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Autore: Eloisa87    02/05/2009    8 recensioni
Percorreva i corridoi con noncuranza, quando si accorse di uno stranissimo oggetto appeso al muro. Harry si avvicinò piano, guardingo. Chiaramente quello, qualunque cosa fosse, non era un quadro. Era una specie di cerchio, sembrava muoversi leggermente sul muro. Il suo colore variava dal rosa fucsia al rosso acceso, emanava un profumo dolcissimo e nauseabondo, e ne fuoriusciva un rumore soffocato, quasi impercettibile, di risatine e urletti gioiosi.
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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5. Alla Fine Tutto Ha Una Fine

Harry aveva corso come mai prima di allora.
La stanchezza non era niente in confronto al bruciore che sentiva nelle gambe, al sudore che a poco a poco diventava freddo sulla sua pelle nuda.
Già, la sua pelle era nuda, l'incontro con MarySue l'aveva reso sprovvisto di camicia e adesso Harry si trovava lì, col fiatone, piegato per il dolore alla milza, la vista un pò offuscata.

Ma era lì.
Era davanti all'ufficio di Silente e nulla gli avrebbe impedito di entrare. Alzò lo sguardo, fissò di fronte a sé e disse "Cioccorane".
La statua si mosse, ed Harry decise di interpretare in modo positivo il fatto che il Preside avesse conservato la stessa parola d'ordine. La scala a chiocciola apparve di fronte a lui, e non gli rimase altro da fare che cominciare a salire gli scalini.
Appena entrò nell'ufficio del Preside, si rese conto che qualcosa non andava. C'era del fumo biancastro dappertutto, non riusciva a vedere niente. L'aroma era strano, dolce, pungente... tipo rosmarino.
Harry si sforzò per vedere al di là del fumo, al di là dell'ignoto, finchè non scorse il professor Silente di fronte a lui.
Era in piedi, lo fissava coi suoi occhi azzurri da sopra gli occhiali a mezzaluna.
Il suo sguardo, come sempre, sembrava leggergli dentro.
E si fissarono così, per qualche minuto, o di più, quell'odore gli stava facendo girare la testa.
Finché Silente non sorrise e disse "La porta da cui si entra, non sempre è quella da cui si esce." Harry si sentiva intontito.
Non sapeva se era la stanchezza, quello strano fumo, o il solito ermetismo di Silente, ma non riuscì ad afferrare "In che senso?" chiese debolmente "Harry, se continui a correre senza sapere dove andare, andrai a sbattere!" rispose il Preside con tono comprensivo "Professore!" esclamò Harry, che sapeva di dover agire in fretta "Non capisco, che sta succedendo? Qui tutti fanno cose strane... Se le raccontassi cosa ho visto oggi! Ma lei lo sa già vero? E' opera di una magia oscura o..." Ma Harry si fermò.
Il fumo si era un pò diradato, lasciano spazio ad una strana visione. La veste di Silente... era arcobaleno.
Harry la fissò per un attimo.
Il Preside era sempre stato un tipo eccentrico, ma addirittura una veste color arcobaleno....
Fissò Silente "...Professore" "Harry" disse lui solennemente "Ora devo chiederti di andartene".
Harry provò inutilmente a opporre resistenza, ma non ci fu nulla da fare, Silente era irremovibile. Mentre si avvicinò alla porta gli sembrò di scorgere una figura attraverso il fumo.
Non gli servì altro.
Ne aveva avute abbastanza per quel giorno. Uscì dall'ufficio senza perdere altro tempo.

Quindi si ritrovò, per l'ennesima volta, in mezzo ad un corridoio.
Non sapeva dove andare, cosa fare.
Si mise a sedere sul pavimento e poggiò la testa sulle ginocchia: la verità è che non aveva dove andare.
Dovunque si fosse diretto, avrebbe trovato solo situazioni profondamente disgustose, e del tutto assurde.
Era in trappola. Ed era solo colpa sua.
Lui e la sua stupida curiosità. Se solo non si fosse avvicinato a quel vortice, quello stupido buco rosa che l'aveva catapultato qui...
Un momento. Catapultato? Ma certo!
Alzò la testa di scatto sbattendo la testa sul muro. Si trattava di un passaggio!
Un tunnel, che l'aveva portato in questo bizzarro mondo! Quindi doveva solo trovarlo, e sarebbe tornato a casa!
Si alzò in piedi, carico di una nuova speranza. Ma dove poteva cercarlo?
Di certo non l'avrebbe trovato sulla... o forse sì? dopotutto, forse non l'aveva mai notato prima perché non sapeva cos'avrebbe dovuto cercare. E poi tentare non gli costava nulla.
Si sfilò dalla tasca dei pantaloni una vecchia pergamena, vi puntò la sua bacchetta al centro e disse "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni" e la Mappa Del Malandrino cominciò a rivelarsi di fronte ai suoi occhi.
Dopo poco tutta Hogwarts era visibile di fronte ad Harry, che si mise a guardarla scrupolosamente in ogni suo dettaglio, più di quanto non avesse fatto in precedenza.
Vide molte cose bizzarre, come Malfoy e Zabini nel dormitorio insieme.
Oppure nell'ufficio di Silente, un certo Gellert Grindelwald. Chissà chi era.
O ancora vide Lucius Malfoy nei sotterranei assieme al professor Piton. Fu tanto che Harry riuscisse a non vomitare.
Vide Hermione e Ginny nel bagno di Mirtilla Malcontenta assieme as una certa Luna.
Ma la cosa che più lo sconvolse, fu la quantità incredibile di "MarySue" ce n'erano a migliaia, tutte con un cognome diverso. Saranno state almeno una sessantina.
Ma Harry non si fermò a pensare a quanto questo fosse bizzarro, doveva cercare il vortice.
Ma niente di simile era rappresentato nella mappa. O almeno, lui non riusciva a scorgere niente del genere. Se solo avesse potuto parlare con qualcuno che conosceva meglio di lui la mappa...
Tipo Fred e George. Loro gli avevano dato la mappa, sicuramente se qualcosa come un tunnel era mai apparso là sopra, loro avrebbero avuto più possibilità di descriverglielo.
Ma dov'erano?
Harry li trovò, erano insieme, come sempre, proprio nel corridoio accanto al suo.
Ed erano soli.
Che fortuna sfacciata! Ora doveva solo correre da loro e chiedergli delucidazioni.
Cominciò a camminare verso di loro, girò l'angolo e li vide, due ciuffi di capelli rossi, i due fratelli erano uno di fronte all'altro.
Stavano parlando?
No, Harry si bloccò immediatamente.
Si stavano baciando!
Ma com'era possibile? Loro erano fratelli. Anche se quel posto era così assurdo, loro erano fratelli!
Si girò e andò via il più velocemente possibile, continuando a scrutare la mappa.
Adesso era di nuovo solo.
Attraversava corridoi, svoltava angoli, saliva scale.
Guardava su tutti i muri, chiese anche a qualche quadro se aveva visto ciò che cercava, con tanto di descrizione dettagliata, ma quelli oltre a guardarlo come se vaneggiasse, dichiaravano di non aver mai visto niente del genere.
La mappa lo aiutava per evitare di incrociare studenti o chiunque altro, non ce l'avrebbe fatta a sopportare altro dopo la visione di Fred e George.
E voleva pensarci il meno possibile, a loro e a tutta la giornata. Voleva solo andarsene.
Voleva trovare quel passaggio, quel buco, quella porta... Quella porta. Un campanello gli suonò in testa, ma quale?
Dovette concentrarsi, porta porta porta porta... era quello che aveva detto Silente!
Aveva detto che la porta da cui si entra, non è sempre quella da cui si esce. Ma quindi voleva dire che doveva cercare una porta diversa? Ma certo, era chiaro!
Quella che aveva trovato lui emanava quel nauseante odore, e si poteva sentire la terribile risata di MarySue già da lì.
Era chiaro che quello era il passaggio che l'aveva portato lì dentro, ma non quello che l'avrebbe riportato a casa!
Dopo un primo attimo di soddisfazione per aver capito una cosa del genere, nonostante gli shock subiti durante la giornata, si rabbuiò immediatamente: ma allora cosa doveva cercare?
Silente aveva detto anche che se avesse continuato a correre senza meta, sarebbe andato a sbattere.
Forse era meglio fermarsi a ragionare, prima di andare a sbattere chissà dove, o chissà in chi.

Si fermò di scatto e si guardò intorno.
Era di nuovo al terzo piano. Si sedette e cominciò a pensare "Devo trovare un passaggio per tornare ad Hogwarts" e si massaggiava le tempie, pensando e cercando di capire come mai avrebbe dovuto essere "Devo, devo trovarlo!" pensava disperato "Devo andarmene di qui, devo tornare alla MIA Hogwarts!" aprì gli occhi e qualcosa di mai visto prima eppure incredibilmente familiare era di fronte a lui.
Era una specie di cerchio, sembrava muoversi leggermente sul muro.
Il colore variava dal giallo all' arancione, ed emanava un odore dolce, come succo di zucca, oppure fresco e pungente, come gli alberi della foresta Proibita, o ancora di vecchio e antico, come le mura del castello.
Emanava odore di Hogwarts.
Il cuore gli si gonfiò nel petto e cominciò a battere all'impazzata, tanto che sarebbe potuto scoppiare ma Harry non si era mai sentito così felice.
La stanchezza, la paura, la solitudine, tutte sensazioni dimenticate.
Rimase in piedi ancora un attimo, fissando finalmente il suo trasporto fino a casa, si avvicino con grandi passi, prese un respiro di quell'amato odore ed entrò felice come non mai, dentro al suo vortice.
Harry tornò a casa, nella sua Hogwarts, dove non fece mai parola con nessuno di ciò che gli era accaduto quel bizzarro giorno.
Non sapeva perchè era stato lì, non sapeva come aveva fatto a tornare indietro, ma era tornato, e questo gli bastava.
Nessuno seppe più niente dello strano vortice rosa, o almeno, Harry non lo vide più e non sentì mai nessuno farne parola.

Anche se, in effetti, alcuni dicono di averci visto sparire Ginny Weasly alla fine del suo quarto anno ad Hogwarts, e pare che da allora non sia più stata la stessa... ma sono solo supposizioni.




Volevo ringraziare tutte le persone che hanno letto questa fanfiction, io mi sono divertita a scriverla e sono contenta che abbia fatto divertire anche voi. I miei aggiornamenti sono stati veloci perchè avevo già scritto la fanfiction da qualche tempo, per questo alcune cose che mi avete chiesto non ho potuto farle, in particolare mi spiace per l'aspettativa che ho creato nei confronti di Silente, spero di non avervi deluso troppo. Mi auguro che il capitolo finale vi piaccia ugualmente, e vi ringrazio ancora per aver seguito e commentato ciò che ho scritto! Eloisa87
  
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