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Autore: lolli89    09/09/2016    1 recensioni
James Phelps e la sua ragazza Italiana si trovano di fronte a scelte importanti, che potrebbero cambiare la loro vita... oppure no, potrebbero addirittura dividerli. Cosa sceglieranno di fare? Cosa sarà mai, questo ostacolo tra loro? E se lo supereranno, quali sorprese riserverà la loro storia? Saranno belle, o dovranno superare le avversità? Sarà tutto rosa e fiori, o troveranno anche spine, nel mezzo? Come sempre, quando trovate Xx metteteci il vostro nome, così la storia, spero, sarà più realistica!
Per ora vi lascio nel dubbio, se siete curiosi, leggete!
lolli89
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano le quattro del mattino, e Amelia si svegliò piangendo per la poppata.
 
 
Xx si svegliò subito: non era riuscita a dormire un granchè, era in uno stato di perenne dormiveglia da diversi giorni, troppo occupata a controllare che la bambina dormisse bene o non avesse problemi di nessun genere.
 
 
 << Xx… ti serve una mano? >>, le domandò James, svegliandosi anche lui, stiracchiandosi.
 
 
 << Potresti farle fare tu il ruttino e cambiarla? >>, sbadigliò, prendendo in braccio la bimba: avevano messo la culla nella loro camera, per i primi tempi.
 
 
 << Certo, arrivo subito >>, acconsentì, infilandosi una vecchia maglietta sopra ai boxer.
 
 
 << Grazie, non so come farei a fare tutto da sola, se non ci fossi tu >>, gli disse lei, andando nella cameretta di Amelia: le piaceva allattarla lì, sulla sedia a dondolo che James aveva costruito… per loro.
 
 
 << Oh, probabilmente faresti tutto lo stesso, combinando meno casini >>, fece lui seguendola: qualche giorno prima, mentre le metteva il borotalco, quello era volato per aria, e quello stesso giorno, il rigurgito di Amelia era finito inspiegabilmente per terra.
 
 
Xx lo aveva guardato entrambe le volte, e lui si era aspettato un’esplosione da parte sua, ma tutte e due le volte era scoppiata a ridere.
 
 
I due neogenitori cercavano di occuparsi di Amelia in maniera equa: lei gli dava la poppata, e a turno le facevano fare il ruttino, cambiavano il pannolino o le facevano il bagnetto… a volte anche insieme.
 
 
La signora Phelps e Katy, fino a che erano state in città, l’avevano aiutata andando a fare la spesa, o facendo il bucato e stendendo la biancheria… e ora lei e James si erano divisi una parte di quei compiti.
 
 
James era andato qualche volta a fare la spesa, o stendeva il bucato, lei cucinava, e altre volte si scambiavano i compiti o li facevano insieme. Erano abbastanza equilibrati: era una fortuna per lei che James avesse così tanto tempo da dedicare a loro due, con il lavoro e gli impegni benefici che promuoveva, ma lui non aveva orari o giorni fissi da dover seguire.
 
 
 << Sono molto contenta che tu ti sia sentito da subito partecipe e non tagliato fuori da tutto >>, fece Xx guardandolo, mentre allattava Amelia.
 
 
 << Si… anche merito tuo, che mi lasci fare e non ti preoccupi che possa combinare troppi guai… o farle del male per sbaglio. E mi hai coinvolto da subito anche durante la gravidanza, magari anche questo ha aiutato… il fatto che quando è nata già ero partecipe e non passivo… >>, disse lui pensieroso.
 
 
 << Si… magari ha aiutato anche quello >>, gli sorrise.
 
 
 
 << Ecco fatto, il nostro tacchino ha mangiato, ed è sazia, non è vero piccolina? Ora sei tutta di papà… >>, fece Xx sbadigliando, dandole un bacino sulla guancia paffuta.
 
 
 << Oh yes. Dai, Amelia, facciamo un bel ruttino >>, sorrise alla bambina, che lo guardava con interesse.
 
 
 
Una volta cambiata e messa nella culla, James tornò a letto… peccato che fosse da solo. Si guardò attorno, e tornò nella cameretta di Amelia, e lì trovò Xx che si era addormentata sulla sedia a dondolo: ultimamente si addormentavano dovunque, approfittando di ogni momento buono per riposare: una volta si erano addormentati tutti e due sul divano, le teste appoggiate vicine, solo il giorno prima lei l’aveva trovato seduto sul gabinetto, appisolato, e lui l’aveva trovata, tre giorni fa, intenta a dormire con il piatto del pranzo a fianco… occuparsi di tutto era estenuante… per entrambi.
 
 
 << Xx… svegliati, andiamo a letto >>, la chiamò piano, scuotendola leggero per le spalle.
 
 
 << Mmm… >>, mugulò lei.
 
 
 << Dai… ti sveglierai tutta indolenzita, e domani mattina abbiamo la visita dal pediatra. Vieni a dormire >>, insistette lui, prendendo una mano di lei, tirandola un po'.
 
 
 << Si, sì. Mi sto alzando >>, sbuffò, mentre, con gli occhi semichiusi, arrancava – o meglio, veniva trascinata -, verso la loro camera, raggomitolandosi sul letto: James era vicino a lei, voleva darle il bacio della buonanotte, ma Xx non sembrava molto propensa… quindi le diede un piccolo bacio sulla guancia.
 
 
La ragazza fece finta di niente, troppo stanca per iniziare quel genere di conversazione: le dispiaceva molto come lo stava trattando, dopo la nascita di Amelia… lui spesso cercava di avere un contatto con lei, non necessariamente di tipo sessuale, - ci sarebbe voluto almeno un mese prima che le cicatrici e le ferite del parto guarissero per bene, e lei doveva fare ginnastica tutti i giorni, per non avere problemi, anche di leggera incontinenza, dopo il parto, e per ritornare in forma -, ma anche semplici carezze, abbracci o piccoli baci… in quel momento la facevano rabbrividire, e non certo di piacere.
 
 
Aveva letto che poteva succedere che dopo il parto il desiderio calasse un po', e questo era dovuto anche alla produzione di estrogeni, legati all’allattamento e alla prolattina, e poi c’era il ruolo diverso, non più solo di fidanzata, ma anche di mamma… senza contare che di energia non ne aveva proprio: il sesso al momento era molto in fondo alla lista delle sue priorità.
 
 
 
 
 << Ehi, amore… Amelia dorme, che ne dici se ci facciamo un bel bagno per rilassarci un po'? Dormirà per almeno le prossime tre ore… >>, fece James premuroso: erano passati circa venti giorni dalla nascita di Amelia, e se la stavano cavando abbastanza bene, e cosa più importante, lei cresceva bene ed era vispa e sana.
 
 
Ormai avevano preso il ritmo di questa loro nuova vita, e riuscivano a gestire bene la bambina, la casa e il resto.
 
 
 << Mmm… sei molto gentile, ma devo stirare un po' >>, fece Xx vaga.
 
 
 << Stirerai più tardi… avanti, ci meritiamo tutti e due una piccola pausa, non credi? >>, continuò lui.
 
 
 << Certo… ma perché non lo fai prima tu? E quando hai finito… vado io. E se la bambina… >>, disse lei, in ansia.
 
 
 << Mi vorresti dire cosa non va? >>, le domandò poi, cambiando tono, avvicinandola al divano.
 
 
 << Niente >>, rispose subito, tradendosi.
 
 
 << Guarda che ti conosco. A me puoi dire qualsiasi cosa… troveremo una soluzione insieme >>, il suo tono era dolce.
 
 
 << Si beh… James, io non ho voglia di fare l’amore con te >>, ammise lei vergognandosi a dire una cosa del genere.
 
 
 << Cosa centra questo con fare un bagno? >>, le domandò confuso.
 
 
 << Beh… di solito, quando facciamo un bagno insieme… >>, fece lei, ancora più imbarazzata.
 
 
 << Non intendevo arrivare a fare l’amore con te. Tu non sei pronta… sembra che ti infastidiscano anche i miei baci e gli abbracci… o le carezze. E forse anche io devo capire meglio il mio nuovo ruolo di papà… >>, confessò lui.
 
 
 << Oh… comunque questo era solo il primo problema. Il secondo è che… mi vergogno >>, sospirò.
 
 
 << Why? >>: James era perplesso.
 
 
 << Beh… dopo il parto… non sono più come prima >>, dovette cedere lei e ammetterlo: aveva gli occhi lucidi.
 
 
 << Vuoi dire la forma fisica? >>, domandò con tatto.
 
 
 << Anche… ma se non ti piacessi più? Se quello che vedi… magari qualche rotolo in più, o un po' di… probabilmente non avrò più la forma di prima… sarò un po' più rotonda, e… >>, non riusciva neanche a finire la frase, le lacrime agli occhi, una mano tra i capelli.
 
 
James la guardò qualche secondo prima di rispondere, costringendola a voltarsi verso di lui e a guardarlo.
 
 
 << Amore mio… io ti amo. Mi piaci come sei. Quando eri incinta e avevi il pancione la cosa non mi dava nessun fastidio, e se ci sono dei rotolini in più probabilmente neanche li noterei, perché tu mi piaci nell’insieme. E poi datti ancora tempo… hai partorito da appena venti giorni… può darsi che tu sia ancora gonfia… ma senti, se questo ti crea malessere, possiamo fare ginnastica insieme, andare a correre… che ne dici? >>, le sorrise: non era proprio sicuro che una proposta del genere fosse il caso di farla, probabilmente Xx gli avrebbe detto che allora lui la vedeva grassa… incrociò le dita.
 
 
Xx abbozzò un mezzo sorriso: << Mi piacerebbe >>, acconsentì.
 
 
 << Molto bene. Quindi devo dedurre che… il tuo… ehm… scarso apprezzamento per le coccole dipendesse da questo? O dal fatto che credevi che avrei voluto subito fare l’amore con te? >>, le domandò più sollevato.
 
 
 << In parte… >>, ammise lei.
 
 
 << Tesoro… al sesso ci arriveremo per gradi e con calma…con i nostri tempi, va bene? Le coccole vogliono dire solo coccole, in questo momento… un bacio vuol dire solo un bacio… non che voglio portarti subito a letto, anche se mi piacerebbe… ma non siamo pronti ora… abbiamo molte altre cose per la testa, altre priorità e dobbiamo capire come incastrare la nostra intimità con la vita in tre… quali sono i nostri ruoli, come fidanzati e come genitori… e poi io sono stanco morto >>, le disse sincero, sorridendole
 
 
 << Va bene… pensavo di essere l’unica! Grazie di aver capito >>, sorrise anche lei.
 
 
 << Quando saremo di nuovo pronti ce lo faremo sapere… però tu promettimi una cosa: ora che sai che se ti accarezzo, o se ti bacio… non è per un secondo fine diciamo, potresti provare a non nasconderti e ad accettarli? È un modo per dirti che sono qui, che ti amo e che ti sono vicino… ah, giusto, e anche che ti trovo very beautiful >>.
 
 
Xx ridacchiò: << Ti prometto che ci proverò… che ne dici di iniziare… facendo un bagno? >>, propose lei, anche se ancora intimorita dal giudizio di lui.
 
 
 << Va bene… con piacere >>, le sorrise lui, felice che avesse fatto un passo verso di lui, e che si fosse un pochino tolta dall’isolamento in cui sembrava stesse andando, non comunicando con lui.
 
 
 
James aveva riempito la vasca e messo molto sapone, che aveva fatto tanta schiuma, così se lei si vergognava ancora poteva sempre essere riparata dagli occhi di lui.
 
 
Aveva acceso delle candele – anche se erano le quattro del pomeriggio -, e preso la radiolina per sentire Amelia.
 
 
Xx entrò, con una vestaglia addosso: “ ok, non fare la codarda ora “, si ripeteva… dopotutto era stata lei a proporre di nuovo l’idea del bagno.
 
 
 << Posso? >>, le domandò, slegandogliela, aprendola… e lei annuì rigida.
 
 
 << Sei bellissima >>, le disse semplicemente: voleva starle accanto e sostenerla, e certo, era ancora un po' gonfia a causa del parto, ma la trovava una cosa normale… per lui era bella comunque.
 
 
 << Grazie >>, disse lei: si stava imponendo di accettare i complimenti senza sbuffare.
 
 
James finì di spogliarsi ed entrò nella vasca, aiutando anche Xx.
 
 
 << Come si sta allora? Meglio che stirare? >>, le domandò con ironia: era seduto dietro di lei.
 
 
 << Decisamente >>, gli sorrise, cercando la sua mano a tentoni, stringendola.
 
 
James allungò un braccio, cingendole la vita, e trascinandola contro di sé, in modo che appoggiasse la sua schiena al suo petto: Xx era un po' rigida, ma si sciolse un poco alla volta, chiudendo gli occhi, godendo di quel lieve contatto.
 
 
 << Ti sembra tanto male? >>, le domandò lui, sarcastico.
 
 
 << Humorous. Certo che mi piace… come potrebbe essere il contrario? La gravidanza ha cambiato il mio corpo, ma non il mio cervello, non sono mica diventata stupida improvvisamente >>, ridacchiò lei, allungando una mano per carezzargli una coscia, mentre l’altra era salita sul suo collo.
 
 
James rise di gusto: tutto il suo petto si contrasse, e lei si mosse con lui.
 
 
 << Giusto per essere sicuro >>, le sorrise, avvicinandosi piano a baciarle lievemente il collo… e questa volta Xx accettò quel bacio.
 
 
Visto che non si sottraeva, James continuò, baciandole tutto il collo e la linea della spalla, prima a destra e poi a sinistra, lentamente… mentre con le mani le accarezzava le braccia.
 
 
Xx si stava rilassando sempre di più: soprattutto quando lui le fece un piccolo massaggio alle spalle…
 
 
La ragazza si spostò, e James rimase interdetto per un momento, pensando che avesse fatto qualcosa di male, o avesse esagerato, ma poi la vide girarsi verso di lui e sorridere: si avvicinò prendendogli il volto tra le mani e lo baciò, cercando di trasmettergli tutto l’amore e la gratitudine per lui e per quello che stava facendo.
 
 
Si staccò dopo quella che parve una vita, e si guardarono negli occhi: erano entrambi radiosi, e stavano facendo dei piccoli passetti per recuperare l’intimità di coppia.
 
 
 << Anche tu hai bisogno di rilassarti, spostati un momento, mi siedo dietro di te >>, gli disse facendogli segno con le mani.
 
 
Si scambiarono di posto, e Xx prese a massaggiargli con delicatezza le spalle, soffermandosi a guardare la sua amplia schiena e le sue forti spalle… arrossendo leggermente, disseminando le parti con dei dolci baci: James stava sorridendo… ma improvvisamente si sentì trascinare indietro.
 
 
Xx gli aveva fatto poggiare la testa su di lei, mentre l’accarezzava e la baciava, stringendogli il petto, facendogli dei cerchi con un dito attorno al capezzolo… e lui le carezzava le caviglie con le mani con lentezza: su e giù… sapeva quanto era sensibile per lei quella zona… i loro respiri e i loro gesti si sincronizzarono.
 
 
Dopo un po' uscirono da lì – l’acqua era quasi fredda e buona parte della schiuma scomparsa -: entrambi erano molto rilassati, così decisero di rimandare tutto quello che avevano da fare a più tardi, e concedersi il tempo che rimaneva loro prima che si svegliasse Amelia per coccolarsi ancora.
 
 
 << Questa è la prima volta in cui, dopo la nascita di Amelia, ci prendiamo un po' di tempo per noi… >>, sussurrò Xx piano, accoccolata vicino a James che, dietro di lei, la stringeva a sé con le braccia: erano a letto, e stavano guardando verso la culla, dove ancora dormiva beata la loro bambina.
 
 
 << You’re right >>, confermò James, stringendo di più le mani alle sue.
 
 
 << Sai… I think taht non dovremmo far sì che capiti a volte, a caso… dovremmo cercare di far capitare questi momenti di intimità… di impegnarci a crearli… come facevamo prima, forse sarebbe meno strano così… >>, ragionò lui.
 
 
 << Forse… ci possiamo provare comunque, no? In fondo abbiamo fatto una figlia… l’intimità non è una cosa nuova >>, ridacchiò Xx, baciandogli le mani, stringendosi più vicina a lui.
 
 
Anche James ridacchiò: << Già… abbiamo fatto un capolavoro >>, sorrise, baciandole piano il collo, guardando rapito la sua bambina dormire.
 
 
 << Sono d’accordo… ci siamo proprio impegnati, quella volta lì >>, gli rispose ridacchiando, girandosi verso di lui: scoppiarono a ridere, cercando di fare piano, mentre Xx si avvicinava a lui per un caldo bacio.
 
 
Si appisolarono, fino a quando Amelia non si svegliò piangendo per la fame: scattarono in piedi tutti e due, e James prese in braccio la piccoletta, mentre Xx gli faceva segno che andava a prepararsi per la poppata.
 
 
 << Do not cry daddy’s love. Mum gives you to eat >>, cercò di calmarla James, dondolandola, andando nella stanza dove Xx era pronta, le braccia tese ad aspettarli.
 
 
 << Sai Xx… I never get tired of looking at you while you feed Amelia >>, le disse guardando le sue due ragazze preferite.
 
 
 << Non lo trovi noioso? >>, domandò curiosa.
 
 
 << Never. It is the best show in the world >>.
 
 
Xx sorrise timida, abbassando lo sguardo sulla bimba… e James catturò l’attimo con una fotografia.
 
 
 
 
 
 << Buon primo mese di vita amore >>, esordì Xx, prendendo in braccio Amelia: era l’ora del bagnetto.
 
 
James era andato a preparare la vaschetta con l’acqua calda: ci aveva messo dentro dei sali naturali, e qualche petalo di fiore colorato, per rendere il momento del bagnetto un momento speciale per Amelia ( le ostetriche avevano consigliato loro di farlo qualche volta ).
 
 
 << Hi princess >>, accolse la sua piccola bambina paffuta, mentre Xx la metteva sul fasciatoio, togliendole la tutina e il pannolone puzzolente.
 
 
Amelia guardò entrambi, in piedi di fronte a lei, e fece quella che sembrava una specie di smorfia, ma che i due neogenitori erano sicuri fosse un sorriso, mentre la bambina agitava le braccia e le gambe.
 
 
 << Il mio tacchino preferito compie il suo primo mese oggi, lo sai, si? >>, fece James piegato in avanti per parlare alla sua bambina, dandole un bacio sulla pancia: ogni tanto la chiamavano tacchino, veniva loro naturale, dopo il momento del parto in ascensore.
 
 
Amelia tirò i capelli del suo papà, che era ancora intento a darle tanti baci… ma non riusciva a fare a meno di sorridere; qualsiasi cosa la riguardasse lo entusiasmava.
 
 
Le fecero il bagnetto, e la piccolina sembrò apprezzare i colori dei petali, e i sali profumati… aveva un’espressione beata, e i due ragazzi erano molto felici, stare con lei era fantastico.
 
 
 
 << Tu me lo diresti se qualcosa non andasse, Jay? >>, domandò lei più tardi, mentre lo guardava preoccupata.
 
 
 << Certo… ma di cosa stai parlando? >>, lui era perplesso.
 
 
 << Niente… va tutto bene. Solo che… mi chiedevo… insomma, parlo di questo! >>, fece indicandolo con le mani.
 
 
 << Questo cosa? >>, James non riusciva a capire dove volesse andare a parare.
 
 
 << Jay… guardati! Giravi il mondo un mese fa, facevi interviste, film… andavi ai convegni e alle inaugurazioni eccetera… e ora hai una maglietta sporca di vomito e un pannolino puzzolente in mano. Questa non è la tua vita… >>, fece lei triste.
 
 
 << Questa è la mia vita! Mi piace fare il papà! >>, esclamò lui.
 
 
 << Io non voglio che ti trasformi in una specie di papà casalingo, non è da te. Voglio dire… a confronto con la tua vita di prima sei passato dalle stelle alle stalle. E intendiamoci, io ti amo, e amo la nostra bambina… e so che ci ami anche tu… ma… non vorrei che ti dovessi pentire…  ti stancassi di questa vita casalinga… o ti sentissi in gabbia >>, cercò di spiegarsi Xx.
 
 
 << Ok, Xx… a me piace fare queste cose per te… con te… per voi. Mi piace prendermi cura di Amelia… voglio dire, ho dato il mio contributo dieci mesi fa, è parte di me… non potrei mai separarmene >>, cercò di confortarla.
 
 
 << Lo so questo… lo so che tu la ami moltissimo… neanche io mi immagino una vita senza di lei… solo non vorrei che ti dovessi pentire di questo… della tua vita sedentaria. Delle notti in bianco… del vomito, dei pannolini… di questo >>.
 
 
 << Non posso pentirmene: mi basta guardarla e mi sciolgo… e poi non durerà per sempre, no? È solo un periodo… >>, disse lui senza pensarci.
 
 
Xx arretrò di qualche centimetro senza neanche accorgersene, impietrita.
 
 
James si rese conto che lei poteva aver frainteso le sue parole, e aggiunse subito: << Io intendevo pannolini e rigurgiti… lo sai, vero? Non mi stancherò di te e di Amelia… >>, le si avvicinò, prendendole il viso tra le mani.
 
 
Xx annuì, non troppo convinta.
 
 
 << Come potrei stancarmi delle cose più preziose che ho? >>, continuò.
 
 
Lei sorrise, prese Amelia in braccio, e trascinò James dietro di se: si mise a letto, appoggiò Amelia a fianco a lei, e James dietro di loro; lui sorrise, si avvicinò di più a Xx, passandole una braccio sopra, arrivando a prendere anche Amelia, mentre anche Xx allungava un braccio e stringeva la sua bambina… e si addormentarono tutti e tre.
 
 
Alcuni giorni dopo, Xx stava facendo la lavatrice nella piccola lavanderia che avevano: James aveva appena fatto addormentare Amelia, e andò da lei, abbracciandola da dietro, mentre la barba di qualche giorno le graffiava dolcemente il collo.
 
 
Le baciò il collo, mentre con una mano la stringeva in vita, e con l’altra le accarezzava l’altro lato del collo.
 
 
Xx chiuse gli occhi, mentre si godeva quel contatto: il desiderio di farlo suo, di averlo dentro di lei aveva iniziato poco alla volta a impossessarsi di lei.
 
 
James sentì che poteva continuare, che anche lei lo voleva… e che non lo avrebbe respinto, come era successo all’inizio, poco dopo il parto… ma non voleva fare le cose in fretta, e quello non era ancora il momento giusto… per andare fino in fondo, ma lo era per iniziare a farsi un po’ strada, e Xx sembrava pensarla allo stesso modo.
 
 
Si appoggiò al suo petto, mentre James infilò una mano, lentamente, sotto la maglietta della sua fidanzata, salendo sul suo corpo, fino ad abbassare una coppa del reggiseno, scostandolo per stuzzicarla, e con l’altra mano le sbottonava i jeans, sfiorandola da sopra le mutandine.
 
 
 << Do you like it? >>, le domandò sensuale, e lei in risposta mugolò.
 
 
 << Where i’m touching you… can i continue? Or i move… >>, continuò sexy, e lei, in risposta, mise ognuna delle sue mani sopra una di quelle di lui… un chiaro invito a rimanere dov’era.
 
 
 << Agree >>, sorrise, leccandole il collo con la punta della lingua, mentre la sfiorava con le labbra.
 
 
 << Jay… >>, gemette lei, le labbra socchiuse, mentre si mordeva appena il labbro inferiore: aveva le gambe molli, ed era quasi sicura avrebbero ceduto.
 
 
 “ La sua bocca… mio Dio, la sua bocca… e le sue grandi e potenti mani… “, pensò lei, mentre lui aveva preso a mordicchiarle le labbra, come stava facendo lei.
 
 
 << Sono mie… >>, mormorò, prima di impossessarsene.
 
 
 << Jamie! >>, le sfuggì.
 
 
Lui aveva stretto più forte un seno tra le mani, e aveva fatto più pressione con due dita sulla sua femminilità.
 
 
 << Jamie a chi? >>, ringhiò, senza prendersela davvero.
 
 
Xx trattenne il fiato, stringendo in automatico le mani sulle sue, spingendo il bacino in avanti.
 
 
James cominciò a muovere due dita, infilandole dall’alto, senza toglierle l’intimo: su e giù, destra e sinistra… aprendole appena l’apertura… mentre Xx già stava tremando.
 
 
La ragazza spostò le mani da quelle di lui, slacciandogli i pantaloni, e senza rendersene conto, iniziava a strusciarsi su e giù contro di lui.
 
 
Gli abbassò i pantaloni: con una mano gli stringeva il sedere, e l’altra l’infilò direttamente dentro i boxer, a contatto con l’erezione di lui, che sussultò… Xx era andata diritta al sodo.
 
 
 << Non perdi tempo… >>, mormorò lui facendole un sorrisetto.
 
 
 << Amelia potrebbe svegliarsi… e l’altro James mi è mancato… >>, sorrise lei sul suo collo, inspirando il suo profumo, unico al mondo…
 
 
 << Ti è mancato, eh? >>, la prese in giro lui.
 
 
 << Lo confesso. Ma sono una bad girl… lo sai… >>, sospirò lei, scesa a sfiorargli i testicoli con le dita delicate.
 
 
James le tolse le mani da dove si trovavano, la prese per le spalle e la mise sopra la lavatrice in funzione.
 
 
La avvicinò al bordo prendendola per le cosce, mentre lei afferrava i bordi con una mano, e poi gli metteva l’altra attorno al collo.
 
 
Si guardarono negli occhi per qualche secondo: Xx vide negli occhi del suo fidanzato il suo desiderio… la devozione, il suo profondo bisogno di lei: e tutto questo le accendeva dentro un fuoco che poco alla volta diventava un vero incendio.
 
 
Cercò la sua lingua e gli sfilò la maglietta con foga: lasciò scivolare la sua mano sull’erezione di lui, accarezzandolo stavolta sopra il tessuto dei boxer… solo per qualche secondo. Subito dopo infilò le dita sotto l’elastico, facendosi spazio tra i peli di quella zona, stringendolo forte: James emise un gemito gutturale, e in un lampo si liberò dai boxer. Riprese a percorrere il corpo di lei con la lingua: il collo fino alle spalle fino a scendere giù, arrivando tra le sue gambe, baciandola, le labbra umide.
 
 
Xx aveva i brividi: sentiva delle piccole scosse percorrerla da capo a piedi, mentre con le mani afferrava i suoi capelli, tirandoli, e intanto le mani di James erano sopra i suoi polsi, stringendoli.
 
 
La sua lingua si muoveva appena dentro e fuori di lei, succhiando, baciando e mordicchiando quella zona molto sensibile, inspirando il suo odore… spostandosi sull’interno coscia e tornando poi sempre li… la sua lingua scorreva dappertutto, aveva libero accesso in lei… ed era sempre un’onda di piacere, sentirla.
 
 
 Xx quasi annaspava: respirava rumorosamente, mentre il bacino si spostava per andare incontro alla sua lingua, e il sobbalzo dovuto alla lavatrice in funzione rendeva il tutto più eccitante, come se fossero dei quattordicenni che si erano nascosti, e dovevano pure fare in fretta, per paura di venire scoperti.
 
 
James infilò un dito dentro di lei… con cautela, per evitare di farle male, se ci fossero stati ancora i punti… vide che non la infastidiva, e vi infilò un secondo dito, muovendoli dapprima con calma, poi sempre con maggiore insistenza, baciandole la zona, leccandola piano… Xx venne così, inarcando la schiena, il battito accelerato, stringendo le mani sulla sua testa, sibilando il suo nome.
James si alzò soddisfatto, fissandola con un sorrisino in volto, le mani appoggiate ai bordi della lavatrice, avvicinandosi per baciarla.
 
 
Xx lo baciò con passione travolgente, non preoccupandosi di niente, se non di lui, e di regalargli tutto l’amore e la passione che riusciva a trasmettergli.
Si trascinò in avanti e scese da sopra la lavatrice, inginocchiandosi di fronte a lui, prendendo tra le mani la sua erezione e osservandola: era turgida e pronta a godere.
Iniziò a leccarlo, mentre lui le afferrò i capelli, come per spingersi sempre di più nella bocca di lei… che lo assaporava lentamente, e scendeva a leccargli con delicatezza anche i testicoli, muovendo la lingua anche su di loro.
 
 
James chiuse gli occhi, sopraffatto da quel turbine di sensazioni, di emozioni.
 
 
 << Xx… >>, riuscì a rantolare, a fatica, gli occhi chiusi, mentre Xx andava su e giù con la lingua lungo la sua eccitazione, seguendo i movimenti anche con le dita… aumentando sempre il ritmo, ancora, ancora, ancora… finchè non sentì le gambe di lui cedere, il suo bacino che spingeva nella sua bocca, la sua erezione che vibrava, vicina alle sue labbra… James arrivò all’orgasmo quasi ringhiando, le mani che si erano spostate ai lati del viso di Xx: si inginocchiò davanti a lei, carezzandole il viso, mentre Xx lo baciava ancora con voglia insaziabile.
 
 
 << Wow… >>, fu il commento di James poco dopo, mentre si rivestivano, con due sorrisi beati stampati in faccia.
 
 
 << Wow credo sia la parola giusta, si. Mi era mancato da morire tutto questo >>, fece lei, avvicinandosi languidamente a lui, passandogli le mani sul torace, sotto la maglietta, baciandogli il petto attraverso la stoffa.
 
 
 << Per fortuna dovevamo arrivare al sesso per gradi >>, ridacchiò James, sollevandola da sotto le natiche, mentre lei gli scompigliava i capelli, infilandoci le dita in mezzo.
 
 
 << L’abbiamo fatto: prima niente, poi qualche carezza e qualche bacio, ora questo… >>, sorrise lei, molto felice.
 
 
 << Si… forse. Ora ci manca solo un passaggio, se sei pronta >>, fece James malizioso.
 
 
 << Aspettiamo ancora qualche giorno. Prima… avevo qualche fastidio… ma niente di serio. Vorrei andare dal medico e vedere se è tutto ok >>, confessò lei, in enorme imbarazzo.
 
 
 << Non me ne ero reso conto… scusa. Certo, abbiamo tutto il tempo del mondo, non c’è fretta >>, le rispose con amore, baciandola, mentre ancora la teneva stretta a lui.
 
 
 << Non era un dolore insopportabile, stai tranquillo… più un fastidio acuto. Nel frattempo possiamo continuare con le carezze e i baci, però… e anche il sesso orale >>, gli sorrise.
 
 
 << Sicuro >>, confermò lui, mentre la teneva stretta a sé, schiacciandola al muro, avventandosi sul suo collo, baciandolo.
 
 
Xx aveva di nuovo il respiro irregolare, mentre stringeva le gambe ai fianchi di James, carezzandogli le spalle, gli occhi socchiusi, la testa reclinata all’indietro: oltre due mesi di astinenza – in pratica l’ultimo mese di gravidanza l’aveva passato tra letto e divano, e lui quasi non l’aveva sfiorata a causa di quello che aveva avuto e per cui era stata in ospedale – si facevano sentire: era come se volessero rifarsi di tutto quel tempo, ora che avevano ricominciato.
 
 
James la spinse piano fuori dalla stanza, mentre intrecciava le dita alle mani di lei mordicchiandole il labbro inferiore, sorridendo sulle sue labbra.
 
 
S fermarono nel corridoio, accanto alla porta della loro camera, dove c’era Amelia che dormiva serenamente.
 
 
 << No... aspetta… mi sentirei strana con nostra figlia a fianco… >>, fece Xx a James, che la stava portando in camera.
 
 
 << Si… hai ragione. Anche io… >>, borbottò lui, e Xx lo trascinò di nuovo in corridoio, spingendolo contro il muro, mentre gli strofinava la mano sul rigonfiamento dei pantaloni.
 
 
James sorrise, mentre lei gli faceva allargare le gambe, in modo che fossero quasi alla stessa altezza, così potè baciargli la mandibola e il profilo del collo: lei gli stava per infilare di nuovo la mano sotto l’elastico dei boxer, poteva sentire la punta delle sue dita… quando Amelia pianse; si era svegliata.
 
 
Xx sorrise, poggiandogli la fronte sul petto, mentre sfilava la mano da lì.
 
 
Anche James sorrise, baciandole la testa: essere interrotti dalla figlia era ben diverso che essere interrotti da Oliver.
 
 
 << Rimandiamo? >>, fece lui.
 
 
 << Certo >>, sorrise Xx allontanandosi, andando verso il bagno per lavarsi le mani, prima di prendere la sua bambina in braccio, seguita da James.
 
 
 
 
 
  
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