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Autore: Dryas    02/05/2009    4 recensioni
"Non avessi mai visto il sole avrei sopportato l’ombra,
ma la luce ha aggiunto al mio deserto una desolazione inaudita." Il buio e il silenzio dominavano nella vita di Sai, al punto da ridurlo a una marionetta fredda e impassibile. Una persona è riuscita a rivoluzionare tutto questo, una semplice ragazza con il suo semplice modo di essere, Sakura Haruno. E Sai si aggrappa alla mano che lei gli ha teso dando tutto se stesso, ma il suo nuovo mondo rischia di crollare quando scopre che l’ombra di Sasuke Uchiha non ha ancora lasciato Sakura. Partecipante al contest  "Riflesso di virtù tradita" di Storyteller lover.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sai, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Dryas
Frase scelta: Non avessi mai visto il sole avrei sopportato l’ ombra,
ma la luce ha aggiunto al mio deserto una desolazione inaudita.
-Emily Dickinson-
Titolo: Labyrinth
Personaggi: Sai centric [Sakura Haruno, Sasuke Uchiha]
Pairing(s): SaixSakura









Labyrinth



Una sola linea può decretare la bellezza della tela dell’artista.
L’arte è cura, minuziosa cura.
Ecco perché per me i dettagli sono essenziali.
Perché io ero parte di un mondo incompleto,
un quadro completamente nero in cui le pennellate sono tutte uguali e tutto è piatto,
e il mio cuore continuava a rimanere un mare di gelo infinito,
perché quando vivi solo per tutta la vita la solitudine diventa naturale.
È l’unico mondo che conosci.

“Legame”

La ragione inconscia per cui ho continuato a vivere,
il motivo per cui non ho cancellato dalla memoria mio fratello.
Era il tassello mancante, la chiave che ha aperto la mia cella oscura e mi ha liberato nella splendente realtà.
A poco a poco la piccola fessura che già c’era ha cominciato a crepare il muro,
lasciando entrare frammenti di luce sempre più ampi.
Ogni mia certezza e ogni regola su cui si basava la mia esistenza è venuta meno.
La differenza tra oscurità più profonda e luminosità più brillante è immane,
però il risultato è uguale: si è ciechi.
Ero cieco e sono stato accecato.

“Io non sono nessuno, Sai è solo un nome che mi è stato assegnato ai fini di questa missione”

Io non ero nessuno prima, ma nemmeno adesso,
perché se prima non potevo vedere o ignoravo l’esistenza di altre realtà,
una volta svelato questo mistero non sono in grado di riconoscerle,
  non ne intravedo che i contorni sfuocati.
 Per fortuna ho trovato la tua mano a guidarmi.
Stando accanto a te i miei occhi si sono abituati alla luce.
Sei diretta, schietta e sensibile.
La guida perfetta per uno come me, abituato agli ordini.
E ogni giorno che passa sento il gelo dentro di me sciogliersi
 e trasformarsi in un fiume impetuoso, travolgente.
 
“Se è vero che le persone possono cambiare, allora anch’io lo farò”

Sei tu che mi hai rivelato il mio nome,
e mi hai indicato la via da seguire.
Ho visto il mio abbozzo cominciare a prendere forma.
 Le prime linee sono state tracciate,
e il risultato iniziava a piacermi.
Così, adattandomi alla mia nuova esistenza,
 mi sono accorto che il calore che provo al cuore cambia se sto con te o con altri.
Tu sei diversa.
Con te è come se il tempo non esistesse,
e non vedo più il mondo, ma i tuoi occhi verdi,
non sento il brusio dell’umanità, ma la tua voce,
non voglio il sole, perché il mio sole sei tu.
Però io non sono come lui, vero?
I nostri occhi sono uguali:
neri come una notte senza luna,
un muro invalicabile e insormontabile, un‘incognita.
 Ma i suoi possono tingersi di un rosso vivo, unico e raro.
È solo per questo quindi?
È solo questa la nostra differenza?
No, non credo.
Il tuo viso non può essere triste,
malinconico, sognatore, assorto,
solo per così poco.
Chissà cosa sei riuscita a scorgere in lui.
Chissà che cosa di lui ti ha stregata in questa maniera,
al punto da farti diventare dipendete.
L’ho visto, il filo che ti unisce a lui,
un filo scarlatto, forte, indistruttibile,
che scavalca tempo e distanze.
E in quell’istante esatto ha ricominciato a nevicare sul mio cuore.
Non bastava il gelo perenne che l’aveva catturato, no, si è aggiunto il dolore lacerante, insopportabile,
troppo umano.
Io speravo in te, nella tua presenza eterna e invece sono caduto nella trappola dell’amore.
Mi ritrovo perso nelle vie di una città senza fine,
un labirinto,
come un angelo a cui manca un’ala.
Da solo non posso volare.
Da solo potrei solo cadere.
Tu sei diventata vitale per me.
Ecco perché provo quella che viene chiamata nostalgia o forse rimpianto, io non colgo ancora la differenza,
perché prima non era così,
nell’oscurità avevo trovato il mio equilibrio.
Preferisco le tenebre del mio passato e la mostruosa solitudine con cui avevo imparato a convivere
 piuttosto che vivere per sempre con il dolore.
Rifiuto la libertà che ho conquistato e rivoglio la mia prigione,
perché non ho più uno scopo per cui andare avanti.
Gridare, piangere, disperarmi.
Soluzioni sconosciute per me.
Dimenticare impossibile, mi hai regalato qualcosa più splendente di ogni stella.


Non avessi mai visto il sole avrei sopportato l’ombra,
ma la luce ha aggiunto al mio deserto una desolazione inaudita.*
Portare indietro le lancette del tempo,
un’utopia che mi sta assillando.
Dentro di me sanguino, ma tu non te ne accorgi.
Prima della mia trasformazione questo non sarebbe successo,
perché io non ero che una macchina,
freddo, insensibile, privo di ogni emozione.
Ma ora nel mio cuore c’è un germoglio verde,
nato dal tuo calore.
Ormai le sue radici sono salde al terreno,
non morirà facilmente, lo so,
perché ora sono consapevole che posso avere un ruolo in questo mondo,
che posso avere la libertà,
che la luce esiste.
E’ come se avessi assaggiato per la prima volta il miele,
troppo dolce per non desiderarne altro.
Però so che se tentassi da solo di averne ancora fallirei miseramente
e il tuo ricordo ritornerebbe a pugnalarmi.
Voglio scappare nel mio vecchio inferno per non sentire nulla,
ma non posso essere sordo ai richiami del paradiso.
Sono lacerato in due,  
per la prima volta nella vita so cosa voglio,
e non posso averla.
È straziate.
Mi sento una nullità ancor più di prima.
Mi svilisce.
Mi annulla.
Mi uccide.
Sentirai mai il mio grido silenzioso?
Sboccerà mai la gemma nel mio cuore?
Ma perché illudersi?
Forse è ora di camminare da solo,
o cadrò o mi metterò a correre.
Tutto spetta a me.
Sbagliando si impara, non è così che dicono?
 E forse imparerò anche io,
nonostante le numerose cadute che farò.
Mi sembra ingiusto rinunciare
perchè mi è stata data una nuova possibilità,
una nuova vita.
Volerò con una sola ala?


Sai



*Emily Dickinson



ANGOLO AUTRICE:

VI classsificata
Premio attinenza alla traccia

Dico solo che sono molto soddisfatta, al di là dei risultati, di questa FF: Sai per me è questo.
Ringrazio ancora Storyteller lover per il magnifico contest che ha indetto e faccio i miei complimenti anche agli altri partecipanti!
Bye Bye!

Dryas 
   
 
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