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Autore: Pacci    02/05/2009    4 recensioni
(pairing SiriusXHermione) Silente offre una seconda possibilità a Sirius dopo averlo riportato indietro dal velo.La sua nuova vita la condurrà in un nuovo mondo, in un mondo dove Sirus Black non è mai esistito.L'amore che Sirius Black prova nel vecchio mondo, lo troverà anche lì?
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Sirius Black
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Harry Potter

 

I giorni che lo separavano dalla partenza passarono veloci e Sirius non ebbe molto tempo per pensare. Si rese conto con piacere che si ricordava tutti gli incantesimi, anche quelli che avrebbe dovuto studiare a Hogwarts. Infatti, un pomeriggio chiuso nella sua stanza aveva sfogliato distrattamente il libro d’Incantesimi e provò a farli riuscendo perfettamente in ognuno.

Aveva anche sfogliato i vecchi giornali, credendo di aiutare la sua memoria. Era curioso di sapere qualcosa su questo famoso Harry Potter. Non aveva provato a chiederlo ad altri e, dopo le reazioni che avevano avuto Hagrid e Hermione, aveva deciso di scoprirlo da solo.

A quanto pare, Harry Potter aveva sconfitto questo mago Oscuro quando era ancora un neonato. Peccato che i suoi genitori, James e Lily Potter, non fossero riusciti a sopravvivere. Quando Sirius lesse i loro nomi, provò un forte senso di nostalgia e sofferenza e gli successe una cosa bizzarra. I suoi occhi furono invasi dall’immagine di un cervo. Aveva scosso la testa e aveva cercato altre informazioni.

Scoprì che il bambino era stato accolto da un certo Remus Lupin, suo padrino e amico carissimo del padre, e, in quel momento, vivevano Godric’s Hollow a pochi metri di distanza dalla casa, dove Harry aveva sconfitto Colui- Che- Non- Deve –Essere-Nominato.

Sirius trovava insopportabile il fatto che i maghi, anche a distanza di anni, si ostinassero a non chiamarlo per nome. Aveva pensato che non era poi così difficile pronunciare il nome Voldemort e si sorprese quando si rese conto che lo conosceva.

Più confuso di prima, aveva rinunciato a cercare e decise che, appena fosse giunto a Hogwarts, sarebbe andato dal preside. Anche Albus Silente era un mistero e sapeva che lui avrebbe potuto rispondere alle sue domande. Ma sapeva anche che se il preside non credeva che fosse necessario, non avrebbe aperto bocca.

“Sei sempre il solito, Albus…” aveva mormorato attirando l’attenzione di Tom che gli aveva portato il pranzo.

“Ha scoperto qualcosa?” gli aveva chiesto, ma Sirius aveva scosso la testa e Tom aggiunse “ Non si disperi, sono certo che scoprirà qualcosa a Hogwarts, dopo tutto sanno di lei. Tanto che l’hanno addirittura smistata.”

Infatti, quella mattina un gufo aveva bussato alla finestra. Sirius, per un folle momento, sperò che fosse Hermione a scrivergli ma, quando vide la grafia, sospirò deluso. Era la vicepreside, la professoressa McGranitt, che lo informava che era stato smistato a Grifondoro. Avevano fatto un’eccezione per lui, di solito non ammettevano studenti per frequentare l’ultimo anno. Sorrise e provò la strana sicurezza che la professoressa McGrannitt fosse una persona che non doveva essere contrariata. 

Il giorno della partenza era molto nervoso e chiese per cinque volte le indicazioni a Tom per raggiungere la stazione e il binario. Aveva qualche dubbio e Tom scoppiò a ridere, dicendogli.

“Sirius, non è sbagliato il numero sul biglietto. Esiste veramente il binario Nove e tre quarti.”.

Quando uscì quella mattina con il baule, era disorientato ma si fece forza e si diresse a verso la Metrò.

Con gesti automatici, comprò il biglietto e prese il treno meravigliandosi di se stesso. Doveva averlo già fatto, pensò contando le fermate che mancavano. Ma quando raggiunse i binari nove e dieci, andò nel panico. Si guardò intorno con la speranza che qualcuno sbucasse per indicargli la strada. Mancava poco alle undici e lui non sapeva che fare, ma fu in quell’istante che il suo angelo spuntò davanti a lui.

“Ciao!” fece Hermione felice di vederlo e arrossì non poco quando Sirius la abbracciò stretta mormorando ringraziamenti. “ Prego…” sussurrò .

“Hermione, meno male! Non sapevo che fare!”

“L’avevo intuito…” lo stuzzicò e gli fece cenno di seguirlo, spingendo il carrello.

Sirius le sorrise e, prendendo il baule, s’incamminò per poi fermarsi davanti a un muro. La osservò scettico e lei scoppiò a ridere. Lui la guardò e non ascoltò una parola di quello che stava dicendo Hermione, tanto che fu costretto a chiederle di ripetere. La ragazza sbuffò e alzò gli occhi al cielo.

“Sirius, devi prestare attenzione. Se fai così, non riuscirai a seguire le lezioni.”.

“Ah, di quello non me ne preoccupo. Ho provato a fare un po’ d’incantesimi e sono riuscito in tutto.”. Fece lui con noncuranza e alzando le spalle.

“Che cosa?” sbottò lei e Sirius le fece un occhiolino.

“Non sarai la miglior alunna, quest’anno!”

“E tu come fai a…” Stava per dire Hermione ma Sirius la interruppe posandole un dito sulle labbra.

Si rese conto dell’errore, ma non dello schiaffo che Hermione gli diede.

Lo schiocco risuonò per l’intera stazione e Sirius la guardò mortificato ma anche divertito mentre si massaggiava la guancia.

“Non ti azzardare mai più!” urlò lei.

“Come tu desideri…” fece lui e poi, quando alzò lo sguardo verso l’orologio, si limitò a dirle “ Siamo in ritardo... “.

Hermione lo fulminò e, spingendo il carrello, oltrepassò il muro lasciando Sirius senza parole. Facendosi coraggio e prendendo un respiro profondo, oltrepassò la barriera e spalancò gli occhi quando vide la locomotiva scarlatta sui binari.

La banchina era affollata di studenti e di genitori. Cominciò a muoversi molto lentamente guardandosi intorno e cercando di non investire nessuno. Hermione era sparita e si disse che la ragazza stava tentando di non farsi rintracciare da lui. Ridacchiò e s’inoltrò tra la gente, ripensando a quante fossero morbide le sue labbra.

In fondo al treno vide un campanello di persone e il suo istinto lo guidò fino a loro. Un uomo alto con capelli folti e ingrigiti stava parlando con Hermione. Pensò che fosse il padre, ma quando si avvicinò, si accorse come i lineamenti del suo viso fossero giovani. Di fianco a lui, si trovava una donna con capelli rossi e leggermente paffuta che si stava guardando intorno accigliata, mentre un uomo stempiato stava leggendo la Gazzetta del Profeta.

“Arthur, dove sono finiti?” sibilò in direzione dell’uomo.

“Non lo so Molly. Arriveranno…”

Molly non era convinta e interrupe il giovane chiedendogli “ Remus, sei sicuro che Harry e Ron siano usciti da casa stamattina?”

Sirius si bloccò e cercò di nascondersi, provando una forte curiosità. Quando sentì Remus rispondere, il suo cuore si riempì di una gioia sconosciuta.

“Molly, arriveranno... ” disse con dolcezza.

Sirius sospirò e scosse la testa, con lo strano pensiero che Remus non era cambiato per niente. Cercava sempre di mediare e mantenere la calma. Molly non era famosa per la sua pazienza. Si bloccò e il mal di testa tornò, più forte rispetto di quelli che aveva avuto. Tanto che si accasciò sul carrello, attirando la loro attenzione.

“Tutto bene?” chiese Remus che era corso da lui.

Quando i loro occhi s’incrociarono, sentirono di essere legati da una strana complicità. Sirius si rialzò e gli fece cenno che era passato.

“Hai avuto un attacco?” era Hermione e Sirius si rivolse al lei con un sorriso stiracchiato. Aveva ancora un leggero mal di testa e si pentì di non essere andato all’appuntamento con la Guaritrice.

Dopo quello che era successo, aveva mandato un gufo ad Andromeda scrivendole che non vedeva il bisogno di presentarsi al San Mungo. Credeva che la Guaritrice non avrebbe accettato, ma fu sorpreso dalla sua risposta. Gli aveva scritto che la pensava allo stesso modo e, se fosse capitato qualcosa, di contattarla immediatamente. Sirius era convinto che fosse spaventata e aveva tutte le ragioni. Ancora non riusciva a capire chi fossero Ted e Dora.

Hermione gli sventolò una mano davanti alla faccia e il ragazzo notò che lo osservava preoccupata. L’impulso di stringerla tra le sue braccia per poco non lo soffocava, ma se lo impedì e riassunse una parvenza di normalità.

“Mi hai perdonato?” chiese innocente.

La ragazza sbuffò e si allontanò a testa alta. Sghignazzò e sentì Remus fare lo stesso, cosa che lo lasciò senza parole. Infatti, anche Remus era sorpreso e si mise a fissare attentamente quel ragazzo così familiare. Sembrava che lo conoscesse da una vita.

“Come ti chiami?” domandò.

“Mi chiamo Sirius Black.” Rispose Sirius per poi accorgersi dello sguardo indurito di Remus.

“Sei un Black?”

“Credo di sì. Non lo so, vedi…” ma fu interrotto dalla donna che si chiamava Molly.

“Sirius Black, hai detto?” e quando Sirius annuì, Molly assunse un’espressione pensierosa. “ Strano, nella…”

“Nella famiglia Black non esiste nessun Sirius. Lo so!” sbottò Sirius seccato e notò lo sguardo di Molly addolcirsi.

“Non volevo offenderti” fece Remus “ E solo che mi creano qualche difficoltà!”

“Per via del tuo piccolo problema peloso?” domandò Sirius ironico e Remus si spaventò. Notò gli sguardi allibiti di Molly e di Arthur che si era avvicinato.

“Come fai a saperlo?” sbottò guardandolo in maniera astiosa.

Sirius si guardò intorno come in cerca delle parole. Era seccante questa sua capacità, se così si poteva definire, di dire cose che lui ignorava completamente. Stava per raccontare quello che gli era capitato, quando Hermione lo anticipò salvandolo. Spiegò tutto, di come non riuscisse a ricordarsi niente e dei forti mal di testa che aveva. Ma quando disse che Sirius possedeva straordinarie capacità magiche, cosa che gli fece molto piacere, e di come lui senza accorgersene sapeva cose che non doveva conoscere, Molly e Arthur spalancarono la bocca mentre Remus iniziò a studiarlo.

“Conosci Ted e Dora” esclamò Molly.

“Sì” rispose Sirius per poi contraddirsi “ Chi sono?”

I presenti risero di cuore e a Hermione sfuggì un sorrisetto. Era ancora arrabbiata con lui, ma la sua vicinanza la rendeva felice.

“Ted Tonks è il marito di Andromeda Black e Dora è la loro figlia.” Rispose Molly non appena riuscì a smettere di ridere.

“Non credevo che conoscessi dei Black?” domandò Remus ma Molly scosse la testa.

“Andromeda non si è mai definita una Black. Scappò con Ted appena ne ebbe l’occasione, non aveva mai accettato quello che faceva la sua famiglia.”. Rispose Arthur abbracciando la moglie. “ Molly ed io, li abbiamo aiutati tempo fa.” E sorrisero in preda ai ricordi.

Lo sbuffo del treno gli fece sobbalzare e si precipitarono vicino al vagone, dove dei ragazzi li attendevano. Un ragazzo e una ragazza con i capelli rossi sorrisero trionfati quando li videro arrivare, invece il giovane con capelli neri arruffati osservava Sirius attentamente. Aveva notato lo sguardo di Remus e si chiese chi era quel ragazzo che stava arrivando verso di loro.

“Siamo arrivati prima noi!” esclamò quello con i capelli rossi che era il più alto dei due.

“Non dire sciocchezze, Ronald!” sbraitò Molly avvicinandosi pericolosamente a lui “ Siamo qui da più tempo di voi! Dove siete stati?”

“Ecco, vedi…” iniziò a dire Ron abbassando lo sguardo ma la ragazza, l’interrupe.

“Da nessuna parte mamma! Abbiamo salutato i nostri compagni!”

Sirius si accorse dello sguardo che si scambiarono i due e capì che nascondevano qualcosa, ma a lui non riguardava. I suoi occhi erano attirati dall’altro ragazzo che lo guardava circospetto.

“Ginny, Ron la prossima volta avvertiteci. “ li riprese Arthur e loro due mormorano “ Scusa papà!”

“ E tu Harry come stai? Pronto per la stagione del Quidditch?” aggiunse e Sirius fu colpito da una forte gioia quando si rese conto che quello era il famoso Harry Potter.

“Sì, signor Weasley. La coppa sarà nostra anche quest’anno…” rispose Harry non togliendo gli occhi di dosso da Sirius.

Remus e Hermione arrivarono e la ragazza, appena vide Ron e Harry, li abbracciò stretta. Sirius sbuffò, perché a loro due li abbracciava e a lui no? Perché con lui era sempre attenta? Ma poi scosse la testa, dicendosi che era più che normale che si comportasse così, alla fine si conoscevano da pochi giorni. Ma il suo animo era inquieto e provò una fitta di gelosia quando Ron la baciò sulla guancia.

“Ehi!” sbottò attirando l’attenzione di tutti. Hermione si allontanò di scatto da Ron, rossa in viso senza motivo e, soprattutto, confusa.

“Non vi ho ancora presentato…” disse riacquistando la sua sicurezza “Sirius Black, loro sono Ron e Ginny Weasley” e indicò i due ragazzi dalla capigliatura rossa che gli fecero un cenno di saluto con la mano” e lui è Harry Potter!”

Sirius protese la mano e Harry, scettico, la strinse. I due si squadrarono provando sentimenti opposti. Sirius era molto felice di vederlo e sentendosi particolarmente legato a lui, invece Harry era attento e il suo istinto gli urlava di non fidarsi.

Le porte cominciarono a chiudersi e Molly cominciò spingerli verso il vagone. Hermione e Ginny salirono subito, seguite da Ron, mentre Sirius tentava di trascinare il baule sul treno.

“Ti do una mano…” si offrì Harry prendendo la maniglia dalla parte opposta rispetto a Sirius. Lo trascinarono su e la porta si chiuse. Mentre gli altri si affacciavano dal finestrino per gli ultimi saluti, Sirius rimase in disparte provando invidia.

Il treno iniziò a muoversi e gli studenti rientrarono nei loro scompartimenti, lasciando solo loro nel corridoio.

“Noi dobbiamo andare” fece Ron prendendo per mano Hermione “ Ci aspettano nel primo vagone.”

Sirius s’infastidì per quel gesto, ma non disse niente. Si limitò a fissare Hermione e notò con piacere che era imbarazzata e gli gettava fuggevoli occhiate.

“Andiamo!” disse e sciolse la presa. Sirius riacquistò il sorriso, ma lei fece finta di non accorgersene. Ma la cosa non sfuggì a Ginny. Infatti, appena i due se ne andarono, si avvicinò a Sirius.

“Conoscevi già Hermione?” gli chiese.

“In un certo senso, ma…”

Non continuò perché Ginny fu chiamata dalla ragazza più strana che Sirius avesse mai visto. Lunghi capelli biondi incastonavano il suo viso, dove due grandi occhi azzurri lo guardarono attentamente.

“Sirius, lei è Luna Lovegood. Luna, lui è…”

“Sirius Black” disse Luna interrompendo Ginny. Sirius spalancò la bocca e sentì nascere in lui un barlume di speranza.

“Sai chi sono?” domandò.

“No, ma sono contenta di vederti…” e iniziò a parlare con Ginny di alcuni animali che lei chiamava Ricciocorni Schiattosi.

Ginny alzò gli occhi al cielo e trascinò via la ragazza che farneticava di averli trovate nel giardino di casa sua quell’estate.

Sirius scoppiò a ridere, anche se si sentiva un po’ inquieto. Harry era rimasto in silenzio e Sirius si voltò verso di lui.

“Cerchiamo un posto?” propose con la speranza di intavolare un discorso ma Harry annuì secco e incominciò a camminare per il corridoio. Ebbero fortuna, trovarono uno scompartimento vuoto e misero sopra alla reticella i loro bagagli più quelli di Ron e Hermione. La civetta di Harry dormiva e Sirius si chiese quale animale ci fosse dentro la cesta di Hermione. Dai versi che faceva, pensò che si trattasse di una piccola tigre.

Harry sempre silenzioso si sedette vicino al finestrino e iniziò a guardare fuori. Sirius si accigliò, ma non fece niente. Sembravano in attesa di qualcosa, peccato che non sapevano cosa.

La cesta a un certo punto si aprì e un gatto grosso con il viso schiacciato balzò fuori per poi mettersi sulle gambe di Sirius facendo le fusa.

Il ragazzo cominciò a grattarlo dietro le orecchie, ridendo.

“Grattastinchi! Sei indomabile e intelligente come la tua padrona!” gli sussurrò affettuoso e fu in quel momento che Harry parlò con voce dura.

“Io non so chi tu sia e non lo voglio sapere. Sappi solo che ti terrò d’occhio!”

Sirius alzò lo sguardo verso di lui con determinazione ma Harry non reagì.

“ Harry, se credi di sprecare così le tue energie, non sono nessuno per impedirtelo. Ma non ti devi preoccupare di me. Io non ti farò del male.” Dichiarò Sirius, lasciando spiazzato il ragazzo di fronte a lui.

Anche se non riusciva capire il significato di quelle parole, Sirius era convinto della loro sincerità e, accarezzando distrattamente Grattastinchi, vagò con la mente mentre il suo cuore pulsava contando i secondi che lo separavano da Hermione.



Buongiorno a tutti... Ecco a voi un altro capitolo! Spero che vi sia piaciuto... Grazie per seguirmi  e per aver letto la mia FF!
Alla prossima!
  
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