Quella
domenica mattina Cassidy si era svegliata piuttosto tardi rispetto alle sue
abitudini e con in dosso una semplice camicia da notte di lino bianca ricamata
in fondo con un filo azzurro che disegnava piccoli coniglietti e vagava senza
meta per la villa . Dopo aver vagato per una buona mezzora lungo il piano terra
si trovò in un corridoio dove non era mai stata ; un po’ per curiosità un po’
perché sentiva di doverlo fare iniziò a percorrerlo e osservandosi intorno fu
colpita dalla maestosità e dalla ricchezza
di particolari che risaltavano in quel corridoi rendendolo unico e
magico : le pareti erano inesistenti poiché in entrambi i lati si estendevano
fino al soffitto splendide vetrate trasparenti che permettevano di vedere lo
splendido giardino all’esterno inframmezzate da bellissime colonne di marmo
bianco i cui capitelli erano decorati con gigli e rose , il soffitto era
composto da tante volte a crociera su cui vi erano scolpite ninfe , fate e
tante altre creature magiche in marmo bianco che risaltava sullo sfondo azzurro
celo , il pavimento era in marmo bianca forse di Carrara si disse mentalmente
la bambina , in mezzo al pavimento passava un lungo e morbido tappeto bianco
come la neve ai cui lati vi erano disegnati simboli celtici in oro giallo , rosso
e bianco . Quando arrivò alla fine del corridoio notò che non esisteva nessuna
porta ma solo un’ unico immenso arco in marmo bianco i cui capitelli
riprendevano la fantasia dei precedenti ; esso introduceva a un immenso
solarium circolare pieno dei più svariati tipi di fiori e al centro vi era un
maestoso albero della vita di cui una parte di rami in un modo ignoto uscivano
all’ esterno , al centro si trovava una candida fontana decorati di statue di
serene nella vasca basse e di belle ninfe in quella superiore , ma una cosa
catturò l’attenzione della bimba : un ‘insenatura era percorsa da un muretto
basso di marmo , con su scolpite figure di fate e ninfe in festa , adibito a
divano con sopra enormi cuscini bianchi ricamati con colori pastello , davanti
a esso vi era un tavolino la cui base era anch’essa in marmo bianco scolpito in
modo da assumere le sembianze di una splendida quercia spoglia e sopra i rami
superiori era posata un’ unica lastra di cristallo . Cassi si guardava intorno
stupefatta da quel grande splendore chiedendosi chi era quella mente illuminata
che aveva progettato una simile meraviglia ; poi la bimba sentì qualcosa
sfiorarle le gambe e per lo spavento sobbalzò e abbasso lo sguardo per vedere
cosa era stato e con sua grande meraviglia vide un gatto , dalla razza
sconosciuta , con il pelo totalmente nero e due grandi occhi color dello
smeraldo
-
E
tu chi sei ? – chiese la bambina al gatto abbassandosi per accarezzarlo ; nel
fare quel gesto notò che il micio portava al collo un
nastro
rosso che sul davanti aveva un campanellino d’ oro rosso poi notò anche che
all’estremità del nastro vi era ricamato un nome
-
Tinka
! – esclamò la bambina leggendo il nome – Che bel nome ! Ma chi sa chi è il tuo
padrone .
Ad
un tratto con scatto felino la gattina scappò dalle sue sparendo dietro
all’insenatura dove era posto il divano
-
Aspetta
! dove stai andando ? – la richiamò Cassidy iniziando a seguirla ma quando
arrivo dietro l’insenatura rimase sbalordita : infatti la gattina l’aveva
condotta in un ulteriore insenatura dove al cento si trovava uno splendido
pianoforte bianco legno bianco con le incisioni in oro circondato da mucchi di
cuscini uguali a quelli che si trovavano sul divano e su uno di essi si era
acciambellata la micina. La bambina si avvicinò al pianoforte sfiorando i
candidi tasti in avorio poi il suo sguardo cadde su una piccola incisione al
lato inferiore quindi vi si inginocchiò davanti e avvicinò il viso ad ‘essa per
leggere meglio
-
I.M.
! Ma allora questo è il piano forte della mamma !
Allora
si alzò e si sedette sulla morbida seggiola , rivestita di morbido tessuto
bianco , davanti al piano e con un po’ di esitazione iniziò a suonare una dolce
melodia che ben presto fu accompagnata dalla sua dolce voce :
“Ascolta
il rumore delle onde del mare
ed
il canto notturno
dei
mille pensieri dell’ umanità
che
riposa dopo il traffico di questo giorno
e
di sera s’ incanta davanti al tramonto
che
il sole le dà .
Respira
e da un soffio di vento raccogli
Il
profumo dei fiori che hanno chiesto
Che
un po’ di umiltà .
E
se vuoi puoi cantare e cantare che hai voglia di dare ,
e
cantare che ancora nascosta può esistere la felicità .
Perché
la vuoi , perché tu puoi
Riconquistare
un sorriso ,
e
puoi giocare e puoi sperare che ti hanno detto bugie
se
han raccontato che l’ hanno uccisa ,
che
han calpestato la gioia ,
perché
la gioia , perché la gioia ,
perché
la gioia è con me !
E
magari fosse un attimo vivila , ti prego , e magari a
Denti
stretti non farla morire ,
anche
immersa nel frastuono tu falla sentire ,
hai
bisogno di gioia come me ! la la la la la …
Ancora
, è già tardi ma rimane ancora
per
poter gustare ancora per poco
quest’
aria scoperta stasera ,
e
domani ritorna tra la gente che corre e dispera ,
tu
saprai che nascosta nel cuore può esistere la felicità …”
Le
ultime note si dispersero nell’aria e insieme ad’ esse la bimba udì il suono di
battiti di mani che la fece voltare verso il punto da cui proveniva quell’
applauso trovandosi a fissare un uomo sui trentotto anni dai lunghi capelli
castani legati in una coda bassa .
-
Sei
proprio brava a suonare il piano ! – disse l’uomo avvicinandosi alla bambina .
-
Davvero
zio Kyle ? – aveva chiesto timidamente e con te guance tutte rosse Cassi .
-
Si
, ma posso sapere chi ti ha insegnato a suonarlo ? – chiese curioso l’uomo .
-
Me
lo ha insegnato una mia amica alla casa vacanze – mentì spudoratamente la bimba
.
-
Allora
fagli i miei complimenti se la senti perché è stata un’ ottima insegnante
-
Lo
farò ! – esclamò contenta Cassi per averla scampata – Ti posso fare una domanda
zio ?
-
Certo
piccola – disse l’uomo sorridendole dolcemente .
-
Chi
ha progettato questo posto meraviglioso ? – chiese innocentemente la bimba .
-
Forse
è meglio se facciamo una passeggiata all’esterno – disse l’uomo con una calma
innaturale – Ti va ?
-
Va
bene !
Era
da un po’ che stavano passeggiando per il giardino della grande villa ma
nessuno osava parlare fino a quando l’uomo ruppe il silenzio
-
Hali
, tuo padre ti ha mai detto chi ha progettato e arredato la villa ?
-
No
– rispose dubbiosa la bimba – Perché è la stessa persona che ha progettato quel
posto da favola ?
-
Proprio
Così ! – rispose tristemente l’ uomo – E …
-
Si
zio ? – chiese la bambina più curiosa – Chi è stato ?
-
E’
stata tua madre – fu la triste risposta dell’ uomo .
-
La
mia mamma , è stata lei a concepire tutto questo – chiese meravigliata la
bambina .
-
Si
– rispose l’uomo – E fu proprio il tuo papà a incaricarla .
-
Davvero
? – esclamò sempre più sorpresa Cassi – Allora si dovevano amare ancora molto !
-
Si
– disse l’uomo sorridendo dolcemente – Lui l’adorava e credo che …
-
Si
zio – chiese la bimba .
-
Oh
niente … ero sovra pensiero – disse in fretta l’uomo .
Cassi
non si fece convincere dalle parole dell’ uomo ma decise di non insistere
quindi continuò a camminare a fianco dell’uomo fino a quando la sua attenzione
fu catturata da una graziosa casetta nascosta fra gli alberi del giardino
allora chiese esitante allo zio indicando l’abitazione
-
Zio
Kyle ma cosa c’ è li ?
-
Ah
quella ! – esclamò l’ uomo – Un tempo tuo padre la usava come laboratorio ma
poi quando sei nata tu a deciso di trasferirlo da un‘ altra parte .
-
Davvero
? – chiese curiosa la bimba .
-
Si
, sai quando era ancora quella la sua funzione tua madre lo aiutava nelle
ricerche .
-
Ma
come mai lo ha trasferito da un’ altra parte ?
-
Vedi
quando era piccolo i suoi genitori morirono in un incidente che era avvenuto
nel laboratorio che si trovava nei sotterranei della casa – aveva incominciato
a raccontare esitante l’uomo – Quindi quando sei nata a deciso di spostarlo per
il tuo bene .
-
Ma
può ancora funzionare ? – chiese indagatrice la bimba .
-
Se
messo apposto si – rispose l’uomo pensoso – Perché me lo chiedi ?
-
No
, niente era solo curiosità – e così detto fu chiuso il discorso .
Intanto
il signor Shirogane era nel suo studio e aveva ricevuto visite precisamente una
visita femminile infatti la signorina Clarissa doveva “ per caso “ fare delle
commissioni in quella zona e aveva pensato di fare un salto da Ryan ; l’uomo
scocciato aveva messo da parte i dati che stava studiando e si era messo a chiacchierare con Clarissa
trovando presto la compagnia di quella piacevole . La signorina Clarissa sapeva
quello che voleva e lei voleva a tutti i costi sposare Ryan perché lui era
ricco , famoso , potente e le piaceva ; anche se l’uomo in quel momento non
voleva risposarsi lei gli e lo avrebbe detto a suo tempo e alla fine lui
avrebbe creduto che l’idea era sua . L’unico ostacolo che le si presentava
davanti era quella piccola timida birbante della figlia ma lei sapeva già che
dopo aver dato all’uomo uno o due figli le cose si sarebbero aggiustate a suo
favore ma i suoi pensieri furono interrotti dal suono del campanello così vide
Rayan alzarsi e andare ad’ aprire la porta e come per magia pochi minuti dopo
apparve Cassi , seguita dal padre , con un grosso mazzo di rose gialle in
mano
-
Papi
ho portato dei fiori freschi – dicendo questo la bimba si diresse verso la
cucina e l’uomo ritorno a occupare il proprio posto
davanti
alla donna che gli si rivolse con voce ironica
-
Sai
quando sei con tua figlia sembri quasi un bambino troppo cresciuto .
A
quell’ affermazione l’ uomo rise di cuore poi tra una risata e l’altra disse
alla donna
-
Sai
ultimamente è diventata così ordinata e precisa che tutto quello che fa lo fa
bene quindi non le si può rimproverare proprio nulla!
In
quel momento la bambina entrò nella stanza reggendo saldamente con le mani uno
splendido vaso cinese con all’ interno le rose che aveva portato e muovendosi
molto lentamente arrivò al tavolo dove si trovavano suo padre e la signorina e
con molta delicatezza lo posò al centro poi rivolgendosi al padre annunciò
-
Preparo
subito il caffè ! Dobbiamo offrire qualcosa alla tua ospite .
La
signorina Clarissa lanciò un occhiata basita a Rayan pensando che era stata una
sciocca a ritenere quella piccola birbante timida anzi era tutt’ altro ; dopo
poco Cassi riapparve con il caffè , lo zucchero e il latte e dava padroncina di
casa chiese a entrambi quanto zucchero volessero nel loro caffè e se ci
volevano anche un goccio di latte poi dichiarò
-
In
onore della tua ospite prenderò anch’io un sorso di caffè .
-
Quanto
latte signorina ? – chiese il padre versando da buon cavaliere un po’ di caffè
nella tazzina della bimba .
-
Meta
e meta , signore ?
-
Agli
ordini signorina ! – disse scherzosamente il padre porgendo la tazzina alla
bambina – Prego !
-
Grazie
, signore !
Nella
stanza cadde un sonoro silenzio che fu rotto solo quando Cassi decise di aprire
la conversazione
-
Sai
papà , oggi è venuto a trovarmi lo zio Kyle .
-
Davvero
? – chiese sinceramente interessato l’uomo – E cosa avete fatto ?
-
Abbiamo
fatto una passeggiata in giardino e parlato –
-
E
di cosa ?
-
Della
mamma – disse tranquillamente la bambina .
-
Cosa
? – chiese l’uomo cercando di non strozzarsi .
-
Mi
ha detto che è stata la mamma ha progettare e arredare l’ intera villa e poi mi
ha mostrato il tuo ex laboratorio .
-
Come
mai ti ha mostrato il mio ex laboratorio ? – chiese l’uomo sempre più serio .
-
Stavamo
passeggiando e io lo ho notato e gli ho chiesto cosa era – disse con non
curanza la bambina facendo cadere li il discorso ;
intanto
la signorina Clarissa aveva ascoltato attentamente la conversazione e l’ aveva
interpretata come una sfida nei suoi confronti da parte della bambina che lei
accettò .
-
Papà
! – chiese timidamente come se la domanda che stava per formulare gli era
venuta lì sul momento .
-
Si
tesoro
-
Senti
ma non sarebbe la stessa cosa se spostassi lo studio nella sua ex sede ?
-
Cosa
? – chiese esterrefatta l’uomo alla figlia .
-
Be
sai , se il tuo laboratorio fossili saresti più vicino a me ma saresti anche
solo come vuoi tu e potresti pranzare e cenare con me , nessuno ti
disturberebbe e poi se ti sentirai solo ti basterà attraversare il giardino ed
entrare dentro la villa – disse speranzosa Cassi facendo gli occhi languidi .
-
Oh
! Ma come si è fatto tardi devo proprio andare ! – esclamò all’improvviso la
signorina Clarissa alzandosi e facendosi accompagnare alla porta dall’uomo
mentre la bambina andava in cucina a lavare le tazzine poi sull’ uscio si
rivolse ironicamente all’uomo
-
Allora
stasera ci vediamo ?
-
Perché
me lo chiedi se sai già la risposta – chiese l’uomo .
-
Perché
non so se avrai tempo visto che forse starai traslocando .
L’uomo
rise
-
Ride
bene chi ride ultimo mio caro – disse con tono di chi la sa lunga la donna –
Conoscendo tua figlia avrà già organizzato il
trasloco – detto questo se ne andò senza aspettare
alcuna risposta ; l’uomo dopo aver chiuso la porta si girò e notò la figli con
il
cappottino
di camoscio chiaro già in dosso che porgendogli la mano in segno di saluto e
sorridendo dolcemente gli disse
-
Ciao
papà !
-
Ciao
.
-
Vieni
a casa per cena .
-
No
– disse serio l’uomo senza stringere la manina della bimba – ascolta Hali , a
me non piacciono le persone che si rompono il capo per me specialmente se si
tratta della mia unica figlia , capito ?
-
Si
papà – rispose quieta e sommessa la bambina continuando a porgergli la mano che
il padre strinse e nel fare quel gesto si accorse che la sua piccola aveva gli
occhi pieni di pianto ma non disse nulla e la lasciò uscire poi passandosi la
mano sui capelli pensò che era riuscito a far piangere ancora una persona a cui
teneva di più al mondo ma si diresse comunque al suo computer e comunque lo
accese e quando servì la password la inserì : Mew Berry .
Erano
passate settimane da quell’incontro e la signorina Clarissa non aveva scordato
la scena che si era svolta davanti ai suoi occhi nel laboratorio del signor
Shirogame e da allora aveva iniziato a lanciare piccole e invisibili , ma
indelebili , sfrecciatine al cuore dell’uomo con ottimi risultati a suo parere
visto che una mattina l’uomo le aveva detto bruscamente
-
Voglio
che tu diventi mia moglie .
-
Allora
stasera mi vestirò bene e andrò in villa da tua figlia a chiederle il permesso
di sposarti – aveva detto la donna in tono
canzonatorio
colpendo l’uomo con un’altra freccia al cuore ma questa volta era la punta
avvelenata .
Come
ogni pomeriggio da un po’ di tempo Cassi , con in braccio la gattina che oramai
la considerava una sua temporanea nuova padrona , e lo zio Kyle stavano
passeggiando in giardino ma quel giorno la bimba era imbronciata come non mai
allora l’uomo le chiese
-
Cosai
oggi piccolina ?
-
No
, sto bene zio ! – esclamò la bimba cercando di sorridere .
-
Ne
sei sicura ? – insistette l’uomo .
-
Si
zio ne sono sicura .
-
Ok
, ma se ne hai bisogno sappi che puoi contare su di me – disse dolcemente
l’uomo dandole un bacio sulla guancia andandosene
e
lasciando sola la bambina con i suoi pensieri .
Quella
sera quando Rayan entrò nella stanza della figlia si stupì a vedere la figlia
giocare allegramente con una piccola gattina nera che conosceva bene , fin
troppo bene per i suoi gusti , che crede scomparsa da innumerevoli anni o
almeno a lui non si mostrava mai come se avesse un senso di ripudio verso di
lui assoluto soprattutto da quando lei se ne era andata . Vedendo quella scena
gli tornò alla mente un vecchio ricordo che credeva sotterrato nei meandri del
suo animo ormai da tempo rivide come in un flash una ragazza di poco più di
diciannove anni dai lunghi capelli ramati e un morbido vestito di lino bianco
giocare affettuosamente con una piccolissima pallina di pelo nero con al collo
un nastro rosso . poi si riscosse e bussando leggermente alla porta attiro
l’attenzione della bambina e della gatta su di se e come di consueto la gatta
gli soffiò e poi corse a nascondersi sotto il letto mentre la bimba gli correva
in contro esclamando al settimo celo
-
Papà
! Sei tornato !
-
Ciao
tesoro .
-
Sei
venuto per cenare con me ? – chiese speranzosa la bimba .
-
No
, tesoro – cominciò a dire l’uomo –sono venuto perché ti devo parlare .
-
Di
cosa papà ? – chiese curiosa Cassi .
-
Vedi
piccola mia , ormai sono sette anni che sono solo .
-
Non
è vero tu hai me – intervenne eroicamente la bimba .
-
Ma
a me non basta quindi o deciso che mi risposerò con Clarissa – annunciò l’uomo
seriamente .
-
No
! Non puoi ! – disse disperata Cassi .
-
Invece
si che posso , vedrai che starai bene con lei come madre .
-
Ma
io non voglio un’altra mamma mi basta già la mia ! – gridò la bambina inferendo
un duro colpo all’uomo .
-
Ma
lei non è qui quindi sposerò Clarissa che ti piaccia o no – detto questo uscì
dalla stanza incurante delle grida della figlia .
Quando
Cassidy fu totalmente ripresa dallo stordimento iniziale dimostrò che anche
nella disperazione riusciva a conservare e dimostrare il senso pratico di cui
era da sempre dotata ; di corsa scese dalle scale e andò in cucina dove chiese
gentilmente all’autista di preparare la macchina perché doveva uscire e gli
diede anche l’indirizzo del posto ringraziando mentalmente il padre per averle
detto dove abitava la signorina Clarissa .
Una
cameriera entrò nella bella camera da letto di Clarissa e sorridendo le annunciò
-
Signorina
una bambina chiede di lei .
La
donna aveva appena finito di dare la lacca alle sue unghie e sventolando le mani
in aria per permettere allo smalto di asciugarsi il più in fretta possibile
domandò alla domestica
-
Una
bambina ?
-
Si
dice di chiamarsi Halinor !
-
Ah
! – esclamò sorpresa la donna – Falla entrare .
La
cameriera ubbidiente sparì permettendo alla donna di alzarsi e rimirarsi allo
specchio sorridendo diabolicamente per poi celarlo quando la bimba fu entrata
nella stanza e con voce falsamente dolce disse alla domestica
-
Prepara
subito della cioccolata e poi portaci dei biscotti – poi rivolgendosi Hali le
disse ancora più smeliata – E’ stato davvero carino da parte tua venirmi a
trovare ! Oh ma guarda come sono distratta ! Avrei dovuto invitarti qui da
molto tempo ! vuoi toglierti il capotto?
-
No
, grazie comunque ma non mi devo fermare a lungo – disse la bimba con un
innaturale voce fredda lanciando taglienti sguardi
alla
donna che ne fu stupita ma non ci badò più di tanto .
-
Ah
ma spero che avrai almeno il tempo di sederti – disse la donna acidamente
togliendosi la maschera da donna dolce e benevola .
La
bimba si sedette sull’orlo della sedia continuando a guardare la donna che
iniziava a credere che la situazione stava diventando surreale ma doveva
resistere perché stavano giocando a un gioco che lei voleva assolutamente
vincere .
-
Passavi
qui per caso ?
-
No
, sono venuta qui per parlarti .
-
E
di cosa ? Su parla sono tutta orecchi !
-
Mio
padre a detto che vi sposerete .
-
Ah
! Come girano in fretta le notizie non trovi ? Ebbene ben presto io diverrò la
tua nuova madre , non sei contenta ? – disse quella
falsamente
entusiasta .
-
Tu
non sposerai mai mio padre ! E non sarai mai mia madre ! – disse la bambina con
voce bassa e tagliente .
-
Ah
, davvero e chi me lo impedirà ? Tu per caso ? Ma non farmi ridere ! – disse la
donna acidamente .
-
Si
!
-
Questo
è troppo ! Sai cosa farò appena sarò sposata con tuo padre ? Ristrutturerò la
villa che la tua adorata madre a amorevolmente concepite così da far sparire
ogni singola traccia del passaggio di quella sgualdrina ! – inveì infuriata la
donna .
-
NON
PARLI COSI’ DI MIA MADRE ! – urlò la piccola per poi uscire sgarbatamente dalla
stanza .
Quella
sera il padrone di casa non sarebbe tornato in villa perché doveva riguardare
alcuni suoi appunti quindi Cassi cenò da sola ma non tocco casi nulla di quelle
squisite pietanze che si trovavano nel suo piatto allora sinceramente
preoccupata miss Pertynsoon le chiese
-
Piccola
cosa hai ? Tutto bene ?
-
Si
, non ti preoccupare sono un po … - ma la frase non la finì mai perché in quel
preciso momento svenne cadendo sul pavimento
allora
l’anziana governante le si avvicinò posandole una mano in fronte per poi
esclamare preoccupata
-
Oh
santo celo ma tu hai la febbre ! Presto chiamate un medico ! – poi con molta
cura la portò nella sua camera da letto adagiandola
sul
letto la coprì con le candide coperte poi corse subito a chiamare il padrone
-
Pronto
! – la voce del padrone di casa si sentì al ricevitore del telefono .
-
Signore
sono miss Pertynsoon ! – disse agitata la donna – Venga subito che la bambina
sta male !
-
Cosa
? – alle orecchie della donna arrivo la voce preoccupata dell’uomo .
-
Si
ha la febbre alta , ora sta venendo il medico ma lei si sbrighi a venire !
-
Arrivo subito ! – e con quella frase la
telefonata si chiuse ; intanto l’uomo era tornato al telefono e composto il
numero attivò la
chiamata
per poi sentire una voce smielata che lo salutava
-
Ciao
tesoro ! Come mai questa telefonata ?
-
Clarissa
stasera non ci possiamo vedere .
-
Perché
?
-
Hali
sta male ha la febbre alta .
-
Oh
povero tesoro , ma ha avuto già il morbillo ?
-
No
!
-
Allora
speriamo che non sia niente .
-
Si
hai ragione , a domani ! – così dicendo chiuse la telefonata che era già
entrato in casa e percorse di corsa la distanza che lo
separava
dalla camera della figlia trovando la servitù al completo fuori alla porta ad
aspettare il responso del medico poi con esitazione entrò nella camera
avvicinandosi al medico
-
Buona
sera sono il padre della bambina , mi dica come sta mia figlia ? – chiese con
preoccupazione crescente .
-
Non
bene temo , purtroppo ha una febbre nervosa dovuta al troppo stress con un po’
di riposo dovrebbe rimettersi in sesto , ora io non servo a niente quindi
arrivederci ,- detto questo l’uomo strinse la mano del padre della bimba e
accompagnato da una domestica uscì dalla villa .
-
Chiedo
scusa , ma se può esserle utile oggi la bambina si è fatta accompagnare in
questo posto – disse l’autista porgendo al
padrone un pezzo di carta tutto spiegazzato che
quando l’uomo lo lesse lo fece sbiancare e ringraziare l’autista con un
semplice grazie per poi prendere il cellulare e comporre il numero della
chiamata precedente per sentire in risposta la stessa voce irritante
-
Tesoro
, come sta la bambina ?
-
Male
ha una febbre nervosa .
-
Oh
poverina , ma come mai mi hai chiamato ?
-
Ti
devo chiedere se oggi Hali è stata da te .
-
Si
, perché ?
-
Cosa
voleva – chiese ansioso l’uomo non badando alla domanda della donna .
-
Mi
ha ordinato di non sposarti – fu la secca risposta della donna .
-
Ok
, grazie – con questa frase chiuse la telefonata e si andò a sedere vicino alla
bambina accarezzandole il viso , no non avrebbe sopportato il dolore di perdere
anche lei si disse mentalmente .
Super Gaia : grazie mille per il complimento … salutini
Aky
Kia91 : i tuoi complimenti mi mettono in imbarazzo …
grazie mille … bacioni Aky
Shana : ti adoro lo sai … grazie per le tue
recensioni … Kiss Kiss Aky
Purin chan : grazie … Aky