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Autore: A li    01/05/2009    8 recensioni
Non voglio soffrire più.
Era un bambino. Un bambino dagli occhi celesti e i capelli neri.
In piedi in un giardino segreto, nella notte più buia, fissava il cielo.
Desiderava possedere una stella, come la terra su cui sarebbero precipitate tutte le altre
[Howl Child Tribute]
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Desiderio di Un Bambino
La Stella

 

 

Non voglio soffrire più.
 
L’aria fresca soffiò sulle ciocche scure che danzavano ai lati del suo viso.
Era un bambino. Un bambino dagli occhi celesti e i capelli neri.
In piedi in un giardino segreto, nella notte più buia, fissava il cielo.
Fissava quelle luci azzurre vorticare e posarsi lontano da lui.
Desiderava possedere una stella, come la terra su cui sarebbero precipitate tutte le altre.
 
Non voglio soffrire più.
 
Il suo sguardo non aveva simili. Spento, si lanciava su un’oscurità senza fine, un pozzo nero che ristagnava putrido dentro di lui. Quel pozzo nero che era la sua anima smarrita non lo avrebbe abbandonato mai.
Il bambino alzò il viso ad incontrare il vento, a lasciarsi cullare per un attimo.
Ma lassù in cielo c’era ancora una luce azzurra, solitaria.
Desiderava possedere una stella, come la terra su cui sarebbero precipitate tutte le altre.
 
Non voglio soffrire più.
 
Quella stella solitaria appesa al manto nero si tendeva come un’equilibrista appesa al filo.
Danzando leggera nell’aria, si sporgeva verso di lui. Con le sue spirali, camminava lenta nella sua vita effimera.
Attendeva un desiderio. E nessuno lo aveva espresso ancora.
Il bambino vide la luce azzurra chiamarlo, cantando. Gli chiedeva «E tu? Non desideri nulla, bambino?»
Desiderava possedere una stella, come la terra su cui sarebbero precipitate tutte le altre.
 
Non voglio soffrire più.
 
Il bambino aprì le braccia e chiuse gli occhi.
Immaginò di poter cambiare il mondo con le sue piccole mani da infante.
Immaginò la terra sotto di lui prendere vita, avvolgerlo e farlo sprofondare.
Prima, però, aveva ancora una richiesta.
Aprì di nuovo gli occhi e cercò la stella. Era sempre là, ad aspettarlo.
«Non voglio soffrire più», sussurrò.
La stella scese verso di lui.
Si librò leggera, seguendo il soffio del vento. Danzò come un’equilibrista fino a terra.
Si posò tra le sue mani.
 
Desiderava possedere una stella, come la terra su cui sarebbero precipitate tutte le altre.
 
La luce azzurra si poggiò sul suo petto.
Tese le mani affusolate da danzatrice ed entrò in lui.
 
Non voglio soffrire più.
 
Il suo cuore cessò di battere per un momento.
Con un sussulto, si lanciò fuori da quel corpo così giovane e si abbandonò tra le sue mani.
Pulsava ancora, lentamente. Battito dopo battito, testimoniava la propria esistenza.
 
Il bambino sentì la leggerezza sopraffarlo.
Le ginocchia cedettero e si accasciò a terra.
Sorrise dolcemente.
Senza il suo cuore, il male avrebbe smesso di tormentarlo.
In quel momento non si rendeva conto che avrebbe perso un infinito intero.
Per un attimo vide una ragazza dai capelli color dell’argento cadere nell’oscurità sotto di lei.
E sentì una fitta attraversarlo.
Ma era ben poca cosa.
Senza il suo cuore, non avrebbe più versato lacrime per la morte di sua madre.
Né per la violenza di suo padre.
Con gratitudine sfiorò il cielo con lo sguardo.
E si addormentò.
 
Non soffrirò più.
 
 



[Howl Child Tribute]



Graditi i commenti!
Aki

   
 
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