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Autore: Heero De Fanel    02/05/2009    0 recensioni
[BRAIN POWERD] Yu ripensa al giorno in cui è fuggito da Orphan... e Hime si unisce alle sue riflessioni. (Yu/Hime)
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Belated

BELATED

Una fanfiction di Brain Powerd scritta da: Heero De Fanel

Tradotta da: Justice Gundam

 

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Buongiorno a tutti! Ritorno sulle pagine di EFP con una traduzione, fatta con il permesso dell'autore Heero De Fanel... una traduzione di una fanfiction dedicata a Brain Powerd, un anime di Yoshiyuki Tomino (l'autore di Gundam e di Daitarn 3, giusto per intenderci...) decisamente particolare e abbastanza complesso, che nel giro di pochi episodi è entrato a far parte della mia lista di anime preferiti!

Brain Powerd è una serie decisamente fuori dagli schemi... e non è esattamente la serie che uno spettatore casuale può godersi appieno! E' una serie a cui è necessario prestare attenzione, affinchè tutto vada al proprio posto (e anche così, non è detto che si capisca tutto subito...); e decisamente, non è una serie per tutti, o la si ama, o la si odia! Per chi, come me, appartiene alla prima categoria, ho pensato che sarebbe stata una gradita sorpresa poter finalmente leggere qualcosa su Yuu, Hime e il resto dell'equipaggio della Novice Noah.

No, non preoccupatevi, quella carogna di Jonathan non ci imporrà la sua presenza... Si vede che odio "Johnny Boy", vero?

In ogni caso... ribadisco, questa fanfiction non l'ho scritta io, ma l'ho semplicemente tradotta con il permesso dell'autore Heero De Fanel, che ringrazio sentitamente! I diritti e i marchi registrati collegati a Brain Powerd non appartengono nè a me, nè all'autore, ma solo alla Sunrise e a Tomino-sensei! Quindi, detto questo... godetevi questa breve storia!

 

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Belated

 

"Ancora non riesco a crederci. Sono passati già sei mesi da quando ho lasciato Orphan..." riflettè Yu Isami, in piedi sul ponte della Novice Noah, mentre guardava con aria assente il mare che si muoveva sotto di lui, e sentiva il vento scompigliare i suoi capelli blu. In tutta onestà, non si era mai aspettato di sopravvivere e fuggire. Era mezzo convinto che sarebbe morto assieme al suo Brain.

"E invece no. Ne sono uscito vivo... e sono ancora vivo." disse con voce udibile, non sentendo i passi di qualcuno dietro di lui...

"Ehilà, Yu! A chi stai parlando di bello?"

Yu si voltò di scatto, sorpreso - e, come volevasi dimostrare, ecco la rossa Hime Utsumiya che gli sorrideva con aria di presa in giro. Gli occhi di Yu si strinsero per esprimere la sua irritazione. Al momento giusto. Come sempre.

"A... a nessuno!" ringhiò il ragazzo. Essere colto di sorpresa non migliorava certo il suo umore cupo.

Hime gli mostrò la lingua. "Hmph! Sempre molto simpatico tu, eh? Stavo solo cercando di essere gentile..." disse, guardandolo storto.

Yu non capiva come fosse possibile che prendere in giro qualcuno volesse dire essere gentile con lui, nè aveva interesse a pensarci su. Chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie, poi sospirò, nel tentativo di non perdere la pazienza. "Probabilmente stava davvero cercando di essere gentile... a modo suo. Illogico, ma a modo suo..." pensò, per poi riaprire gli occhi e guardarla. Hime gli restituì lo sguardo.

"Beh? E adesso che c'è?" lo sfidò lei, ancora irritata. Poi, sbattè gli occhi confusa quando lui ridacchiò e si sfregò la nuca.

"Hai ragione. Scusa." si scusò, facendo un sorriso talmente piccolo da essere invisibile per chiunque non lo conoscesse. Hime inclinò la testa.

"Hmm? Davvero?" rispose con scetticismo. Era una reazione piuttosto... insolita per lui.

"Sì." replicò lui, ancora non troppo convinto. Sospirò di nuovo e la guardò in faccia. "Ascolta, mi hai semplicemente colto di sorpresa, okay?" si spiegò lui, non volendo peggiorare la situazione. Conosceva bene il caratterino infiammabile di Hime, e non aveva voglia di farsi del male. O di farsi attaccare dai suoi fratellini.

Per fortuna, la cosa funzionò. L'espressione di Hime si addolcì, e lei annuì rapidamente, con grande sollievo di Yu.

"Ah, capisco!" disse lei, con voce molto più tranquilla. Restò in silenzio per un attimo, poi continuò. "Però, ancora non mi hai spiegato come mai te ne stavi qui a parlottare tra te e te!"

Yu aprì la bocca...e la richiuse subito. Attese un paio di secondi... e poi parlò di nuovo. "No, infatti..." disse con aria stanca. "Fammi indovinare. Non te ne andrai di qui prima che io te lo dica, vero?"

Hime storse il naso. "Pensi davvero che io sia così meschina?"

"Sì." rispose Yu, senza perdere un colpo. Vedendo l'espressione irritata di Hime, Yu decise di lasciar perdere e battè la mano sul posto vicino a lui. "Okay, okay. Siediti pure."

Hime sembrò confusa, ma fece quello che le era stato detto, avvicinandosi a lui e sedendosi al suo fianco. "Allora..." iniziò a spiegare.

"Un momento! Non è che adesso finirai per baciarmi, vero?" chiese lei, scherzando solo in parte. Yu grugnì ancora una volta, ed ebbe l'impressione che non sarebbe stata l'ultima...

"Oh, santo cielo... devi proprio tirarla fuori di nuovo, quella storia!" esclamò lui, irritato per i continui riferimenti a quel famoso episodio. Hime ridacchiò e si fece schermo con le mani, volendo evitare un altro litigio.

"Heheheee... hey, era giusto per sapere!" disse con aria divertita. Yu fece una faccia irritata, ma annuì.

"Beh... è solo che con domani, saranno passati sei mesi da quando sono fuggito da Orphan." raccontò lui con espressione seria. Vedendo l'aria concentrata di lei, continuò rapidamente. "Sono... sorpreso di essere ancora vivo, tutto qui."

Hime fece una faccia delusa. "Hmmm? Tutto qui? Insomma... sarebbe stato più interessante se fosse saltato fuori che sentivi delle voci nella testa, o cose del genere..."

"Ehm... sì... immagino di sì..." rispose Yu, non del tutto sicuro di cosa dire. "Beh... ho ancora delle memorie molto vivide di quel giorno..."

Ora la ragazza dai capelli rossi sembrava molto più interessata. "Davvero? E perchè?"

"Non mi aspettavo che mi avrebbero sparato addosso proprio il giorno in cui ho compiuto 17 anni." rispose lui con un'alzata di spalle, per poi sdraiarsi sul ponte della nave senza notare che Hime aveva spalancato gli occhi. "Già, una giornata piena..."

"Aspetta! Un momento! Quindi... esattamente sei mesi fa era il tuo compleanno?" chiese lei all'improvviso. Dopo aver guardato nei suoi occhi azzurri, Yu sentì come un brivido. La stessa sensazione che aveva provato prima che Iiko... anzi, no, Quincy Issa... iniziasse a sparargli addosso.

"Beh... tecnicamente sì. Ma... insomma, mancava ancora un giorno..." rispose lui, chiedendosi in quale campo minato fosse mai capitato. Hime sembrava quasi scioccata...

"Perchè non me lo hai detto?" chiese lei. "Insomma, quando sono venuta a prenderti con il mio Brain, avevamo tutto il tempo di..."

"Beh... date le circostanze, e poi considera che ci eravamo rivisti dopo un anno..."

"Non mi sembra una buona scusa! E poi, non è bello mancare il compleanno di un amico!" esclamò lei, piuttosto seccata. Yu si trovò a non sapere cosa rispondere; perchè le importava così tanto? Che diamine, persino a lui non importava... o almeno, non tanto quanto a lei!

"Non... non ti preoccupare per questo. Dico sul serio." la rassicurò. Non si sarebbe mai aspettato che Hime fosse il tipo da darsi tanti problemi per una cosa così insignificante... ma del resto, Hime era una ragazza strana. Molto strana.

"Senti... se non ti da fastidio che te lo chieda, perchè ti fai tanti problemi per questo?" chiese Yu con tutta calma, alzandosi in piedi e guardandola con attenzione. "Non mi sembra che siano affari tuoi, dopotutto."

In qualsiasi altro momento, Hime avrebbe notato che una reazione del genere non era da lui. Davvero, non era da lui. Ma in quel momento, l'unica cosa che sentì fu il sanmgue che le andava alla testa. Con la faccia scura, guardò verso il terreno.

"Io... Io non..." cercò di rispondere lei, ancora non del tutto sicura. Ora Yu sembrava davvero preoccupato - cosa strana, visto che non era tipo da mostrare i suoi sentimenti così facilmente. "Io... ho solo pensato che..."

Yu sbattè gli occhi, ora completamente perso. "Hime?"

Lei si alzò di scatto, scuotendo la testa per non far notare il lieve rossore che aveva in faccia. Ora Hime era veramente arrabbiata... e non aveva intenzione di attribuirsene la colpa! Una cerca di essere gentile, e il risultato è un terzo grado! Ma forse Hime se lo sarebbe dovuto aspettare...

"Lascia perdere! Dovevo aspettarmi che non avresti capito..." gridò lei, iniziando a marciare verso l'interno della Novice Noah con tutta la grazia di un rinoceronte!

Yuu non sapeva più cosa pensare. "Ma... ma cosa..." le gridò dietro.

Sfortunatamente per Yu, questo non fece che peggiorare l'umore già nero di Hime. "Ti ho detto di lasciar perdere! Sei sordo, o cosa? IDIOTA!" gridò, per poi rientrare nella Novice Noah sbattendo la porta dietro di sè!

Yu guardò la porta chiusa con gli occhi spalancati e la bocca semiaperta. "Ma... che diavolo..." disse tra sè... per poi distendersi nuovamente sul ponte, con una mano sulla fronte per l'esasperazione!

"Io ci rinuncio..."

 

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Undici di notte. Normalmente, sarebbe stata considerata un'ora tarda per chiunque. Yu, invece, aveva da poco iniziato il suo turno. Dopo aver fatto qualche lavoretto di poco conto, gli era stato assegnato un semplice compito di ricognizione assieme a Lasse; giusto per essere sicuri che non ci fossero Granchild in circolazione.

Da quella discussione sul ponte, Yu e Hime non si erano più parlati. Yu non sapeva se era ancora arrabbiata o meno, e non aveva nessuna voglia di scoprirlo, e correre il rischio di essere strozzato! Quindi, si era imposto di evitarla il più possibile.

Sfortunatamente, questo aveva portato a una serie di commentini pungenti da parte di Lasse, per tutto il tempo della ricognizione. Il biondo aveva notato come Yu e Hime si evitavano, e ogni tanto, tra le frasi che si dicevano, spuntava fuori qualcosa circa un litigio tra amanti!

Quelle tre ore erano durate molto a lungo, e Yu finì per pensare di doversi fare tanto di cappello alla pazienza di Kannan, che si sopportava costantemente il biondo pilota. Ma alla fine, anche quel turno di pattugliamento terminò, e tutto quello che ora Yu voleva era prendersi un pò di meritato riposo. Si incamminò lentamente lungo il corridoio, verso la sua camera...

E si fermò di colpo vedendo... qualcosa di fronte alla porta. Era in parte oscurato... e sembrava che si stesse muovendo. Yu corrugò la fronte e si avvicinò lentamente...

Per qualche motivo, non lo stupì vedere che si trattava di Hime, seduta vicino alla sua camera, con le braccia attorno alle ginocchia, e che stava dormendo. Il suo viso era in parte nascosto da ciocche dei suoi capelli, e il suo respiro era regolare e tranquillo. L'espressione di Yu si addolcì, e lui si inginocchiò vicino a lei.

Odiava doverlo fare, ma non credeva che dormire lì fosse molto comodo. Le appoggiò una mano sulla spalla, e la scosse leggermente. Hime borbottò qualcosa, poi aprì lentamente gli occhi.

"Yu...?" disse, ancora assonnata, mentre la vista tornava normale. Yu annuì, mantenendo un'espressione stoica. Quando si è nel dubbio, mantenersi neutrali.

"Scusa se te lo dico, ma le stanze non sono fatte per dormire nei corridoi." le disse, cercando di stare attento. Hime sbadigliò (e, Yu doveva ammetterlo, era molto carina quando lo faceva), e gli restituì lo sguardo.

"Ah. Ma guarda. E io che pensavo che tu non fossi capace di fare battute." gli rispose prontamente e con sarcasmo.

"Divertente." disse lui, decidendo di essere diretto. Non aveva senso girare attorno alla questione, dopotutto. "Allora... che cosa sei venuta qui a fare?"

Hime sembrò sorpresa... poi assunse un'aria contrita. "Senti... volevo scusarmi per prima." disse, guardando verso il pavimento. Yu mosse la mano per dire che non importava.

"Ah, lascia perdere."

"No." disse lei, con tutta calma.

Yu provò di nuovo. "Davvero, non c'è problema."

"Invece sì che c'è." rispose lei con fermezza. Notando la sua espressione, Hime sospirò e decise di vuotare il sacco subito. "Ti ricordi quando mi hai chiesto perchè mi dava tanto fastidio il fatto che non ti importasse nulla del tuo compleanno?"

Yu annuì, ricordando il tutto fin troppo bene. Hime proseguì, guardandolo fisso negli occhi. "Mi sono arrabbiata tanto... perchè tu sei sempre così, Yu!" esclamò, confondendo l'altro pilota di Brain Powerd.

"Cosa?" chiese lui, sorpreso. Che cosa voleva dire con quell'affermazione?

"Da quando ci siamo incontrati di nuovo, la tua ossessione è stata quella di fermare Orphan, a qualsiasi costo." rispose lei. "E'... tutto quello che ti interessa."

Yu si ritrovò per diversi secondi a non sapere cosa rispondere, ma raccolse i pensieri rapidamente e ribattè bruscamente. "Oh, ma senti da che pulpito viene la predica! Non eri tu quella che mi ha convinto ad unirmi alla Novice Noah per fermare Orphan?" ringhiò, cominciando seriamente ad irritarsi.

Hime alzò gli occhi al soffitto per la frustrazione. "Non è questo che volevo dire, Yu! Tutto noi vogliamo fermare Orphan! Ma tu... non lo so... è praticamente la cosa che... diavolo, è l'unica cosa che sembra interessarti!"

"Ovviamente! Lo sapete tutti di cosa è capace Orphan, no? Farò del mio meglio per fermarlo, o morire nel tentativo!" disse, quasi furiosamente.

Tutta la rabbia di Hime sembrò spegnersi in quell'istante. Lo guardò sorpresa, poi rassegnata, e infine... soltanto con tristezza. Yu sbattè gli occhi, vedendola portarsi le ginocchia vicine al petto, e appoggiare la fronte su di esse. "Hime?"

"Visto? E' questo quello che volevo dire, Yu." gli disse, con la voce ridotta ad un sussurro. "Non ti interessa di niente e di nessun altro in questo momento, soltanto di fermare Orphan. Vorrei dire che sei egoista, ma non posso. Almeno alle persone egoiste importa di loro stesse. Si può dire lo stesso di te? Non credo..."

La rabbia di Yu si era quietata nel vedere Hime così... sconfitta. Le sue ultime parole lo avevano completamente spiazzato, e tutto quello che riuscì a fare fu restare a guardarla senza parola.

"Vuoi che ti dica la verità? Sono preoccupata per te." gli disse Hime, con la testa ancora abbassata. "Sei l'unico, tra tutti noi dell'equipaggio della Novice Noah, che non avrebbe più uno scopo nella vita se Orphan venisse distrutta in questo momento."

Yu non potè dire nulla. E anche se avesse potuto... che cosa avrebbe detto? Aveva ragione lei...

"Che cosa ti resterebbe, Yu, se venisse a mancare il tuo unico scopo nella vita? Che cosa faresti? Conoscendoti, ho la sensazione che te ne andresti da qualche parte a passare il resto della tua vita in solitudine."

"Hime... Questo non può accadere..."

"E come fai a dirlo?" gridò lei, alzando di scatto la testa. "Non ti interessa nulla, non è vero? Anche dopo tutto quello che ti ho detto, vuoi comunque fermare Orphan, a tutti i costi!"

Yu cercò di rispondere, ma Hime lo interruppe. "Lascia perdere, Yu! Vai pure a fermare Orphan da solo! Vai pure a farti ammazzare!" lo incalzò, assicurandosi che lui la stessa guardando negli occhi. Yu rimase scioccato quando vide delle lacrime. "A... a te non importa neanche della tua vita... quindi perchè dovrebbe importare a me? Perchè dovrei sentirmi triste o furiosa ogni volta che penso a cosa ti accadrà una volta che avremo sconfitto i Reclaimers? Perchè dovrebbe farmi male il pensiero che potrei non rivederti più?"

"Hime..." mormorò lui, ad occhi spalancati.

Hime si alzò di scatto e si asciugò rapidamente gli occhi, per poi voltargli le spalle. "Non so neanche perchè ti sto dicendo tutto questo. Come ho detto... a te non importa niente."

Dopo un attimo, Hime sentì un paio di mani sulle sue spalle, che la trattenevano con gentilezza. Quando Yu parlò, la sua voce era decisa, ma al tempo stesso dolce. "Non è così, Hime. A me non importa soltanto di fermare Orphan... ma anche di altre cose." Si fermò per un istante. Nessuna risposta da parte di Hime.

"Per esempio... cosa succederebbe se fallissimo? Che cosa accadrebbe alla Novice Noah? A mia nonna? A Kannan, Lasse, Nanga, Higgins e Komodo?" chiese lui, sempre più convinto. "Se i Reclaimers e Orphan dovessero riuscire... sarebbe la fine di tutto. Che cosa ne sarebbe della Terra? Dei tuoi fratelli... e di te?"

Ancora nessuna risposta. Yu sospirò. "Ma... su una cosa avevi ragione, in ogni caso. Non so cosa accadrà se ce la faremo.. Non ci voglio neanche pensare perchè... se devo dire la verità... mi fa paura. Come hai detto tu, il mio scopo è fermare Orphan... e una volta che questo sarà fatto... non lo so..."

Yu sospirò di nuovo, più tristemente. "Non so quanto questo possa voler dire per te, ma per quello che può valere... scusami."

Per cosa volesse scusarsi, non era chiaro. Ma era la prima volta che lui capiva veramente come Hime si sentiva, e la cosa lo aveva lasciato spiazzato. Lei aveva appena dato voce a tutte le paure che lui aveva represso.

Yu sbattè di nuovo gli occhi, sentendo le spalle di Hime che tremavano leggermente. "Hime...?"

Un attimo dopo, Hime gli aveva gettato le braccia attorno, abbracciandolo con tutte le sue forze! Ancora una volta, Yu rimase sorpreso. Non aveva mai mostrato così apertamente affetto verso di lui... quindi, perchè adesso?

"Scusami anche tu..." mormorò lei, con voce tremante. "Ma... non voglio che tu..." Hime si era interrotta a metà.

Per quanto asociale potesse essere Yu, non era un insensibile. Tuttavia, Hime fu sorpresa di sentire il suo braccio che la abbracciava, e l'altro che iniziava ad accarezzarle i capelli affettuosamente. Il pilota di Brin Powerd dai capelli blu non disse nulla, temendo che dare voce ai suoi pensieri avrebbe portato ad altri fraintendimenti. Si limitò ad abbracciarla, tenendola stretta quanto lei stava facendo. La sua presenza era già più che sufficiente a calmare le paure di Hime.

Hime non si sorprese del fatto che Yu non dicesse nulla. Non era mai stato tipo da parlare dei suoi sentimenti, anche quando questi lo dilaniavano. Ma questa volta, lei capiva benissimo cosa stava pensando.

"Non posso prometterti che smetterò di combattere così disperatamente contro Orphan. Non posso neanche prometterti che sopravviverò a questa guerra. Ma posso prometterti che... non importa cosa accadrà, farò del mio meglio per tornare vivo. Alla Novice Noah, dai nostri compagni... e da te."

Yu si preoccupò quando non la sentì rispondere. Temeva un altro attacco verbale... e invece, con un pò di esitazione, Hime gli appoggiò al testa sul petto, tenendo gli occhi chiusi. E anche lui capì cosa voleva dire lei.

"Grazie. Così va meglio."

 

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Il pilota dai capelli blu, appoggiato con la schiena al muro della sua stanza, si permise un sorriso. Hime era raggomitolata sul suo fianco, e la mano destra di lui le accarezzava delicatamente la spalla. Sembrava essersi addormentata di nuovo, questa volta con un'espressione pacifica, e usava la spalla di Yu come cuscino. Yu la guardò, spostando la mano sulla sua testa e tenendola stretta alla sua spalla. In quel momento, Hime aprì leggermente gli occhi.

"Non ti ho detto di smettere, Yu." scherzò lei, nonostante la stanchezza. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, ma tenne la mano lì dov'era.

"Immagino che per stanotte dormirai qui, eh?" chiese Yu, continuando a guardarla. La risposta fu un altro sbadiglio, e Hime annuì e si accoccolò nuovamente su di lui. Yu sorrise un'altra volta. Doveva essere davvero stanca, o non avrebbe mai fatto una cosa simile. Comunque, non era male come sistemazione... Yu sentì le palpebre diventare pesanti, e cercò di tenere gli occhi aperti.

"Cerca di dormire anche tu, Yu." disse lei, aprendo ancora un pò gli occhi per guardarlo in faccia. Il sorriso gentile sul suo volto faceva sembrare incredibile che lei lo avesse così duramente apostrofato, soltanto poche ore prima. Yu decise comunque di lasciar perdere. E poi, non si stava male...

Cercò ancora una volta di chiudere gli occhi, e stava per immergersi nel mondo dei sogni... ma un attimo prima che potesse riuscirci, sentì Hime mormorare qualcosa.

"Che... ore sono?" chiese, a sua volta a malapena capace di restare sveglia.

Yu grugnì. "Ma... che diamine ti può..."

"E dai, rispondimi..." disse lei, troppo stanca per offendersi. Yu sospirò, e guardò l'orologio appeso alla parete della sua stanza.

"La tre e mezza. Ma... perchè ti interessava saperlo?" chiese Yu. Hime lo guardò e sorrise serenamente.

"Scemo..." lo prese in giro affettuosamente, per poi alzare un pò la testa. Yu non la notò, o forse non ci stava prestando attenzione. Quindi, non si accorse dello sguardo di Hime che indugiò su di lui per un pò...

"So che è un pò tardi per questo, però..." Hime si interruppe, e un attimo dopo Yu sentì qualcosa di strano sulla guancia. Era una sensazione piacevole, anche se sentiva un pò di umidità...

Ci volle un secondo a Yu per capire quello che era successo... e il suo viso si tinse di rosso intenso, per poi guardare Hime con sorpresa. Lei gli rispose con un sorrisetto da monella, e una semplice frase.

"Buon compleanno, Yu."

 

FINE

 

  
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