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Autore: FairyCleo    05/09/2016    6 recensioni
“Vedo che la signora ha buon gusto…” – aveva detto il commerciante, avvicinandosi maggiormente a lei.
“Come?” – Bulma era trasalita, persa com’era nei suoi pensieri – “Ah, sì… Certo”.
Sollevando il capo, aveva avuto modo di osservare meglio l’uomo che aveva davanti. Era uno strano figuro, alto, dinoccolato ed estremamente magro, con la pelle color dell’ebano, la testa pelata e un singolare pizzetto azzurro che terminava in un ricciolo accuratamente acconciato che gli dava un’aria del tutto singolare. Persino la voce di quell'uomo era bizzarra, così come i suoi occhi gialli con le iridi allungate simili a quelle dei gatti. La cosa veramente strana, però, era che lei non lo avesse notato sin dall’inizio. Era come se fosse sbucato dal nulla, ma non era il caso di fare tanto la sospettosa e di farsi tutti quei problemi per un semplice mercante, no?
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

Il piano A

 
Li stavano inseguendo. Erano dieci, armati di lancia e scudo recante l’emblema di Vickas, ed erano palesemente dietro di loro.
“Forse non è vero che sono spariti tutti gli uomini” – aveva commentato Goku a voce sin troppo alta, mentre cercava un posto dove potersi nascondere insieme a Vegeta e a Gohan.
Erano stati traditi. Il ragazzino che aveva chiesto loro l’elemosina li aveva venduti probabilmente per un tozzo di pane o un piatto di minestra. Non se la sentiva di biasimarlo, era evidente che patisse la fame da tempo immemore, ma se un’anima innocente era riuscita a sporcarsi per così poco, era sintomo di quanto la situazione fosse grave.
Gohan apriva la fila, ben attento – come gli altri – a tenere il viso coperto. Probabilmente, il ragazzino aveva detto alle guardie di aver visto tre uomini dagli occhi e dai capelli scuri vagare per la città incappucciati, e sarebbe stato stupido da parte loro mostrare i visi e le loro capigliature inconfondibili a chi era praticamente alle loro spalle.
“Kaharot, risparmia il fiato e corri!” – lo aveva ammonito Vegeta, quello rimasto più indietro di tutti. Non aveva ancora deciso cosa fare. Di certo c’era che correre all’infinito era fuori discussione, ma anche lo sparire lì davanti a tutti. Aveva pensato di far utilizzare il teletrasporto a Goku, ma riflettendoci bene si era convinto che quella non fosse la mossa più adatta a quelle circostanze. Probabilmente, Vickas era sulle loro tracce e doveva aver fornito ai suoi scagnozzi una descrizione dettagliatissima di quelli che erano aspetto e poteri di ogni saiyan, mezzo-saiyan e umano in grado di combattere presente sulla sua sempre meno ipotetica “lista”.
E poi, non era veramente certo di voler sparire nel nulla. Sarebbero tornati al fortuito rifugio in cui si trovavano mogli e figli, e poi? Cosa avrebbero fatto? Avrebbero vagato in attesa di trovare il momento propizio per tornare indietro e commettere di nuovo gli stessi errori? No, ormai il danno era fatto e si doveva sfruttare quell’occasione fino all’ultimo. Forse, e ripeto, forse, Vegeta cominciava a elaborare un vero autentico piano A.

 
*

“Vegeta! Ma che fai?” – aveva urlato Goku nel vedere il suo amico fermarsi e girarsi di scatto verso gli inseguitori – “Non farlo Vegeta, ti prego!”.
“TACI!” – gli aveva urlato lui, sempre più deciso a porre fine a quella pagliacciata – “Ora mi sono stancato di giocare al gatto e al topo!”.
“NO!” – avevano gridato all’unisono padre e figlio, vedendo Vegeta avvicinare i polsi l’un l’altro e spalancare i palmi delle mani – “TI PREGO! FERMATI!”.
Ma era troppo tardi. Prima ancora che riuscissero a fare qualcosa, Il principe dei saiyan aveva sferrato uno dei suoi colpi più letali, moderando la forza e controllando perfettamente la direzione di quel lampo di luce accecante affinché colpisse solo i due soldati che aveva davanti. Per quanto fossero due servitori dell’odioso Vickas, i due malcapitati non avevano neppure avuto il tempo di rendersi conto di quello che stava per capitargli. Probabilmente, non si erano neppure accorti di essere passati a miglior vita e di come ciò era capitato perché tutto era durato il tempo di un respiro.
Dopo il boato, era calato un silenzio irreale. Passanti, protagonisti della scena, persino gli animali si erano come congelati, inorriditi e spaventati da quanto avevano avuto modo di vedere.
Goku e Gohan avevano trattenuto il fiato, ancora sconvolti per la decisione folle presa dal loro compagno. Era stato lui stesso a proporre una missione stealth, come gli era venuto in mente di trucidare due guardie in quel modo barbaro? Erano pur sempre persone! Goku guardava il suo amico con sguardo accigliato, incapace di comprendere le sue ragioni, men che meno di condividerle. Era inutile, al principe dei saiyan piaceva uccidere, e quella sua peculiarità li avrebbe sempre resi uno l’antitesi dell’altro.
“Ora che hai inscenato questo meraviglioso spettacolo che pensi di fare?” – lo aveva ammonito, mostrando un’acidità che non gli apparteneva.
Vegeta aveva ancora i palmi aperti davanti allo sterno, lo sguardo concentrato e una goccia di sudore che scendeva pacata dalla sua ampia fronte. Il contraccolpo aveva fatto sì che la coperta usata come mantello cadesse alle sue spalle e che tutti potessero vederlo. A quel punto, pensare di nascondersi era praticamente impossibile.
I soldati erano atterriti. Nessuno di loro aveva osato muovere un passo. Troppo spaventati per poter anche solo pensare di agire, erano rimasti immobili nelle loro posizioni, le lance basse e gli scudi sollevati davanti al viso che evidentemente fornivano loro solo una parvenza di protezione da un altro eventuale attacco letale.
“STAI INDIETRO!” – aveva avuto il coraggio di urlare uno di loro nel vedere Vegeta rilassarsi e avanzare di un passo – “STAI INDIETRO!”.
Ma Vegeta sembrava non averlo neppure ascoltato e, come se niente fosse accaduto, si era chinato per raccogliere la coperta, posandola nuovamente sulle sue spalle.
“Avete paura?” – li aveva scherniti, gli occhi bassi e un sorrisetto beffardo stampato in viso – “I coraggiosi membri dell’armata di Vickas hanno paura di tre piccoli innocui furfanti? E dire che prima siete stati così bravi nel decapitare quel povero idiota… Com’è che si chiamava? Ah, Tenshing… Vi siete sentiti forti, non è così?” – ed era avanzato di altri due passi, provocando l’arretramento di chi aveva davanti – “Tsk! Che razza di codardi! E lui, così forte e potente, avrebbe affidato a voi il compito di mantenere l’ordine in questa fogna di città? Complimenti… Un bel salto di qualità!”.
“A-arrenditi!” – aveva detto coraggiosamente uno di loro mentre cercava di avanzare a piccoli passi incerti, lo scudo alto e la lama puntata dritta davanti a sé – “Arrendetevi tutti! O per voi sarà la fine”.
“TSK! Ma lo avete sentito, amici?” – e si era girato verso Goku e Gohan – “Ci sta consigliando di arrenderci! O sta forse minacciando di ucciderci?”.
“Andiamo Vegeta…” – lo aveva ammonito Gohan – “Non esagerare!”.
“Ah, non devo esagerare? Allora, perché non chiediamo a questo simpatico giovanotto che fine abbiano fatto mr. Satan e la sua adorabile figlia? Sono certo che ti interesserà sapere quale sia stata la loro sorte, non è vero?”.
Sentendosi punto sul vivo, Gohan aveva assunto un’espressione rigida, impassibile. Era ovvio che volesse sapere dov’era Videl. Ma non in quel modo assurdo.
“Allora, non vuoi saperlo?”.
“Vegeta, ora basta…”.
“Basta, dici, Kaharot?” E perché mai? Mi sembrava di capire che anche tu volessi sapere che fine avessero fatto Crilin, Yamcha e il resto dei tuoi inutili amici terrestri, non è vero? Quale occasione migliore!”.
Improvvisamente, uno squillo di tromba aveva squarciato l’aria, e il rumore inconfondibile di uomini in marcia aveva fatto sì che i pochi spettatori rimasti si precipitassero nelle loro case.
“OOOOOH!” – aveva esclamato Vegeta, sorridendo sempre con maggior cattiveria – “Arriva la cavalleria!” – e si era girato verso Goku e Gohan – “Allora? Che ne dite di farci dire dove sono gli altri? Avrei un po’ fretta, oggi… Ho un bastardo da rispedire in un medaglione”.

 
*

“Urca!!” – aveva detto Goku, appiattendosi contro una parete e nascondendo ancora di più il viso nella stoffa marrone – “È davvero enorme!”.
“SSSSSSHHHH! Razza di idiota, vuoi che ti sentano? Fa stare zitto questo idiota di tuo padre!”.
“Papà, Vegeta ha ragione… Abbiamo fatto tanto per non farci seguire e ora roviniamo tutto sul più bello?”.
“Urca! Avete ragione!”.
“STA ZITTO!” – questa volta lo avevano sussurrato entrambi a voce più alta, fulminandolo con lo sguardo. Se avesse potuto, Vegeta lo avrebbe fulminato per davvero.
Il principe dei saiyan e i suoi due compagni di esplorazione erano riusciti ad avvicinarsi di soppiatto alla fortezza, nascondendosi dentro ad un carro che trasportava fieno per i cavalli che trainavano la carrozza di sua eminenza, come avevano detto i due carrettieri che li avevano gentilmente scortati sino alle stalle della modesta dimora di Vickas.
Ovviamente, erano riusciti ad arrivare sino a lì solo grazie al piano geniale che Vegeta aveva architettato e messo in pratica in meno di un secondo: avevano staccato di molto le guardie, ma stavano per essere raggiunti da altre che provenivano da ogni direzione. Doveva essere scattato l’allarme e presto sarebbero stati circondati. Il tempo a loro disposizione diminuiva a vista d’occhio e loro non potevano sprecarne dell’altro mettendosi a combattere contro soldati male addestrati. Per questa ragione, Vegeta aveva fermato i suoi compagni invitando loro a creare diverse copie di se stessi che avrebbero tenuto impegnati quegli idioti per un po’ permettendo loro di avvicinarsi alla fortezza. “Qualcosa mi dice che qualcuno dei nostri potrebbe essere prigioniero lì dento” – aveva detto, serio – “Non voglio perdere più tempo prezioso”. Così, dopo aver creato le copie, si erano nascosti tra le balle di fieno stipate su quel carretto e avevano pazientemente atteso di giungere a destinazione, sperando che Vegeta avesse veramente ragione e che potessero individuare chi tra i loro amici era ancora superstite.
Goku e Gohan si erano meravigliati molto nell’apprendere che quell’arrogante fosse preoccupato per Crilin e gli altri. Avevano sempre creduto che odiasse tutto e tutti, invece, da quanto avevano visto, era esattamente il contrario. Gli dispiaceva solo di non essere arrivati in tempo per salvare anche il povero Tenshing. Speravano solo che non avessero giustiziato nessun altro.
“Ora come facciamo a entrare? Ci noterebbero subito…”.
“Lo so Kaharot…” – era un problema. Ma un problema serio. Avrebbero potuto teletrasporarsi, certo. Ma questo significava mettere a nudo la forza spirituale di Kaharot e mettersi nelle condizioni di farsi scoprire. E, soprattutto, considerando che non avevano la più pallida idea di come fosse strutturato quel postaccio, come potevano sapere in che stanza sarebbero apparsi? Con la fortuna che avevano, era capace che sarebbero spuntati direttamente nella camera da letto di Vickas, e giocare la parte delle prostitute di quel mostro era l’ultima cosa che Vegeta voleva fare.
La situazione non avrebbe avuto esiti migliori neppure se fossero stati in grado di percepire le forze spirituali altrui. Chi gli garantiva che i loro amici fossero davvero nelle segrete, ammesso che si trovassero lì? Vickas era furbo… Estremamente furbo. Ma loro dovevano essere più furbi di lui.
“Dobbiamo sapere dove si trovano… Se sono qui e come diamine si arriva al posto in cui sono eventualmente nascosti. Non possiamo metterci a fare un tour della fortezza. Quello lo faremo quando saremo più preparati. Dobbiamo solo capire dove sono gli altri e, se siamo fortunati, che aspetto può avere quel gran bastardo che ha fatto tutto questo casino. Non possiamo farci cogliere nuovamente impreparati”.
Aveva ragione. Ma come potevano fare?
“Un momento!” – Gohan aveva avuto un’idea – “Papà, tu puoi ancora fare quella specie di lettura del pensiero, vero?”.
“Eh?”.
“Sì! Ricordi? Quando sei atterrato su Namecc hai saputo tutto quello che era successo solo sfiorando il capo di Crilin! Sai ancora farlo?”.
“Ma certo! Perché me lo…” – ma non aveva fatto in tempo a finire la frase perché Gohan era sparito, ricomparendo un istante dopo con in spalla il corpo privo di sensi di una delle guardie che presidiavano le scuderie.
“Ma dico, sei impazzito?” – per poco, a Vegeta non veniva un infarto. Possibile che non riuscissero a capire che NON DOVEVANO FARE MOSSE AVVENTATE?
“Non mi ha visto nessuno. Ho preso lui perché mi sembrava… Bè, ho preso lui perché era il più vicino. Papà, perché non ci provi e non vedi se lui può aiutarci?”.
Potenzialmente, il piano poteva anche essere buono, ma era rischioso. Se si fosse svegliato avrebbero dovuto ucciderlo, e il cadavere di una guardia era difficile da occultare a lungo.
Ma Goku, entusiasta della geniale idea del figlio, non aveva perso tempo, poggiando la mano sul capo di quel povero malcapitato e concentrandosi per carpire quanti più segreti potesse custodire quella mente inesplorata.
E quella di Gohan, era veramente stata un’idea brillante. In pochi attimi, aveva scoperto che le supposizioni di Vegeta corrispondevano a realtà e che i suoi amici si trovavano davvero nel castello, nelle segrete, compresi Videl, suo padre e Crilin.
“Ci siamo!” – aveva detto, fiducioso – “So dove andare e come poter entrare!” – aveva esclamato, orgoglioso. Per una volta, poteva dire di saperne una più di Vegeta.
Continua…
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Eccomi qui!
Contente? Sono di nuovo puntuale!
Devo dire che le buone idee fioccano, non trovate? Sono proprio contenta…
Ma cosa troveranno, ora, all’interno della fortezza?
Lo scopriremo presto!
Vi ringrazio per le splendide recensioni e per l’affetto che mi dimostrate!
Alla prossima!
Bacini
Cleo
   
 
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