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Autore: Lally30    13/09/2016    1 recensioni
Questa è la storia di Hinata e Naruto, una storia che racconta di due vite apparentemente distaccate ma che in realtà sono sempre state legate da una connessione profonda la quale, senza che se ne rendessero conto, li ha sempre tenuti uniti.
Due vite, dunque, inconsapevolmente intrecciate da un vincolo indissolubile, legate da un passato malinconico e riunite dal destino in un luogo dove avrebbero voluto in realtà dimenticare tutto. I due giovani invece dovranno fare i conti con i loro problemi, ma troveranno via via e sempre più nell'altro la forza di reagire ai tormenti del loro passato.
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Tratto dal cap. 14:
Lo stavo ferendo, se non avessi detto nulla avrebbe sofferto e lo avrei perso… lui mi aveva confidato probabilmente il più grande segreto che si portava dentro da tutta la vita dandomi la sua completa fiducia ed io? Come lo ripagavo? Dal momento che non sapevo dimostrargli il mio affetto e la mia compassione a parole, decisi allora di farlo con i gesti.
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Versione revisionata, modificata in alcune parti e corretta (Settembre 2016).
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 12: La verità (prima parte)
 
Era visibilmente scosso… gli chiesi di accomodarsi sul letto e di aspettarmi perché avevo l’intenzione di preparargli del tè caldo.
Anche se incredula intanto pensavo a quello che stava per succedere tra noi e con altrettanto stupore mi chiedevo che diavolo mi stesse succedendo per non reagire malamente ai suoi modi provocatori, ero comunque tremendamente curiosa di sapere cosa volesse confidarmi in quanto di certo stava vivendo un forte turbamento interiore per comportarsi in modo così altalenante.
Proprio per questo lasciai da parte i miei pensieri per prestargli tutta la mia attenzione, in quel momento infatti la priorità era cercare di farlo sentire a suo agio oltre che farlo calmare.
Sembrava che, anziché trovarsi al caldo all’interno di una confortevole stanza, in realtà si trovasse tra le nevi d’Alascka da quanto tremasse… dal canto mio sentivo il bisogno di fargli comprendere che di me poteva fidarsi e che non lo avrei mai abbandonato o giudicato qualsiasi cosa avesse da dirmi.
Un po' barcollante tornai dal piccolo cucinino di cui era dotata la stanza d’albergo e aiutandomi con un vassoio gli porsi il bicchiere con il tè caldo, presi del tè anche per me, appoggiai il vassoio sul comodino, la stampella sul muro e mi sedetti al suo fianco in attesa… Naruto ne bevve un sorso, dopodichè appoggio il bicchiere sul vassoio e iniziò la sua storia.
“Sicuramente… ecco sicuramente avrai intuito che tra me e Sasuke non corre buon sangue” alle sue parole mi limitai ad annuire e lo guardai dolcemente facendogli capire che poteva stare tranquillo e continuare il suo discorso “noi due ci conosciamo da quando siamo bambini e purtroppo per motivi poco felici” vedevo quanta sofferenza stava provando e quanti sforzi stava facendo per raccontarmi tutta la vicenda, ma io non volevo farlo soffrire e non volevo che si sentisse in obbligo di farlo. Portai la mano libera dal bicchiere verso il suo volto scosso e corrucciato e gli accarezzai piano il viso con il pollice “Naruto a me basta così, non voglio farti sentire in dovere di raccontarmi nulla di più se non vuoi” aveva la schiena ricurva in avanti e le spalle basse, i suoi occhi brillavano di quelle lacrime che ancora dovevano scendere. Per me era quasi evidente… ho provato le sue stesse sensazioni per tanto tempo, ero sicura di avere di fronte a me una persona tremendamente dispiaciuta di qualcosa e che sentiva un peso enorme dentro “tranquilla Hinata me la sento, infondo te lo devo…”. Non capivo perché, veramente non ci riuscivo… per quale ragione pensava di dovermi raccontare qualcosa di così privato e personale quando a me bastava solo il fatto che fosse stato sincero sull’antipatia reciproca che vi era tra lui e Sasuke… nonostante ciò sembrava seriamente intenzionato a raccontarmi tutto e se veramente lo desiderava io lo avrei lasciato parlare.
“Ti ho raccontato che mia madre e mio padre sono morti giusto?” annuii, ricordo bene quando me lo disse era il giorno in cui mi fece compagnia nella mia stanza dopo essermi sentita male “ecco… te l’ho detto ma non ti ho raccontato come è capitato”  non capivo, come poteva la morte dei suoi genitori essere collegata con Sasuke? “sarai un attimo confusa, ma se mi lasci spiegare capirai tutto… adesso sono pronto” non riuscivo a capire come mi sentivo, non riuscivo a dare un nome allo stato d’animo che provavo… ero agitata, in ansia e profondamente scossa nel vedere Naruto in quello stato… provavo angoscia e una moltitudine di altre spiacevoli sensazioni di malessere solo a guardarlo come se fossi io stessa a vivere la sua sofferenza. Annuii nuovamente, non sapevo cosa dire e non volevo distrarlo inutilmente dalla sua verità “ecco mia madre morì in un incidente stradale quando io ero molto piccolo, a dirla tutta ho rischiato anche io di morire in quell’incidente…” alle sue parole sussultai lievemente, il solo pensiero che Naruto sarebbe potuto morire mi disturbava “mio padre era alla guida…” aggiunse tutto d’un fiato, mi accorsi quanto gli fosse costato dirlo “quella sera stavamo andando al compleanno di mio zio Jiraia… io e mio padre sopravvivemmo senza quasi un graffio, ma mia madre morì una settimana dopo in ospedale a seguito di diverse complicazioni” lo vedevo che tremava, con le mani faceva per coprirsi il volto per nascondere il pianto che da li a poco sarebbe sopraggiunto, ma cercava di resistere a tutti i costi per finire quanto aveva da dire… “per fortuna l’incidente non coinvolse nessun altro, mio padre era talmente assonnato e stanco di lavorare per così tante ore che… ecco quella sera non si accorse che stava per addormentarsi alla guida… andò a sbattere contro un muretto” portai la mia mano chiusa a pugno contro le mie labbra, ero così sconvolta che stavo per mordermi le dita “dalla morte di mia madre mio padre non fu mai più lo stesso, non andava più al lavoro e non si prendeva più cura di me come avrebbe dovuto, ma per fortuna c’era mio zio…” dopo una breve pausa riprese “mio padre iniziò ad uscire tardi la sera e spesso non rientrava Dio solo sa cosa combinava…” un singhiozzo, due e poi tre “Naruto non…” mi zittì voleva continuare e io da brava ascoltai “una sera ubriaco marcio si trovava per le strade di Konoha e vide una ragazza dai lunghi capelli neri che stava tranquillamente passeggiando…” fece un’ulteriore pausa e prese un grande respiro “quello che ti sto per raccontare Hinata non è più riferito a mio padre per me quell’uomo non lo è più stato da allora” puntualizzò come per enfatizzare la gravità di ciò che aveva fatto ed inoltre che lui assolutamente non lo approvava in alcun modo “mi hai capito bene?” – “si” dissi, in quel momento provavo paura di ciò che stava per dirmi “l-lui… quell’uomo violentò quella ragazza…” dopo la sua sofferta e sconvolgente confessione non riuscì più a trattenere le lacrime e scoppiò a piangere.
Rimasi impietrita… completamente scioccata, non sapevo come reagire, cosa dire e per un attimo dimenticai di respirare… decisi di lasciarlo sfogare di tutte le lacrime che non aveva ancora pianto da quando era nato.
Qualche istante dopo si riprese leggermente e continuò il suo racconto con la voce rotta dal pianto “venne arrestato qualche giorno dopo, in carcere ovviamente non poteva ubriacarsi e dunque tutto ciò che aveva fatto, l’orrore che aveva commesso si ripresentavano puntualmente finché una sera… una sera non trovò il modo di suicidarsi in cella” portai entrambe le mani al petto, ormai il bicchiere di tè lo avevo abbandonato da un pezzo, inspirai con la bocca facendo poi fuoriuscire l’aria piano piano, ero in completo dissesto… “mio zio nel frattempo riuscì ad ottenere la mia custodia e così fortunatamente fui cresciuto da una persona amorevole, le cose potevano in qualche modo sistemarsi per noi… ma mio zio venne a conoscenza di un fatto gravissimo…” ero sicura che a questo punto sarebbe subentrato anche Sasuke “mio zio scoprì che quella ragazza violentata dal quel vigliacco… lei ebbe un figlio” oh mio Dio non potevo crederci, Naruto che fino a quel momento aveva tenuto lo sguardo pressoché basso alzò gli occhi per notare la mia reazione di sorpresa “si Hinata hai capito bene, Sasuke ed io siamo fratellastri” – “Na-Naruto…” rimasi spiazzata e così Sasuke sarebbe nato a seguito di una violenza subita dalla madre causata proprio dal padre di Naruto… non potevo crederci. “Sasuke è più piccolo di me e mio zio Jiraia avrebbe sempre voluto che noi due potessimo in qualche modo crescere insieme, ma questo era impossibile… la famiglia di Sasuke, come ovvio che fosse, ci odiava… ci detestava più di ogni altra cosa al mondo e non è finita qui…” come non è finita qui? Pensai “la madre di Sasuke non riuscì mai realmente a riprendersi da quella violenza, infondo era una giovane ragazza timida… ingenua… in ogni caso volle portare a termine la gravidanza, ma non si affezionò mai a Sasuke… le ricordava continuamente quanto subito” Naruto si morse il labbro e qualche lacrima uscì dai suoi occhi “qualche tempo dopo la sua nascita… la madre era talmente scossa, sconvolta… si vergognava… non riuscì a sopportarlo sigh… nonostante tutte le cure non riuscì a sopportarlo… una sera decise di buttarsi dal balcone della sua camera e… e perse la vita” terminò lasciandomi completamente senza fiato. Percepivo quanto si sentisse mortificato e tremendamente in colpa nei confronti di Sasuke per tutto quello che suo padre aveva commesso… anche se lui era solo un bambino vittima degli eventi esattamente come Sasuke e non aveva assolutamente colpa, si sentiva comunque perennemente in debito verso di lui.
Facevo fatica a riordinare ogni tassello di quanto mi aveva appena rivelato, non sapevo veramente che cosa dire… non mi ero mai trovata in una situazione del genere.
Notai che fosse visibilmente preoccupato di sapere cosa ne pensassi, di sapere quale sarebbe stata la mia reazione… ed io non sapevo, non sapevo veramente cosa dire.


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Spazio dell'autrice:
Ciao a tutti, rieccomi nuovamete qui dopo parecchio tempo... scusatemi tanto. Vorrei che questa fanfiction possa appassionare nuovi lettori e riconquestare quelli vecchi, dunque spero tanto che perdonate la mia assenza e che mi facciate sapere cosa ne pensate. Vi avviso che sto già ultimando il prossimo capitolo e spero che seguiate anche quello. Volevo anche informare i vecchi lettori che ho modificato i capitoli precedenti cecando di mostrare più attenzione ai piccoli passaggi e ai sentimenti dei personaggi, per cui se avete la pazienza di rileggere tutta la fanfiction da capo mi farebbe molto piacere. Mando un bacio e un ringraziamento a tutti coloro che leggeranno. A presto ^_^
  
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