aveva salvato la vita una parte di me diffidava di lui e dentro la mia testa turbinavano un sacco di domande a cui non riuscivo a trovare una risposta logica. Ad un certo punto il ragazzo parlò risvegliandomi dai miei pensieri–Tutto bene? Sei ferita?-. Voltai lo sguardo verso di lui e vidi che mi fissava con i suoi occhi azzurri –Intendi fisico o mentale? Perché se intendi quello mentale ti dico che fa schifo e non so se si rimarginerà mai-. -Posso comprendere, ho visto quello che quegli esseri hanno fatto e mi dispiace molto-. -Non mi serve la tua compassione-. -Non è compassione, non è la prima volta che quegli esseri fanno una cosa del genere-. -Davvero? Questo mi rassicura molto-. -Non stare sulla difensiva-. -No? Veramente? Senti, in questa giornata che per me doveva essere speciale si è trasformata in una giornata terribile perché ho visto i corpi senza vita dei miei genitori e ho ricevuto una lettera di quei bastardi in cui era scritto che quello che è successo non doveva accadere e delle stupide condoglianze, trovami una ragione per cui non dovrei essere sulla difensiva e arrabbiata-. -Per la rabbia che provi per quello che ti è successo te la giustifico e non c’è niente che possa dimostrare il contrario, ma non c’è nessun motivo per cui devi metterti in difensiva con me-. -Davvero? Ma per favore, non ti conosco e per quello che ne so potresti essere un maniaco o alleato con quelli-. Lui a questa affermazione rise –Credi veramente che se fossi alleato di quelli li ti avrei salvato la vita? Se fosse così avrei lasciato che quell’essere ti sbranasse e poi non sono un maniaco-. -Chi me lo dice-. -Io te lo dico, so io come sono fatto e tu non puoi dire il contrario -. -Ti credo ma in qualsiasi caso io non so nulla di te, come non so niente di quello che è successo-. Lui sospirò sempre tendo gli occhi sulla strada –Se non ti fossi fidata di me non saresti venuta-. Il ragionamento non fa una piega –Mi sono fidata ma la fiducia va guadagnata, non si regala al primo che capita-. -Facciamo così, io ti dico chi sono e tu poi mi dici chi sei tu-. -Se mi hai seguito tutto il giorno vuol dire che saprai qualcosa di me-. -Senti, mi hanno detto di prelevarti e io l’ho fatto anche se non doveva andare così-. -Prelevarmi? Chi te l’ha ordinato?-. -Le persone che ti vogliono incontrare-. -Chi sono?-. -Gli devi vedere con i tuoi occhi, non mi crederesti se te lo dicessi-. -Non puoi saperlo-. -Credimi se ti dico che non mi crederesti, comunque stiamo andando da loro adesso quindi porta pazienza-. -Questo posto è lontano?-. -Sono a Los Angeles-. -Los Angeles?-. -Qualcosa che non va?-. E’ la città in cui sono cadute le strane comete e da cui è iniziato tutto – No niente, casualità-. -Di cosa?-. -La fiducia che ti devi guadagnare dov’è finita?-. Lui sospirò –Tu sei proprio testarda lo sai?-. -Fa parte del mio bel carattere-. -Che modestia complimenti-. -Fai lo spiritoso ora? Non voglio passare tutto questo stramaledetto viaggio con te che fai il simpatico-. -E io con una testarda maleducata- lo disse con un tono duro e severo che mi fece stare zitta per alcuni secondi, lui aveva ragione se avesse voluto vedermi morta avrebbe lasciato che quell’essere mi uccidesse, invece mi ha salvato la vita e io dovrei essergli grata ma invece lo sto trattando come se fosse il vero colpevole di tutto quello che mi è accaduto e anche in modo aggressivo quindi dissi –Scusami, lo so che non è colpa tua per ciò che mi è successo ma tutto questo mi ha completamente sconvolta e so che tu vuoi semplicemente aiutarmi-. -Non preoccuparti, se avessi visto i miei genitori morti anche io probabilmente mi sarei comportato cosi, poi non è che io abbia dato alcuna prova che ti potessi fidare di me-. -Comunque non è da me comportarmi così e nemmeno io ti ho dato modo di fidarti-. -Abbiamo cominciato con il piede sbagliato entrambi, comunque…mi dispiace davvero per i tuoi genitori-. Gli regalai un sorriso, il primo sorriso da quando tutta quella storia era iniziata –Grazie, queste si che sono condoglianze gradite-. Anche lui mi sorrise e mi porse la mano destra –Io sono William Rogers-. Io gli strinsi la mano –Keira Barnes-. -Hai un bel nome-. -Grazie, anche il tuo-. -Allora cosa desideri sapere?-. Io lo guardai interdetta e lui disse –Mi avevi chiesto delle spiegazioni se volevo avere la tua fiducia-. -Infatti-. -Ma ti posso dare parte delle spiegazioni, il resto te lo diranno le persone che ti cercano-. Non ero del tutto contenta ma dovrò accontentarmi di quello che mi dirà –Va bene-. -Chiedi allora -. -Quegli esseri che mi hanno attaccato a casa mia cosa sono? Di certo non sono animali-. -Sei arguta complimenti-. Io arrossì e lui dopo qualche secondo rispose –Quegli esseri che ti hanno attaccata sono Demoni-. Io sgranai gli occhi –C…Cosa? D…Demoni? Quelli che provengono dagli Inferi?-. -Diciamo di si-. -Come diciamo di si, non ne sei sicuro?-. -Si ne sono sicuro, sospettiamo che qualcuno ignaro della cosa abbia aperto una specie di porta che fa da portale tra il loro mondo e il nostro-. -Dove sta quella porta?-. -E’ quello che non sappiamo, lo dobbiamo scoprire per riuscire a fermarli-. -Che centro io in tutta questa storia, che senza offesa è davvero assurda-. -Questa è un’informazione che ti devono dare loro-. -Mi potrai dire qualcosina-. -So solo che siamo speciali e che siamo destinati a fare qualcosa-. -Che cosa?- lo guardai e vidi che aveva una faccia strana così dissi –Questa informazione non mi è data saperla vero?-. -Mi dispiace, non lo so nemmeno io-. Mi rilassai sul sedile nero di pelle dell’auto e dissi –Demoni…come raccontato nella Bibbia, può essere tutto vero?-. -Ti ho detto la pura verità, anche io quando l’ho scoperto mi sono comportato esattamente come te ma quando gli ho visti ho capito che era la verità e anche tu gli hai visti, qui sulla Terra non c’è niente come loro-. -Ti credo William, gli ho visti…-. -E ne hai ucciso uno-. -Dalle mie mani si erano formate dei fulmini, sono pazza o centra con tutta questa cosa?-. -Non sei pazza-. -Ne sei sicuro?-. -Sicurissimo, ce l’hai nei geni dalla nascita e nel momento del pericolo si sono manifestati per darti aiuto-. -Ho come sentito una specie di forza mistica attraversarmi il corpo, credo che sia il mio ciondolo-. -Ciondolo? Posso vederlo?-. -Certo– lo tirai fuori dalla maglietta e glielo mostrai, lui con una mano sul volante con l’altra lo prese e se lo fece passare tra le mani, poi dissi –Il mio intuito a fiutato bene, sei una di noi-. -Cosa sei una specie di segugio?-. Lui a questa affermazione rise di gusto tanto da contagiare anche me, poi disse –Non sono un segugio, quel cristallo che ti porti appeso al collo ti da il potere-. -Aspetta, questo ciondolo mi ha permesso di fare quello che ho fatto? Di creare i fulmini?-. Lui annuì –Diciamo che più che altro te lo aumenta, il potere ce l’hai dentro di te e se non ce l’avessi funzionerebbe lo stesso ma con meno potenza che avresti grazie al ciondolo-. -Mi stai dicendo che dalla nascita ho la capacità di creare i fulmini?-. -Si, ti sto dicendo queste cose perché ce l’ho anche io un cristallo identico al tuo-. -Davvero?-. -Si, tirami giù la manica del giubbotto del braccio destro per favore Keira-. Sentire il mio nome da lui mi provocò un certo brivido che mi percorse la schiena e mi fermai a fissarlo, era un ragazzo bello, alto, di un biondo oro, occhi come il mare intenso e limpido e poi era di un ottima prestanza fisica, la sua voce mi riportò alla realtà –Keira!-. -Si…scusa, stavo pensando a quello che mi hai detto-. -E per farlo dovevi fissarmi?- lo disse con un tono malizioso e con un ghigno stampato in faccia. -Ero incantata okey? Comunque sempre meglio che fissare il nulla no?-. -Tuschè, allora mi tiri giù la manica?-. -Si scusa- e quando tirai giù la manica del suo giubbotto di pelle con un po’ di fatica a causa della pelle rigida vidi legato al suo polso un bracciale spesso di stoffa nera con in mezzo un cristallo azzurro rotondo, ad un certo punto il mio cristallo e il suo prillarono come succedeva con quello di Isabelle quindi lo ricoprì il suo bracciale con la manica della sua giacca e chiesi –Ti è mai successo?-. -Si è normale, chi te la dato?-. Mi venne un nodo alla gola ma risposi ugualmente –Mio padre al suo ritorno dalla conferenza in Costa Rica, il tuo? -. -Mio zio quando tornò a casa dal Iraq sette anni fa-. -E’ un soldato?-. -Si ora è un Colonnello ma è stato sospeso dal servizio per un operazione fatta male un anno fa, è ancora sospeso ma preferisce che si veda il motivo del fallimento-. -Mi dispiace per tuo zio-. -Non preoccuparti, lui la vede come una vacanza che non si è mai permesso di prendere-. -Tua zia sarà contenta-. Lo vidi rattristirsi e dissi –Non saprei, è morta dieci anni fa-. Perché non tengo mai la bocca chiusa? –Senti scusami io non lo sapevo, ma ora so come ti potresti sentire-. -Non è colpa tua Keira e grazie della tua vicinanza-. Gli sorrisi rassicurante –Tornando al cristallo te l’ha dato tuo zio, ma come l’ha avuto?-. -Mi disse che uno del posto glielo regalò per ringraziarlo di aver salvato la vita a lui e al figlio, il tuo?-. -Mio padre mi disse che una donna del posto che aveva difeso in tribunale per una accusa non fondata glieli regalò per ringraziarlo di aver creduto nella sua innocenza-. -Tuo padre era un avvocato?-. -Si e uno dei più tosti di San Francisco-. -Ti avrà insegnato i valori di difendere la libertà-. -Si, ci teneva che io e Isabelle capissimo che tutti possiedono la libertà e che persone giuste avevano il dovere di difendere quelle persone che non potevano da quelli che invece vogliono fargli del male-. -Tuo padre era un uomo veramente saggio-. -Era per me un esempio e quegli esseri me l’hanno portato via, sia lui che mamma-. -Vedrai quando sarà il momento di attaccare lo faremo per loro-. -Hanno sacrificato la loro vita per me e io voglio vendicarli, c’è un'altra cosa che forse ti dovrebbe fare comodo-. -Di che si tratta?-. -Quando papà ci diede il ciondoli ci disse che dietro c’era una leggenda-. -Una leggenda?-. -Si, io fino a stamattina non ci credevo ma ora che è successo tutto questo macello credo che ci sia la verità dietro quella leggenda-. -Racconta-. -Mi disse che questi cristalli provenivano da una cometa caduta sulla Terra dopo una fine di una guerra tra la luce e l’oscurità e che appartenevano a tredici guerrieri dotati di poteri e questi cristalli erano a quanto sembra la fonte del loro potere-. La macchina ad un certo frenò di colpo provocando sull’asfalto una nube di fumo e segni di pneumatici neri e William dopo un po’ riprese il controllo e un po’ scossa per l’accaduto chiesi –Che diavolo è successo?-. -Scusami ho perso il controllo- notai che non lo disse con convinzione quindi c’era qualcosa sotto quindi indagai –Ho detto qualcosa che non va per caso William?-. -No-. -Perché mi rispondi a monosillabi?-. -Non ho niente da dire-. Questo suo strano comportamento mi stava facendo arrabbiare –Ora che ho bisogno di risposte ti chiudi a riccio? Molto maturo da parte tua-. -Ti ho detto tutto quello che so, ora riposa-. -Perché?-. -Arriveremo a destinazione verso le dieci-. -Abbiamo altre sei ore di strada?-. -Si e devi essere riposata quando arriviamo-. -Quindi ora non mi dirai più niente vero?-. Lui mi guardò con i suoi occhi azzurri –Ti ho detto tutto-. -So che menti, comunque non azzardarti a svegliarmi fino a che non arriviamo perché sai detesto stare con chi prima ti dice una cosa e dopo cambia idea-. -Keira…-. -Ti ho detto di lasciarmi in pace- e per non vederlo mi girai verso il finestrino con la testa posata sul poggia testa. Quando riaprì gli occhi vidi che fuori era buio e che il cielo era ricoperto di stelle e non eravamo più in città ma in campagna, c’erano campi di grano e fattorie con la luce accesa che con il cielo stellato rendeva il paesaggio mozzafiato ma non sapevo che ore erano e quanto mancava alla destinazione, con la testa mi voltai e vidi William che guidava tutto serio e attento ma ad un certo punto forse accorgendosi di me si girò e disse –Buon risveglio dormigliona-. Non mi ero dimenticata la conversazione di prima quindi dico un po’ acida –Chi ti autorizza a parlarmi e a darmi nomignoli-. Lo vidi scuotere la testa –Non sarai ancora arrabbiata per prima-. -No guarda sono arrabbiata con il gatto che passa, è logico che sono arrabbiata con te-. -Senti io…-. Non lo feci finire –No tu ascolti me ora, tu sai cose che riguardano la morte dei miei genitori e soprattutto di me e tu ti ostini a nascondermi le cose, vorrei che mi dicessi la verità e nient’altro-. -Keira io lo vorrei tanto ma non posso, fra poco saprai tutto se vorranno rivelartelo-. -Conviene per loro e anche per te che me lo dicano perché se no si che tiro fuori tutta la rabbia repressa su di voi, ma ti voglio dire che ti puoi fidare di me-. Lui mi sorrise e poi tornò a guardare la strada ma intravidi delle profonde occhiaie che gli attraversavano gli occhi così dissi –Vuoi che guidi io un po’?-. Si voltò verso di me con uno scatto fulmineo guardandomi come se avessi detto qualcosa di sconcio e disse –Sai guidare?-. -Papà mi stava dando delle lezioni per essere pronta per gli esami – lo vidi che mi guardava ancora accigliato –Non guardarmi così, lo so che sono un tappo a confronto di te ma sono brava-. -Non sei un tappo, solo non pensavo che sapessi guidare tutto qui e poi quanti anni hai?-. -Ne ho 16 e tu?-. -Io ne ho 18, ti avrei dato di meno- a queste parole gli diedi delle sberle sul braccio e lui ridendo disse –Scherzavo! Scherzavo!-. -Ti conviene se vuoi vivere-. -Che minaccia-. -Vuoi proprio morire allora-. -Non ci tengo grazie, comunque i tuoi genitori come si chiamavano?-. -Mio padre si chiamava Trevor Barnes e mia madre Katherine West ma tutti la chiamavano Kate-. -Tua sorella invece?-. -Si chiama Isabelle Barnes-. -Vedrai la ritroveremo-. Io annuì con un sorriso e chiesi – I tuoi genitori invece?-. -Mio…- smise di parlare di colpo e vidi che guardava lo specchietto retrovisore così mi girai e vidi una Ford Mustang della polizia che ci seguiva a grande velocità così sentì la Camaro accelerare, ad un certo punto sentì William dire –Amico l’abbiamo ancora alle calcagna questo bastardo, dobbiamo sistemarlo subito non possiamo permetterci di fargli vedere la base-. Pensai che fosse pazzo così chiesi –Con chi diavolo parli?-. Ad un certo punto sentì una “voce” che non proveniva da William –Parla con me ragazza-. Credo di essere sbiancata di colpo e se non fossi stata seduta sarei svenuta –C…Chi ha p…parlato?-. Senti di nuovo la “voce” dire –Sono uno di quelle persone che ti vuole incontrare-. -E’…impossibile, è una macchina-. -All’occhio umano sono una macchina ma non è vero io…-. William intervenne -Socio sai quello che ha detto il capo, vuole la massima segretezza per non creare panico con chi non sa della vostra esistenza-. -Volevo essere d’aiuto-. -Lo so ma hai fatto saltare la tua copertura-. -La avrei fatta saltare comunque William, quella Mustang non è solo una macchina-. -Lo sospettavo-. Io intervenni –Scusate ma avrei due domande se non è di disturbo-. William disse –Certo, ormai lo hai scoperto-. -Primo: Parli di lui come se non fosse di qui-. -Infatti non lo è Keira, non viene dalla Terra-. -Secondo: Quell’auto avete detto non è come sembra quindi è come lui?-. -Si e non comporta niente di buono, non tutti sono buoni-. -Ed è uno dei cattivi?-. -Si e vuole ucciderci-. Io lo fissai –Che consolazione-. La parte razionale pensa che quel ragazzo sia pazzo e che tutta questa cosa è una specie di sogno però l’istinto mi dice che è tutto vero e che tutta questa cosa era ciò che aspettavo per farmi sentire completa e che questa avventura la renderà tale, anche se non avrei voluto che i miei genitori pagassero a caro prezzo con la morte per questa “avventura”, la voce di William mi risvegliò dai miei pensieri –Keira lo so che per te sarà difficile comprendere tutto questo ma è la verità, anche io non ci credevo all’inizio e pensavo che fosse impossibile che esistessero ma poi ho realizzato che non poteva essere altrimenti, fidati di me e di loro perché sono gli unici che possono ridarti Isabelle-. Lo guardai negli occhi e lessi la sincerità nelle sue parole quindi presi la mia decisione –Per tutta la mi sono sentita diversa e fuori posto e ora comprendo il perché, anche se non avrei voluto che mamma e papà morissero per dimostrare la verità e so che è difficile da comprendere però mi fido di te e di loro e se dicono che possono ridarmi mia sorella allora sarà così, sono con voi e credimi non sono mai stata più sicura delle mie decisione come adesso-. La “macchina” disse –Benvenuta a bordo-. Sorrisi e dissi –Bene che facciamo con quell’auto?-. La “voce” rispose sempre –Dobbiamo sbarazzarcene subito, non permetterò che sappiano dove sono gli altri-. Io chiesi –Questi qui hanno un nome?-. Nessuno mi rispose così tentai in un altro modo –Si chiamano Decepticon?-. William disse –Si, come fai a saperlo-. -Hanno rapito loro Isabelle-. -Come fai ad esserne sicura?-. -Mi hanno mandato un biglietto-. La “voce” disse –Non sapevo che i Decepticon sapessero scrivere-. Io dissi –Mi pare più una scritta umana-. William disse –Allora un umano sta dalla loro parte non c’è altra spiegazione-. -Se è come dici dobbiamo dirlo al…Reggetevi ragazzi!-. Non facemmo in tempo a fare niente che qualcosa sbatté contro l’auto che ci fece sbattere quasi sul cruscotto che sicuramente se non avessimo messo le mani avanti ci saremmo presi una grande testata da farsi male e poi la “macchina” mise un po’ di distanza con il nostro aggressore e chiese –Ragazzi niente di rotto?-. William rispose –Tutto apposto, Keira?-. -Si anche io tutto bene-. La “macchina” disse –Per fortuna non vi è successo niente- poi fece una piccola pausa –William devo affrontarlo non ho altra scelta-. -Fai quello che credi giusto, io ti seguo-. -Devo trovare un posto protetto per voi e ampio adatto a uno scontro-. -Sei sicuro che ti seguirà-. -E’ una domanda ovvia, è tutto il giorno che ce l’abbiamo alle costole e non penso che smetterà ora-. -Hai ragione- mentre loro parlarono scorsi fuori a destra una fabbrica di cemento ed era ampia e protetta che corrispondeva hai suoi requisiti quindi dissi –Li c’è una fabbrica di cemento, ampia e protetta-. William che ormai non aveva più le mani sul volante guardò nella direzione che avevo indicato e disse –Bel lavoro Keira, è l’ideale-. La “macchina” disse – Hai un’ occhio acuto ragazza non c’è che dire-. -Grazie-. Poi svoltò a destra e dallo specchietto vidi l’auto della polizia seguirci e quando arrivammo alla fine della strada di ghiaia fece un testa coda e disse –Scendete e mettetevi dietro di me al riparo-. William disse –Va bene ma stai attento amico-. -Farò il possibile-. Dopo di che scendemmo e ci mettemmo da dietro di lui come ci ha ordinato, quello che accadde mi fece mancare il fiato: la Camaro si trasformò, dopo vari suoni metallici divenne un robot alto 7 metri con una corazza gialla con varie parti nere che una volta deve essere state le strisce e aveva le portiere dietro la schiena metallica come fossero delle ali e finito il mutamento si girò verso di noi, forse vide la mia faccia sbigottita e disse –Ecco che cosa sono realmente ragazza, mi sorprendi-. -I…In …che…senso?-. -Pensavo che urlassi o che avessi la faccia terrorizzata-. -Non mi fai paura sono solo sorpresa, c’è differenza-. -Sono contento che non hai paura di me ragazza-. -Il mio nome è Keira Barnes-. -Piacere Keira, io sono Bumblebee-. -Il piacere è mio Bumblebee – lo vidi che fece una faccia contenta ma poi mi accorsi dell’arrivo dell’auto – Abbiamo un problema-. Bumblebee si voltò e disse con disgusto –Sporco di un Decepticon-. Quando arrivò d’avanti a noi assistetti allo stesso procedimento della trasformazione di Bumblebee solo che lui era più brutto e tozzo, aveva dei denti di acciaio appuntiti che erano veramente orrendi. Il nostro amico disse con una voce piena di rabbia –Barricade, dovevo immaginarmelo-. Io un po’ scossa dissi –Non andate d’accordo vedo-. -Ci hai azzeccato, se hanno mandato loro non è niente di buono-. -Perché?-. -E’ una specie di segugio-. Ad un certo punto questo Barricade parlò rivelando una voce metallica roca che non aveva niente a confronto con quella di Bumblebee –Sospettavo che c’eravate anche voi, quando si tratta di libertà e sacrificio siete sempre in mezzo hai piedi-. -Come potevamo mancare e quando c’è una scia di morte e distruzione capiamo che c’è il vostro zampino Decepticon-. -Saltiamo hai convenevoli, sai quel che voglio-. -Un calcio nel tuo didietro metallico?-. Dentro di me risi a questa battuta ma a quanto pare a Barricade no infatti disse –Quello sarò io a dartelo, voglio che mi consegni i due umani che ti porti appresso e forse ti lascerò vivere-. -Una parola data da un Decepticon non vale niente e poi non li avrai mai, so cosa li farete-. -Sono così importanti per voi da rischiare la vita?-. Bumblebee non parlò e il farabutto disse –Per l’ultima volta consegnami gli umani-. -No-. -Bene l’hai voluto tu-. Prima che avvenisse uno scontro Bumblebee gridò –Scappate!-. William disse –Non ti lascio solo-. -Ti ho detto va!-. Barricade disse –Che lealtà, non lo credevo possibile da delle pulci come loro-. A questa affermazione mi assalì la rabbia –Almeno noi abbiamo un senso morale che ci distingue da essere persone babbee come voi e poi, noi umani non siamo soli-. -Non preoccuparti ragazzina insolente, finché mi occuperò del vostro protettore vi manderò qualcuno a farvi compagnia- detto questo dal petto di lui sbucò un piccolo robot grigio alto come un uomo che ci guardava minacciosi e le mani si tramutarono in piccole mitragliatrici, William disse –No, ancora lui-. -Che c’è? Lo conosci?-. Non fece in tempo a rispondere che Barricade disse –Frenzy prendi i ragazzi e anche se gli fai dei graffietti non importa ma non ucciderli-. L’esserino che aveva un nome di una marca di caramelle frizzanti disse –Sarà fatto per la gloria della nostra fazione-. Con una mossa fulminea vidi Barricade scagliarsi contro Bumblebee che aveva fatto appena in tempo a mettersi una specie di visiera e tirare fuori una specie di mega cannone, poi vidi Frenzy venirci addosso e mi sentì tirare la manica e quando mi girai vidi che era William -Dobbiamo andarcene ora!-. -Ma Bumblebee?-. -Lui se la caverà e sa quel che fa, noi non possiamo aiutarlo ma dobbiamo scappare-. -Da quel esserino?-. -Non hai visto le sue armi cavalo? Credimi so qual che dico non è un esserino è un demonio-. Non feci in tempo a dire niente che sentì dei proiettili sfiorarmi le orecchie e dissi –Hai ragione, scappiamo-. Lui mi prese la mano destra e cominciammo a correre dalla parte opposta da dove stava avvenendo lo scontro tra i due titani metallici e dissi –Quello grosso non li aveva detto di non ucciderci?-. -Sarà sordo o stupido, avvallerei entrambi le opzioni-. Continuammo a correre mano nella mano e Frenzy continuava a venirci appresso prendendo terreno e dissi –Non voglio essere una rompi scatole ma non ce lo togliamo dai piedi-. -Lo so, è veloce questo piccoletto- poi lo vidi guardare a sinistra e continuò –Vieni entriamo in quel magazzino-. -Hai un piano William, perché li si che siamo morti-. -Fidati di me-. Dentro di me pensai “E’ tutta oggi che mi ripeti di fidarmi di te e guarda dove siamo”, però lo seguì ugualmente dentro lo stabile. Arrivammo in una stanza piena di utensili tra cui meno utili e altri utilissimi e ci accucciammo da dietro un armadio di ferro e dissi –Che facciamo?-. -Stiamo buoni qui, questo posto è grande e ora che ci trova facciamo in tempo a pianificare una strategia-. -Grandioso! Bel piano complimenti, siamo morti-. -Hai un piano migliore?-. Dovevo ammettere che non ce ne avevo uno migliore –No-. -Bene perché se ne avevi uno migliore dovevi dirlo subito-. -Scusami sono agitata, mi pare di essere in Resident Evil-. -Hai giocato hai videogiochi o hai visto i film?-. -Entrambe le cose, i film mettono a serio sforzo la tua paura e a giocare con mia sorella non è bello, muore sempre-. Credo che se non fossimo in questa situazione avrebbe riso ma si limitò a fare un piccolo sorriso divertito –Se tutto quanto finisce bene proviamo a sopravvivere a un orda di zombie insieme e Isabelle imparerà dai migliori-. -Mi piacerebbe molto…- mi bloccai e William disse –Che c’è Keira?-. -Non sarà più come prima per me William, sia la mia vita e sia per il modo in cui vedrò il mondo, ora so che non siamo soli nell’universo come ho sempre creduto-. -Ci sono tragedie peggiori de scoprire che non siamo soli, tipo questo esserino con in nome di una caramella frizzante-. Dentro di me risi –Ma le caramelle sono più dolci e non cercano di ucciderti-. -Giusto-. Volli saziare una mia curiosità –Senti prima hai detto “ancora lui”, lo conosci già?-. -Si-. -E dove?-. -A casa tua sono venuti i Demoni e invece a me è venuto lui, se non fosse venuto Bee non so come sarebbe finita per la mia famiglia-. -Aspetta, Frenzy è venuto a casa tua?-. -Si ieri sera verso le sette di sera, fuori casa mia madre trovò uno stereo e pensò che fosse un oggetto smarrito ma poi quando scesi a mangiare si trasformò e ferì i miei genitori così scappai dal retro e li trovai Bee che aveva il suo cannone puntato addosso a lui, gli sparò e capendo che ero diventato un pericolo per la mia famiglia seguì Bee dagli altri che ci aspettavano in una fabbrica ormai in rovina fuori Los Angeles-. -Sono ancora li?-. -Si e ci aspettano li sempre che non sia successo niente, ora sai perché comprendo quello che ti è capitato perché se non me ne fossi andato sarebbero morti come purtroppo è successo hai tuoi genitori, tutti quelli che hanno a che fare con noi muoiono se non prendi le giuste precauzioni-. -Mi rimane solo Isabelle e non voglio perdere anche lei, non capisco cosa i Decepticon vogliano da lei…forse è…non può essere…-. -E’ anche lei come noi-. -E’ impossibile…-. -Anche tu fino a poco tempo fa credevi che eri una ragazza normale ma invece hai scoperti di avere un dono, chi ti dice che quel dono c’è l’abbia anche lei?-. Aveva ragione, fin oggi pomeriggio non sapevo di poter creare dei fulmini dalle mani e chi mi diceva che Bells avesse un dono uguale al mio ma differente? Poi mi venne in mente una cosa così mi tolsi i guanti e mostrai il palmo a William –Fin da piccole io e Isabelle possediamo queste voglie e quando avviciniamo questi cristalli alla voglia ci viene un male cane-. Lui mi prese la mia mano piccola tra le sue grandi che mi provocò varie sensazioni e poi disse –Non può essere!-. -Già è…-. -Anche io ho questa identica voglia-. -Dove?-. -Sul braccio destro e anche io ce l’ho fin da piccolo-. -Che significato hanno queste voglie?-. -Io non lo so ma forse quelli che ti vogliono incontrare lo sanno-. -Se ci muovessimo potremmo scoprirlo- -Già…prima in macchina volevo dirti che puoi chiamami Will-. -Va bene e tu puoi chiamarmi Key-. -Andata, allora come procediamo?- prima che potessi rispondere sentimmo un forte rumore metallico e di pugni provenire da fuori, più precisamente dalla parte opposta del muro, e William andò alla piccola finestra che dava fuori e dopo un po’ disse –Merda!-. -Che c’è Will?-. -Bee se la sta passando male, Barricade gliele da di santa ragione anche se il mio socio risponde altrettanto-. -Come hai detto tu prima non possiamo fare niente contro un robot alto 6 metri, ma abbiamo qualche possibilità con questo-. -Hai ragione ma odio vederlo che lo prendono a sculacciate-. -Vedo che sei molto legato a Bumblebee-. -Si, se non fosse per lui sarei morto e poi è buono, non farebbe male a una mosca-. -Spero di conoscerlo bene come te, ho visto come si batte per noi…-. Ad un certo punto mi sentì invadere il corpo dalla stessa energia che mi aveva permesso di uccidere quei Demoni a casa mia e Will accorgendosi che mi ero interrotta disse preoccupato –Key tutto bene?-. Io annuì –Will credo che il mio dono si sia attivato-. -In che senso?-. -Prima che uccidessi quel Demone mi sentì invadere da una strana energia che si era propagata in tutto il mio corpo e poi ho potuto creare i fulmini-. -Credi che puoi rifarlo?-. -Togli via il credo è così e se si è attivato quel piccoletto bastardo è vicino, dobbiamo pianificare una strategia alla svelta-. -A dirla tutta anche io ora sto sentendo l’energia di cui parli-. -Tu che dono hai?-. -Sono incredibilmente forte, quella trave che ho usato per trafiggere quel demone non era leggera e poi come ciliegia sulla torta posso controllare i fenomeni atmosferici-. -Cosa? – ero allibita –Mi stai prendendo per il culo?-. -No, per ora posso solo far piovere un pochino e creare un piccolo temporale niente più ma più avanti potrò fare qualsiasi cosa-. -Quando la situazione si calmerà mi devi far vedere-. -D’accordo, tu oltre a creare fulmini dalle mani sai fare altre cose?-. -Non saprei, sono brava nel corpo a corpo e io ed Isabelle ci alleniamo spesso ma nessuno mi batte-. -Hai trovato l’altra tua abilità, tua sorella che fa?-. -Gli piace fare il lancio dei coltelli-. -Avrà un ottima mira, sarà un ottimo acquisto per la squadra quando la libereremo-. Non feci in tempo a ribattere che sentimmo dei rumori vicini segno che Frenzy era vicino, quando posai lo sguardo per terra vidi qualcosa di liquido scorrere per terra e con la luce lunare che filtrava dalla piccola finestra vidi che proveniva da un barile di ferro con un teschio stampato sulla superficie e dissi –Benzina-. -Cosa?-. -Li c’è un barile di benzina-. Lui volse lo sguardo verso quella direzione e disse –Che cavolo ci fa in una fabbrica di cemento un barile di benzina, ci potrebbe scappare il morto-. Con una voce maliziosa e vendicativa che non avrei mai creduto di possedere dissi –Infatti ci scapperà il morto e lo friggeremo per bene, è ora che metta in atto una parte della mia vendetta-. Lui forse capendo quello che volevo fare disse –Keira sei pazza! Moriremo con lui-. -Che pessimista, senti il piano che mi è venuto necessita di quel barile e di quel trapano-. -Hai una mente contorta per caso?-. -No solo vendicativa, è ora che qualcuno insegni a questi qui chi possiede la Terra e che non possono uccidere persone a loro piacimento, ci stai se no fatti da parte e faccio io-. -No ti aiuto, lo sai che fai paura?-. -Non devo fare paura a te ma al tappo qui fuori-. -Qual è il piano?-. -Prima che entrassimo in questa stanza ho visto appena qua fuori una porta scorrevole di vetro e sarà la nostra via di fuga, noi prendiamo questo barile e lo mettiamo nell’altra stanza che già perde benzina e poi ci posizioniamo davanti alla nostra via di fuga e quando quel nano è alla portata giusta lo facciamo esplodere e noi ci buttiamo fuori dalla porta scorrevole-. -Domanda: Come facciamo a far prendere fuoco la benzina ? E poi che serve il trapano?-. -Il trapano è come arma se questo tappo sopravvive ed in più lo teniamo come arma, non si sa mai-. -Bene e la benzina?-. -La faccio prendere fuoco con i miei fulmini, basta una piccola scintilla per farla esplodere-. -Sei sicura che riuscirai a creare i fulmini? Perché se non partono siamo morti-. -Sono…quasi sicura-. -Quasi sicura! Siamo spacciati-. In un momento era coraggioso e l’altro momento era una specie di fifone così dissi –Senti Will non abbiamo molte opzioni, o moriamo da codardi o moriamo nel tentativo di fermare quel essere che voleva uccidere i tuoi genitori, scegli tu io in qualsiasi caso lo farò perché non voglio morire per mano sua e non prima di avergliela fatta pagare a questi Decepticon con gli interessi, scegli codardo o coraggioso-. Per qualche secondo non rispose ma poi disse –Al Diavolo! Proviamoci e rendiamo quel tappo un ammasso di cenere, di certo non voglio morire da codardo-. -Così si parla Will, rendiamo orgogliosi i nostri genitori-. -I tuoi di sicuro, che devo fare Key-. -Prendi con cautela senza fare rumore il trapano-. -Va bene- lui si accucciò e con cautela si avvicinò allo scaffale di ferro che era davanti a noi e prese il trapano e tornando al mio fianco disse –Preso ora?-. -Adesso sempre cautamente apri la porta e io porterò il barile fuori-. -Non sarebbe meglio che portassi io fuori il barile?-. -Perché sei un uomo? Credi che una donna non possa farcela?-. -No no, sono sicura che ce la fai ma mi sono offerto perché un mio dono è la forza ma se pensi di farcela fallo pure-. -Grazie- lui aprì la porta delicatamente e quando il suo compito era stato svolto con delicatezza misi il barile in orizzontale e lo spinsi fuori, quando anche Will uscì chiuse la porta e posizionai il barile perfettamente in mezzo tra noi e la porta e noi ci mettemmo proprio davanti alla porta scorrevole –Spero per te che funzioni Key, ma dov’è il piccolo bastardo?-. -Arriverà ma prima dobbiamo fare rumore-. -Cosa?-. -Esegui i miei ordini alla lettera Will se no non funzionerà-. -Va bene – detto questo cominciammo a colpire le scrivanie di legno di fianco a noi con i piedi e dopo qualche minuto in cui pensai che si fosse arreso lo vidi arrivare di corsa dalla porta e posizionarsi all’altra estremità della stanza sempre con le sue mitragliatrici e dissi –Ecco il tuo amico, sei stato accontentato-. -Stavo meglio prima-. Frenzy disse –Siete in trappola umani, non avete via di scampo-. L’energia che mi invadeva il corpo si fece sentire più forte per farmi capire che potevo usare il mio dono con facilità e questo mi infondè coraggio, il piccoletto disse –Avete perso la parola? Sapete che state per essere rapiti-. Ad un certo punto la benzina arrivò fino a Frenzy che confuso chiese –Che liquido è questo?-. Io con un sorriso malizioso in faccia dissi mentre prendevo la mano sinistra di Will –Sarà la tua morte nullità-. -Hai trovato la parola ora umana, so quando sto per morire sud…- non lo feci finire che con i fulmini appena formati sulle mie mani colpì la benzina che fece prendere fuoco Frenzy e si stava avvicinando al barile così gridai –Scappiamo!- e con una corsa sfondammo la vetrata e corremmo fino al dosso poco distante prima che la fiammata ci colpisse, mettemmo le mani sopra alla testa per proteggerci e quando la fiammata scomparve mettemmo la testa fuori dal dosso per ammirare il nostro operato e Will disse –Non ci credo che abbia funzionato-. -Già e abbiamo fatto di quel tappo un emerito ricordo-. -Di certo non mancherà a nessuno, specialmente a me-. -Idem-. Ci guardammo e vidi che, sicuramente anche la mia era così, la faccia di Will era sporca di terra e c’era un piccoli graffietto sulla guancia destra dovuta alla caduta e dissi –Appena troviamo dell’acqua dobbiamo lavarci la faccia e pulire quel tuo piccolo graffietto sulla guancia destra-. Lui si toccò quel punto e poi dissi –Anche tu hai un piccolo taglietto appena sopra le sopracciglia-. Anche io mi toccai il punto indicato e dissi –Poteva andare decisamente peggio-. Lo vidi che mi sorrideva e chiesi –Che c’è?-. -Sei stata incredibile Keira, ci hai salvato la vita e in più oggi hai ucciso un Demone e un piccolo Decepticon-. -Se lo meritavano e comunque non è solo merito mio, anche tu hai contribuito-. -Non è vero, se fosse stato per me saremmo ancora la dentro nascosti invece tu hai agito-. -Mi hai appoggiato ed è questo che conta per me, ora è meglio trovare Bumblebee-. -Mi ero dimenticato di lui con tutto questo trambusto…- ad un certo punto sentimmo un rumore forte come un colpo di cannone che si vedono nei film dei pirati e poi davanti a noi atterrò qualcosa che era coperto di fumo nero e quando si alzò barcollando vedemmo nitidamente che era Frenzy e aveva una gamba sola, mi assalì lo stupore mischiato con la frustrazione e dissi –Non è possibile, gli abbiamo buttato addosso tutta quella benzina-. -Te lo detto, il tappo a sette vite come i gatti-. Frenzy parlò –Sudici umani, credevate che il fuoco potesse fermarmi?-. Noi in coro dicemmo –Si!-. -Be vi sbagliavate di grosso e ora pagherete quello che avete tentato di fare- detto questo si scagliò contro di me facendomi sbattere contro il terreno pendente del dosso e mi prese l’estremità del giubbotto senza lasciarmi andare, con tutto il fiato che avevo gridai –Will! Aiutami!-. -Keira!-. Per quanto ero frastornata sentì Frenzy ridere e disse –Il tuo amico non ti potrà aiutare, se ne sta andando-. -Menti!-. -Non credo di…- non fini la frase che fu sbalzato lontano da me e tenuto a terra da un piede con un stivale da cowboy e capì chi era –Non azzardarti a toccarla piccolo essere insignificante, per me sarà un piacere eliminarti- detto questo lo fece a pezzi con il trapano con un piccolo seghetto alle estremità smembrandolo e poi vedendo la testa ancora viva continuò – Buon viaggio testolina bacata!- e gli diede un poderoso calcio che la testa non si vide più, sicuramente usò il suo dono. Si girò verso di me lasciando a terra il trapano e appena mi vide ancora seduta a terra con le mani sul collo corse verso di me e si inginocchiò –Keira tutto apposto? Ti ha ferita? -. -No tranquillo non sono ferita, sono un po’ scossa ma passerà-. -Bene- inaspettatamente mi abbracciò –Ha già fatto del male a i miei genitori, non potevo permettere che ne facesse anche a te o a qualcun altro-. Ricambiai l’abbraccio capendo la situazione che si era trovato e quando ci staccammo mi aiuto ad alzarmi e risalimmo il dosso, ci guardammo in giro e mi accorsi di una cosa –Senti quant’è silenzioso-. -Già e non mi piace, se tutto è tranquillo vuol dire che il combattimento è finito ma non si sa chi è uscito vincitore, Bumblebee o…-. Fini la frase –Barricade-. Ad un certo punto sentimmo dei passi pesanti provenire alla nostra sinistra e vedemmo un ombra dietro a una cisterna ma come a detto Will non si sa chi appartenga, se era il Decepticon tanto valeva che morivamo per mano di Frenzy e se era Bumblebee eravamo salvi e speravo la seconda opzione, Will mi spinse dietro di lui e disse –Se è Barricade scappa-. -Cosa? Non se ne parla io rimango-. -No invece-. -Mi raggiungerebbe in qualsiasi caso e se dovesse succedere almeno non sarò sola- non è da me prendere queste iniziative ma essendo che fosse moriremo gli presi la mano destra e lui me la strinse pensando la stessa cosa e disse –Come vada a finire sono contento di averti conosciuto Keira Barnes-. -Lo stesso per me William Rogers-. I passi si fecero più vicini e quando il proprietario si rivelò potemmo sospirare di sollievo, era Bumblebee che stava mettendo via il suo fucile così gli andammo incontro felici di vederlo e arrivati da lui Will disse –Socio vedo che hai vinto e che ne sei uscito illeso, non ho mai dubitato di te-. Io continuai –Già il mio primo giorno da ragazza anormale e ho ucciso un Demone e un piccolo Decepticon, che ne dici Bumblebee?-. Non rispose quindi Will chiese –Che cos’hai amico?-. Quando parlò rimanemmo di stucco perché parlava con spezzoni della radio –Non…tanto bene…Will…mi ha…colpito…la…scatola…vocale-. Sgranammo gli occhi e sentì la mano destra di Will stringersi provocandomi un po’ di dolore ma era sopportabile invece quello del mio nuovo amico no e Will disse –Mi dispiace Bee, è colpa nostra-. Io sapendo che era vero dissi –Già-. Bee disse –Non è…colpa di…nessuno…ragazzi…il…mio…compito è…proteggervi…e l’ho…fatto…e poi…è…normale…che capiti…in…battaglia-. Will disse –Spero che riusciranno a risolvere il problema ma in ogni caso le cose tra noi non cambieranno-. -Ne…sono…davvero…contento…socio-. Io dissi –Noi ci conosciamo da poco ma sono in debito con te a vita Bumblebee, senza di te sarei morta-. -Diventeremo…amici…Keira…ne sono…sicuro-. -Certamente-. Dopo sentì una risata provenire da lui e chiese –Qual è…il tuo…discorso…di aver…fatto…secco…un…Decepticon?-. Will mi precedette –La nostra nuova amica qui a fatto fuori Frenzy-. -Veramente?...Come?-. -Dove eravamo nascosti c’era un barile si benzina e lei ha avuto la geniale idea di farglielo saltare addosso provocando una fiammata che se non fossimo saltati fuori dall’edificio ci avrebbe abbrustoliti per benino-. -Come…ha…fatto a…fare…esplodere la…benzina?-. -Ha usato il suo dono, i fulmini-. -Geniale…veramente…Keira-. Io arrossì e dissi –Non è nulla-. Will disse –Devi almeno prenderti il merito del piano che hai escogitato se ti ostini a negare di averlo ucciso-. -Pensavo di averlo ucciso-. Bee chiese –In…che…senso…pensavate?-. Io risposi –Pensavamo che dopo quella fiammata fosse morto ma non è stato così, dopo che il fuoco si diradò era davanti a noi senza una gamba ma vivo e mi ha attaccata, ma Will lo ha ucciso definitivamente con un seghetto alle estremità del trapano quindi non sono stata io a ucciderlo ma lui-. Il diretto interessato disse –Allora io mi prendo il merito di averlo finito smembrandolo letteralmente e mandato la sua testa alla distanza giusta da me…-. Io divertita dissi –Hai fatto un fuori campo-. -Sono stato sempre bravo a Baseball non per vantarmi, comunque il tuo merito è di averlo fatto zoppo e un piano veramente come a detto Bee geniale-. -Va bene il merito è mio- ci mettemmo tutti a ridere e poi Bee chiese –Mi…sono…perso qualcosa…per caso?-. Will chiese –Che intendi?-. -Avete le…mani…intrecciate…vi siete…già…accoppiati?-. Solo in quel momento mi accorsi che avevamo le mani ancora intrecciate e arrossendo ci lasciammo le mani, dentro di me ero contenta di quel contatto che avevo avuto con William e non so il perché di questo, l’avevo appena conosciuto però ero attratta in qualche modo da lui ma non sapevo se lui provava lo stesso per me, avrei indagato. Will ancora rosso in faccia disse balbettando –N…No c…che dici Bee, quando siamo scappati ci siamo presi per mano non è vero Key?-. -S…Si, ci siamo scordati di lasciarci-. Bee disse –Sarà…come…dite ma…da…quel…che…vedo…mi…pareva…qualcos’altro-. Io incuriosita chiesi –Del tipo?-. -Innamorati-. -Che dici Bee, io e Will ci siamo appena conosciuti e non lo conosco bene per poter essere innamorata di lui-. -Will…tu…la…pensi come…lei?-. William guardò il suo amico che li aveva rivolto la domanda e disse –Si come lei, anche se succedesse sarei contenta che fosse lei-. A quelle parole lo guardai e chiesi –Lo pensi veramente?-. -Si diciamo che sei il mio tipo, sei esattamente come la ragazza che mi vorrei innamorare e tu di me?-. Stavo per rispondere quando Bee disse –Ho…contattato…il…capo…finché voi…parlavate-. Io chiesi –Come diavolo hai fatto? Non ti ho sentito parlare-. -Mi…sono…allontanato e…poi eravate…così…assorti che…non vi…siete…accorti…di…nulla-. Will chiese –Allora Bee che ha detto?-. -Ho…riferito di…Barricade…e…lui…a…detto…di…tornare…subito…da loro…alla…base…provvisoria…prima…di…un…altro…attacco…dei…Decepticon-. Io chiesi –Partiamo subito quindi?-. Lui annuì e disse –Arriveremo…li…in…tre…ore…saremo…da…loro…e…avrete la…protezione…necessaria…e anche…le…tue…spiegazioni…Keira-. Io sorrisi e sospirai soddisfatta che finalmente avrei ottenuto quello che volevo da quando è iniziata tutta questa storia e Will disse –Non preoccuparti Keira avrai ciò che cerchi e poi loro- indicò Bee –Vogliono solo il tuo bene quindi non aver paura, non sei sola-. Sorrisi prima a Will e poi al suo protettore –Allora senza ulteriori indugi portami da loro Bumblebee, è ora che scopra cosa sono e che cosa succede-. -Partiamo…dunque- detto questo si trasformò di nuovo nella Camaro e aprì le portiere del guidatore e del passeggiero e sempre con la radio disse –C’è…altro…che…vuoi...sapere?-. -Avevate detto che dovevo aspettare-. -Infatti…ma…se…vuoi prepararti…per…quello…che vedrai…chiedi…senza…esitazione-. -Abbiamo tutto il viaggio per parlare Bee-. Esitai prima di entrare ma poi mi sedetti e mi allacciai la cintura di sicurezza e anche Will entrato fece lo stesso e disse –Meglio allacciarci la cintura non voglio che ci troviamo altri Decepticon-. Io concordai e chiesi –A proposito Bee che ne hai fatto di Barricade? Lo hai eliminato?-. Silenzio ma poi rispose –Non…proprio-. Will incredulo disse –Cosa! Come non lo hai eliminato?-. -Lo…stavo per…fare…ma quando…siamo…arrivati…ad una…vasca con…il…cemento fresco…l’ho buttato…dentro…e poi…ad…un…certo punto…si è…pietrificato…così…l’ho lasciato…li…con solo…la…sua…umiliazione-. Io dissi –Per quelli come loro non c’è niente di peggio della vergogna per essere stati sconfitti e poi, abbiamo un netto vantaggio ora e se anche li avesse sparato lo avrebbe liberato e saremmo al punto di partenza-. Bee disse –Non…la…conosco…tanto…bene…ma…già…mi…piace…la ragazza-. Will disse –Basta che l’abbiamo fermato e ora è meglio andare Bee prima che ne salti fuori un altro-. -Sarà…meglio…a…quest’ora…dovremmo…già essere…arrivati…e devo…fare…rapporto-. Io aggiunsi –E devi farti controllare la scatola vocale-. -Mi…mancava…solo…questa…rogna- detto ciò partì tornando nella strada asfaltata e accelerò per poter arrivare in tempo. Quanto a me arrivata a questo punto non vedevo l’ora di incontrare questi esseri misteriosi che provenivano da un altro mondo e sapere che cosa volevano da me ma specialmente sapere cosa sono esattamente, avevo appreso che i Demoni esistevano ed erano nel nostro mondo con l’unico scopo di uccidere e sono gli artefici della morte dei miei genitori e che questi Decepticon non erano così poi differenti dai Demoni ma soprattutto che avevano Isabelle che era come me. Di una cosa ero certa, avrei liberato mia sorella se anche dovesse costarmi la vita e che questi robot erano la mia unica speranza per poterla ritrovare. La fortuna stava girando a mio favore e di certo io non gli volto di certo le spalle. Isabelle resisti sto arrivando!
   
 
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