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Autore: mistaya    05/09/2016    0 recensioni
Che sogni può fare un uomo che ha fatto molti sbagli fino a diventare il Signore Oscuro più potente di tutti? Il suo lieto può darglielo una giovane disposta sempre a combattere contro l'oscurità?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Cuore di Padre

 

 

Rosie e Tremotino uscirono dalla torre dell'orologio. A quanto sembrava anche Rosie aveva girato tra i suoi ricordi, anche nel sonno. Non che Tremotino ne fosse contento, ma almeno non doveva stare a spiegargli chi era e come si trovava lì.

“Così, questa è Storybrooke...” commentò Rosie guardandosi intorno, tenendo suo padre a braccetto,

“Be', è molto più bianca e silenziosa di quella vera, ma...sì, è più o meno così” confermò suo padre,

“Non sembra male...”,

“Già” e la guardò, “Quando pensi che ti sveglierai?”,

“Non credo che manchi molto, ma dovrò trovare la strada di casa, proprio come farai tu”,

Tremotino la guardò, e infine disse: “Non sono sicuro di volermene andare” e si guardò intorno, “In fondo, qui si sta bene...”,

“Ma non è casa...”,

“Hai visto cosa è successo da dove vengo...Ormai credo di non averla più una casa...Tuo fratello è morto, e tua madre ha aperto gl'occhi su che razza di uomo sono”, e la guardò, “Se restassi qui, potrei sempre aggirarmi tra i tuoi ricordi...Penso che sarei più felice...”,

Rosie lo guardò tristemente, “Lo sai che questa non è la realtà...Dovresti svegliarti, e cercare di rimediare ai tuoi errori”,

“E' una vita che lo faccio, tesoro...Non credo di averne più la forza, ormai...”,

“Ma eri abbastanza forte da salvare me, in un posto dove era facile smarrirsi...”,

“Non è stata la stessa cosa...”,

“No, è vero...era molto più difficile”, dopo qualche attimo di silenzio, Rosie gli chiese: “Faresti un'altra cosa per me?”,

“Cosa?”,

“E' una cosa che non io non faccio insieme a te, da tanto tempo...” e detto questo lo trascinò fino al posto in cui a Storybrooke tenevano le riunioni cittadine, ma la sala dell'assemblea era sgombra.

“Perché mi hai portato qui?” chiese lui,

“Vedi, da dove vengo è da molto tempo che io e te non balliamo insieme” e detto questo, con un gesto della mano fece partire la musica ed effettuò a entrambi un cambiamento di vestiti. Suo padre si ritrovò con un completo elegante, ma a differenza di quelli che indossava di solito era più chiaro: portava giacca e pantaloni beige, una camicia bianca e una cravatta dorata1. Anche Rosie aveva deciso di mettersi un abito chiaro, color panna, senza maniche, con la gonna corta pieghettata.

Tremotino si sentì felice come gli era capitato solo poche volte prima. Eppure, mentre ballava con Rosie, il suo lieto fine gli sembrava comunque sempre più lontano...

 

Più tardi, Rosie e Tremotino continuarono a passeggiare per quella Storybrooke del sogno. Ora non portavano più quegli abiti. Lui indossava uno dei suoi completi normali, invece Rosie portava dei semplici jeans con una maglioncino a lunghe maniche, grigio.

Alla fine, i due si diressero verso il confine della città. Entrambi sapevano che solo Rosie avrebbe potuto attraversarlo. “Quindi, qui ci salutiamo” disse infine Tremotino, “Devo dire addio anche a te, alla fine...”,

“Già, mi dispiace...” fece Rosie,

“Non preoccuparti...Dovrei esserci abituato: ormai è una vita che tutte le persone che amo mi abbandonano...”,

“Non è vero” e gli mise le mani sulle spalle, “Quando mi sveglierò, tornerò da te, dall'altro te stesso, e non ti lascerò più”.

Tremotino gli sorrise, le prese una mano e gliela baciò. Poi notarono che c'era un autobus bianco, fuori da Storybrooke.

“Credo che quello sia per me” fece lei,

Tremotino la guardò con gl'occhi lucidi, poi le disse: “Se non dovessi nascere, nel mio mondo...”,

“Non me lo dire: farai un'altra maledizione per venirmi a cercare”,

“No...se non tornerai...ne morirò!” e capì dalla sua espressione che era vero. Rosie non sapeva cosa dirgli, gli diede solo un ultimo abbraccio, e un bacio sulla guancia. Attraversò il confine e prima di salire lo salutò con la mano un'ultima volta.

Tremotino rimase lì finché l'autobus non sparì. Poi tornò indietro, nel suo negozio, si stese sulla branda e si riaddormentò, nell'attesa di risvegliarsi. Non sapeva che Sandman gli avrebbe cancellato i ricordi di Rosie, prima di destarsi. Era meglio per lui non ricordare...

 

 

Ascolto il grido del vento che

come non so mi porta da te,

la voce del vento

che chiama il mio nome

è qui che oramai tornerò,

Vedrai ti troverò

Ovunque tu sarai

Ovunque lo sai

Per te correrò

Sei luce nel volo

Il sole per me

Aquila che tocca il cielo

Ti ritroverò

Non importa per quanto ti dovrò cercare

Come in un sogno ora vivo per te

E so bene cos’è, cos’è che vale per me

Sei l’unica terra, la sola per me

Come un fiume nel mare, corro da te

Grandi braccia per volare e avrò cura di te

La voce del vento sussurra al mio cuor

è qui che sempre e per sempre vivrò2

 

 

Non molto tempo dopo, in un mondo lontano...

 

Ormai era il tramonto di una bella giornata d'autunno. Rosie e Zak stavano passeggiando presso un fiume e si stavano godendo quell'ultimo sole autunnale. Le foglie sembravano anche più rosse, con quella luce.

L'altra sera, per la famiglia di Rosie c'erano stati due motivi per festeggiare: uno era l'anniversario dei suoi genitori e l'altro era la nascita del nuovo fratellino, o sorellina, di Rosie, previsto per la prossima primavera. Il giorno prima della ricorrenza, Belle aveva detto a Rosie che aspettava un bambino. La ragazza ne rimase sorpresa e felice e, dopo aver abbracciato la madre, quest'ultima le confidò che non l'aveva ancora detto a Tremotino e che le sarebbe piaciuto che fosse un bel regalo di anniversario. Così, Rosie, le orchesse e Jaktor avevano sistemata una capanna nella foresta, che usavano quando andavano a caccia, in modo da creare un'atmosfera intima e romantica per la coppia. E mentre Tremotino e Belle si trovavano lì, Rosie e il resto della famiglia, accompagnati da Zak, dai suoi fratelli e dagli altri giovani cacciatori del suo clan, erano andati alla locanda di Jorinde per un doppio brindisi.

“E ora cosa farai?” gli chiese Zak, “Hai ancora intenzione di dire ai tuoi genitori del viaggio che hai fatto?”,

“Lo farò, ma non ora...Preferisco aspettare la nascita del bambino...Voglio che mia madre stia serena e che mio padre si goda questo periodo...Gli racconterò tutto dopo che mia madre si sarà ripresa dal parto”,

Zak annuì. Era meglio così. “A proposito di cosa piacevoli a cui pensare...Non abbiamo ancora deciso quando fare una festa per il nostro fidanzamento”,

“E' vero...dovremmo farlo!” concordò Rosie. Dopo che Zak aveva risvegliato la giovane, lui le aveva chiesto ufficialmente di fidanzarsi con lei, dandogli l'anello: un cerchio dorato sormontato da due cuori, uno celeste e uno rosso. “Che ne dici della vigilia di Natale? Potremmo riunire le nostre due famiglia al castello, se i miei genitori sono d'accordo!”

“Sì, mi sembra una buona idea...” e Rosie gli venne più vicino, e lo tenne per mano,

“Tu mi hai dato l'anello e anch'io voglio darti qualcosa”, la ragazza chiuse gl'occhi per concentrarsi, e nella mente di Zak comparvero tutti i bei momenti che avevano passato insieme nell'anno passato, in pochi istanti. Quando riaprì gli occhi, vide Rosie che gli sorrideva, “Io ti vedrò sempre così” rispose semplicemente, “Anche quando sarò vecchia...”.

I due si baciarono mentre il sole tramontava. Quello era di sicuro il più bel sogno che ci poteva essere.



 

1Per intenderci, è lo stesso abito che Robert Carlyle portava in una delle scene finali del film di Ballroom dancing, che è sempre uno dei miei preferiti.

2Per chi non lo sapesse questa è la canzone finale del film di Spirit – Cavallo selvaggio, cantata da Zucchero.

  
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