Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: SatoSerelover    09/09/2016    2 recensioni
Dopo un attacco più brutale del previsto da parte del Team Rocket, Pikachu e Serena finiscono con l'essere separati da Ash, Lem e Clem. Dispersi e in condizioni critiche, i due cercano di ricongiungersi con i loro amici e di proteggersi l'un l'altra.
Sarà proprio tra gli alti e i bassi della loro disavventura che i due fortificheranno il loro legame e scopriranno di avere qualcosa di molto speciale ad accomunarli.
(Amourshipping: Ash x Serena)
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Clem, Lem, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nota d'autrice:
Ciao a tutti! Eccomi di nuovo qui! Mi spiace, avevo caricato questo capitolo qualche giorno fa, ma per via di qualche problema di EFP è scomparso. Ora lo riposto, sperando che non succeda di nuovo!
In questo capitolo parleremo un bel pò di amore!



Capitolo 10: Stupido amore
 

La ragazza si stava avvicinando con passo felpato a Pikachu. Appoggiò dolcemente la mano e gli fece una lieve carezza, alla quale subito Pikachu rispose con uno sbadiglio.
“Va un po’ meglio Pikachu?” sussurrò lei gentilmente, per non dargli troppo fastidio.

Pikachu aprì gli occhi e si guardò intorno, notando che non erano nella foresta, per niente. Sentiva il corpo un po’ bloccato, probabilmente per le bende che sentiva addosso. Non ricordava bene quello che era successo dopo essere svenuto tra le braccia di Serena. Si era sentito sempre più vuoto e aveva provato una fitta tremenda, poi il buio. La vista era confusa, quindi aveva vagamente notato il sangue sulle braccia di Serena.. Serena?!

“PI-PIKA?!” Scattò in piedi, sentendo un doloroso formicolio percorrergli la schiena,  perdendo la sensibilità nelle zampine e facendolo crollare sul divano.

Subito Serena lo prese in braccio e lo tranquillizzò “Va tutto bene Pikachu…”

“Pi?” Pikachu le lanciò uno sguardo dolce e confuso. Vedendola sorridere abbassò la testa e le annusò il braccio fasciato. Dopo qualche secondo di nuovo tornò a guardare Serena, i suoi occhi esprimevano chiaramente sensi di colpa.

“Non preoccuparti, non è nulla! È solo un graffietto, nulla di serio!” Nonostante lo sguardo poco convinto di Pikachu, ella continuò “Piuttosto… tu. Mi spiace sia successo tutto questo, avrei dovuto aiutarti e proteggerti ma…” sentì una lacrima scorrerle sul viso, per poi cadere sul pancino del Pokémon, che la fissava con amarezza.

Pikachu cercò di alzarsi e si arrampicò fino alla spalla della ragazza, adagiandosi su di essa. Con la zampa toccò il viso della Performer, strofinando fino ad asciugarle le lacrime “P-Pika chupi chukachu!”

La ragazza sorrise e portò il braccio fino alla spalla, cominciando ad accarezzare Pikachu sulla guancia come spesso faceva Ash. “Grazie Pikachu, ti prometto che sistemerò tutto!”
“Pikaka!”

Serena ridacchiò, comprendendo quello che voleva dirle il Pokémon “Si, si… Noi sistemeremo tutto!”

Il topino annuì, ma dopo pochissimi secondi il suo sorriso svanì e alzò le orecchie e lo sguardo. Da una porta uscì Thomas, che Pikachu vedeva per la prima volta. Non poteva sapere chi fosse, dopotutto quel poco che vedeva quando era ancora in stato di semi-coscienza era solo il viso di Serena.

“Il tuo amico sta meglio?” Chiese con tono amichevole Thomas.

Serena annuì, di nuovo accarezzando la testolina dell’amico “Si, sembra che per ora il peggio sia passato”

L’uomo anziano appoggiò un pentolone sul tavolo e fece cenno ai due di sedersi. Pikachu ancora perplesso batté le palpebre un po’ di volte. Serena si accorse dell’esitazione di Pikachu, così gli diede un dolce sorriso “Tranquillo, è grazie a lui che ora siamo in salvo. Fidati!”

Non continuò a porsi domande, si limitò a farsi bastare quelle semplici e poche parole. Di Serena si fidava e di certo non era difficile notare quanto si stesse meglio in quel luogo che fuori all’aperto.

I tre si sedettero al tavolo e cominciarono a mangiare, magari non sembrava gran ché però per Serena e Pikachu al momento era il meglio che potessero gustare.
“La ringrazio ancora per quello che è successo, se non ci avesse aiutati credo proprio che sarebbe andata a finire male”

“Pika!” Pikachu esultò, per poi farsi grattare delicatamente il pelo.

Thomas era felice di avere ospiti per una sera. Certo, non nella maniera aspettata, ma gli dava comunque soddisfazione aiutare il prossimo. “Visto che siamo qui, potremmo parlare un po’. Tanto per conoscerci meglio! Ad esempio potresti dirmi cosa ci facevi là fuori, cosa vi è successo o altro.”

Serena annuì, sempre prestando la sua attenzione a Pikachu.

Il vecchio signore continuò a parlare “Potremmo cominciare proprio dal principio! Come vi siete incontrati te e il tuo Pikachu? E’ il tuo primo Pokémon o lo hai catturato durante il tuo viaggio?”

Serena e Pikachu si bloccarono. Ci fu uno scambio di sguardi continuo, prima tra i due citati e poi tra loro e l’anziano. La performer si ricordò di quel particolare che le sfuggiva da quando erano arrivati lì, eppure c’era qualcosa che diceva Thomas che non la convinceva.. ecco cosa era. “Ahhhh… a dire il vero… sembrerà strano, ma Pikachu non è un mio Pokémon”

Thomas rimase completamente senza parole.

“Si, io e Pikachu siamo amici e ultimamente molto legati, ma lui è il primo pokémon di un mio carissimo amico e compagno di viaggio”

“Oh…” esclamò interessato “Non si da a vedere.. sembrate così uniti”

Serena arrossì un po’ imbarazzata “Beh, probabilmente perché io passo molto tempo con Ash e quindi di conseguenza anche con Pikachu..”

“Chi sarebbe Ash?” Chiese lui incuriosito.

“Ehm.” Serena non voleva parlare di lui, fino a che non l’avrebbe rivisto, aveva tanti dubbi nella testa e purtroppo tutta quella nebbia nella testa, non sarebbe stata spazzata via da un battito d’ali di un Pidgeot. Però allo stesso tempo, doveva anche rendersi disponibile, dopo tutto l’aiuto ricevuto avrebbe potuto essere cortese, no? “Ash… è un mio compagno di viaggio. E non è l’unico… ci sono anche Lem e Clem, che viaggiano con noi.”

L’uomo versò un’altra cucchiaiata di zuppa in tutte e tre le scodelle, accortosi che si erano completamente svuotate. “Parlami un po’ di loro… e di come sei arrivata fin qui..”

E così, Serena parlò di Clem, Lem  e Ash, delle loro avventure, del Team Rocket e di come si erano separati dal gruppo, arrivando fino al loro incontro con Thomas. La ragazza parlava in alcune parti con molta libertà, se non quasi coinvolta. In altre invece sentiva come il bisogno di trattenersi o di esitare, perché non le piacevano come ricordi o non le davano timore. Con le mani sotto il mento e la testa appoggiata su esse, Thomas rimase all’ascolto. Prestò attenzione per tutto il discorso, interessandosi ad ogni particolare.
Passò un’ora e i tre finirono di mangiare e Serena terminò il suo racconto. Ora era tutto molto più chiaro.

“Posso farti una domanda?” Improvvisamente parlò dopo un’ora di quasi totale silenzio.

“C-Certo” Lo esortò Serena a chiedere.

L’uomo si schiarì la gola e mostrò un ghigno, uno di quelli stranamente dolci “Questo Ash.. tu e lui… state insieme?”

“COOOOOOOOOSA!?” Serena divenne rossa come un pomodoro. Cominciò a giocherellare con i capelli, cercando di eludere la domanda.

“Beh, non c’è altra spiegazione. Da come ne parli è un ragazzo che ammiri con tutto il cuore, il vostro passato vi unisce in un legame molto profondo. Inoltre ti emozioni e arrossisci ogni volte che parli di lui, come se fosse sempre vicino a te. Questo spiega anche come mai tu e Pikachu avete molto legato, dopotutto se questa storia va avanti bene e un giorno vi sposerete, sarete ancora più coinvolti!”

Pikachu non stava nemmeno guardando Serena in quel momento, ma vide come un rossore al suo fianco. Girò la testa e vide la faccia di Serena completamente accesa e infiammata. Non sapeva né cosa stesse pensando, né quali filmini mentali si fosse fatta in quel momento, ma ciò non toglieva che andando avanti così avrebbe rischiato di perdere la sua “futura cognata”.

Si precipitò verso il centro del tavolo e in gesto fulmineo prese la brocca d’acqua, per poi svuotarla letteralmente addosso a Serena. Gli sembrava come di sentire il rumore di quando si bagna una pentola bollente, che poi comincia a liberare fumo e vapore. Continuò poi a rinfrescare la faccia di Serena, sventolando la propria coda e creare un po’ di venticello.

Serena sospirò, sentendo tutto il calore andare via tutto in un botto. “Grazie Pikachu” pensò, per poi alzare un dito “Thomas, a-a d-dire il vero non stiamo a-a-assieme….”

Il vecchio cominciò a ridere di gusto “Ma lo vorresti, no?”

A quelle parole di nuovo Serena cominciò ad arrossire e Pikachu, temendo di nuovo per Serena, fece per prendere la ciotola usata per farlo bere. Ella però lo bloccò subito “Non serve Pikachu, tutto ok”

Il topino sentì una gocciolona di sudore scendere dalla testa, si lasciò cadere all’indietro e si sedette.

Di nuovo Thomas prese la parola “Anche io sono stato giovane sai? So cosa vuol dire innamorarsi, l’ho provato anche io sulla mia pelle, o forse molto più in profondità per essere onesti. Non ti devi vergognare. Me ne sono accorto perché assomigli a mia nipote.”

“Uh?”

“Si, ti ci vedo molto in lei. Vedi io sono vecchio e vivo da solo da quando mia moglie è morta di leucemia..”

Serena portò la mano sul fiocco sul petto “M-Mi spiace..”

Di nuovo l’uomo annuì, riprendendo da dove si era fermato “Da allora, non metto più piede in paese, anche perché è lontano e io non ho un’auto o un Pokémon per arrivarci. Mi basta qui. In compenso mia nipote viene ogni settimana, portandomi la spesa fatta, dei giornali o per farmi compagnia. Avendo la televisione posso sapere cosa succede nel mondo e mi basta, anche perché ormai sono abituato alla solitudine, anche se non mi dispiace la compagnia di ospiti, soprattutto inattesi” disse dandole uno sguardo, che la rendeva un perfetto esempio.

“Mia nipote come te adora i Pokémon ed è buona come il pane. E’ gentile e sempre sorridente.. non posso che sovrapporre la sua immagine alla tua. Anche lei mi parla spesso della sua vita personale e come te si è innamorata”

Serena cominciava a sentirsi sempre più nervosa a parlare dell’argomento. Non era imbarazzo, era qualcosa di molto più grande.. di brutto.

“Sarete stanchi, potete dormire nella stanza degli ospiti che ho preparato. Si trova al primo piano, subito dopo le scale troverete un corridoio. In fondo a sinistra c’è la vostra stanza! Dormite bene e recuperate le energie!”

Serena si alzò, sollevò dal tavolo Pikachu e ringraziò Thomas, per quella che sembrò la milionesima volta. Poi salì per le scale a chiocciola che si trovavano in mezzo alla stanza e seguì le istruzioni, fino a ritrovarsi nella stanza assegnatole. Chiuse la porta e si sedette sul comodo letto, senza mai lasciar andare Pikachu dalle sue braccia. Voleva qualcuno da coccolare, voleva qualcuno con cui parlare, però qualcosa le diceva che faceva meglio a starsene zitta.

Pikachu cominciò a guardarla con la testa verso l’alto, non era un indovino ma di certo poteva intuire quello che provava Serena “Pipika?”

Serena ebbe un sobbalzo “Oh scusa” aprì le braccia in modo da lasciare libero il Pokémon, che però non aveva alcuna intenzione di cambiare posto. Stava bene lì, sulle ginocchia della ragazza. Si limitò a girarsi verso di lei e a fissarla con i suoi occhioni neri, che la scrutavano nel profondo.

La ragazza di nuovo sorrise falsamente, cercando di sembrare il più naturale possibile “Non fissarmi così, sono solo stanca” cercò di convincerlo delle sue parole, ma questa volta Pikachu sembrava irremovibile.

Prese il topino e lo scostò con dolcezza di fianco a lei, per poi alzarsi. Si tolse gli stivali e la parte superiore del vestito, quella rossa. Si riavvicinò al letto e ci salì sopra, mettendosi a gambe incrociate e facendo poi segno a Pikachu di andare da lei. Senza pensarci due volte, Pikachu fece come gli era stato detto e si sdraiò sulle gambe di Serena.

“Te la senti Pikachu di riprendere il viaggio domani?”

“Pika?”

“Beh, non sei ancora nelle tue condizioni migliori, anzi più che lontanamente. Ti servirebbe riposo, ma sarebbe meglio raggiungere un centro Pokémon. Se partissimo domani mattina potremmo continuare a cercare gli altri, non credi? Tu cosa preferisci fare?”

Pikachu alzò un pugno al cielo e annuì con felicità “Pi! Pika-chu pika chupika!”

Serena cominciò di nuovo a fargli delle carezze. Le dava molto dispiacere vedere Pikachu in quello stato, avvolto dalle bende per via delle sue ferite. Se avesse potuto fare di più, se avesse almeno tentato di assomigliare ad Ash, forse sarebbe riuscita a gestire il branco di Houndoom o perlomeno ad evitare di permettere una cosa del genere. Purtroppo però non era questo il suo unico pensiero, era da un po’ che giravano nel suo cuore le parole di Thomas, che seppur gentili, le avevano davvero dato fastidio. Non per colpa dell’uomo ovviamente, era lei che si faceva mille dubbi e domande che poteva sembrare solo le paranoie di una ragazza con problemi di cuore.

I due rimasero in quella posizione per un bel po’ di minuti. Pikachu sembrava essersi addormentato, invece si stava solo rilassando e godendo quelle attenzioni che non gli dispiacevano affatto. Ovviamente i suoi obbiettivi erano altri, voleva aspettare. Aspettare che Serena parlasse o si lasciasse sfuggire qualcosa di quello che passava nella testa. Una persona a volte se è stressata per qualcosa, finisce per parlarne ad alta voce quando è da sola.

“Sono un disastro… un completo disastro…” scosse la testa lei, mentre Pikachu rimaneva sempre con gli occhi chiuse, ma in attento ascolto. “Non somiglio minimamente ad Ash, non potrò mai assomigliarli, se ci fosse stato lui al mio posto, nulla di questo sarebbe accaduto…”

Pikachu era rimasto sinceramente colpito da quelle parole. Ora si spiegavano molte cose, se non tutto. Poteva prevedere cosa avrebbe detto Serena, e sentiva già il disperato bisogno di alzarsi e controbattere, ma in questo modo il suo piano sarebbe andato in fumo..

Sospirò leggermente e chiuse gli occhi. Serena voleva parlare da tempo con qualcuno, ma aveva troppa vergogna di rivelare a qualcuno dei suoi sentimenti per Ash. Forse lasciar dormire Pikachu era un buon modo per sfogarsi senza fargli sapere nulla. “..E anche per questo… non sarò mai in grado di rivelargli apertamente dei miei sentimenti. Non sarò mai alla sua altezza..”

Sentirla darsi tutte quelle colpe e sottovalutarsi diede la spinta a Pikachu di scattare in piedi e fermare quei pensieri assolutamente infondati “PIKA! PIPIKA PIKA CHU KA-PI PI-PICHU!”

Serena inizialmente si spaventò. Il topino sembrava dormire fino a pochi secondi fa e poi scattava in quel modo? Qualunque cosa potesse pensare Serena non aveva importanza. Chiaramente non gliela dava a bere prima e ora lui aveva la conferma i ciò che pensava. Che sciocca, aveva mandato tutto all’aria e ora un Pokémon la stava decisamente sgridando.

“Pikachu? Kapi! Pikapi cha-pipichu!” Pikachu la stava davvero sgridando seriamente e anche se lei non capiva appieno quello che cercava di dirle, di sicuro sapeva che centrava con quello che aveva detto.

“Non puoi capirmi Pikachu…” mormorò lei, lasciando sia Pikachu… sia tutti i possibili rumori intorno ammutoliti.

Il Pokémon la guardò con sguardo triste e confuso.

Serena strinse il tessuto del vestito rosa tra le mani, come volendo lasciar fluire tutta la frustrazione e la tristezza “Sono solo una sciocca. E’ da quando sono piccola che sono innamorata di Ash, eppure non riesco proprio a dirgli dei miei sentimenti…”

“Pi…”

“Ash è dieci volte migliore di me, lui sa come trattare i Pokémon, guarda sempre avanti con la testa alta e non si lamenta mai. Mi è sempre stato d’aiuto, mi ha confortata ed aiutata a non fermarmi. Se non ci fosse stato lui probabilmente nemmeno avrei avuto il coraggio di lasciare casa, oppure sarei ancora bloccata alla mia prima esibizione, in cui ho fallito miseramente. Forse proprio quel giorno ho dimostrato come sono veramente….”

Pikachu aggrottò la fronte “Pikachu!”

“E forse Ash lo ha intuito, guarda caso non riesco proprio a capire se gli interesso o meno. Non capisce dei miei sentimenti… o forse li comprende ma non prova nulla per me e mi permette di viaggiare con lui per gentilezza e per non deludermi..”

Pikachu rimase zitto, voleva ascoltare fino in fondo cosa voleva dirgli. Se solo sapesse quanto erano sbagliate le sue parole. Si vedeva che Ash le era molto affezionato, anche se ora come ora non poteva sapere se davvero Ash capiva cosa fosse l’amore o se ricambiasse. Ash era… ingenuo?

“Anzi, la colpa è soltanto mia.. mi emoziono, arrossisco, mi imbarazzo se qualcosa succede tra noi.. eppure mi limito a quello. Ogni volta che lui mi regala un sorriso, io sento un calore bellissimo nel mio corpo e vorrei stargli sempre accanto. Vorrei renderlo felice, vorrei che lui rendesse felice se stesso. Merita il meglio, qualcuno di meglio di me”

Lo ama davvero tanto, pensava Pikachu. Se ci teneva così e teneva tanto ai suoi sentimenti e anche a quello che avrebbe pensato Ash di se stesso una volta dichiaratasi, allora voleva dire che pensava ad entrambi.. e che il suo cuore batteva davvero per lui.

“Adesso sono qui a lamentarmi, ho avuto un sacco di occasioni per dichiararmi, sempre senza nemmeno provarci. Nonostante tutte le frecciatine che mi mandava Meringa, io non facevo nulla, eppure dentro  di me mi arrabbio. Voglio dirglielo e allo stesso tempo non farlo…”

“…”

Era buio, ma grazie al brillio di raggi lunari, Pikachu vide qualcosa brillare sul volto di Serena. Erano le sue lacrime, che come dei piccoli diamanti scintillavano quanto quello che provava la ragazza.

“Ho paura.. ho paura di farlo. Non so se riuscirei a gestire un rifiuto, a rovinare una bella amicizia, o a sentirmi sciocca. Sono qui e dubito di me stessa, sprecando il mio tempo. Ash avrà di sicuro attirato molte ragazze a sé, che hanno molte più possibilità della sottoscritta e si impegnano anche di più per confessare… sto solo perdendo tempo..”

Pikachu sentì quelle lacrime cadere sul suo soffice pelo. Non era la prima volta che Serena si lasciava andare e per chi non la conosceva poteva davvero sembrare una piagnucolona, una sciocca ragazzina. Pikachu però sapeva bene chi era e la conosceva, sentiva quello che provava e non avrebbe mai potuto fare quelle considerazioni su di lei. Serena piangeva perché aveva un buon cuore e teneva seriamente alle persone che amava. Il suo modo di reagire al dolore era del tutto normale. Ogni persona reagisce in maniera differente: Ash non piange quasi mai, al massimo si sconsola ma poi prende e continua ad andare avanti. Serena invece si sfogava un po’ se le cose andavano male e si sentiva in colpa, ma come Ash poi si rialzava sui suoi piedi.

“No, non riuscirei mai a smettere di amare Ash, forse dovrei abbandonare il gruppo e stare per conto mio. Soffrirei di meno.. perché non riuscirei mai a stargli accanto e dimenticare quello che provo per lui”

Un’altra dimostrazione che gli piaceva davvero. Non riusciva ad accantonare i suoi sentimenti.

La performer cercò di scacciare via le lacrime che però non si fermavano “Sono stupidi, i miei sentimenti sono stupidi… anzi io sono la vera stupida…” Sentiva come qualcosa di secco nel cuore, che bruciava e faceva male.. era questa la vera sensazione nell’arrendersi e lasciare andare tutto? Era questa la dimostrazione di quello che provava?

Improvvisamente sentì una zampina appoggiarsi al suo petto , proprio sopra il fiocco. Ora toccava a lui darle quella spinta. Incrociò lo sguardo di Pikachu, un po’ serio, un po’ dolce, illuminato dallo splendore della luna.
 

“Non è mai sciocco amare qualcuno”
 

Gli occhi si bloccarono, sbarrandosi e fermando le lacrime. Era come se Pikachu avesse parlato il linguaggio umano, eppure lui aveva solo detto “Chupika cha pipipichu”.
Continuò a guardarlo, mentre questa volta lui mostrò un piccolo sorriso, sempre gentile, sempre serio e sempre attristito.

Rimasero così, fermi, senza muoversi o dire nulla. Il soli respiri che uscivano dalle loro bocche erano ciò che animava la stanza. Si guardavano senza distogliere lo sguardo, in una scena quasi toccante. Così, sul viso di Serena nacque un sorriso e ruppe il silenzio.

“Grazie”

Non c’era bisogno di dire altro, quella frase in Pika-linguaggio, era bastata a dissipare molti dei suoi dubbi. A quel punto Pikachu le fece un occhiolino “Pi Pichu!”

A quel punto finalmente  Serena poté ridacchiare, con la mano davanti alla bocca “Stai dicendo che mi darai una mano a dichiararmi, a far accorgere Ash di ciò che provo o a dirmi se ricambia?”

Il topo elettrico ancora annuì e fece l’occhialino, confermando quello che voleva dirle. Sebbene Serena sapesse che Clem e Meringa la aiutavano indirettamente e Shauna e Ninì non avrebbero rivelato nulla e la sostenevano.. questa era la prima e unica volta che aveva avuto una conferma, che aveva un aiuto concreto e qualcuno con cui parlarne, ora senza tirarsi indietro. E per di più era un Pokémon e non una persona, ancora più rilevante.. il migliore amico di Ash!

“Sei un tesoro!” Lo alzò e gli diede un piccolo bacino affettuoso sulla fronte, che bastò a far arrossire Pikachu. Qualche volta quel genere di attenzione ci stava. Affettuosamente Pikachu ricambiò dandole una leccatina sulla guancia.

I due si misero sotto le coperte e ben presto Serena cominciò a socchiudere gli occhi, fino a cadere nel sonno profondo. Pikachu, tra le sue braccia, rimase fermo accoccolato, fino ad addormentarsi anche lui, pensando a quanto in effetti avesse legato con la ragazza. Un rapporto quasi simile a quello con Ash.
Il giorno dopo, sarebbe stato di sicuro interessante.


Nota d'autrice: Spero vi sia piaciuto! :) Questo capitolo lo pianificavo da tempo! Comunque... a chi segue l'anime in giapponese.... avete visto che bello l'arco del team flare? L'episodio di ieri era commovente, mi ha fatta piangere :'(
Se solo gli scrittori non avessere fatto la cavolata della lega....


 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: SatoSerelover