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Autore: hikari_kudo    02/05/2009    1 recensioni

sospirò, guardando il suo rifelsso nello specchio. scorgeva una ragazza, una sconosciuta dall'aria famigliare che forse tanto tempo fa era lei. il suo sguardo vacquo e privo di ogni luce di vita le ricordava ogni giorno chi era, perchè era l'unica cosa che davanti allo specchio le pareva di riconoscere. negli ultimi hanni, aveva imparato tante cose , era diventata il sicario perfetto, una sociopatica capace di tutto, che provava quasi gusto a veder scorrere il sangue, aveva anche appreso a mentire con gli occhi. se era infuriata, riusciva benissimo ad apparire allegra e vivace. del resto, solo poche persone conoscevano la vera hikari.... anzi no, due o tre. all'esterno, non era hikari, troppo pericoloso rivelare il proprio nome, soprattutto se si è immischiati in roba illegale, come lei. era la vivace, timida, solare e sopratutto innocente (quasi rideva fra se a pensarlo) emily dison, agente al reparto investigativo di central city. prima era soprasieduto da Hughes ma poi envy-kudo l'aveva ucciso, e da allora.... mustang l'aiutava a cercare l'assasino del suo migliore amico. sapeva anche che lavorava illegalmente come mercenario, ma , nonostante non andassero molto d'accordo, le copriva le spalle, o meglio, teneva la bocca chiusa. si trovavano in una posizione dove i loro interessi collimavano, semplice, ma vero, perchè l'odio è più forte dell'amore o dell'amicizia, ed è anche più immediato. se due persono odiano la stessa persona , da questo può nascere un sistema di alleanze indissolubile. l'odio è più forte di tutto.
Introduzione modificata. E' vietato inserirvi il tag p. E' vietato inserirvi il tag br alla fine.
Nausicaa212, assistente amministratrice.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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mentre raccontava, cercava di tenere lo sguardo lontano, cercando di non incrociarlo con nessuno, di non far tremare la voce, di non tradirsi con le espressioni. lei e il cugino si alternavano, finendo uno le frasi dell'altro, in perfetta sincronia, eppure, era la prima volta che raccontavano quella storia. ma, del resto, anche i due fratelli facevano di tutto per non quardarli, tenendo lo sguardo basso. raccontare quelle cose non faceva bene, a nessuno dei due, forse quello era una specie di sfogo di un dolore tenuto dentro troppo a lungo. un dolore insormontabile, ed inapribile, di un brutto periodo della loro vita. odiavano quella storia, perhè gli esponeva al mondo, l'evitavano fra di loro, in famiglia, non l'avevano mai raccontata a nessuno. cosa gli aveva spinti a raccontare queste cose a della gente appena conosciuta? forse era stata l'aria di amestris a cambiarli, o , più semplicemente, lo raccontavano a loro, perchè sapevano cosa voleva dire la parola 'dolore' . sapevano che non gli avrebbero compatiti, o consolati, o avrebbero detto frasi inutili e superflue .

- tzè, sono patetica... - disse hikari, spezzando la frase - ... non riesco neanche a.....- si alzò di scatto, non attese nè una risposta , nè una reazione dai due - basta! non pensiamoci più! vado a chiedere le dimissioni dall'ospedale! se mi cercate sono in biblioteca!-

- ma il dottore a detto che ...- cercò di dissuaderla kudo

- al diavolo!- sbraitò hikari, lasciando il tetto

-aaah!- esclamò kudo , portandosi una mano alla testa - perchè non mi ascolta mai ?!- poi guardò Edward. era ancora seduto, con lo sguardo rivolto verso il pavimento, fissava costantemente una crepa. il fratello, invece, stava in piedi, e gironzolava nervosamente facendo avanti e indietro.

- che brutta atmosfera!- esclamò kudo - sono IO quello emo qui!-

- ah ah - si limitò a dire Edward - ha ragione lei, inutile star a piangere sul latte versato...-

- se si parla di latte qui ....- disse kudo ,ironico, rivolgendosi a Edward

- fratellone...- disse alphonse

-su, andiamo...- Edward si alzò in piedi, e uscì dal tetto, con al seguito suo fratello . varcata la porta, iniziarono a scendere le scale.

- ma che hai?- chiese alphonse

- niente - mugugnò, continuando a scendere.

arrivati circa a metà della scalinata furono fermati da winry - hey, Ed!- esclamò allegramente salendo le scale con a seguito shayme - hai visto hikari? e kudo?-

- è andata a chiedere le dimissioni, voleva andare in bibblioteca. per quanto riguarda kudo, è ancora sul tetto- rispose secco Edward, e riprese a camminare

- QUELL'IRRESPONSABILE!- urlò winry - spero di beccarla prima che esca!- disse seguendo Ed - tu shay che fai?-

- vado a vedere kudo - rispose. poi s'avvicinò a winry, la fermò e le sussurò all'orecchio - è successo qualcosa? mi sembra ci sia una strana attmosfera-

- si, l'ho notato anch'io. chiederò a hikari, se riesco a fermarla - detto questo corse via dicendo - ci vediamo più tardi!-

Shayne prese un respiro profondo, e percorse quella breve distanza che la separava dalla porta d'entrata del tetto. girò la maniglia, e , con passo felpato, fece il suo ingresso nell'ambiente esterno. cercò con lo sguardo kudo. lo trovò seduto ai margini del tetto, con l'espressione del tutto assente. non gli aveva mai visto fare un'espressione simile, non credeva neanche fosse capace di un'espressione simile. Kudo, nonostante fosse emo, era sempre allegro, salterellava di qua e di la, cercando di rimorchiare ogni tipo di ragazza. sinceramente, quando gli aveva chiesto di uscire, non gli aveva dato peso. ma quell'espressione gli dava credibilità.

si avvicinò molto lentamente al ragazzo . lui non l'ha notò subito . -ciao - disse shayme

- umm...che...- disse girandosi il ragazzo, come rivenuto da un lungo sogno - shay-chan!- esclamò dopo qualche secondo

- che c'è ? - chiese dolcemente- è successo qualcosa?-

- nu - rispose - ti va di uscire con me?- chiese. questa volta però non lo disse con tono melodrammatico, o sbruffone. lo disse sinceramente, quasi fosse una supplica. lei lo guardò un attimo, dritto negli occhi . lui sperava davvero in un suo si . sorrise dolcemente e disse - e dove vuoi andare?-

- è un si?!- chiese kudo, tutto rosso

- certo- sorrise

-evvaiiiiiiiiiiiiiii!- esultò kudo, iniziando a lanciare coriandoli e a fare una strana danza che fecero ridere parecchio Shayme. finito di festeggiare kudo disse - mi cambio e arrivo. ci troviamo di fronte alla fontana , nella piazza principale tra un'ora!- detto questò si fiondò via, giù per le scale, a una velocità super-sonica.

---------------------------------------------------------------------UN ORA DOPO------------------------------------------------------------------------------

kudo se ne stava seduto a bordo fontana. era circa mezzogiorno, e faceva davvero moooltoooo moooltoooooo caldo. ma non come sulla strada per riol, quello, di caldo, gli batteva tutti. in più, farsi il tagitto con una cugina petulante, l'amico tappo che sbraità continuamente, e il manico-micio-miao che li impediva di tagliarsi era il massimo dello stress. "ma perchè sono l'unico con un pò di materia grigia in testa" si era ritrovato a pensare. poi si era ricordato del suo carattere "come non detto.... ehehe!"

- scusa!- urlò shyme, arrivando in tutta fretta, correndo e agitando le mani - sei qui da molto?- indossava completo minigonna e maglia, con delle infradito. i capelli erano raccolti in una coda di cavallo, probabilmente opera di winry.

- no, sono appena arrivato- disse sorridente. "cavolo" pensò "doveva proprio conciarsi così?! hey, cuore, se non smetti di battere da solo ti faccio smettere io ... preferisci una pugnalata o un coma diabetico *cioccolatooooooooo*"

-dove andiamo?- chiese

- sorpresa- disse lui alzandosi. tirò fuori una benda dalla tasca - ora ti bendo e ti guido - legò il nastro sugli occhi della ragazza e la prese per mano - vieni -

condusse shayme tra le strade affollate della città. prima di venire, si era studiato la cartina della città a memori, maledicendo di non avere con se un navigatore satellitare e ringraziando la repentiva attivazzione della sua eccezzionale memoria fotografica ( non riusciva a controllarla, si attivava da sola, certe volte).

-eccoci arrivati!- disse, ridando la vista a shayme

- wow!- disse. kudo l'aveva portata sopra una collina del parco nazionale di east city, i giardini più belli di tutta amestris ( o almeno, così diceva la locandina). dalla piccola collina c'era la totale vista della città, e , sul verde prato, aveva preparato un pic nick ( chissà come ha fatto tutto in un ora...ù.ù nda)

il pranzo durò un paio d'ore. fù divertente, per entrambi. in una giornata come quella,a kudo, serviva proprio passare del tempo con un amica, "si, solo un amica....uff!sigh!" pensò kudo, ricordandosi di conquistare Shayme il prima possibile.

- colore preferito ? gruppo sanguigno? segno zodiacale?- chiedava a raffica kudo,con in mano un taquino

- blu . A. leone - rispondeva prontamente - tuoi?-

- blu . 0 . scorpione - rispondeva kudo.

era una specie di giochetto che i due si erano inventati per conoscersi un pò meglio. le domande, alle volte, portavano a discorsi stupidi , che finivano con grosse risate. finito il pranzo, kudo riportò Shayne in centro, e le fece fare un giro tra i negozi. lui odiava stare appresso alle ragazze mentre guardavano le vetrine , infatti, aveva ringraziato molte volte la poca feminilità di sua cugina, che , le vetrine, le ignorava tutte, tranne quelle del negozio di videogiochi e quella della fumetteria, che interessavano anche a lui. con sua sorpresa, aveva scoperto che, anche a Shayme, nonostante fosse così carina e curata , niente a che vedere con la violenta cugina, non interessavano le varie vetrine.

- che carino - disse vermandosi di fronte a una vetrina . quardava un piccolo anello, con una gemma rossa, a forma di cuore - viene....59$! cavolo arrivo solo a 50, va bhè!- disse distolgendo lo sguardo

- cosa?- chiese kudo , avvicinandosi alla vetrina

- quello- indicò lei

senza neanche pensarci, entrò in gioielleria -che fai? - chiese Shayme

-aspetta qui- rispose

ne uscì poco dopo, con una scatoletta in mano - emm... ecco ... io .....- non riusciva a finire la frase, il suo volto era scarlato - per te!- disse infine , porgendoli la scatola

- eh?- disse Shayme, prendendola -oh, kudo! non dovevi!- disse lei

- non preuccupari, dai vieni-

infine, ritornarono in piazza, e kudo si sedette esausti esattamente nel punto dove si era seduto precedentemente.

- vado a prendere da bere!- disse Shayme - che ti prendo?-

- un thè alla pesca, grazie^.^- disse lui

quella era sicuramente una delle serate miglior che aveva passato, se non la migliore. innamorarsi era bello,credeva di essersi innamorato precedentemente, ma non aveva mai provato una cosa del genere. "giuro che se la conquisto smetto di fare il cascamorto" pensò . poi, per un attimo, il suo pensiero tornò alla chiacchierata che si erano fatti lei e sua cugina sul tetto, con alphonse e Edward. chissà come stava lei.... "cavolo, mi deve inquinare la mente anche in certi momenti?! comunque, penso che Ed le sia corso dietro ..." poi, tirò fuori l'orologio, tanto per fare qualcosa. e , un pensiero gli passò in testa . con orrore si ricordo di che giorno era "il compleanno di hikari! cavoloooooooooooo! mi ammazza.... no, tanto , tutti gli anni lo ignora completamente, sono io che mi ostino a farla svagare! forse, le faceva piacere, ma oggi è tutto troppo perfetto ... ma è anche.... no!" fortunatamente, la sua onda di pensieri fù interrotta dall'arrivo di Shayme.

- ecco!- disse sedendosi affianco a lui - thè!- esclamò porgendoglielo. lui notò divertito che aveva preso la sua stessa bevanda. iniziò a sorsegiarla. era davvero dissetante.

- buona... - disse kudo, fissando Shayme, che a sua volta guardava di fronte a sè

- che c'è ?- disse notanto che la stava osservando.

lui si avvicinò un pò di più. - hai una cosa qui - disse indicando i capelli - posso toglierla?-

- fai pure-

si avvicinò alla ragazza. i loro visi erano così vicini " qualche centimetro" pensò kudo con rammarico, portando la mano sulla ciocca di capelli di Shayme. ma, ad un certo punto non c'è la fece. le poso la mano sulla quancia , chiuse gli occhi, e , prendendola totalmente alla sprovista, col viso che gli avampava , la bacio. lei, rimase per un attimo pitrificata, arrosì violentemente, ma poi, chiuse gli occhi e ricambiò il bacio

------------------------------------------------------------------NELLO STESSO TEMPO, LIBRERIA DI ESAT CITY-----------------------------------------

in un tavolo nascosto in chissà quale angolo remoto della biblioteca, sommersa da una tonnellata di libri , hikari stava ancora cercando di capire cosa gli era sucesso . non voleva pensare ad altro, non voleva e non poteva. non voleva tenere la mente libera, aveva paura di che pensieri le si potessero annidare in testa. era ruscita a scappare a winry per un soffio, aveva abilmente evitato Edward ed era riuscita ad arrivare in libreria senza perdersi troppe volte. un record. peccato che fosse ormai l'una passata. non che avesse fame.... ma.... si, forse aveva fame, e il suo stomaco faceva strani e inquietanti rumori ma.... non voleva andare a pranzo. poi, c'era la foto di Edward, della sua famiglia. era possibile che fosse tale la somiglianza? forse, erano davvero in un mondo parallelo. non era fantascienza, forse era qualcosa di reale.

- WE! - la salutò una voce maschile - lo sapevo che eri qui. anche io vengo qui, quando non voglio essere disturbato-

- appunto 'non voglio essere disturbata' quindi vattene- disse non alzando lo sguardo dal libro

- ma non hai fame?- chiese

- no!- ma venne prontamente tradita dallo stomaco, che si attorcigliò su se stesso , facendo un rumore assordate

- no, eh? quarda che, se oltre a non dormire non mangi, non andrai molto avanti-

- ma stai zitto Edward!-

- dai, vieni con me . ti porto a mangiare un boccone. fuori ci sono winry ed alphonse-

- mi rifiuto di farmi fare l'elemosina da UN NANO-PUFFO-MICROBO come te!-

- A CHI HAI DATO DEL NANO-PUFFO-MICROBO-FAGIOLINO-TAPPETTO NON VISIBILE NEANCHE COL MICROSCOPIO?!

-IO. NON. HO. DETTO. QUESTO.-

-fate silenzio! - li rimproverò la biblotecaria, uscendo da dietro una libreria.

Edward grugnì, indispettito dal rimproveroro, e lanciò un'occhiattaccia alla bibbliotecaria. " ma perchè non si fa gli affari suoi e se ne torna da dove è venuto? non devo dare a lui il mio tornaconto" pensò hikari, ritornando al suo libro.

Edward si sedette affianco a lei, e continuò a parlare, lei cercava di ignorando, mettendosi come proposito della giornata quello di uccidere Edward. " se non la smette di parlare il più giovane alchimista della storia diventerà anche il più giovane alchimista deceduto in sevizio"

- senti - disse infine hikari- ma perchè ti metti tutti questi problemi?-

- bhè ...- disse lasciando cadere la testa sullo schienale della sedia - .... perchè siamo amici , no?-

a quell'affermazione , hikari, tolse lo sguardo dal libro, e lo lanciò verso Edward, che attendeva risposta. "amici" da quanto che non sentiva quella parola. da tanto, troppo tempo. lei facceva buon viso a cattivo gioco. non si affezzionava troppo alle persone, perchè, o morivano, o se ne andavano o.... comunque, alla fine, rimaneva sola. però.... forse Edward riusciva a definirlo amico?

- non morire - bisbigliò infine

- come? - chiese lui

- non morire!-

- perchè dici questo?-

- perchè...... perchè l'unico vero amico che io ho mai avuto è morto ...- disse con voce smorzata

- morto ....- ripetè lui - morto.... certo che sei proprio fortunata - disse con una punta di ironia innapropriata - e come è morto?-

- leucemia-

- bhè, non è colpa tua-

- lo so. ma cerano tante cose che avrei voluto dirli .... sai, con lui c'era un rapporto speciale. non come quello che c'è tra te e winry, si vede che è più di amicizia, non nasconderlo. eravamo proprio amici, ci davamo consigli a vicenda, parlavamo delle nostre ambizioni....-

- e cosa avresti voluto dirli?-

- grazie- disse - Grazie per le lunghe e interminabili chiacchierate che solo fra amici sinceri si possono fare, grazie per la tua costante presenza per il tuo modo di essere speciale in ogni momento... grazie , grazie e grazie-

rimase un attimo in sospeso, poi anuii. non fece neanche troppe storie per il commento su winry, o almeno, si arrese all'idea che era più che evidente che le piaceva.

- perchè dici che è più che amicizia? si capisce molto? riguardo a winry, dico- disse a mezzavoce

- si, l'unico ad non averlo capito sei tu. lei è innamorata di te. ma non l'ammetterà mai-

- e tu da cosa hai capito che c'era qualcosa che non andava?-

-Il volto è lo specchio della mente, e gli occhi senza parlare confessano i segreti del cuore, semplice no?poi...-disse tenendo la frase in sospeso - ....Il mondo è terribilmente crudele, lo so di mio. Ed allo stesso tempo, puoi dire che è bellissimo-

- già- anuì hikari

- allora, vuoi venire a prendere un boccone?-

- si-

---------------------------------------------------------------------AL RISTORANTE-----------------------------------------------------------

- TANTI AUGURI!- dissero in coro Edward , Winry e Alphonse, mentre Hikari spegneva le candeline. i tre ragazzi, leggendo la cartella clinica, avevano scoperto la data del compleanno di hikari, ed avevo escogitato una specie di festa-pranzo a sorpresa. così, mentre hikari credeva di andare a mangiare un boccone con amici, venne accolta in ristorante da un coretto che cantava 'tanti auguri a te' e reggeva una torta.

- perchè non ci hai detto che era il tuo compleanno? - diceva winry mangiucchiando la torta - ti avrei comprato un regalo!-

- già, con in miei soldi ...- mugugnò edward

- mi sembra il minimo, nanetto!-

- basta, non ho voglia neanche di risponderti con la mia solita battuta. hey, autrice, migliora il tuo repertorio!- disse Edward

- con chi parli fratellone?- chiese alphonse

- con nessuno, non preuccuparti!- sbraitò

il pranzo proseguì tranquillamente, tra vari litigi. per poco Ed non si prese una tortata in faccia da hikari, ma si prese più di una chiave inglese in testa. alphonse raccontò di come il fratello li impedissi di tenere animali, di come quello lo indispettiva. tra una cosa e l'altra, alla fine, il conto lo pagò Edward come "regalo" sotto minacce di morte di winry. questo, ridiede il buon umore a hikari. poi andarono a fare una passeggiata in centro. hikari non conosceva la città e per poco non si perse. alla fine arrivarono in una grande piazza, molto simile a piazza navona.

-quarda!- disse winry indicando un punto della fontana - hai capito kudo e shayme-

- wow!- disse hikari, sorpresa nel vedere una scena del genera da parte del cugino. si stavano baciando. alla fine di quello strano bacio, shayme si alzò tutta rossa, e , facendo cadere la bibita che aveva affianco, se ne andò velocemente, lasciando kudo pietrificato.

- scusatemi - disse winry inseguendo shayme.

  
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