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Autore: Rory__96    06/09/2016    1 recensioni
Vite che si intrecciano in modo inspiegabile, inaspettato e del tutto travolgente. Due anime che si fonderanno in una per mettere fine al Male e permettere all'amore di trionfare.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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CAPITOLO QUATTRO
“IMPREVISTI”
 
Era sdraiata sul letto con le grosse cuffie- Hermione le aveva detto che si chiamavano così- sulle orecchie. L’amica le aveva regalato uno strano aggeggio per ascoltare musica babbana dentro il quale si mettevano degli strani dischi con un buco nel mezzo e, una volta chiuso l’apparecchio, riproduceva musica senza l’uso della magia. Hermione le aveva regalato molti di quei dischi e ogni volta che si erano viste durante l’estate si era ricordata di portargliene degli altri perché non si annoiasse. L’amica conosceva proprio bene i suoi gusti, si trovò a pensare Ginny.
Ma in quel momento un brano sembrava particolarmente adatto a descrivere i pensieri sconclusionati con cui la giovane Weasley si era svegliata…
 
<<Take me now baby here as I am
Pull me close, try and understand
Desire is hunger is the fire I breathe
Love is a banquet on which we feed
Come on now try and understand
The way I feel when I’m in your hands
Take my hand come undercover
They can’t hurt you now,
Can’t hurt you now, can’t hurt you now>>

 
Prima  che la strofa continuasse Ginny era saltata sul letto e si trovò a stonare amenamente –grazie al cielo le altre erano già scese per la colazione- sulle note di..
 
<<Because the night belongs to lovers
Because the night belongs to lust
Because the night belongs to lovers
Because the night belongs to us.>> #

 
Si lasciò cadere rumorosamente sul letto rimbalzando e si perse nei suoi pensieri…
Ma lo aveva fatto sul serio?! Aveva davvero baciato Draco Malfoy?! Ma come aveva potuto fare una cosa talmente insensata?! E se qualcuno li avesse visti?! Non era da lei comportarsi in questo modo… eppure, in un attimo, lui aveva frantumato quelle barriere virtuali con un semplice bacio. Un bacio, che a ripensarci, la faceva ancora arrossire e sorridere sorniona. Si toccò le guance con le mani e le sentì bollenti. Il modo in cui lui l’aveva guardata, il suo tocco che emanava fuoco sulla pelle,  era differente da quello di qualsiasi altro… si era sentita davvero viva in quel momento! Come se ogni parte del suo corpo reagisse a quel contatto, come se lo attendesse da tempo immemore quando invece era stato qualcosa di totalmente imprevisto. Un fuoco le era salito da dentro e si era impossessato di lei.  La sera precedente, prima di addormentarsi, si era toccata le labbra con le dita come a voler capacitarsi di ciò che era accaduto, per quanto sbagliato che fosse, e ora stava rifacendo quello stesso gesto. In un solo angolo della sua mente sentiva come un campanello d’allarme… Un urlo la riscosse dai suoi pensieri.
 
 
 
Draco non era riuscito a chiudere occhio ripensando a ciò che aveva fatto. Perché, così facendo, lui non aveva solo baciato una persona, la cui famiglia, aveva effettivamente disprezzato per anni ma, peggio, aveva appena abbassato le sue barriere con una perfetta estranea che tra l’altro combatteva la sua stessa battaglia ma dalla trincea avversaria. In quel momento si sentiva terribilmente vulnerabile ma allo stesso tempo la voglia di cedere a quella magnifica tortura lo attirava irrimediabilmente. Le aveva persino dato appuntamento per la sera dopo… era stato troppo avventato? Quello sicuramente… cosa doveva fare? Per Merlino!! Di certo quella sera lui sarebbe stato lì ad aspettarla e non riusciva a credere che lei non avrebbe fatto altrettanto. D’altronde lo aveva visto quel luccichio negli occhi di lei…era sicuro che lei avesse voglia quanto lui di rivederlo. Nonostante ciò non riusciva a non pensare alle conseguenze che tutto ciò avrebbe avuto se qualcuno avesse saputo ciò. L’unico pensiero che riuscì a rasserenarlo fu il constatare che Ginny fosse solamente un piccolo diversivo per distrarre la mente da altre incombenze. Una si stava appena facendo largo nella sua mente e aveva bisogno d’aiuto. Doveva parlare con Blaise prima dell’inizio delle lezioni.
 
 
 
“GINEVRA MOLLY WEASLY MI SPIEGHI CHE RAZZA DI FINE AVEVI FATTO IERI SERA?!? PER LE MUTANDE DI MERLINO! SONO VENUTA A CERCARTI ALLA FINE DEL MIO TURNO DI RONDA E IL TUO LETTO ERA VUOTO!! MA SEI MATTA?!”
“Herm cara non è il caso di agitarsi tanto…ero solo andata a fare due passi…poi lo sai che Lavanda russa da morire e così mi era passato il sonno, affatturarla non mi sembrava una scelta saggia.”
“E dove saresti andata in piena notte?! Se ti avesse trovato qualche serpeverde avrebbe sicuramente fatto rapporto e ora saresti stata espulsa!” Hermione, sua migliore amica nonché fidanzata del fratello, era tutta rossa in volto per la foga con la quale aveva pronunciato il suo discorso.
“Bah.. non ci giurerei a dirla tutta…”
“cosa stai cercando di dirmi?”
“Ma niente Herm! Non fare sempre la sospettosa.” Disse Ginny tra il divertito e l’allarmato. Doveva dirle quanto accaduto? Mmh..e se lei lo avesse detto a Ron… ma Hermione era la sua migliore amica, non poteva nasconderle un segreto come quello.
“no no Ginny, qui c’è sotto qualcosa. Dai sputa il rospo! Tanto lo scoprirò comunque prima o poi, ti conviene dirmelo adesso.” La riccia fece una linguaccia divertita alla rossa. A quanto pare l’arrabbiatura aveva lasciato posto alla curiosità.
La rossa si mise le mani nei capelli, fece un lungo sospiro e parlò:
“se ti dicessi che ho fatto qualcosa di sconsiderato e…totalmente folle…potresti esimerti dal dirlo a mio fratello? E soprattutto a Harry. Non vorrei trovarmi due guardie del corpo qui giorno e notte.”
“Wow… ma allora deve essere successo qualcosa di importante o non parleresti così! Per Ron tranquilla, ci penso io. E Harry non saprà nulla. Ma ora forza, parla!”
“Tieniti forte… ho baciato Draco Malfoy.”
Non riusciva ancora a decifrare l’espressione di Hermione. Era un misto tra lo schifato e il sorpreso.  “Bleeeeeeah ma stai scherzando voglio sperare!!!”
“Emh no… e io lo definirei tutt’altro che bleeeeeah !” le fece il verso la rossa.
“non dirmi che ti è piaciuto! Per Morgana… ma com’è successo? Perché?”
Ginny riassunse brevemente quanto accaduto la sera precedente tralasciando il fatto che forse avrebbe accettato l’invito di rivederlo.
“Ginny , per quanto io mi fida di te e del tuo giudizio…è pur sempre di Malfoy che stiamo parlando…spero non vada avanti…non vorrei farti arrabbiare ora, ma magari è solo uno scherzo…non penso sia saggio fidarsi di lui. D’altronde suo padre è ad Azkaban anche a causa nostra. Questo chissà come lo fa sentire.  Stai molto attentata e tieni sempre a mente chi è suo padre.”
Qualcosa dentro Ginny si stava frantumando.
 
 
 
 “Ah Blaise ti ho trovato! Ho bisogno del tuo aiuto.”
“Neanche più il buongior…ehi ehi non tirarmi!” Draco tirò l’amico per il braccio e gli disse: “ho bisogno che mi aiuti a riparare una cosa. E mi raccomando, acqua in bocca.”
“Ma non sai più dire Reparo da solo?!” sbuffò Blaise. “Lo sai che sono suscettibile di prima mattina.”
“Come?! Prima eri tutto un ti aiuto di qua, ti aiuto di là” scimmiottò la voce del moro “ e ora ti tiri indietro?”
“Aaah ma vuoi aiuto per quello!!” il tono di Blaise si fece serio. “Dove hai detto che andiamo?”
“non l’ho detto. Andiamo nella stanza delle necessità.”
Arrivati dentro la stanza i ragazzi si trovarono davanti  un disordine stratosferico, mai visto prima…ma bastò a Draco concentrarsi pochi istanti perché un vecchio armadio gigantesco gli si materializzasse davanti.
“e che devi farci con questo coso orribile?”
questo coso orribile, come lo chiami tu, è un armadio svanitore. Zia Bella mi ha detto che erano molto in voga un tempo quando Tu-Sai-Chi era al culmine del suo potere. Servono a scomparire per un po’. Il giorno che sono andato da Magie Sinister con mia madre ho visto che lì ne hanno uno identico. Quindi si crea un passaggio tra dentro e fuori le mura del castello. Una volta riparato questo, gli altri potranno raggiungerci e io compirò la mia missione.”
“Arrivati a questo punto non potresti dirmi di che si tratta?” tentò Blaise.
Draco sbuffò rumorosamente e Blaise aggiunse : “Ok, fingi che non te l’abbia chiesto. Comunque per riparare questo armadio ci vorranno molti incantesimi e la cosa migliore credo sia andare in biblioteca.”
“Beh Blaise non credo che in biblioteca abbiano manuali del tipo come ripare armadi magici danneggiati dalle arti oscure.”
“Ma che genio” rispose sarcastico l’amico “ovvio che non sarà semplice, dovremo guardare nella sezione proibita e ci vorrà il permesso di un professore…ergo dovremo cercare in qualche modo di intruf..”
“Aspetta.” Draco era abbastanza risoluto “Non c’è alcun bisogno di intrufolarsi da nessuna parte. Ho io il modo. È giunta ora che accetti l’invito di Piton di andarlo a trovare nel suo ufficio.”
“scusa ma prima non stavi sempre da lui? È anche il tuo padrino. Pensavo ti fosse simpatico.”
“Prima che iniziasse ad essere strano. Non so più cosa pensare di lui dopo che lui e mia madre hanno parlato questa estate prima dell’inizio della scuola. So solo che è diventato stranamente protettivo, non che prima non lo fosse ma…lui sa quello che devo fare, sa cosa significa per me e …credo non voglia che lo faccia! Cioè.. lui è dalla nostra parte…almeno Tu-sai-chi si fida di lui.”
“io credo che tu ti fideresti di lui anche se Tu-Sai-Chi non lo facesse…perdinci!  ti ha insegnato tutto quello che sa sulla Legilimanzia, non è quel genere di cosa che si insegna a chiunque. Per quanto riguarda il resto del tuo discorso…Sei consapevole del fatto che se non mi dici cosa cavolo devi fare tutti questi ragionamenti sono solo aria al vento, vero?!” Blaise sembrava abbastanza irritato.
“meglio così” fu la sola risposta del biondo.
 
 
Uscirono dalla stanza delle necessità a si diressero verso l’aula di difesa contro le arti oscure. I corridoi erano affollati come ogni mattino, nonostante ciò Draco non riuscì a non notare una chioma rossa che, come di consueto, correva per le scale inciampando in ogni dove e contro chiunque arrabbattando un frettoloso “scusami”. Senza neanche pensarci due volte Draco prese la bacchetta e scrisse magicamente su di un foglietto “possibile che tu sia sempre in ritardo? Spero vivamente che stasera sarai puntuale. Ti attendo al solito posto alle 10 in punto. Cerca di essere puntuale almeno stasera! ” Il foglietto si trasformò in un piccolo uccellino di carta che volò nella borsa della giovane grifona la quale, a quanto pare, non sospettava nulla.
“Dra ma che fai dietro questa colonna?! Ti vuoi muovere? Ricordati che devi anche parlare con lui dopo la lezione.”
“Shhhhhhhhh!!” gli occhi del biondo lo fulminarono e Blaise alzò le mani in segno di resa:
“dai che non mi ha sentito nessuno. Muoviamoci comunque.”
 
 
Ginevra Weasley arrivò come sempre in ritardo a lezione.
“Mi scusi professoressa McGranitt, le assicuro che non si ripeterà.”
“Signorina Weasley è ciò che le sento ripetere da cinque anni ormai.”
Ginny abbozzò un sorriso forzato di scuse e andò a sedersi accanto a Luna. Quel giorno avrebbero fatto lezione insieme ai corvonero.
L’amica, quando la vide sedersi accanto a lei, che era rimasta sola in un banco in prima fila, le riservò uno dei suoi sorrisi più belli e poi continuò a prendere appunti sulla lezione.
Ginny fece cadere rumorosamente per terra il suo zaino ormai logoro, la professoressa la guardò alzando un sopracciglio ma non proferì parola in merito.
Allora la ragazza, ormai rossa in viso, prese bacchetta, libri, pergamena e piuma, fu allora che lo vide. Un uccellino di carta, Hermione li chiamava con dei nomi strani, origal…origas…Ah si origami!, sbucò fuori dal suo zaino e iniziò a volare per l’aula. Tutti si misero a ridere e la professoressa McGranitt si voltò furente per capire il motivo di tali risate:
“Cosa sta succedendo?!” più di venti paia di occhi si spostarono dall’esserino di carta in volo a Ginevra Weasley. “signorina Weasley! È lei l’artefice, presumo bene?! A quanto pare i suoi fratelli l’hanno contagiata a dovere per il gusto degli scherzi!!” la McGranitt era ormai rossa in viso, sebbene cercasse si mantenere un temperamento controllato.
“No…professoressa…io non so di cos…chi…davv..” Ginny cercava di dare una spiegazione anche se con scarsi risultati.
 “Suppongo che una settimana in punizione servirà a correggere queste sue nuove abitudini. Venga dopo nel mio ufficio per parlarne. E faccia scendere quell’uccello da lì!”
Ginny ormai era diventata dello stesso colore dei suoi capelli, non sapeva cosa fare, era come pietrificata. Luna fece scendere con la bacchetta il foglio che, una volta sul banco, si aprì rivelando il suo contenuto.
“Ginny chi è che devi vedere stasera alla solita ora?!
“Oh cavolo!”
“MMh credo tu debba raccontarmi un po’ di cose…”
“SIGNORINE! SILENZIO PER FAVORE!”
 
La McGranitt le aveva asseganto una punizione odiosa…avrebbe dovuto ripulire alla babbana tutte le sfere della Cooman nella torre di divinazione alle 9 ogni sera per tutta la settimana. Quell’aula circolare, in cui vi era un perenne odore di incenso e di fiori le dava alla testa.  Per di più lavare le sfere con un secchio d’acqua, il sapone e un panno di stoffa era il male minore…non sarebbe potuta andare all’appuntamento con Malfoy e non sapeva nemmeno come avvertirlo. E ora? Lui avrebbe pensato che lei non era andata volontariamente …oppure forse quello era un bene… sarebbe andata se non ci fosse stata la punizione? Ancora non lo sapeva… forse si, ma cosa poteva mai volere lui da lei?! Però non avvertirlo dopo quel biglietto non le sembrava cortese.  Bisognava ammettere anche che se lei era in quel pastrocchio era anche a causa sua!! Anzi, era SOLA causa sua! Non avvertirlo era il minimo. Così avrebbe imparato la lezione! E per di più lei non era certo una che gli moriva dietro! Che le importa di ciò che avrebbe creduto il figlio di un mangiamorte! O forse…le importava… non potè che pensare a ciò che aveva provato con quel semplice bacio… tutto era confuso. Dopo le lezioni pomeridiane Luna l’avrebbe aspettata in biblioteca per studiare e non aveva ancora idea di cosa le avrebbe detto.
 
Draco aspettò che tutti fossero usciti dall’aula di difesa contro le arti oscure prima di avvicinarsi al professor Piton.
“Draco, noto che finalmente ti sei deciso a venire.” Esordì impassibile.
“Si, perché ho bisogno del suo aiuto.”
“Mi era sembrato di capire che non lo volessi.”
“E’ diverso da ciò che lei crede. Devo riparare una cosa, per farlo ho bisogno di alcuni manuali custoditi nella sezione proibita. Ho bisogno del permesso di un professore.”
“Di cosa si tratta?”
“Non le importa.”
“Insolente! Certo che mi importa! Io posso e devo aiutarti!” i tratti di Piton non si erano distorti sebbene iniziasse a infuriarsi.
“Perché tanta insistenza?! Vuole farlo lei, non è così? Vuole la gloria, non è vero?! Beh io potrei anche farglielo fare, ma a mio padre non ci pensa?! Compiere la mia missione farà rinsavire il nome della mia famiglia! Pensavo sarebbe stato dalla mia parte?!”
“Draco tu non sai molte cose… io ho promesso a tua madre con un giuramento infrangibile che ti avrei protetto… che se tu non avessi potuto, avrei compiuto io stesso- e marcò quelle parole- l’atto che Lui ti ha detto di eseguire!”
“COME?! MIA MADRE AVREBBE FATO COSA?! LEI MENTE!”
“e invece no Draco. Lei non voleva che tu dovessi fare qualcosa che non vuoi fare sul serio.”
“CHI LE HA DETTO CHE NON VOGLIO?!!” ormai Draco urlava.
“non ora. Ne parleremo stasera nel mio ufficio.”
“no…stasera non posso…”
“Hai di meglio da fare, forse?! Alle 9 nel mio ufficio, Draco.”
 
 
Ginny e Luna stavano già studiando da un po’ quando Luna posò la piuma e  disse:
“Perché non mi hai detto che ti vedi con qualcuno? Pensavo che Dean fosse storia passata…”
“infatti non è Dean… è Draco Malfoy” Ginny si morse il labbro.
“Mmh vedo un sacco di nargigli nella tua mente, ti avranno messo in subbuglio la mente.”
“Emh forse…”
 
 
Quella sera i pensieri di Ginny e Draco viaggiavano sulle stesse frequenze.
Probabilmente non sarebbero potuti andare all’incontro e non sapevano se pensare che fosse un caso o un segno del destino e se prendere la cosa in modo positivo o negativo.
 
 
 
Erano entrambi in sala grande per la cena e i loro sguardi indugiavano frettolosamente l’uno sull’altra di tanto i tanto in modo quasi impercettibile. Quasi era il termine tecnico. Dietro due lenti tonde qualcuno aveva notato quelle occhiate che erano lanciate da un lato all’altro della sala grande e non ne era affatto felice.
All’uscita del salone:
“Ginny, posso parlarti due minuti?”
“Certo Harry, dimmi.”
I due si sedettero dietro due colonne su una panchina di pietra bianca.
“Ginny scusa la schiettezza ma… ti vedi con qualcuno?”
La ragazza divenne paonazza.
“Emh Harry non credo siano questi fatti che ti riguardano.” D’altronde che risposta avrebbe potuto dare?! Tra lei e Malfoy non c’era niente, si erano visti per caso una sola sera e molto probabilmente l’episodio non si sarebbe neanche ripetuto. Harry  si fece coraggio e continuò:
“aspetta, io devo dirtelo almeno una volta…Ginny…” prese un lungo respiro  “Ginny tu mi piaci. E anche tanto. So che per te non è lo stesso ma io dovevo dirtelo.”
“Harry …non sai quanto mi dispiace… tu per me sei come un fratello…”
“non devi aggiungere altro.” Il ragazzo aveva i tratti del volto pietrificati.
Lei non seppe mai che, voltatosi, il volto del giovane sarebbe stato rigato da calde lacrime.
 
 
 
 
Ginny era nella torre di divinazione, aveva quasi finito sotto l’occhio indagatore di Gazza. “Ho quasi finito, che ore sono?”
“Cosa vuoi ne sappia?! Muoviti e non schizzare Mrs Purr, si irrita quando la bagnano!”
La ragazza guardò l’orologio, erano già le 10 e 45…ormai aveva fatto tardi.
Ciò che Ginny non sapeva è che Draco in quel momento era nella stanza di Piton già da diverse ore.
 
 
“Draco io ti posso aiutare. Ucciderlo non sarà impresa facile, ma ciò che mi preoccupa di più sono le ripercussioni su… su di te.”
“Crede che non lo sappia?! Crede che ne sia felice?! Io non ho mai avuto scelta!”
“Lo so Draco, ma questa volta non sei solo.”
“Non è vero! LEI VUOLE SOLO LA GLORIA PER SE’!”
“Draco non dire sciocchezze! Almeno dimmi che piani hai, come vuoi agire.”
“Ancora non lo so… forse dopo potrei anche aver bisogno dei suo aiuto…per ora ho solo bisogno che firmi questo.” Gli passò davanti un foglio.
“vuoi cercare qualcosa nel reparto proibito. Cosa vuoi cercare? io posso aiutarti a trovarlo.”
“Non crede di essere pronto a dirle dei miei piani. Le basti sapere che devo riparare un oggetto danneggiato dalle arti oscure.”
“ma cosa? Di cosa stai parlando? Può essere pericoloso.”
Draco emise un lungo sospiro.
“E’ un armadio svanitore. Crea un passaggio da fuori e dentro il castello, ma va riparato.”
Piton rimase impassibile ma le sue mani strinsero i bordi dell’abito.
“E a cosa ti serve un passaggio?”
“beh non è ovvio no? Zia Bella vuole essere presente a quando compirò la missione.”
Piton era notevolmente a disagio, stava balbettando qualcosa per poi concludere: “Capisco. Ora vai. È tardi, sono già le 11 passate. Per il libro ripassa la settimana prossima, ti darò qualcosa io”. Draco si congedò.
 
 
Aveva ancora in mente le parole di Piton quando si ricordò del suo appuntamento con Ginny… Morgana! Erano già le 11 passate, in ritardo di un’ora quando lui stesso le aveva detto di essere puntuale. Si diresse nel luogo dell’incontro e non trovò nessuno. Si sedette sul muretto, si lasciò accarezzare dal vento freddo di settembre che gli spettinava i capelli. In quel momento fu assalito dai pensieri. Uccidere…marchio…nessuna scelta…destino segnato…sentì le lacrime scendere e allo stesso tempo asciugarsi col vento.
“Lo so, lo so, sono in un ritardo pazzesco ma non è il caso di piangere per questo, non credi?!” La rossa aveva il fiatone e si teneva il fianco con una mano.
 
 
 
#in caso non abbiate riconosciuto la canzone si intitola “Because the night” di  Patti Smith  e se qualcuno gradisce la traduzione della strofa citata è la seguente:
Prendimi ora qui come sono,
stringimi forte, cerca di capire
il desiderio è fame, è il fuoco che respiro
l’amore è un banchetto di cui ci nutriamo
vieni qui ora, cerca di capire
come sto quando sono nelle tue mani.
Prendimi la mano, vieni sotto le coperte
Non ti possono fare ora del male,
non possono, non possono farti del male ora
perché la notte è di chi si ama,
perché la notte è del desiderio
perché la notte è di chi si ama,
perché la notte è nostra.”



 
 
 Buonasera e ben ritrovati! Spero che questo quarto capitolo vi piaccia e vi diverta leggerlo almeno la metà di quanto ha divertito me scriverlo.
È un po’ più lungo del solito e confido che da ora saranno tutti di questa lunghezza, non di meno.
 Ringrazio meryforever91 per aver recensito lo scorso capitolo e che segue la storia. Grazie di cuore, davvero. Sono anche riuscita a pubblicare prima.
 Detto ciò, saluto tutti i lettori, anche quelli silenziosi e li ringrazio per essere qui a leggere ciò che scrivo, siete davvero preziosi per me.
Invito come sempre, chi volesse, a lasciare un commento.
Un bacio ad ogni lettore e alla prossima!
   
 
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