Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: piccolo_uragano_    11/09/2016    3 recensioni
[SPIN OFF DI 'TI AMO PIU' DI IERI..' / CROSSOVER HARRY POTTER-DOCTOR WHO(o almeno è un tentativo)]
[SCRITTO E IDEATO CON Always_Potter]
possibili spoiler sulla storia del Decimo Dottore
----
Kayla Lily Black, secondogenita di Sirius e Martha, si sente sola e confusa quando incontra uno strano uomo chiamato 'il Dottore'.
Dal testo:
“Fidati di me, piccola strega. Sono il Dottore.”
“E allora?”
L’uomo si grattò la nuca. “Di solito alla gente basta questo.”
Kayla allargò le braccia con aria esasperata. “Alla gente basta questo? Come se la frase ‘sono il Dottore’ equivalga a ‘io ti salverò’?!”
“Di solito è così.”
“Di solito?!” domandò lei, rialzandosi.
“Sì!” rispose lui, alzando la voce – ma non arrivando comunque al tono di lei. Si alzò anche lui, risultando parecchio più alto di lei.
“E nel tuo ‘di solito’,quante volte ti succede di trovarti in un mondo appeso ad un filo?”
Il Dottore sorrise. “Oh, non sai quante.”
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 1, Doctor - 10, Jack Harkness, TARDIS
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Fred arrivò davanti al Tardis senza più fiato nei polmoni ma, a differenza di Kayla, non usò quella strana cabina per appoggiarsi. La scrutò con il suo solito sguardo curioso, che Kayla adorava.
“Questa … è sempre stata qui?” domandò, tradendo il fiato corto. Kayla scosse la testa.“Che cosa è?”
“Ora lo vedrai.” Rispose lei, sorridendo. “Okay, guarda quanto è grande, presta attenzione, ti prego.” Si pose davanti alla cabina e allargò le braccia per mostrargliela.
“Kayla, è una cabina. È grande quanto una cabina.” Le disse lui, incrociando le braccia sul petto.
“Ne sei assolutamente sicuro?” chiese lei, senza perdere il sorriso.
“Assolutamente sicuro.”
“Grandioso.” Gli disse, e gli tese di nuovo la mano. “Non vedo l’ora di vedere la tua faccia!” gli stampò un nuovo, leggero ed euforico bacio sulle labbra, e poi entrò nella cabina.
“Ehi, Gallifrey!” disse, entrando.
“Ehi, Hogwarts.” Rispose il Dottore, in piedi nella sua solita posizione. “Vi ho visti arrivare.” Disse, indicando lo schermo davanti a lui. “Oh, e Jack ha appena avuto una grande idea per il problema del rospo rosa.”
Fred, intanto, era rimasto all’ingresso del Tardis con la bocca spalancata. “Per tutte le mutande sporche di Morgana!” esclamò dopo pochi secondi.
“Oh!” rispose il Dottore con sguardo entusiasta, dopo pochi secondi. “Che bello, finalmente un mago che si stupisce. Io e te diventeremo grandi amici, Gred.”
“Forge”
Fred”  i due ragazzi parlarono nel medesimo istante: il rosso con tono distratto, ancora totalmente assorto dalla contemplazione della sala di comando, Kayla in tono esasperato.
Si voltò verso il giovane, lanciandogli un’occhiataccia. “Ti ci metti anche tu, adesso?!”
“Mi sta sempre più simpatico” rincarò gioviale il Dottore.
Ma Fred non li ascoltava, fermo a bocca spalancata sull’ingresso. “Maledettissimo Salazar!”
“EHI!” lo richiamò Kayla. “Dannazione, Fred, o dentro o fuori, sennò entra il freddo.”
“Questa … cosa … non è una cabina!” esclamò, muovendo un paio di passi avanti e chiudendo la porta.
“No, questa cosa è un Tardis.” Disse il Dottore, avvicinandosi a lui.
“E che significa?” domandò il giovane Weasley, osservando il Dottore con la testa leggermente inclinata.
Time And Relative Dimension In Space.” Spiegò lui, allargando le braccia come per fare segno a Fred di accomodarsi.
Il ragazzo si fece avanti, e i suoi occhi si posarono con malcelata avidità sulla console carica di tasti e leve. “Ed è … più grande all’interno! Ma è troppo più grande, insomma, è rischioso, ma … è una figata!”
“Oh, conosco quello sguardo” disse Kayla, assottigliando lo sguardo. “Non provare neanche a sfiorare quei comandi, o…”
“Oh, Gred, potrei baciarti” la interruppe il Dottore, appoggiando le mani alla console e piegandosi in avanti. “Sei il primo della tua razza che mi da un po’ di soddisfazione: di solito voi maghi dite ‘lo so fare anche io’.” lanciò un’occhiata in tralice a Kayla, che gli fece una linguaccia.
“Io non l’ho detto, razza di stupido.” Si difese.
“Ho sentito bene?” la voce di Jack rimbombò fra i mille corridoi del Tardis. “C’è qui Gred?” chiese con un grosso sorriso stampato in volto,affacciandosi da una delle arcate che si aprovano sulla stanza.
“Fred!” urlò Kayla, le mani che si contraevano in scatti nervosi. “Come, dico io, come fai a sbagliarlo anche quando è davanti a te?”
“Ciao, fiorellino, sei stata lontana da noi quanto, sette minuti? Otto? Perché per le mie orecchie non sarà mai abbastanza” ironizzò Jack avvicinandosi al rosso Grifondoro, che lo guardava con aria insospettita. “Tanto piacere, Capitano Jack Harkness.” Disse, ammiccando e sistemandosi il bavero del cappotto.
Fred gli strinse la mano, un sorrisetto malandrino che gli si apriva lentamente sul volto. “Fred Weasley… quindi, amore” iniziò girandosi verso Kayla, con giusto un pizzico di acidità nella voce, “passi il tuo tempo qui con due uomini?”
Tecnicamente lui non è un uomo” tergiversò lei, indicando il Dottore. “Cioè, non è umano, quindi tecnicamente non passo il mio tempo con due uomini. E Jack è salito a bordo da due giorni.”
Il Dottore, a quel punto sventolo una mano in segno di saluto. “Ciao, Fred, io sono il Dottore.”
“Dottore in che senso?” domandò il rosso.
“Dottore e basta.”
“Non hai un nome?”
“No.”
“Ma Kayla prima ti ha chiamato ‘Gallifrey’.” Osservò attentamente Fred, inarcando un sopracciglio.
“Si, è il nome del mio pianeta natale, alla tua ragazza non va giù il fatto che io non abbia un nome, a quanto pare.” Osservò il Dottore, alzando gli occhi al cielo.
“Lui ne ha uno.” Disse, indicando Jack senza guardarlo. “Tutti ne hanno uno. Perché tu no?”
“Perché sono solo il Dottore” fu la semplice replica dell’uomo, che alzò le sopracciglia con un lieve sorrisetto.
“Sì, mi sembra giusto” proferì soddisfatto Fred, liquidando il problema con un’alzata di spalle e un solenne cenno d’assenso del capo rosso fuoco.
Il sorriso del Dottore si allargò a dismisura. “Piccola strega, ti avviso che approvo a pieni voti il tuo ragazzo”
“Oh, andiamo, ti arrendi così facilmente sulla questione del nome?” chiese incredula la strega, rivolgendosi a Fred.
“Beh, tutti hanno dei segreti, amore.E poi io non sono certo un ficcanaso come il piccolo Ronnie” aggiunse in tono noncurante.
“Bah, lasciamo perdere” capitolò Kayla, scuotendo il capo. “Piuttosto, Gallifrey, stavo pensando a una cosa, prima, quando ho quasi sputato un polmone a forza di correre da una parte all’altra del castello: se hai due cuori, quanto sangue hai in circolo?”
“Logicamente, il doppio del tuo.” Rispose il Dottore, sporgendo il labbro inferiore con aria meditabonda.
“Quindi non hai mai il fiatone!” concluse Kayla, alzando le braccia. “Perché io ho corso avanti e indietro da qui alla Torre Grifondoro, solo stamattina, e credo che potrei sputare un polmone.”
“Due cuori?” domandò Fred. “E quanti polmoni?”
“Due.” Ammise il Dottore, con una nota di disappunto. “Però posso trattenere il fiato molto più a lungo di te.”
“Oh sì, confermo.” Intervenne Jack. “Abbiamo fatto una gara in piscina, tre giorni fa.”
“Cosa? E io dove ero?” sbottò Kayla con aria scocciata.
“A studiare per il compito di Pozioni. Sai, quello per cui ti sei lamentata per due giorni consecutivi?” chiese retorico il Signore del Tempo. “E io ho stracciato Jack, mentre tu eri al castello a lamentarti.”
“Spero che il compito ti sia andato male, poi. Ne hai parlato talmente tanto che te lo meriti.” Chiarì  Harkness. “Ah! Ho avuto l’idea del secolo, piccola strega!” aggiunse dopo pochi istanti, giusto un momento prima che Kayla gli scagliasse addosso una Fattura.
“Oh, vacci piano con certe affermazioni!” lo redarguì offeso il Dottore, senza ottenere la minima attenzione dal Capitano che, sfregandosi le mani, si umettò le labbra con gli occhi che mandavano scintille di entusiasmo.
“Siete pronti?”
L’euforia nei suoi occhi – e in quelli di Kayla – ci mise solo pochi secondi a convincere Fred, che annuì con aria complice. “Vai, dicci.”
“Hai detto che tuo fratello, nell’ordine, ha sconfitto la nuca di quel professore…”
Voldemort, era Voldemort ad aver preso la residenza sulla nuca del professore, no?” chiese perplesso il Dottore, ignorando il brivido che aveva scosso Fred.
“Sì.” Confermò Kayla. “Vai avanti, Jack.”
“Ecco, poi ha ucciso il serpente….”
“Basilisco” precisò il Dottore, gli occhi concentrati su un punto del soffitto.
“Sì, un Basilisco, e ha vinto quel Torneo mortale in cui dovevano essere in tre invece che quattro…”
“Il Torneo Tremaghi”
“Gallifrey?!”
“Sì, Hogwarts?”
“Piantala di fare il saputello” gli ingiunse Kayla con un’occhiataccia. Il Dottore alzò le mani in segno di resa, roteando gli occhi.
“Dicevo” sbuffò Jack, squdrando il Dottore prima di proseguire. “Ora, a voi serve che qualcuno vi insegni a fare quel genere di cose, no? Per via di quella donna-rospa…”
“Tasto dolente, Capitano!” il commento ironico del Dottore, stavolta, sembrò trovare riscontro nelle espressioni disgustate dei due ragazzi. Prima di ricevere un’altra terribile occhiataccia da Kayla. “Oh, scusate. Vai avanti.”
“Beh, sappiate che ho scovato qualche libro sulla vostra ultima guerra magica, e sono sicuro che al momento il vostro castello sia pieno di gente che ha bisogno di imparare proprio a fare il genere di cose che fa tuo fratello, perciò…” l’uomo lasciò la frase in sospeso, le sopracciglia inarcate come a indicare l’ovvia conclusione.
Kayla lo fissò qualche istante con aria perplessa, e sia Fred che il Dottore sentivano il suo cervello lavorare ad una velocità disarmante. Poi, tutto d’un tratto, la sua espressione cambiò, e sul suo viso angelico nacque un sorriso pieno di entusiasmo. Prese tra le mani il viso di Jack e gli baciò la guancia.
Jack Harkness tu sei un genio!!!” strillò, euforica, per poi voltarsi verso Fred e trovarlo dubbioso. “Oh, insomma! Non devi essere geloso, Weasley, uno è un alieno e l’altro è un dongiovanni, non …”
“Non è per quello, piccola.” La rassicurò lui. “Cioè, insomma, parleremo seriamente dell’alieno e del Dongiovanni, ma… credi davvero che Harry accetterà di fare una cosa del genere?”.
Kayla lo guardo pensierosa, mordendosi un labbro. “No, non subito, ma lo convinceremo: se ci mettiamo io, te e George, Robert, Hermione e Ron, lo convinceremo! Per non parlare di mio papà, sai com’è fatto, ci sguazzerà in questa storia!” disse ridacchiando.
“Scherzi a parte, Fred.” Aggiunse poi, facendosi seria. “Stiamo parlando di un gruppo di studio di Difesa Contro le Arti Oscure non autorizzato, clandestino e probabilmente illegale perchè contro un’infinità di regole scolastiche e di importanti direttive ministeriali, il che comporterebbe gravissime ripercussioni su tutti nel caso venisse scoperto ma che potrebbe anche salvare la vita di un sacco di persone, quando verrà il momento: davvero credi che Harry James Potter riuscirebbe a evitare di immischiarsi in una cosa del genere?” disse con un sogghigno divertito, facendo dipingere la medesima espressione sul volto di Fred.
Jack fece passare lo sguardo fra i due ragazzi, titubante. “Sono comunque un genio, vero?”
“Solo per qualche minuto, Jack, poi tornerai ad essere una nullità.” Rispose la giovane Serpeverde.
“Tu, piccola arrogante, perché sei ancora qui?”
“Perché ti ho portato Fred!” replicò fiera lei, portando il palmo della mano sotto il viso del ragazzo come se dovesse metterlo in bella mostra. Lui si sforzò di sorridere ma Kayla poteva vedere benissimo la preoccupazione nascosta nei suoi occhi.
“Finalmente posso parlare con te, Fred, non ne potevo più di parlare di te.”
Fred sorrise gongolante e guardò Kayla. “Parli di me?”
“In continuazione!” esclamarono Jack e il Dottore in coro, con tono molto meno entusiasta.
“Già, Greg. È bello darti un volto, finalmente.” Disse il Dottore sorridendo.
Fred!” lo corresse Kayla per l’ennesima volta, una nota lamentosa nella voce. “Dimmi che lo fai apposta, almeno!
“È solo una piccola vendetta perché lo chiami sempre ‘Gallifrey’.” Lo giustificò Jack.
“Lo faccio perché ‘Dottore’ è troppo generico! Insomma, quanti ne conosci con questo titolo?”
“Uhm, solo quello con le orecchie a sventola, il naso gigante e gli occhi azzurri che c’era prima di lui.” Rispose il Capitano, facendo finta di pensarci su.
“Ero comunque io!” ribattè il Dottore, esasperato. “Solo con un’altra faccia! Nuovo Nuovo Dottore!!”
“Che cosa?” domandò Fred, stupito.
“Lui non muore, lui si rigenera.” Tagliò corto Kayla.
“Oh, no, morirò anche io, un giorno. La rigenerazione è solo un trucco per posticipare quel giorno.”
“Ho fatto delle ricerche in biblioteca, sulla rigenerazione.” Annunciò Kayla.
“Quella alla fine del corridoio o quella della tua scuola?” chiese sospettoso lui.
“Entrambe.”
“Quando sei entrata nella biblioteca del mio Tardis, per Merlino?” domandò il Dottore, tra l’infastidito e l’allibito.
Kayla si limitò a sorridere, visibilmente divertita, mentre Fred e Jack si misero a fissare il Dottore con insistenza, inarcando un sopracciglio.
Che cosa hai detto?” scandirono i tre, increduli.
“Rispondimi! Quando sei … oh!” fece il Dottore, con una smorfia. “Ho detto ‘per Merlino’, non è vero?”
“Lo hai detto!” esclamò Kayla, felicissima. “Hai detto ‘Merlino’! Ti ho contagiato!”
“Io non ne andrei così fiera, sai?” le disse il Dottore. “Insomma, è terribile come cosa!”
“No, no, no, è fantastica, come cosa.” Lo contraddise Kayla senza smettere di sorridere. “Ti abbraccerei, ma Fred poi ti ammazzerebbe.”
“E poi sarei davvero costretto a rigenerarmi!” rise lui. “Inoltre a colazione mi hai preso a pugni, non vale se mi abbracci.”
“Lo hai preso a pugni?” domandò Fred, con un sorriso che sapeva di orgoglio.
“Sì.” Rispose fiera la ragazza.
“Perché?”
“Perché è un troll.”
“La smetti di dirlo? Sono quasi sicuro che sia un insulto.”
“Ehm, ‘quasi’?” chiese sarcastico Jack, scuotendo la testa. “Non ci vuole un genio come me, per capire che è un insulto.”
“Okay, dopo questa” lo schernì Kayla “sei tornato ad essere una nullità.”
“Sì, certo.” le rispose vago Jack, con espressione altezzosa. “Intanto mi adori.”
“No, Harkness, io a malapena ti conosco, sei tu che ti adori e credi che sia lo stesso per il resto del mondo.”
Il Dottore sorrise e batté una mano sulla spalla di Kayla. “Uno a zero.”
“Pluffa al centro.” Rispose lei.



Pubblico stasera per mandare un grande in bocca al lupo a quei poveri disgraziati che, come me, domani ricominciano la scuola. Vi sono vicina cwc e vi annuncio che il prossimo capitolo di 'ti amo più  di ieri ' è un fase di stesura perchè, come avete appena letto, Jack ha avuto l'idea del secolo! Credevo fosse importante sapere da dove venisse l'idea prima che questa venisse proposta ad Harry u.u 
Un grazie speciale a Always_Potter per il banner, la revisione del capitolo,  la nutella, gli abbracci (sgrunt) e le serate disagio.
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: piccolo_uragano_