Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: MarieAntoinetteR    12/09/2016    5 recensioni
Ikigai é la ragione di essere, la cosa che ci dà forza di svegliarci ogni mattina. E se un nuovo personaggio entrasse nella vita di Ran? Come reagirà il nostro Shinichi ancora costretto nel corpo di un bambino?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ikigai 


 
Rivoglio la mia vita…

“Conan, fermo, dove vai?!”

Il rumore della porta che richiudo con rabbia alle mie spalle.
Il richiamo di Ran.
Corro a perdifiato, lungo le scale che sembrano non finire mai, come quest’incubo che da due anni ormai, mi vede intrappolato nel corpo di un bambino. Un bambino che non sono io, un bambino alla quale ho dovuto inventare una storia e un passato.
Se solo quel giorno lontano fossi stato più attento al Tropical Land…

Che cosa stavate facendo in quella camera, Ran? 
Hai smesso di aspettarmi?
Davvero hai smesso di amarmi?
Vi siete baciati?

Mi sembra di impazzire solo ad immaginarlo.
Non dovrei lasciarmi sopraffare così dai sentimenti e dalle emozioni, eppure non ci riesco, non posso, dannazione, non ora!
Per anni ho dovuto inglobare, celare la mia tristezza davanti le tue lacrime disperate.
Lacrime che mi rendevano gretto e colpevole agli occhi di chiunque, ma non ai tuoi. Mi hai sempre atteso con fedele pazienza.
Ma adesso?
Adesso cosa è cambiato?
Sei stanca di aspettarmi Ran?
Hai ragione, hai ragione… ma io ti amo. Ti amo, Ran!
Maledetto delle lacrime del cielo, corro lungo la strada, abbagliato dai fari delle auto, dalle grandi insegne dei grattacieli, che mi fissano dall’alto.
Tossisco, accaldato.
Mi fermo un attimo, poggiandomi al muro. Stringo i pugni con rabbia. La pioggia appanna i miei occhiali, bagna i miei vestiti e penetra gelida fin nelle ossa.
Sono stanco di fingere, stanco di interpretare un ruolo che ormai mi sta stretto, stanco di ingannare te e le persone che mi circondano!
Riprendo la folle corsa, ignorando ogni altra cosa, voglio ritornare Shinichi!
Raggiungo la villa del Dottor Agasa. Busso con insistenza, con il cuore in attesa.

“Shinichi, figliolo, cosa ti è successo?”
Compare sulla soglia, il volto assonnato, con addosso un buffo pigiama con i conigli.
In un’altra occasione ne riderei di gusto.
“Dov’è Ai? Ho bisogno di un antidoto per l’APTX4869!”
Entro in casa, la mia voce è ansiosa, mi agito e muovo alla ricerca disperata del cassetto dove custodisce le preziose pillole.
“Che hai intenzione di fare?” Incontro gli occhi di Ai. Mi fissa gelida e minacciosa, quasi mi avesse letto nel pensiero.
Si avvicina a me, come a volermi mettere con le spalle al muro. 
“Ne ho bisogno!” Rispondo con rabbia, senza più un briciolo di controllo.
“Non sei nelle condizioni di prenderlo, potrebbe essere rischioso!”
“MA LO CAPISCI CHE NON M’IMPORTA!!”
“Scordatelo! non ti permetterò di rischiare la tua vita per…!”
“Io la amo, lo capisci sì o no? Se solo tu amassi qualcuno, se solo ti trovassi al mio posto, faresti la mia stessa cosa!”
La scosto bruscamente da me.
Un attimo.
Incontrollato, apro il cassetto e m’impadronisco delle famose pillole.
Corro dapprima in una stanza dove il Dottor Agasa ripone i miei abiti adulti, prendo il necessario, per poi dirigermi velocemente in bagno. Entro in tempo, scansando nuovamente la furia di Ai.
Avverti i suoi pugni battere con forza, contro la porta del bagno. La sua voce aspra, richiamarmi.
“Se ne abusi, potresti avere un arresto cardiaco o peggio! Ascoltami Shinichi, non farlo!”
Per un attimo, ho come l’impressione che la sua voce s’incrini di una strana nota d’apprensione nel pronunciare quelle parole.

Tra grida e dolori lancinanti, ritorno me stesso.
Finalmente me stesso!
Ma quest’illusione, quante ore durerà, stavolta? Più diventerò assuefatto dal farmaco, più la durata sarà minore. Ripongo le restanti cinque in un fazzoletto che arrotolo nel portafoglio. Proprio nel momento in cui esco dal bagno, qualcuno suona il campanello.
Resto in disparte, è il Dottor Agasa ad aprire.

“Dottor Agasa, Conan è per caso qui?”
Sussulto nell’avvertire disperazione nella voce di Ran.
Avanzo di un passo, ma è la figura di Kento accanto a lei a frenarmi.
Posa una mano sulla sua spalla, rivolgendole uno sguardo caldo, carico d’affetto che lei… ricambia.

Ma allora voi…?
 



**


“Conan, Conan, torna qui!”
Avverto il cuore fermarsi.
La gola bruciare nel pronunciare il suo nome.
Il suo sguardo sconvolto, deluso, le sue parole inaspettate cariche di rancore, mi colpiscono come uno schiaffo in pieno viso.
Il mio piccolo… fratellino...

Fugge via, disperato, desolato.
Un’insolita ribellione nel suo gesto.
Rabbia… gelosia?
Impietrita incontro lo sguardo di Kento. La sua camicia scivola dalle mie mani.
“Ma… cosa gli è preso?”  Mi domanda, raccogliendola. Sono immobile, disperata, lo sguardo rivolto alla porta da dove lui è scappato.
Non è da lui comportarsi così… non è proprio da lui.
Sto per inseguirlo quando, d’un tratto la vedo aprirsi: è mio padre.
“Ciao Ran! Hei… ma… che SUCCEDE! Cosa… cosa ci fa questo coso mezzo nudo in casa mia! Brutto pervertito che intenzioni avevi con mia figlia?!”
Afferra le spalle di Kento, spingendolo contro il muro.
Arrossisco, mentre il mio amico cerca di divincolarsi. Contrae il viso in una smorfia di dolore.
“Ma cosa vai a pensare, papà! Non vedi che Kento ha una spalla dolorante? Sonoko per sbaglio ha rovesciato del vino sulla sua camicia e io lo stavo aiutando!” Vado in suo soccorso, costringendo mio padre a mollare la presa.
“La mia preziosa provvista di vino! Delinquenti!” Grida, correndo verso lo sgabuzzino. Lo richiamo, con ansia.
“Papà… Conan è scappato… devo cercarlo!”  Corro verso la strada, senza aggiungere altro. Mi scontro con la pioggia, che pizzica la mia pelle e il mio cuore. Kento mi raggiunge. Mi ripara con il suo ombrello, mi sorride rassicurante.
“Lo troveremo, vedrai…”
Per un attimo, m’illudo che ci sia Shinichi al suo posto.

Shinichi… dove sei?
Conan… aspettami piccolo mio…
 


 
**


Ran… cos’è quella dannata sintonia che scorre tra di voi?

Resto immobile, in disparte, ad osservarvi.
Ad osservare il gioco dei vostri sguardi complici, vicini.
Il cuore fermo.
Avverto i passi di Ai alle mie spalle, non mi volto.
“Dove sarà, oh dove, sarà!”
Sei preoccupata per me… anzi, per Conan…
Le lacrime bagnano il tuo viso, i singhiozzi scuotono il tuo petto, mentre il Dottor Agasa cerca di calmarti, mentre Kento ti sussurra parole rassicuranti, sfiorandoti le spalle e le mani.
Dannazione!
Avverto la rabbia salirmi, annientarmi. Stringo i pugni e socchiudo gli occhi con forza. Devo controllarmi!
Cosa c’è tra di voi?
Cosa rappresenta quel ragazzo per te?

“Conan è dal suo amico Mitsuhiko! L’ho incrociato poco fa, mentre venivo qui… mi ha espressamente detto che non vuole vederti, almeno per stanotte… ti consiglio di lasciarlo in pace, era molto nervoso…”
Procedo verso di te, dissimulando tranquillità, spavalderia.
Dopo anni, ci troviamo finalmente faccia a faccia.
Indietreggi di un passo.
Vedo i tuoi occhi sgranare sconvolti, la tua voce sfiorare in un sussurro il mio nome.
Mi guardi come se davanti a te, ci fosse un fantasma.
“Beh, che c’è?”  Domando, avvicinandomi a te, a voi…
“Sei… tornato?” La tua voce è flebile, incerta. Sei immobile.
“Così sei tu il famoso Shinichi Kudo! Sonoko parla spesso di te…”
Incrocio lo sguardo di Kento, i suoi occhi verdi come smeraldi. La sua mano è ancora sulla tua spalla, volta a stringerti protettivamente a sé. Ricambio con freddezza le sue parole, ignorando il tuo sguardo e le mille domande che so, vorresti pormi.
Non ti sposti dalla sua presa, che sembra piacerti.
Perché non lo fai?
Perché non corri da me, Ran?


“Fareste bene a tornare a casa, e ora… scusatemi…”
L’amarezza sbrana il mio cuore, con ferocia. Sorrido sarcasticamente, facendo per voltarmi.

“Ma… è rossetto… è rossetto quello che hai sul collo della tua camicia, Shinichi?”
La tua voce mi blocca.
Mi volto verso di te, osservando confuso il collo della mia camicia.
Riconosco il profumo e il colore del rossetto che Ayumi l’altro giorno ha provato qui, insieme ad Ai.
Genta pensava fosse commestibile, pasticciando ovunque per casa, coinvolgendo anche la mia camicia, probabilmente.
Questa me la paga!
“Rispondimi, è rossetto!”
Procedi verso di me. Avvicini il viso al mio, stringendo con forza le mie spalle.
“Sì, certo che lo è, ma non credo di doverti dare spiegazioni!”
 Rispondo, infastidito, assottigliando lo sguardo.
Vedo d’improvviso il tuo sguardo spegnersi, la tua presa, allentarsi.


 
**

Shinichi…
Ma allora tu…
Il cuore smette di battere.
Stavolta, sono io a scappare.
 

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: MarieAntoinetteR