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Autore: ___Page    13/09/2016    2 recensioni
-So che è difficile ma Usopp ha preso la decisione che lui ha reputato migliore per se stesso. È giusto e normale che ti manchi ma devi anche essere felice per lui. Ha deciso di intraprendere una strada diversa dalla nostra e noi dobbiamo credere in lui e forse un giorno lo incontreremo di nuovo- spiegò, sorridendo materna.
Chopper tirò su con il naso.
-E se non dovessimo vederlo mai più-
-In quel caso avrai sempre il suo ricordo nel tuo cuore-
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Usop
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-E quindi com’è che avete incontrato Lilith, Saku e Neena alla fine?- domandò Nami, incuriosita.
Da due ore ormai erano riuniti in cucina, mangiando e chiacchierando, raccontandosi le vicende di quegli ultimi due anni e recuperando il tempo perso. Sanji si era spostato vicino alla finestra socchiusa per non intossicare tutti con il fumo della propria sigaretta, Brook stava strimpellando un lieve sottofondo che non disturbava i racconti dell’uno o dell’altro, Zoro ronfava solo in apparenza, svaccato sulla propria sedia e Rufy e Chopper pendevano dalle labbra del narratore in attesa del seguito.
Erano in astinenza da racconti di Usopp.
Il resto dei Naga Hana, un po’ per il fatto di trovarsi a casa propria, un po’ perché avevano vissuto la storia che si stava raccontando in quel momento in prima persona, erano impegnati a sparecchiare il grosso delle posate, mentre Neena preparava le porzioni di dessert. Solo Pascal e Franky si erano allontanati per dare un’occhiata alla famosa falla che li aveva portati fin lì, con la promessa che Robin avrebbe più tardi aggiornato il cyborg sui dettagli della storia che si sarebbe perso.
Usopp sgranò un po’ gli occhi nel sentire la domanda della navigatrice e non riuscì a impedirsi di lanciare un’occhiata a Lilith che a quelle parole si era girata verso di lui e ora gli sorrideva con una strana luce negli occhi. Zoro socchiuse l’occhio sano, incuriosito del prolungato silenzio che stava seguendo la domanda,  proprio mentre Usopp alzava una mano per grattarsi la nuca.
-Beh ecco…- esitò, chiaramente in imbarazzo.
-Mi ha salvato la vita- affermò Lilith, avvicinandosi per sedersi sulla panca, accanto al suo capitano. Saku grugnì da dietro il bancone, ringhiando a denti stretti. -Sì, Saku, so che lo hai aiutato anche tu ma a loro interessa di Usopp adesso!- lo ammonì la botanica.
Saku non sembrò particolarmente soddisfatto della spiegazione della sorella ma non disse nulla e depositò la pila di piatti che aveva in mano con quanta più delicatezza riuscì a racimolare, che in effetti non è che fosse tanta.
-Pascal, Dex e Usopp hanno incrociato la nostra rotta durante una tempesta. Ci stavamo allontanando con successo quando una cima si è slegata e la Fenix ha perso stabilità. Io sono riuscita a recuperarla grazie alla mia frusta ma mentre la stavo assicurando di nuovo un’ondata mi ha trascinata via-
-E Usopp si è buttato nel bel mezzo di una tempesta per salvarti?!- domandò già esaltato Chopper mentre Nami e Sanji si scambiavano un’occhiata poco convinta.
Usopp che si lanciava volontariamente tra le braccia del pericolo era qualcosa di estremamente difficile a cui credere, anche se di certo non gli erano mancate le occasioni per dimostrare il proprio coraggio. Nessuno di loro gliene faceva una colpa. In fondo, era un cecchino, il suo ruolo era quello di dare supporto, coprire le spalle e tenere d’occhio la situazione aiutando a gestirla con un occhio attento a tutti i dettagli e particolari.
-L’abbiamo recuperata con una cima- intervenne Dex, depositando una fettona di torta sotto il naso della renna, che si illuminò all’istante. -Ma ci siamo dovuti avvicinare parecchio con la nostra caravella, è stata una decisione molto coraggiosa da parte del Capitano!- proseguì il biondo, sedendosi accanto al medico dei Mugiwara.
Usopp sobbalzò. -Beh sono certo che ognuno di voi lo avrebbe fatto per me- commentò con un sorriso nervoso.
-Il fatto è che per salvarmi la loro nave è rimasta distrutta e siccome la Fenix ne era uscita praticamente indenne ci sembrava il minimo dargli un passaggio fino all’isola successiva che però era a quindici giorni di viaggio, giusto?!- Lilith chiese conferma a Dex che annuì subito.
-Esatto! E in quindici giorni potete immaginare che avevamo raggiunto una certa routine…-
-… E così al momento di separarci, ho proposto anche a loro tre di entrare a fare parte della mia ciurma e loro hanno accettato e adesso eccoci qui!- concluse Usopp, allargando le braccia con enfasi.
-E perché Saku non si è opposto? Era lui il capitano, no?!- domandò Rufy, per niente convinto da quella parte del racconto. Lui non avrebbe accettato di diventare sottoposto di nessuno neppure in cambio di una fornitura di carne a vita.
-Oh noi non siamo mai stati pirati, eravamo partiti da Nirvana a scopi puramente scientifici. Ma sai, alla libertà si fa presto ad abituarsi- spiegò Lilith con un sorriso eloquente. Tutti sapevano di cosa stesse parlando e anche Zoro, nonostante avesse richiuso l’occhio, abbozzò un piccolo ghigno. -All’inizio non sapevo a cosa mai potesse servirgli una botanica, almeno finché non ho visto i suoi proiettili per la fionda…-
-Che vuoi dire?- s’informò curiosa Nami.
-Lil è una grandissima esperta di fiori e piante ed è riuscita a coltivarne un’incredibile quantità qui sulla nave. Alcune sono molto utili in battaglia, ha rivoluzionato completamente le mie modalità di combattimento. Non siete gli unici che si sono allenati in questi due anni!- affermò orgoglioso Usopp.
-Beh tu in cambio hai potenziato le nostre armi con tutti quei dial e le tue folli idee!- gli diede subito credito la botanica, accompagnando l’affermazione con una lieve gomitata.
Usopp la flashò con un rapido sorriso, arrossendo leggermente sulla punta del naso.
-E voi invece?!- intervenne di punto in bianco Dex, distogliendo l’attenzione di tutti dai due Nakama -Insomma siete famosi, abbiamo sentito parecchie storie su di voi ma farsele raccontare direttamente è un’altra cosa!-
Nami e Zoro si scambiarono un’occhiata. Nessuno di loro aveva ancora avuto tempo di raccontare agli altri cosa fosse accaduto in quei  due lunghi anni di separazione e non solo spadaccino e navigatrice sembravano condividere il pensiero che quello non fosse né il momento né il luogo per affrontare l’argomento. Soprattutto perché questo avrebbe implicato rievocare i fatti di Marineford e nessuno voleva che Rufy ricordasse come era stato perdere un fratello proprio ora che ne aveva appena ritrovato un altro.
-Beh ecco…- comincio Nami mentre Neena si sedeva tra lei e Robin, forzandole un po’ per farle allontanare e crearsi un po’ di spazio. Si girò verso l’una e l’altra, con un’espressione un po’ strana e un sorriso vagamente trasognato che lasciò perplessa la cartografa.
-Possiamo provare a raccontarvi com’è viaggiare nel Triangolo Florian- intervenne improvvisamente la voce profonda di Sanji, accompagnata dalla sua lenta camminata mentre si riavvicinava al tavolo -Ma vi assicuro che ritrovarcisi dentro è un’altra cosa- aggiunse, accomodandosi proprio di fronte ad Usopp e guardandolo dritto negli occhi.
Il cecchino distolse lo sguardo dopo appena un paio di secondi ma Robin si premurò di non lasciar cadere l’argomento e in pochi minuti si erano lanciati in un dettagliato racconto degli avvenimenti di Thriller Bark. Sanji si infiammò nel ricordare di come Absalom avesse quasi abusato della sua Nami-swan, tutti risero nel sentire gli effetti che il potere di Perona aveva avuto su Zoro, Chopper e Usopp rabbrividirono di fronte alla descrizione di Gekko Moria e della versione zombie di Rufy. I due principali narratori tergiversarono quando arrivarono alla parte in cui avevano ritrovato Zoro ricoperto di sangue, decisi a non venire meno alla promessa fatta allo spadaccino. Ma ci fu un’informazione che riuscì ad attirare completamente l’attenzione di Usopp e fargli dimenticare quasi tutto ciò che aveva appena ascoltato.
-Lovoon?!- domandò incredulo, girandosi verso Brook. Le lunghe dita ossute dello scheletro si posarono sulle corde, cessando di suonare. -Quel Lovoon?-
-Per quanto ci sia sempre una piccola percentuale che si tratti solo di un caso, da svariati dettagli che Rufy-san, Nami-san, Zoro-san e Sanji-san mi hanno fornito mi sento di affermare che sì, si tratta proprio di quel Lovoon- spiegò pacato e con una punta di malinconia nella voce -Il mio vecchio e caro amico, che ancora mi attende, è proprio la balena che avete trovato ai Promontori Gemelli, Usopp-san-
-Mi dispiace- mormorò infine Usopp, con tono grave, e tirò su con il naso -So come ci si sente a lasciare indietro un amico-  
Un denso silenzio seguì lo scambio di battute. I Mugiwara abbassarono gli occhi sul tavolo a cui erano seduti mentre Dex e Lilith si scambiavano un’occhiata un po’ a disagio. Era bastata una frase perché improvvisamente a sentirsi a disagio fossero gli abitanti della nave dove si trovavano. Era chiaro che in quel momento solo i Naga Hana non potevano capire cosa stessero provando tutti loro, Usopp compreso.
Lilith si alzò a metà dalla panca e fece per chiedere a Dex e ai suoi fratelli di andare un attimo con lei nel suo laboratorio per travasare alcune piante, la prima scusa che le era venuta in mente, ma non riuscì a emettere mezza sillaba quando Usopp scoppiò in lacrime e la saltò via per andare ad abbracciare Brook. Sotto lo sguardo incredulo di tutti, scheletro e cecchino si strinsero piangendo come fontane, le guance rigate di lacrime.
-Sono sicuro che Lovoon sente che pensi sempre a lei, Brook!- singhiozzò Usopp.
-Oh Usopp-san sei così sensibile!!- ululò Brook.
-Ehm… Ragazzi…- provò a richiamarli Nami ma in quel preciso momento anche Rufy si diede lo slancio e avvolse con le sue braccia gommose i due, dichiarando con un mezzo broncio che anche lui voleva partecipare e trascinandoli a terra con sé. -Oh Santo Roger- commentò la navigatrice, massaggiandosi le tempie.
-Ma che succede?- domandò perplesso Franky, apparso sulla porta insieme a Pascal. I due carpentieri fissarono per un attimo il groviglio di arti e ossa che si rotolava sul pavimento e da cui si sollevavano risate e singhiozzi in ugual misura.
-Forse piangono per la brevità della vita e il dolore dell’universo- suggerì Pascal, monocorde, senza parlare con nessuno in particolare.
-Tu credi?- chiese il cyborg, guardandolo con gli occhi sgranati, che cominciarono presto a luccicare per le lacrime.
-Franky!- Nami si alzò in piedi di scatto e lo chiamò a gran voce. Ci mancava solo che si mettesse a piangere pure lui. -La falla?-
Il cyborg assunse all’istante un’espressione professionale mentre tutti, Rufy, Usopp e Brook compresi, gli puntavano gli occhi addosso, in attesa del responso. -Beh non è messa benissimo ma non è nemmeno irreparabile!- spiegò, pigiandosi il naso. Una folta capigliatura a forma di scure spuntò sulla testa di Franky, ancora intento a ragionare. -Ha bisogno di una manutenzione prolungata e costante. Il legno di Nirvana è capace di autorigenerarsi se gli viene dato il tempo ma se continuate a viaggiare la falla continuerà ad aprirsi per forza. Il consiglio migliore che posso darvi è rimanere fermi per il tempo necessario e intanto Pascal dovrà applicare del grasso impermeabile tutti i giorni e saldare le assi interessate ogni due. Con un po’ di pazienza questa nave tornerà a essere Suuuuuper-funzionale!-
-Vuoi dire che non possiamo proseguire?- domandò Lilith.
-Io non ve lo consiglio.- Franky si grattò la nuca, dispiaciuto di non poter fare di più.
-Quanto potrebbe volerci Franky?- domandò Sanji, dopo aver lanciato una preoccupata occhiata a Lilith che sembrava ben più che mortificata dalla notizia.
-Non si sa.- fu la stessa botanica a interrompere, lanciando un sorriso un po’ tirato al cuoco. -Dipende dall’entità del danno e dalla provenienza del legno. Ogni singolo albero di Nirvana ha un tempo di rigenerazione differente. Sono come esseri umani. C’è che ci mette di più e chi ci mette di meno e non c’è modo di saperlo in anticipo.- 
Un denso silenzio scese nella cucina della Fenix che fece subito sentire  a disagio i Mugiwara. Era chiaro che la sentenza di Franky avesse buttato giù i tre fratelli Chagall e il resto dei loro compagni sembrava condividere il loro dispiacere sulla propria pelle – quanto meno Dex e Usopp, dato che Pascal appariva costantemente mortificato – . D’altra parte, qualunque ragione ci fosse sotto era normale che loro la conoscessero, essendo i loro Nakama.
Usopp si mise in piedi e azzardò un passo verso la botanica, tendendo una mano verso di lei, gesto che fece trattenere il fiato a Sanji. Non gli piaceva vedere quanto Usopp fosse in sintonia con quella ragazza. Prima di Water Seven, no anzi, anche durante Water Seven, era sempre stato lui il punto di riferimento del cecchino. Nel momento in cui aveva pienamente realizzato che lo avevano ritrovato si era illuso che le cose sarebbero tornate come un tempo ma si era presto reso conto di essere stato stupido anche solo a sperarci.
Ciò nonostante non faticava a fingere che non fosse passato neppure un giorno e che Usopp fosse ancora un Mugiwara, almeno finché lui e Lilith non si scambiavano un’occhiata complice o non completavano l’una le frasi dell’altro e a quel punto la realtà lo colpiva di nuovo con una bella mazzata tra capo e collo. Se aveva pensato di sapere quanto Usopp gli era mancato, non si era mai sbagliato tanto e lo dimostrava il fatto che non riusciva neppure a essere se stesso.
-Lil…- la chiamò piano il cecchino, azzardandosi a rompere il silenzio, ma il suo flebile sussurro fu completamente sovrastato dal tonfo provocato dalla collisione tra il tavolo di legno e il pugno di Saku.
-E noi proseguiamo lo stesso!- esclamò lo psicopa… il medico, respirando grosso, le narici dilatate. Lilith e Neena lo fulminarono con lo sguardo.
-Non sei tu che decidi- sibilò la più giovane delle due sorelle.
-Pensavo avessimo ancora voce in capitolo sulla nostra nave-
-Non in una situazione del genere. Spetta al capitano decidere. Ne va della sicurezza della nave e dell’incolumità di tutti-
-E allora cosa vuoi fare?! Mancare all’appuntamento?!- chiese, provocatorio e furente Saku. Lilith sobbalzò presa in contropiede e abbassò gli occhi sulla superficie liscia del tavolo sconfitta.
-Non è ancora detto. Abbiamo una settimana di margine. Potrebbe metterci poco…-
-O potrebbe metterci sei fottuti mesi! Lil! Andiamo!- esclamò, ma verso la fine della frase il tono del medico cambiò radicalmente, così come la sua espressione, da arrabbiato a implorante. -Non possiamo fermarci ora, non possiamo tirarci indietro!-
-Anche fermandoci un paio di giorni ogni due settimane per sistemarla come abbiamo fatto finora, riusciremmo comunque ad arrivare in tempo- intervenne Dex, che aveva recuperato carta, penna e una cartina e stava rapidamente calcolando la rotta più breve ma con abbastanza avamposti dove sostare durante i giorni di manutenzione. Sollevò gli occhi dalla mappa e lanciò a Lilith un sorriso più luminoso del sole. -Vi posso portare là in tempo- aggiunse sottovoce, quasi come se stesse parlando solo con lei.
-Ma come fa a leggere la cartina all’incontrario?- domandò piano Zoro, sporgendosi verso Nami, al suo fianco, che gli lanciò un’occhiata incredula e si rifiutò di spiegargli che era lui che la vedeva all’incontrario perché era seduto dalla parte opposta del tavolo e che comunque per un cartografo non c’è un dritto e un rovescio per leggere una mappa.
-Ma non…- esitò, gli occhi fissi su Dex. -Se dovessimo imbatterci in una tempesta…-
-Ne verremo fuori come sempre!- la interruppe deciso Usopp, buttando un po’ il petto in fuori con orgoglio. -Credevo toccasse al Capitano decidere- aggiunse poi, sollevando un sopracciglio.
Lilith sgranò gli occhi. -Usopp…-
-Proseguiremo!-
-È pericoloso!- insistette la botanica mentre il suo capitano si girava verso il carpentiere dei Mugiwara.
-Ho fatto cose più pericolose- commentò, agitando una mano nell’aria. -Franky puoi darci qualche dritta per limitare i danni mentre proseguiamo?-
Il cyborg spostò uno sguardo meravigliato da Usopp a Sanji, che si strinse nelle spalle, a Robin, che sorrise incoraggiante, e di nuovo ad Usopp, in attesa con le mani sui fianchi. -Beh… no, non molto. Se qualcuno potesse trainarvi almeno per un pezzo sarebbe meglio ecco, quello sì- rispose, senza quasi pensare. –Magari potreste trovare qualche nave disponibile ad aiutarvi su quest’isola-
-Magari un’altra nave pirata- suggerì Robin, tenendo d’occhio Rufy che si stava grattando la nuca con fare perplesso, come se stesse cercando di raggiungere un pensiero che però continuava a sfuggirgli. -Una nave con un buon carpentiere a bordo che possa aiutare Pascal a gestire la falla-
Usopp lanciò un’occhiata da sopra la spalla all’archeologa, tra il terrorizzato e un tentativo di apparire minaccioso.
-Ehi!- esclamò Rufy, illuminandosi all’improvviso. Usopp si girò verso di lui, rigido e tremante. -Potremmo trainarli noi!-
-Che splendida idea Capitano- commentò Robin, prima di portarsi una tazza di the che Brook le aveva appena offerto alle labbra. Nami ridacchiò, divertita dal comportamento della sua sorellona.
-Cosa?!- Usopp ridacchiò nervosamente. -Ma no Rufy, sei molto gentile, ma non potrei mai chiederti di…-
-Sarebbe anche l’occasione ideale per organizzare una festa! Sanji! Preparati a cucinare una montagna di carne!-
-R-rufy!- tentò di nuovo Usopp, meno convinto ma più terrorizzato.
No, assolutamente no! Non poteva essere! Non aveva assolutamente messo in conto di trascorrere con loro più del tempo strettamente necessario. Era stato felice di rivederli, di parlare con loro, di saperli sani e salvi. Ma aveva pensato di ripartire presto con la propria ciurma, chiudere quell’incontro come una piacevole quanto inaspettata parentesi, non viaggiare trainato dalla loro nave per… per quanto?
-…dove dovete andare! Non è un problema cambiare un po’ la rotta, vero Nami?!-
-Si da il caso che andiamo dalla stessa parte, Rufy- lo avvisò con una certa soddisfazione la navigatrice, una volta tanto senza picchiarlo per il suo eccessivo entusiasmo.
-Fantastico!!!-
Come avrebbe potuto sopportare di essere in debito con loro dopo quanto era successo?! E di… di viaggiare sulla nave che aveva preso il posto della sua Merry?
-Siete sicuri?- stava chiedendo Lilith, incredula, guardando fisso Rufy che annuì deciso.
-Voi siete amici di Usopp e gli amici di Usopp sono amici nostri!- affermò con un sorrisone a trecentosessanta gradi -E io sono sempre pronto a tutto per i miei amici! Shishi!- aggiunse, sistemandosi il cappello sulla nuca con la mano.
Anche Lilith si aprì in un sorriso e si girò per dare il cinque ai suoi fratelli e a Dex, che era sempre in prima linea quando c’era da essere entusiasti per qualcosa.
-Franky, tu e Nami andate a recuperare la Sunny!- decise Rufy, le mani sui fianchi.
-Agli ordini fratello!- rispose subito il cyborg, dimenando il bacino.
Tutti si stavano alzando per abbandonare la cucina e rendersi in qualche misura utile in attesa che la Sunny arrivasse e ci fosse da assicurare la Fenix.
Usopp era ancora immobile in mezzo alla cucina, incapace di reagire, a osservare attonito gli eventi scivolargli tra le dita delle mani e la propria ciurma fare di testa propria o al massimo seguire gli ordini del suo ex capitano, ignorandolo completamente.
-Sarà un viaggio fantastico!- esclamò Rufy al colmo della gioia, dandogli una pacca sulla spalla prima di schizzare sul ponte insieme a tutti gli altri.
 
  
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