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Autore: amas95    10/09/2016    3 recensioni
Quattro ragazzi e una ragazza: James Potter, Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus e Penelope Hill, detta Nelly. I Malandrini.
Come sarebbe stata la vita dei Malandrini con un componente (femminile) in più?
Storia di amicizie profonde e vere, di sentimenti intensi e nascosti, di verità non dette e di una guerra che cambierà la vita dei nostri protagonisti.
La vita dei Malandrini ad Hogwarts come l'ho sempre immaginata, con un personaggio in più, Nelly: una nata babbana, orfana, che vive con sua nonna a Londra.
Leggete questa storia se siete sempre stati curiosi di sapere la vita di James, Sirius, Remus e Peter ad Hogwarts, se avete sempre desiderato un destino diverso per Sirius Black.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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Il cuore in pezzi separati
nel petto conservati
come i frammenti degli specchi
su cui rifletto mille volti
che possono scegliere:

desiderare,
idolatrare,
venerare,
provar piacere carnale
.
Ma dopo un tale amore
non possono più

amare.

Cara nonnina,
Qui va tutto bene. Sto imparando tante cose bellissime, vorrei tanto mostrartele una volta tornata a casa, ma non posso, rischio di essere espulsa dalla scuola e non voglio. Qui ho tanti amici che mi vogliono bene, studio cose interessanti e che mi piacciono; i professori sono tutti bravi e sono riuscita a recuperare in poco tempo tutto ciò che prima non sapevo: la mia materia preferita è Incantesimi, il professor Vitious è entusiasta di me e mi da sempre il massimo dei voti! La materia che proprio non riesco a digerire è Pozioni, il professor Lumacorno è un po' troppo calcolatore per i miei gusti. Per lui esistono solo i più bravi della classe, gli altri sono solo scarti. Pensa che ha anche una specie di Club di tutti i suoi cocchi.. James e Sirius l'altro giorno hanno creato un'esplosione e per poco non si sono bruciati tutti i capelli!
A proposito dei miei amici, ti mando una loro foto! Partendo da sinistra: quello con gli occhiali tondi è James Potter, può sembrare un tipo arrogante e presuntuoso, ma è tanto simpatico, coraggioso e altruista; il ragazzo che invece guarda la fotocamera come se stesse posando per un calendario è Sirius Black, lui sembra un principe, vero?!, ma dovresti vederlo mentre mangia o quando ride sguaiatamente: sembra un cane! Fra qualche giorno è il suo compleanno e dovrei fargli un regalo.. (qualche suggerimento?!) Poi c'è Remus Lupin: non chiedermi come si sia procurato quelle cicatrici, è un mistero per tutti. Nonna, credimi, è la persona più buona e di buon cuore che io abbia mai conosciuto (oltre a te ovviamente)! E' stato lui all'inizio ad aiutarmi ad ambientarmi nel mondo magico.. gli devo molto! Sua madre soffre di non so quale malattia, una volta al mese si assenta per andare da lei.. spero non sia nulla di grave.
Il ragazzino grassoccio vicino a Remus si chiama Peter Minus, non so molto di lui, è timido e non parla tanto: so solo che gli piace mangiare e che gli altri hanno voluto includerlo nei Malandrini perchè era sempre da solo. Sì, hai letto bene, faccio parte anche io dei Malandrini; ma non ti preoccupare, non facciamo nulla di male nonostante quel nome possa fartelo pensare.
Ora scappo a colazione.
Un bacio
 
La tua Nelly combinaguai.
 
Penelope ripiegò la lettera con cura e la ripose nella busta, che finì con un volo direttamente nel becco di Marley.
"Portala a mia nonna, Marley!"
Il gufo spiccò il volo dalla gufiera del castello e Nelly aspettò lì finchè non lo vide sparire. Il sole era appena sorto e il cielo quel giorno era così limpido e azzurro da incantare la piccola Grifondoro.
Durante tutti quei mesi aveva sempre evitato di parlare a sua nonna del professore di Difesa contro le Arti Oscure: da una parte non voleva turbare sua nonna con il ricordo dei suoi genitori, dall'altra... Beh voleva tenere quell'informazione tutta per sè. Non sapeva bene il motivo, ma sentiva quasi che doveva essere un segreto. Il professor Smith dopo la prima lezione non accennò più a parlare dei suoi genitori, nè ebbe delle particolari attenzioni per lei. Eppure qualcosa nei suoi sguardi, nel suo sorriso, nel modo in cui le rivolgeva la parola.. qualcosa le diceva che il professor Smith le nascondeva qualcosa. Ed era decisamente meglio non far preoccupare la nonna.
"Nelly sei qui?" disse una voce affaticata.
James la fece tornare alla realtà.
"Sì, Jamie, sono qui..!"
"Come diamine fai a fare tutte queste scale di prima mattina?"
"Non sono una pappamolle come te, Potter!"
Da quando James aveva conosciuto Nelly si chiedeva perchè tutte le ragazze non fossero come lei. Quella ragazza era davvero forte, non piangeva e non si lamentava dei suoi capelli ogni cinque minuti, non vestiva di rosa e sapeva dare pugni meglio di un qualsiasi ragazzo della loro età. Ma dava i consigli saggi di una ragazza e a volte si comportava come una vera mammina. Solo a volte per fortuna, perchè una mammina non avrebbe mai appoggiato tutti i loro scherzi. Loro nemico giurato era senz'altro Severus Piton, che avevano ribattezzato con il nome di Mocciosus, ed era diventato anche il bersaglio preferito dei loro scherzi.
"Stiamo progettando di fare un altro scherzo a Mocciosus!" disse trionfante James.
"Parlamene!"
Nelly non lo sopportava davvero quel Piton, era arrogante, viscido.. unto. E aveva sempre una parola offensiva per tutti, tranne che per la sua Lily.
"Pensavo di sostituire il suo inchiostro per gli appunti con un inchiostro magico che dopo un po' si cancella!"
Nelly scoppiò a ridere compiaciuta
"Immagina la sua faccia quando aprirà il suo quaderno e vedrà che i suoi preziosissimi appunti sono spariti!" disse la biondina entusiasta dello scherzo.
"Indovina di chi è stata l'idea?" chiese retoricamente James mentre si strofinava le unghie sul mantello.
"Sei un genio! - esultò Nelly dando il cinque al suo amico - Dobbiamo trovare il modo di vederlo quando lo scoprirà però, non voglio perdermi questa scena."
"A quello ci sta pensando Sirius.."
"Remus lo sa?"
"Non ancora, farà un po' di storie all'inizio ma si divertirà anche lui.."
Il sorriso malandrino di James era così contagioso.. 
"Spero solo che la Evans non se ne accorga e non faccia la spia."
"Oh andiamo Jamie, è l'ultima cosa che ti interessa: è palese che vuoi attirare la sua attenzione."
"Scherzi? Chi se la fila quella signorina so tutto io."
"Tu!"
"Ma smettila.. parli proprio tu che storci il muso ogni volta che Sirius parla con una Corvonero."
"IO?! Ah, ti sbagli di grosso amico mio!- Nelly si sentì smascherata ma cercò di far finta di niente - Devi ammettere però che le ragazze di Corvonero sono insopportabili."
"Ma sono carine, molto carine.."
"Piantala."
James scoppiò a ridere vedendo la sua amica mettere il broncio, con le sue labbra a canotto messe ancora di più in evidenza.
I due amici si ritrovarono a guardare insieme il sole che si faceva sempre più alto in cielo; fortunatamente era sabato e potevano prendersela con comodo.
"Sarà meglio andare a svegliare gli altri. - constatò James - Ho una fame da lupi!"
"Io sveglio Sirius, tu Remus... Per svegliare Peter servono più persone."
Il quattrocchi le fece l'occhiolino e si precipitarono giù dalle scale. Nelly come suo solito preferì scivolare sul corrimano delle scale a chiocciola, e quando fu con i piedi per terra si ritrovò lo sguardo arcigno di Gazza puntato su di lei.
"Voi la dovete smettere di far quel che vi pare in questo castello! O passerete i guai!" gridò il povero guardiano.
"Sì certo, puoi contarci!" rispose Nelly dispettosa mentre faceva una linguaccia.
James e Nelly iniziarono a correre per i corridoi di Hogwarts, e il ragazzo aveva già la lingua fuori dalla bocca per la fatica: aveva provato di tutto ma non c'era modo di superare la sua amica, era troppo veloce.
"Muoviti, lentone!" disse Nelly per niente provata dalla fatica della corsa.
"Cosa mangi per essere così veloce?" chiese James con il fiatone.
La biondina fece spallucce e riprese a camminare per lasciare che il suo compagno di malefatte si riprendesse dalla fatica.
Arrivati di fronte al quadro della Signora Grassa, pronunciarono all'unisono la parola d'ordine e si diressero insieme verso il dormitorio maschile. Aprirono silenziosamente la camera in cui dormivano gli altri Malandrini e ci entrarono in punta di piedi senza far rumore.
James indicò il letto di Remus dove era diretto, mentre Nelly si avvicinò a quello di Sirius.
Lo osservò dormire come al solito con i capelli tutti sparsi sulla faccia, annodati e arruffati, il sorriso da vero furfante sulle labbra.
"Peccato Black, sei così bello mentre dormi.. - disse Nelly in un sussurro - Ma devo svegliarti."
E così, con uno scatto degno del più veloce felino, gli balzò addosso iniziando a fargli il solletico, cosa che Sirius odiava come non mai. Il giovane Black si svegliò di soprassalto e solo dopo poco si accorse che la sua amica lo stava torturando, ma fu troppo tardi per difendersi dall'attacco della biondina impossibile, come la chiamava lui.
"Smettila Nelly - disse con le lacrime agli occhi per il tanto ridere scatenato dal solletico - Ti prego! Ti scongiuro!"
Continuava a ridere esasperato e non accennava a ribellarsi a quell'attacco deliberato.
Nel frattempo James aveva svegliato Remus con una secchiata di acqua in testa, dopo svariati tentativi: aveva provato a dirgli nell'orecchio che era Lunedì ed era in ritardo per le lezioni, o che non aveva fatto ancora i compiti, ma non era stato utile. Aveva fatto altri tentativi, e poi aveva deciso di passare alle maniere forti. Il povero Remus ora era sveglio e rincorreva James per tutta la stanza desideroso di strangolarlo. Nelly interruppe la tortura che stava sottoponendo a Sirius per godersi lo spettacolo dell'inseguimento di Remus e James, ma fu colta alla sprovvista, perchè la sua vittima si vendicò, e assalendola le rese pan per focaccia.
"No, Sirius! Bastaaa!" implorò il suo amico mentre le faceva il solletico sui fianchi.
"Chi di solletico ferisce, di solletico perisce, Hill!"
James corse in suo aiuto, mentre saltava da un letto all'altro per sfuggire a Remus, e tirò una ciocca di capelli a Sirius.
"Potter, quante volte devo dirti di lasciare in pace i miei capelli?" urlò il malcapitato.
E così anche lui iniziò ad inseguire il povero James per tutta la stanza, mentre Nelly rideva a crepapelle. Era comodamente seduta sul letto di Sirius quando le arrivò un cuscino in faccia; era anche un po' bagnato.
"Che schifo, è bagnato!" urlò a Remus.
"E' quello di Peter, sbava più di Thor mentre dorme."
Nelly guardò il letto di Peter e si accorse che il poveretto dormiva senza cuscino.
"Te la faccio pagare, Lupin!"
E così la faida sfociò in una lotta di cuscini, in cui si ritrovò anche Peter coinvolto a suo malgrado.
"Ma perchè fate tutto questo chiasso?" chiese ancora mezzo addormentato.
Nelly con tutta la forza che aveva in corpo scaraventò il cuscino sulla faccia di Sirius, il quale si gettò a terra coprendosi la faccia con lo stesso.
"Ahiiaaa - cominciò ad urlare - Che dolore, mi hai fatto male Nelly!"
Tutti gli altri si stupirono della reazione di Sirius: non era il tipo che si lamentava e piangeva se si scheggiava un'unghia. Doveva essersi fatto davvero male.
Nelly si precipitò vicino a lui e lo accarezzò preoccupata.
"Dove ti sei fatto male? Sirius, per Merlino, mi dispiace!"
Il ragazzo continuava a lamentarsi per il dolore e Nelly stava per arrivare a piangere tanto era dispiaciuta di avergli fatto male.
"Sirius, mi dispiace! Dai, ti accompagno da Madama Chips.." disse implorante la ragazza con la voce rotta dal pianto.
In quel momento il pianto del malandrino si trasformò in una risata soffocata. Tolse il cuscino dalla faccia e si mostrò sorridente, così divertito tanto da avere le lacrime agli occhi. L'espressione di Penelope cambiò istantaneamente, da triste e dispiaciuta divenne furibonda. Il viso diventò rosso e i suoi occhi se solo avesse potuto, avrebbero ucciso qualcuno.
James e Peter ridevano, mentre Remus era serio in viso con le braccia incrociate sul petto.
"Sei un idiota!" urlò Nelly contro Sirius.
Prese il cuscino e lo scagliò in faccia all'amico e con passo deciso uscì fuori dalla stanza come una furia.
Black, che nel frattempo aveva smesso di ridere, quando sentì la porta sbattere e chiudersi alle spalle della sua amica, smise di ridere.
"Dite che si è offesa?" chiese con sguardo smarrito.
"Non è stato un bello scherzo, Sir. - disse Remus con la sua solita saggezza - E poi si sa, uno scherzo è bello finchè dura poco, tu lo hai portato un po' troppo per le lunghe."
"Quanto sei noioso, Rem. - sbraitò Sirius alzandosi da terra - Tu James che ne pensi?"
"Per me è stato divertente da vedere, ma mi sarei arrabbiato anche io al posto di Nelly." rispose l'amico.
Sirius sbuffò e si sedette sul suo letto rassegnato all'idea di aver fatto una grandissima cavolata.
"E tu cosa hai da dire, Peter, su questa gravosa vicenda?" chiese James teatrale.
"Niente." rispose timido Minus.
"Niente di niente?"
"Niente di niente."
"James smettila. Devo pensare ad un modo per farmi perdonare da Nelly.." disse Sirius pensieroso.
Quando diventava pensieroso portava alla testa entrambe le mani ed iniziava a farle viaggiare tra i suoi boccoli corvini e ribelli.
"C'è solo un modo per farti perdonare.." intervenne Remus.
"Cioè?"
"Chiedile scusa. - disse con semplicità Remus - Sai, non è una parola tanto difficile da pronunciare, sono solo due sillabe: SCU-SA."
"Ah-ah. Molto simpatico." rispose acido Sirius.
 
Nel frattempo Nelly era scesa in Sala Grande e stava facendo colazione senza i suoi inseparabili amici. La Evans la guardava di sottecchi mentre leggeva un libro e aveva un'espressione soddisfatta.
Nelly mentre mangiava le sue uova sbatteva il piede sul pavimento facendo tremare tutto il tavolo dei Grifondoro, e per di più causava un rumore tremendo quando riponeva le posate nel piatto.
"Che c'è Hill?! - chiese la rossa con un tono acido - Sei nervosa perchè i tuoi amichetti ti hanno abbandonata?"
"Vedo che la tua irrefrenabile sete di conoscenza non ha limiti, Evans. Ma ti do una buona notizia, se ti fai i fatti tuoi campi cent'anni!"
E così dicendo Penelope lasciò il tavolo e corse fuori nel cortile ricoperto di neve.
Aveva bisogno di prendere una boccata d'aria fresca per calmarsi; peccato aver dimenticato il mantello in camera sua. Ma tornare alla torre per prenderlo era fuori discussione, avrebbe potuto incontrare Sirius, e non sarebbe riuscita a tenere a freno la sua incontrollabile voglia di prenderlo a sberle. Così senza pensarci due volte, uscì dal castello e si diresse verso il lago Nero.
 
Il professor Smith quella mattina si era svegliato presto e stava mettendo a posto tutte le carte che aveva in giro. Ultimamente se ne erano aggiunte altre, tra i compiti dei suoi studenti e i vari moduli da compilare. Sistemava dei vecchi libri di letteratura babbana che aveva portato con sè per sentirsi più a casa, quando da un libro impolverato di Victor Hugo, Notre-Dame de Paris, cadde a terra aprendosi e rivelando una foglio ingiallito piegato in quattro. Daniel raccolse il libro e la lettera, il suo sguardo cadde su una frase che aveva sottolineato insistentemente prima con una matita e poi con una biro.
 
L'amore è come un albero: spunta da sè, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere e continua a verdeggiare anche in un cuore in rovina.
 
Poi aprì il foglio e riconobbe subito di chi fosse dalla scrittura: quella calligrafia non poteva che appartenere a Grace. Il foglio era come macchiato, forse erano state le lacrime aveva versato mentre leggeva quella lettera d'addio.
 
Caro Daniel,
Solo Dio sa quanto io ti abbia amato in passato. Ma ora devo vivere il presente, e nel mio presente c'è Alan e ci sarà anche nel mio futuro. Mi dispiace per l'altra notte, è stato solo un errore, un errore che ho commesso e di cui mi vergogno. Se solo potessi cancellerei quella notte passata insieme a te, tra le tue braccia. Mi dispiace, ma devi dimenticarla e continuare a vivere come se non fosse mai successo nulla, ed io farò altrettanto. Perchè ora amo Alan ed è lui l'uomo con cui ho deciso di invecchiare. Probabilmente se non fosse stato per la tua ambizione a quest'ora staresti tu al suo posto; ma il caso non ha voluto così, anzi tu non hai voluto così. Ognuno prende le sue decisioni, Daniel, e una volta intrapreso un cammino non si può più tornare indietro. Tu hai deciso di dedicarti alla tua carriera, io ora ho deciso di amare Alan e di passare con lui il resto della mia vita.
Ti prego di non scrivermi più e di non farti vedere almeno per un po'. Trova tu una scusa per lui. Penso sia la cosa migliore da fare per te, per me, per Alan.
 
Grace
 
Quella lettera era proprio da Grace. Così impulsiva e irrazionale tanto da non accorgersi di essersi contraddetta più di una volta; Daniel percepiva ancora la confusione della donna che trapelava da  quella lettera, sentiva che il suo cuore era diviso tra lui e Alan. Anche lui provava vergogna per aver tradito la fiducia del suo migliore amico, ma una parte di sè lo rassicurava, il cuore di Grace gli apparteneva ancora quando lei decise di abbandonarsi a lui, in quella notte di passione. Ricordava come se fosse ieri la sua pelle chiara e profumata, i suoi capelli biondi e setosi, i suoi occhi verdi cristallini così belli da volerli baciare. Mentre faceva l'amore con lei quella notte non provò nemmeno per un momento vergogna e pentimento. Solo la mattina dopo, quando Grace si svegliò tra le lacrime, capì di essersi comportato da verme nei confronti del suo migliore amico, i sensi di colpa ancora lo attanagliavano. Lei aveva ragione d'altronde: la cosa migliore da fare era sparire almeno per un po', giusto il tempo per risanare quella ferita, per trasformare quella notte così vera in un debole ricordo.
Se solo fosse stato possibile.
L'insistenza di Alan nel chiamarlo nei giorni successivi e la sua caparbietà nel non rispondergli furono notevoli. Poi una sera di Aprile gli arrivò una lettera che conservava ancora da qualche parte, più che una lettera era un bigliettino rosa.
 
Alan e Grace Hill
sono lieti di informarvi
della nascita della loro primogenita
Penelope Aura.
 
Quel biglietto gli aveva fatto scoppiare il cuore nel petto, ma poi la sua razionalità lo portò a fare dei veloci calcoli e a scoprirsi dubbioso sulla presunta paternità di Alan.
 

"E' mia figlia, Grace? Devi dirmelo!" le chiese con determinazione.
Gli occhi di Grace brillarono anche nell'oscurità di quella sera, poi iniziò a scuotere la testa.
"No, no. Non è tua figlia Daniel.. è figlia di Alan. Smettila di tormentarmi per favore!" rispose implorante.
"Ma sei sicura? Potrebbe essere mia figlia, io ho fatto i calcoli e..."
"NO!" sibilò la donna esasperata mentre le lacrime scendevano giù.

 
Eppure non era ancora del tutto convinto che Penelope fosse la figlia di Alan, qualcosa dentro di sè gli diceva che quella era sua figlia, sua e di Grace.
Si affacciò alla finestra e vide un piccolo puntino nero in mezzo al paesaggio imbiancato: riuscì a mettere a fuoco la figura e pensò di avere le allucinazioni. Quella ragazzina sembrava proprio il suo amore di una vita, ma fu riportato subito alla realtà: era Penelope che con i capelli biondi di sua madre camminava con ostinazione sotto il gelo e il debole sole invernale.
Poi vide un'altra figura avvicinarsi a lei: un ragazzino dai capelli scuri, si toglieva il proprio mantello e lo metteva sulle spalle della biondina.
Pensò di averla già vista una scena del genere.
 
"Sirius! Mi hai spaventata.." esclamò Nelly quando l'amico le mise addosso il suo mantello.
"Scusa.. Per tutto!" disse lui veramente serio per la prima volta.
Nelly si sentì risucchiare da quegli occhi di ghiaccio così belli ed espressivi; tutto il freddo che provava svanì e come al solito le sue guance si infuocarono. Era l'effetto inevitabile che creavano gli occhi di Sirius quando erano puntati su di lei.
"Tranquillo - disse lei dandogli una lieve gomitata - Mi è già passata! Ma non farlo mai più.."
"Se no, che mi fai biondina?!"
Mentre Sirius le faceva un verso tenendo gli occhi chiusi, una palla di neve atterrò sui suoi capelli neri.
"Ti sotterro nella neve." rispose Nelly divertita.
"Ehi Hill, bella mira!" urlò James che correva verso di loro assieme a Remus e Peter.
Dopo tutto Nelly non riusciva ad essere arrabbiata con i suoi amici per più di mezz'ora. Specialmente con Sirius.
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Ciao! 
Ecco a voi il terzo capitolo di questa storia. Come avrete visto ci stiamo addentrando sempre più nella vita dei Malandrini e devo dire che Nelly si è ambientata benissimo, che dite voi?!
Il nostro professorino continua ad avere i suoi dubbi.. più in là sapremo cosa deciderà difarne di questi dubbi e tormenti.
Come avrete notato, la piccola Nelly ha già un debole per Sirius - come darle torto! E' molto amica di James e Remus, e Peter... lui sta lì, preferisce guardar vivere gli altri, anzichè avere un ruolo nella storia.
Almeno io l'ho vista sempre così. Oddio, decide di agire solo per fare danni. Non ne parliamo se no mi altero...
Per quanto riguarda invece Mocciosus  e Lily, non mi stanno sul cavolo come può sembrare dalla storia, anzi.
In passato ho avuto un amore incondizionato anche per Piton. E già. 
Solo che sono decisa a lasciar spazione nel mio cuore solo a Sirius, e quindi... Ecco qua il risultato.
Lì sopra al posto del solito banner che inserirò nei prossimi capitoli, ho messo una delle mie fan art preferite dei malandrini.
Spero vi piaccia, dovrebbe essere un po' la foto che invia Nelly alla nonna, anche se l'ordine è sbagliato.
LOL

Ora vi saluto, e spero che questo capitolo vi sia piaciuto. 
Fatemelo sapere nelle recensioni, ed ovviamente se avete qualche idea da propormi non esitate a riferirmela.

Ora un ringraziamento speciale a AnnaInBlack e 18Ginny18, le prime ad aver recensito la mia storia. GRAZIEEEEEEEEEEEE.
E  grazie anche a quelli che hanno letto in silenzio senza dire nulla, magari perchè non hanno avuto tempo o non sapevano cosa dire, o non sono rimasti colpiti dalla mia storia.
Vi lascio con un Gary Oldman super figo.

Amy


 

 
   
 
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