Anime & Manga > Naruto
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Autore: lele06    08/09/2016    1 recensioni
Salve a tutti . Questa è la mia seconda storia , che mi frullava in testa da un bel pò . Spero che vi piaccia
Tratto dal testo :
< Ma tu sei la ragazza di questa mattina > urlò, sorpreso, una voce maschile.
Hinata sentendo quelle parole, si girò verso la fonte del suono e quando vide il ragazza di quella mattina rimase a bocca aperta. Non solo dalla sorpresa ma anche dal fatto che con la divisa del bar era davvero molto carino.
< C-ciao > disse balbettando, verso il ragazzo, il quale si stava massaggiando la testa, in quanto la ragazza vicino a lui, gli aveva dato un pugni
< È questo il modo di rivolgersi vicino a un cliente > affermò una ragazza dai capelli rosa < Scusalo, questo ragazzo è un po’ indisciplinato > continuò sorridendo
< Sei tu che sei indisciplinata. Non si danno i pugni in testa alle persone > affermò il ragazzo, continuando a massaggiarsi la parte lesa, mettendo il broncio
< Tu sei un’eccezione e poi in quella testa c’è solo aria > disse la ragazza
< Mentre nella tua c’è solo cacca > affermò il ragazzo sorridendo, facendo sorridere anche Hinata, che coprì il sorriso che gli era sorto spontaneo con una mano
< Per caso ne vuoi un altro? >
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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                                                              Capitolo   7
Finito il turno, Naruto si recò immediatamente negli spogliatoi per cambiarsi e tornare subito a casa. Quando aveva visto di nuovo Hinata al bar, fu felice perché così poteva scusarsi, ma anche se si era scusato le cose non erano tornate come prima. In primo luogo aveva fatto cambio con Sakura dietro al bancone mentre lei serviva i tavoli. Quel primo giorno di lavoro con i ruoli cambiati sembrava non finisse mai. Notò che con Sakura dietro al bancone il lavoro era un po’ noioso, mentre con HInata era sempre divertente ed inoltre il tempo sembrava scorrere in modo veloce. Con questi pensieri uscì dal bar e si diresse verso casa. Durante il tragitto, pensò che Hinata non aveva finito il turno, in quanto aveva ricevuto una telefonata e dopo aver riattaccato corse via dal bar. Era un po’ preoccupato per la ragazza, forse era successo qualcosa a qualcuno che conosceva. Voleva chiamarla, ma aveva notato che la ragazza aveva scordato il cellullare al bar.
Appena aprì la porta di casa, notò la luce accesa e preoccupato entrò piano. Quando entrò in cucina vide Ino intenta a cucinare con solo il grembiule a coprire il suo corpo
< Cosa ci fai in casa mia? > chiese appoggiandosi vicino la porta della cucina con le braccia incrociate
< Cucino > rispose la ragazza, girandosi verso di lui
< Come sei entrata? > domandò il ragazzo, infuriato dal fatto che Ino fosse a casa sua
< Mi ha aperto la padrona di casa > replicò Ino, ritornando a cucinare
< Puoi anche andartene > affermò Naruto, notandosi mentalmente di informare la proprietaria di non far entrare nessuno nel suo appartamento.
< Mangiamo prima e poi facciamo un po’ di attività > disse la ragazza, voltandosi verso di lui e facendo l’occhiolino
< Se non te ne vai tu, allora me ne vado io > affermò il ragazzo in modo categorico
< Io non me ne vado > dichiarò la ragazza
< Ok, allora me ne vado io. Quando sarò tornato non ti voglio vedere in casa e non ti voglio vedere mai più > disse Naruto < E consideriamo la settimana di prova finita > continuò per poi dirigersi alla porta ed andarsene.
La ragazza quando sentì quelle parole, fu sconvolta da ciò. Pensò che Naruto fosse cambiato dal ragazzo che conosceva lei. Forse aveva smesso con la settimana di prova per colpa della ragazza che aveva visto insieme al ragazzo durante il festival? A questa domanda non sapeva ancora dare una risposta, ma sicuramente avrebbe indagato.
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Quando chiuse la porta di casa, Naruto si fermò vicino ad essa e sorrise. Si sentiva con un peso in meno sullo stomaco. L’unica cosa che doveva fare ora era quella di farsi perdonare da Hinata. Mentre pensava a ciò, la sua pancia brontolò. Quindi decise di recarsi a mangiare al suo chiosco di ramen preferito.
 Appena sposta le tende del chiostro e vide sedute su due sgabelli una bambina ed una ragazza dai capelli corvino, istintivamente
< Hinata? > chiede sorpreso. La ragazza sentendo chiamare il suo nome, si girò di scatto e rimare basita nel vedere Naruto
< Ciao Naruto > disse Hinata dopo essere ripresa dallo stupore
 < Chi è Hinata? > domandò la bambina, con lo sguardo rivolto prima sul ragazzo e poi sulla ragazza
< È Naruto. Un mio collega > rispose la ragazza, guardando la bambina. Naruto appena sentì la parola collega si sentì un po’ triste, avrebbe preferito almeno la parola amico.
< Mangia con noi, tanto non abbiamo ancora iniziato > affermò la bambina indicando lo sgabello di fianco a lei
Il ragazzo accettò l’invito e si sedette vicino ad essa
< E tu chi sei? > chiese curioso. Non credeva che quella bambina fosse la figlia di Hinata. Non si assomigliava per niente e poi al lavoro non aveva detto niente riguardo a ciò.
< Sono Mirai > rispose la bambina < è la figlia di una mia amica. Oggi sia lei che il marito hanno avuto dei problemi al lavoro. Quindi mi hanno chiesto se potevo badare a lei > continuò Hinata, sperando che il ragazzo non si facesse qualche idea sbagliata. Come ad esempio che Mirai fosse sua figlia. Quando sentì quelle parole tirò un sospiro di sollievo, ma anche se Mirai sarebbe stata la figlia di Hinata, lui l’avrebbe continuata ad amare ed avrebbe cresciuto la bambina come se fosse sua. Quando finì di riflettere su ciò, sentì leggermente caldo al viso
< Cosa vi porto? > chiese il proprietario del locale, con i gomiti poggiati sul bancone
< Per me ramen miso > risposero allo stesso momento Naruto e Mirai,
< Vedo che sai il fatto tuo > affermò il ragazzo guardando la bambina, con uno sguardo di stima
< Anche tu non sei niente male > dichiarò Mirai, ricambiano lo sguardo del ragazzo
< Tu signorina cosa vuoi? > domandò il proprietario, guardando verso Hinata, intenta a guardare il ragazzo e la bambina
< Io prendo il ramen tonkotsu > rispose Hinata
Dopo aver preso l’ultima ordinazione, il signore iniziò a preparare i tre piatti. Mentre ciò accadeva i tre iniziarono a parlare e ridere. Naruto, in quel momento, era molto felice. Era da due giorni che non vedeva il dolce sorriso di Hinata e già gli mancava. Allo stesso modo la ragazza, guardando il sorriso del ragazzo, stava bene. Aveva proprio ragione ad essere diventata dipendente dal sorriso di Naruto.  Dopo circa mezz’ora, il proprietario poggiò le tre pietanze sul bancone e vedendo i tre ridere
< Siete fidanzati? > domandò, indicando prima Naruto e poi Hinata
< No > risposero all’unisono, abbassando entrambi il capo con lo sguardo triste. Questo non sfuggì alla vista di Mirai
< Peccato. Andate davvero d’accordo > affermò il signore, per poi tornare a preparare altre ciotole di ramen
< Dai mangiamo > disse Mirai, guardando prima Naruto e poi Hinata. Sentendo la bambina, i due alzarono il capo
< Buon appetito > affermò il ragazzo alzando le braccia in aria
< Buon appetito > disse la bambina imitando Naruto.
Vedendo quella scena, Hinata iniziò a ridere mantenendosi la pancia dalle risate
< Perché ridi? > chiese Naruto guardandola ed inclinando la testa verso destra
< Sembrate due bambini > rispose la ragazza, continuando a ridere
< È un’offesa questa? > domandò il ragazzo incrociando le braccia al petto ed assumendo un’espressione offesa
< È un complimento. Ti eccita per ogni situazione e questo è una cosa bella > rispose Hinata, asciugandosi le lacrime, che erano uscite mentre rideva. Udendo quella risposta, il cuore di Naruto aumentò di battito e rimase imbambolato a guardare la ragazza iniziare a mangiare. Notò che era bella anche quando mangiava. Anzi era sempre bella anche quando lavorava. Fu riportato alla realtà da Mirai
< Se noi siamo i bambini > indicando lei e il ragazzo di fianco < Allora tu sei la mamma > continuò
< Mamma, mamma > iniziò ad dire Naruto
< Ok, ok. > affermò Hinata < Allora iniziatevi a sedere in modo composto e mangiate tutto, altrimenti dopo niente gelato >aggiunse, cercando di assumere un tono un po’ duro
< Si, gelato > urlarono contemporaneamente Mirai e Naruto. I due si guardarono ed iniziarono a ridere coinvolgendo anche Hinata.
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Poco dopo che Naruto era uscito di casa, anche Ino se ne andò e si recò a casa. Appena aprì la porta
< Sono tornata > affermò, posando la borsa sul piccolo mobile all’ingresso
< Dove sei stata fino adesso? > chiese un ragazzo, appoggiato alla porta della cucina con le braccia incrociate
< A fare un piccolo servizio > rispose in modo evasivo la ragazza, avvicinandosi al ragazzo e baciandolo in modo passionale < Mi sei mancato > continuò dopo essersi allontanati per riprendere fiato
< Anche tu > disse il ragazzo, abbracciandola
< Sei disposto a farmi un favore? > chiese Ino, alzando lo sguardo verso il ragazzo, ancora abbracciati
< Dopo mi dici di che si tratta > rispose < Adesso facciamo un’altra cosa > continuò prendendo la ragazza in braccio e portandola in camera da letto.
Dopo aver fatto sesso, Ino raccontò il favore da chiedere al ragazzo, il quale
< Si può fare > affermò < Ma richiede una sessione extra > continuò, baciando in modo passionale Ino.
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Dopo aver mangiato e aver pagato, Naruto, Mirai ed Hinata uscirono dal locale per recarsi a comprare il gelato. Durante il tragitto
< Datemi la mano > esclamò la bambina, guardando prima il ragazzo e successivamente la ragazza. I due acconsentirono alla richiesta della bambina, la quale appena prese le mani dei ragazzi sorrise
< Perché sorridi? > chiese Naruto leggermente curioso da ciò
< Così sembriamo proprio una famiglia > fece notare. I due ragazzi appena sentirono ciò, si guardarono per poi arrossire e distogliere lo sguardo, guardando uno verso sinistra e l’altro verso destra. Hinata pensò che doveva essere bello creare una famiglia con Naruto, ma appena considerò questo, gli venne in mente la ragazza che vide la sera del festival e l’imbarazzo fu sostituito dalla tristezza. Scosse il capo per far andare via quella sensazione. Quella sera non doveva ricordarsi di quella sera, ma doveva godersi quell’uscita insieme al ragazzo di cui era innamorata, anche se era stata casuale .
< Sarebbe davvero bello > affermò il ragazzo. Sentendo quelle parole, la ragazza riportò lo sguardo su Naruto, che aveva uno sguardo dolce rivolto verso Mirai. Appena vide il viso dolce del ragazzo, il cuore della ragazza perse un battito e pensò che in fin dei conti aveva proprio ragione.
< Adesso vieni qui > disse Naruto, prendendo la bambina e ponendola sulle sue spalle, iniziando a fare dei piccoli salti, facendo ridere Mirai
< Fate attenzione > affermò Hinata
< Si mamma > dissero i due voltandosi verso di lei e sorridendo, facendo ridere anche Hinata, ormai rassegnatasi con loro.
Giunti vicino al minimarket, Hinata si avvicinò all’entrata ma
< Aspetta vado io > affermò Naruto, facendo scendere Mirai dalle sue spalle
< Non ti preoccupare, hai già pagato il ramen > disse la ragazza < Prendilo come un ringraziamento per la bella serata che ci hai regalato > continuò sorridendo. Vedendo il sorriso della ragazza, il cuore del ragazzo aumentò di velocità.
Mentre aspettavano la ragazza che comprasse i gelati, il ragazzo e la bambina si sedettero su una panchina di fronte il mini market.
< Mi sono proprio divertita questa sera > dichiarò Mirai guardando il ragazzo
< Anche io > affermò Naruto
< Grazie a te Hinata, oggi è tornata quella di sempre > disse la bambina < è tornata a sorridere > aggiunse. A quelle parole il ragazzo rimase in silenzio, in quanto se era stata triste era solo colpa sua. Ritornò alla realtà dal ritorno della ragazzo con i gelati
< Ecco a voi > affermò, porgendoglieli. I due li presero e iniziarono a mangiare.
Quando finirono di mangiare il gelato, Mirai si mise in braccio ad Hinata e si addormentò. Naruto guardò quella scena e pensò per una volta ancora che Hinata era davvero una bella ragazza. L’unico problema è che l’aveva ferita.  Non sapeva ancora come farsi perdonare, ma giurò a se stesso che avrebbe trovato un modo per farle dimenticare quello che gli aveva fatto provare e l’avrebbe fatta diventare sua.
< Credo che è ora che io vado > affermò Hinata alzandosi
< Adesso ti accompagno > disse il ragazzo, alzandosi a sua volta
< Non ti preoccupare. La casa di Mirai si trova qui vicino > dichiarò la ragazza
< Ok > disse il ragazza, abbassando il capo. Era rimasto un po’ triste da quelle parole. Voleva davvero accompagnarla. Ma questo era una scusa per passare ancora del tempo di più con la ragazza. La quale si accorse dello sguardo triste di Naruto. Vedendo lo sguardo scontento del ragazzo, si avvicinò e gli diede un dolce bacio sulla guancia.
< Grazie per la bella serata. A domani > disse Hinata, una volta allontanatasi dal ragazzo e iniziando ad incamminarsi con passo svelto verso la casa di Mirai e rossa in viso. Dopo poco, quando non erano più visibili da Naruto
< Finalmente gli hai dato un piccolo bacio > affermò Mirai, tra le braccia della ragazza. La quale appena sentì quell’affermazione, si fermò
< Ma tu non stavi dormendo? > chiese
< Forse sì, forse no > rispose Mirai, in modo vago. Udendo quella risposta, Hinata fece scendere la bambina, la quale fu confusa da quell’azione
< Visto che sei sveglia, puoi anche camminare > fece notare la ragazza. A quelle parole Mirai sbuffò e prese la mano di Hinata per incamminarsi verso casa.
Intanto Naruto era ancora fermo vicino la panchina. Era rimasto sorpreso da quel bacio di Hinata. Infatti appena la ragazza allontanò le sue labbra dalla sua guancia, alzò il capo con in volto un’espressione sorpresa e con le gote leggermente arrossate. Non riuscì neanche a salutarla da quanto fu meravigliato dal gesto della ragazza.   Però quell’azione della ragazza, lo rese davvero sorridere e fece generare un grande sorriso sulle sue labbra.
Dopo di che si incamminò verso casa e pensò che quella sera aveva fatto proprio bene ad uscire.
 
Note autore :
Ecco il settimo capitolo .
Come vi sembra ? Spero che sia stato di vostro gradimento.
Alla prossima.
   
 
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