Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: Lissi_77    12/09/2016    4 recensioni
La mia storia è ambientata un anno dopo dall'ultima puntata della quarta stagione. Un nuovo personaggio entrerà a far parte della storia e se volete sapere...beh, leggere è l'unico modo per scoprire cosa succederà tra i personaggi della storia. (Sono nuova, ma accetto qualsiasi consiglio e critica)
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

UNA SCONCERTANTE RIVELAZIONE

 

Oliver Queen era seduto nel suo ufficio in municipio, cercando di pensare alle carte che aveva sotto gli occhi, ma senza successo. Da quando c’era stato l’incendio ed Emma era stata ferita, riusciva solo a pensare che si potrebbe imbattere in situazioni più pericolose. Era un tarlo nella sua testa da giorni. Fortunatamente era riuscito a tenerla lontana da quel mondo per qualche giorno. Era testarda quanto lui e non c’era stato verso di convincerla che qualche giorno non sarebbe bastato.

“Qualcuno è sovrappensiero” la voce familiare di Felicity lo riportò con i piedi per terra e in automatico un sorriso si aprì sul suo volto. “Accidenti…” si compiacque la ragazza. “Cosa?” le chiese Oliver. “Mi hai sorriso, non lo facevi da…beh da una vita…è bello vedere che non ce l’hai più con me” Felicity entrò e si accomodò su una poltroncina. “Ti serviva qualcosa?” deviò subito l’argomento.

“Si…sapere se il tuo amico in blu sta bene, anche gli altri si stanno preoccupando ed è un po’ che non si vede in giro” quella rivelazione sorprese Oliver, loro neanche conoscevano la persona sotto al cappuccio. “Si sta riprendendo, gli avevo detto di prendersi qualche settimana, me tempo lo rivedremo molto prima” l’espressione sul suo volto fece capire a Felicity che ci teneva veramente a quella persona.

“Testardo come il suo mentore?” chiese inconsciamente. Oliver la guardò confuso “Che intendi dire? Io non sono così testardo” scosse la testa. “Certo e io non straparlo” disse sarcastica, facendo ridere entrambi.

“Quando ce lo presenterai questo nuovo arciere e membro effettivo della squadra?” chiese curiosa. “Non lo so…temo non spetti a me decidere” rispose, vedendola comprensiva. “Anche su questo siete uguali…come la prima volta che sono entrata al vecchio covo…come ha detto Dig? Ti ha scelto…si erano queste le sue parole esatte” sorrise, grata di quel tempo in tranquillità.

“Proverò a convincere questa persona a presentarsi…ma non vi garantisco che accetti, mi ha detto che ancora non vi ha squadrati bene e anche per un altro motivo” annuì lui.

“Ora vado…ero solo venuta a vedere come stavi...in questi giorni sei molto strano” si alzò, per lasciarlo lavorare. “Mi passerà vedrai…tranquilla” sorrise “ci vediamo questa sera” le disse, prima di vederla scomparire per il corridoio.

 

“Non posso…e tu lo sai” Emma gesticolava. “Andiamo, se lo meritano…lo so che io sono stato duro con loro, ma non sei stata tu a dirmi di dare loro una possibilità? Ora lo sto chiedendo a te” Oliver insisté.

“Qui non si tratta di questo…loro non lo sanno chi sono, tu invece…lascia stare” sospirò “e se non fossi pronta ad incontrare e passare del tempo con lei?” i loro sguardi si incontrarono. “Con gli occhiali camuffo il mio aspetto, ma togliendoli? Credi che non se ne accorgerà nessuno?” quelle domande così difficili lasciarono Oliver pensieroso.

“Ok…scusami, forse hai ragione, non dobbiamo forzare le cose ed è passato molto tempo, probabilmente non si ricorderà neanche” annuì lui. “Allora siamo d’accordo” Emma si sedette sul divano, guardando negli occhi Oliver che capì subito quanto fosse divisa nel prendere quella decisione.

 

 

“Pronti?” Arrow si avvicinò a Thea e Diggle sul tetto. “Non capisco perché dobbiamo addestrarci quassù con i costumi soprattutto” si lamentò Thea. “Ci alleniamo quassù perché è in città che combattiamo e se non sbaglio mentre lo facciamo usiamo tutti i nostri travestimenti” rispose semplicemente. “Ci sono anche io” la voce camuffata, ormai familiare li sorprese tutti quanti.

“Che ci fai qui?” Oliver fu il primo ad avvicinarsi. “Secondo te? Voi che state facendo?” lo guardò duramente. “Avevi detto che saresti rimasto a riposo ancora un giorno” gli ricordò. “Si…l’avevo detto, ma sono stanco di restare a non fare niente su un divano” replicò.

“Noi invece pensavamo fossi morto…dopo quell’incendio non ti abbiamo visto da nessuna parte…neanche un’ombra” Thea era contenta di vederlo. “No erano solo dei graffi, ma ora sono qui, quindi…diamo il via alle danze?” gesticolò. “Lo sai che ho notato solo ora che oltre a quella sugli occhi hai anche quella sulla bocca di maschera” notò John.

“Ho paura di prendere freddo” scherzò l’arciere. “Oh…anche il senso dell’umorismo” rise Thea “ma quand’è che ti presenterai realmente? Senza maschere e senza voce finta?” gli chiese. “Non ancora…ma tranquilla, sarai la prima a saperlo” le fece l’occhiolino, per poi raggiungere Oliver.

“Allora capo…che esercitazione facciamo?” chiese curioso.

“Oliver?” la voce di Felicity lo fece fermare qualche istante. “Che succede?” le chiese preoccupato. “Abbiamo rintracciato la base operativa, almeno quella informatica della Triade, che ne dici…possiamo infiltrarci per conoscere le loro informazioni più segrete?” domandò, già entusiasta.

“E va bene…siamo già di ritorno” sospirò, doveva annullare l’allenamento per l’ennesima volta. “Non serve che veniate tutti…dalle informazioni che abbiamo raccolto, il posto a quest’ora non è sorvegliato da guardie, quindi mi basta solo uno di voi…” lo informò.

“E chi ti mando? E soprattutto, noi?” era sorpreso. “Io e Curtis, forse Thea sarebbe meglio un altro paio di mani che conoscono la tecnologia non guasterebbero” rispose. Oliver alzò lo sguardo su Thea. “Fel…sono commossa che tu abbia pensato a me, ma il massimo che so fare è compilare una tabella con Excel” la faccia della ragazza era del tipo…scusa ma non so di che parli.

Oliver involontariamente incrociò lo sguardo con Emma, l’arciere ancora sconosciuto agli altri. “Lo sai che sono all’altezza di certe cose…sto bene, te l’ho dimostrato più di una volta” affermò Blue Phoenix. “Non sei pronto” gli disse Oliver. “Si che lo sono e anche dal punto di vista informatico…se non sbaglio tre mesi fa ho hackerato il fondo pensioni della Palmer Tech” gli ricordò.

“Oliver…se lo vogliamo fare abbiamo bisogno di aiuto” Felicity lo risvegliò da pensieri bui. “Ti chiamo se abbiamo bisogno di aiuto…parola di scout” disse toccandosi il petto. “E va bene…ma fa attenzione” si arrese a quella testa dura. “Evviva” esultò, per poi lanciarsi nel vuoto con il suo arco.

“Allora va bene Fel…vi raggiungerà in moto…voi intanto avviatevi con il furgone” li avvisò, tornando a concentrarsi sui suoi due allievi.

 

 

 

“Chi è questo nuovo arciere?” Curtis era curioso di sapere chi era il nuovo eroe della squadra. “Se ti dico che non lo so ci credi?” lo guardò, mentre guidava tranquilla il furgone. “Direi che menti, come facciamo a fidarci di una persona che non conosciamo?” le disse ragionevolmente.

“Se si fida Oliver possiamo farlo anche noi” lo rimbeccò lei. “Ok…ok, ma non doveva raggiungerci per strada?” la sua parlantina superava di gran lunga quella di Felicity ed iniziava ad essere leggermente irritante.

Il rombo di una moto gli fece capire immediatamente che era arrivato il supporto richiesto. Una moto blu li sorpassò ad alta velocità e si mise davanti a loro. “E ha anche manie di onnipotenza” aggiunse.

“Curtis…” la ragazza attirò la sua attenzione “Può sentirti…altrimenti che te lo sei messo a fare il microfono addosso?” gli fece notare, facendolo diventare tutto rosso. “Oh…” riuscì a dire, non aveva altre parole per definire il suo imbarazzo.

“Tranquillo ragazzo, sono sicuro che ci sono offese peggiori di queste, ma continua pure…sono curioso di sapere” scherzò l’arciere, con una mezza risata. “Temo che dovrete rimandare a dopo questa conversazione, siamo arrivati” li informò Felicity.

“L’arciere notò l’edificio che indicava il suo smartwatch al polso. Da davanti fece cenno di svoltare su di una stradina sterrata che affiancava un recinto di pietra. “Ma che fai?” gli chiese Curtis. “Non siete gli unici geni e dalle carte che mi avete procurato ho notato che questa è la parte meno sorvegliata” gli rispose con tono serio e deciso.

“Non ha tutti i torti” annuì Felicity, capendo il motivo di quella scelta.

Si fermarono nel punto più nascosto e anche il più vicino ad una delle porte d’ingresso. Nascosero i loro mezzi e si incontrarono vicino al furgone nero, aprendo tutte le mappe.

“Finalmente ci incontriamo di persona” Felicity allungò la mano. “A quanto pare Overwatch e signor Curtis” li salutò, senza abbassare la guardia. “Oliver ha detto che non vuoi ancora rivelarci la tua identità, posso sapere il perché?” gli chiese.

“Perché non mi fido ancora abbastanza” rispose, già con lo sguardo chino sulle carte. “Ah…e noi che dovremmo dire?” Curtis aveva storto il naso a quell’affermazione. “Che è tempo di concentrarsi” rispose, indicando le carte e l’edificio.

“Hai ragione, ma la nostra conversazione non finisce qui” gli disse, prendendo il suo zaino con gli oggetti elettronici necessari per l’operazione. “A proposito, perché hai hackerato il fondo pensionistico della mia compagnia?” Felicity si ricordò della conversazione tra lui e Oliver.

“Ho avuto un diverbio con uno dei tuoi associati…credo si chiami Philps” la vide annuire “Ho preso parte dei suoi guadagni e li ho distribuiti tra i dipendenti in pensione…un piccolo bonus” le rispose, avvicinandosi al muro di pietra.

“Non intenderai scavalcarlo?” Felicty non si era preparata per quello. “Andiamo…sarà facile” li spronò l’arciere. “Prima gli uomini” Emma fece segno a Curtis di salire sulle sue spalle e in questo modo lo spinse in alto finché si ritrovò dall’altra parte. “Ora è il tuo turno ragazza, quello lascialo qui…lo porto io, per evitare che si rompa, te lo ridò subito” le disse, indicando il suo zaino. Felicity fece come richiesto e come Curtis si ritrovò all’interno di quel posto. Blu Phoenix li raggiunse subito dopo ed entrarono nell’edificio, dopo aver sbloccato il codice di una porta automatica.

“Perfetto siamo dentro…dove dobbiamo andare?” aspettarono che Felicity guardasse il suo tablet. “Sempre dritto, sempre dritto, è la terza porta sulla sinistra” rispose, mettendosi dietro all’unico di loro armato.

“Ci sarà pure una guardia…” pensò l’arciere, con tutti i sensi in ascolto. “Non c’erano dalla visuale termica…dava che era libero” la informò Fel. “Appunto…per essere una struttura della Bratva non è troppo tranquilla? So per certo che ci sono delle trappole o qualcosa che gli garantisce sicurezza.

“Forse hai visto troppi film” Curtis era ancora scettico nel fidarsi di questa persona sconosciuta. “Non rispose, era troppo concentrato su altro per mettersi a discutere” si concesse un momento per sganciare l’orologio dal polso e lo lancio a Curtis “Se si mette male pigia il pulsantino…” gli disse, estraendo il suo arco e tendendolo con una delle sue frecce.

“Eccola la stanza, entro prima io…” li avvertì, perlustrando ogni centimetro della stanza. Sembra normale, apparentemente. A parte che la porta aveva qualcosa di stranamente familiare, ma non ricordava dove lo aveva visto.

Curtis stufatosi di tanta accortezza decise di prendere in mano la situazione con Flicity. Si avviò rapido verso i computer e digitò qualcosa sulla tastiera. Questo qualcosa, non era piaciuto al computer, con un sistema di sicurezza all’avanguardia.

Un allarme iniziò a suonare all’interno della stanza e in quel momento si ricordò. “Correte!! Fuori…fuori!!” urlò, spingendoli da dietro, invitandoli a lasciare qualsiasi cosa pur di uscire di li. Solo uno di loro riuscì ad uscire, sarebbe stato l’arciere se non fosse stato per Felicity che era tornata indietro per le sue preziose apparecchiature.

“Maledizione…” imprecò “Curtis…l’orologio…usalo! Vai al furgone e aspetta gli altri!!” gli ordinò. “Ma io…” cercò di temporeggiare. “Ma niente, vi avevo detto di aspettare o sbaglio?!” gli urlò “Vai…vai!!” gli gesticolò.

 

“Mi dispiace…abbiamo agito d’impulso…” Felicity iniziava a capire la gravità della situazione. “Non sono arrabbiato…sono preoccupata per quella…andiamo vediamo se capisci come funziona” le disse, indicando il punto da cui veniva risucchiata l’aria e un altro dal quale usciva anidride carbonica.

“Moriremo soffocati” capì veramente quello che stava succedendo e avrebbe preferito non saperlo. “Ok allontanati, vediamo se riusciamo a far saltare la porta” disse, portando entrambi dietro ai computer e lanciando diverse frecce esplosive contro la porta, troppo resistente.

“Ok…” l’arciere cercò di pensare. “Oliver dice che se un Hacker eccezionale, dimostramelo” le disse, indicando i computer ormai accesi. “Cosa dovrei fare?” gli chiese. “C’è un programma” chiuse gli occhi per pensare…credo si chiami Domovoj” le disse.

“Ok…ora cerco” le sue dita più veloci di uno scrittore aggredirono quella povera tastiera. Iniziava a sentire la mancanza di ossigeno, ma notò stranamente che il suo accompagnatore invece resisteva. “L’ho trovato…che devo fare” gli chiese. “Devi disattivarlo…credi di farcela?” la vide diventare rossa in volto e sapeva che non avrebbe retto a lungo senza ossigeno. “ Va bene” le disse. Felicity sentiva le mani tremare e l’istinto le fece portare alla gola. I suoi occhi fissi sull’arciere che gettò l’arco a terra e si tolse il cappuccio, liberando un’enorme massa bionda. Si slacciò la maschera che usava per la bocca e la legò sul volto di Felicity che tornò a respirare. “Porca miseria…tu sei…” quel volto indimenticabile per lei, una sorpresa indescrivibile. “Felicity…non ora…concentrati…abbiamo poca aria” le indicò il monitor, mentre si rimetteva il cappuccio.

Cinque minuti ci vollero per disattivare quel maledetto programma di protezione. Emma, era stesa a terra con l’aria che non entrava nei polmoni. “No…mi dispiace…ci ho messo troppo” Felicity si abbassò per aiutare la ragazza.

“Sto bene…sto bene…lasciami solo due minuti per riprendermi!!” le disse senza fiato. “A quelle parole Felicity si sedette al suo fianco e le restituì la maschera.

“Che diavolo è?” le chiese, vedendola rindossare l’oggetto e tornare ad interpretare le vesti di Blu Phoenix. “Sintetizzatore d’aria…trasforma Co2 in O2, è il motivo per il quale non avevo fumo nei polmoni durante l’incendio e anche quello per il quale tu ed io non siamo svenute” rispose, nuovamente con il modificatore vocale.

“Dobbiamo andarcene di qui…sono sicura che la Bratva ha già mandato i suoi uomini a controllare” le disse, alzandosi entrambe e ripercorrendo molto rapidamente il percorso fino al muro.

“Felicity?” Oliver era appena arrivato con la squadra. “Sto bene…sto bene, il nostro amico ha dei bei giocattolini” rispose lei, mantenendo l’anonimato. L’arciere guardò Emma salire sulla sua moto e non dire niente…l’unico sguardo fu rivolto a Felicity che annuì semplicemente.

“Cos’è successo?” le chiese Thea. A quel punto salirono tutti sul furgone e Felicity raccontò della loro avventura indimenticabile, tralasciando la parte in cui aveva scoperto l’identità segreta dell’arciere blu.

 

 

Erano le tre di notte passate a Star City. Oliver ed Emma erano seduti sul divano a bere una birra. “Felicity lo sa” disse alla fine, alzandosi per raggiungere un comodino, dal quale estrasse una foto molto vecchia.

“Lo so…” annuì, Felicity glielo aveva detto. “Credi che dovrei dirlo anche agli altri? Tralasciando una parte naturalmente” gli chiese, accarezzando con le dita la fotografia. “Non credo sia pronta per saperlo.

“Lo so…non lo ero neanche io…” annuì, ricordando lo shock nel vederla la prima volta. “Bene…allora speriamo non lo scopra da sola” annuì, lasciando la foto sul tavolino.


Image and video hosting by TinyPic

 

ECCOMI TORNATA, SCUSATE PER L’ATTESA. ALLORA COME VI SEMBRA? VI STA PIACENDO LA MIA STORIA? VI RINGRAZIO TUTTI PER LE BELLE RECENSIOI, SCUSATE SE QUESTA VOLTA NON SONO RIUSCITA A RISPONDERVI, MA VI GARANTISCO CHE PER LE PROSSIME LO FARO’. QUINDI…FELICITY SA CHE EMMA E’ L’ARCIERE MISTERIOSO. COSA SUCCEDERA’? VI ASPETTO AL PROSSIMO CAPITOLO CHE PUBBLICHERO’ GIOVEDI’. GRAZIE ANCORA. LISSI

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: Lissi_77