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Autore: Moony1960    13/09/2016    2 recensioni
Dal prologo:
-Forse non mi crederai ma posso comprendere il tuo dolore. Siamo maghi, è vero, ma rimaniamo comunque delle persone e, come tali, soffriamo. Io più di tutti so che la tua vita è stata piena di sofferenze, ma sei riuscito a superarle. Il giorno del vostro matrimonio eri felice, sì, ma la tua vera gioia me l'hai mostrata solo il giorno che mi annunciasti la nascita di vostra figlia, Allysoon. Ellen è morta nel modo più brutale possibile, ma hai ancora tua figlia. Quindi, Remus, ti chiedo di tornare a casa da lei e di starle accanto affinché nulla del genere le accadi. Fallo per lei-
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George, e, Fred, Weasley, Nuovo, personaggio, Remus, Lupin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Werewolves'
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Le tende che il signor Weasley aveva prenotato erano molto vicine allo stadio dove si sarebbe tenuta la partita di Quidditch. Durante la colazione iniziò a venire molta gente e già s’iniziavano a sentire i cori degli Irlandesi e dei Bulgari. Allysoon si era sistemata in tenda con le ragazze; Hermione era andata a fare un giro del campo con Ron e Harry mentre Ginny stava con i suoi fratelli. Allysoon prese in prestito una piuma e dell’inchiostro e scrisse una lettera al padre.
 
“Siamo arrivati alle tende stamattina presto ma ti scrivo solo ora perché non volevo disturbarti. E’ un peccato che tu non sia venuto, mi sarei goduta meglio questa giornata.
Ho incontrato Cedric, tutto normale.
Ci vediamo a casa,
Allysoon”
 
Aveva sentito che il campo in cui erano poste le loro tende disponeva di una piccola gufiera dove era possibile mandare lettere per tutta l’Inghilterra. Quando uscì dalla tenda, si ritrovò i restanti due Weasley che le diedero un sonoro “buongiorno”.
-Buongiorno- ricambiò. –Ho sentito di una gufiera qui nelle vicinanze, vado a spedire questa lettera a mio padre- disse rivolta al signor Weasley, mostrandogli la lettera.
-Va bene. Oh, Fred e George perché non le fate compagnia?-.
George guardò Fred come per cercare qualche plausibile scusa ma fu proprio quest’ultimo a dire “Sì, andiamo”.
Per tutto il tragitto Allysoon camminava davanti ai gemelli e nessuno dei due aveva cercato di iniziare un discorso. La gufiera si trovava alla fine del campo e, nonostante fossero lontani dal proprio accampamento, riuscivano ancora a sentire i cori dei Bulgari e le canzoni degli Irlandesi.
La gufiera si rivelò essere solamente un muretto in pietra, dove erano poggiati i gufi e, a indicare dove andassero, fosse un vecchio mago tarchiato, calvo e con due abbondanti occhiaie.
-Il prossimo!- squittì.
Allysoon si fece avanti e diede la lettera al vecchio, disse a chi e dove doveva essere recapitata e il mago urlò ai gufi “UPPER FLAGLEY! UPPER FLAGLEY!” finché un piccolo gufo nero non si fece avanti e prese la lettera, spiccando il volo.
-5 zellini! La ringrazio signorina… IL PROSSIMO!-
La ragazza fece per andarsene ma anche i gemelli avevano della posta da consegnare. Non riuscì a capire chi fosse il destinatario perché parlavano davvero a bassa voce.
-Cosa avete spedito?- chiese la ragazza, una volta che erano di ritorno alle proprie tende.
-Niente- rispose George.
-Niente di nulla- disse Fred.
La ragazza si girò e fermò entrambi premendo la mano sui loro petti.
-Ragazzi, so che ultimamente il nostro rapporto non è dei migliori, ma…-
-Volevamo parlarti anche di questo- la fermò Fred.
-Fred, in realtà, deve parlarti di questo- precisò George che ottenne un’occhiataccia da parte del gemello. George andò avanti e lasciò i due da soli.
-Stavo pensando che potremmo lasciarci tutto alle spalle, no? Tu stessa hai detto “sono la tua migliore amica da cinque anni” e non possiamo buttarli così, almeno non per George e Jade-.
Allysoon incrociò le braccia; voleva dirgli di no, che loro due non sarebbero più stati amici e che Jade e George dovevano farsene una ragione, ma non fu quello che disse.
-Sì, hai totalmente ragione- e Fred sorrise, riprendendo a camminare verso le tende.
-Allora, ora mi dici cosa state tramando?-
-I Tiri Vispi Weasley, sono degli ordini- disse con entusiasmo.
-Fred, ma dove guadagnerete i soldi per aprire un negozio?-
-Stiamo risparmiando, dovremmo riuscire ad aprire il negozio giusto per la fine del settimo anno- il ragazzo non riusciva a togliersi il sorriso compiaciuto dal viso; il loro sogno stava man mano per avverarsi e Allysoon, nonostante “non sia nei suoi piani”, era felice per loro. Stava tutto tornando alla normalità e le andava bene così; non chiese a Fred nulla riguardante il bacio, le loro mani che si stringevano o se provasse ancora qualcosa per lei. Non voleva distruggere il loro rapporto e le stava bene così.
Il signor Weasley comprò a tutti dei souvenir per sostenere l’Irlanda e quando il sentiero per lo stadio s’illuminò, andarono a occupare i posti in tribuna d’onore. Lo stadio era pieno di persone e da quell’altezza si riusciva a vedere perfettamente tutto il campo da Quidditch. Non aveva mai partecipato a un evento con così tante persone; amò tutto di quella sera e tutto lo stadio si ribaltò quando annunciarono la vittoria dell’Irlanda, nonostante il boccino preso da Krum.
Finita la partita, le ragazze andarono a letto mentre i ragazzi erano ancora svegli a parlare dei giocatori. Allysoon non riusciva a dormire per il mormorio delle persone fuori; dieci minuti più tardi iniziò a sentire delle urla e quando uscì fuori per controllare, urtò il signor Weasley che stava entrando nella loro tenda.
-Sveglia Hermione e Ginny! Dobbiamo lasciare le tende!- ritornò dentro e svegliò le ragazze, che afferrarono una felpa e uscirono. Tutto il loro gruppo rimase immobile nel vedere degli uomini incappucciati che maltrattavano un gruppo di babbani.
Corsero a riparo nella foresta e Allysoon, Ginny, Fred e George non video mai cosa accadde; gli alberi erano troppo alti ma il cielo si era dipinto di uno strano colore verde.
Il mattino seguente agli attacchi dei Mangiamorte il signor Weasley non ci pensò due volte al fare le valige e a trovare una Passaporta al più presto. Nessuno, durante il tragitto di ritorno, parlò della sera precedente. Quando arrivarono alla Tana la signora Weasley corse verso di loro, ma non era sola.
-Papà?- Allysoon corse e finì tra le braccia di un Remus preoccupato ed esausto.
-Appena ho saputo, mi sono Materializzato qui… Non potevo aspettare una tua lettera- respirava a fatica e la ragazza riuscì a sentire il battito del suo cuore calmarsi.
Il giorno della partenza per Hogwarts il padre la accompagnò, insieme ai Weasley, al binario. Molly insistette affinché restasse fino alla partenza dei ragazzi e Remus, insieme all’implorazione della figlia, non potette dire di no.
Il treno era quasi in partenza e la ragazza regalò un ultimo abbraccio al padre.
-Ci vediamo a Natale, allora-
-Oh, non ne sarei così sicura- disse improvvisamente la signora Weasley, nascondendo qualche risata.
-Già… beh, ci vediamo a casa- la salutò il padre, con tono malinconico.
Quando salì sul treno, Fred e George non smisero di chiedersi che cosa sarebbe successo ad Hogwarts quest’anno. Allysoon invece aveva la testa da un’altra parte: suo padre stava bene, ma Sirius? Dove si trovava? Sia lei che Harry chiesero al padre delle informazioni su di lui ma Remus non sembrava essere disposto a dargliele. Il suo sguardò vagò dal finestrino fino al posto libero vicino a George.
-ragazzi ma Jade?- erano in viaggio ormai da un bel po’ e la loro amica Corvonero ancora non si era fatta vedere. Non la videro nemmeno quando furono scesi dal treno e questo iniziò a preoccuparli.
La preoccupazione calò quando la videro seduta la tavolo con i Corvonero mentre parlava con Cho Chang. George sembrava non essere minimamente interessato a lei.
-Mi sono persa qualcosa?-
-A te ha scritto? Perché a noi no. Voglio dire, capisco che non scriva a me, ma a George?- le pietanze comparvero sul tavolo e il trio iniziò a riempirsi il piatto.
-Mi ha scritto solo per dirmi che non ci sarebbe stata alla Coppa del Mondo, ma sono stata io a non risponderle quindi non pensavo ci fosse qualche problema- si giustificò la ragazza, intenta a mangiare il proprio purè di patate.
-A quanto pare c’è- rispose freddamente George. Cambiarono subito discorso.
Finito il banchetto, Silente si alzò e iniziò il suo solito discorso d’inizio anno. Quando annunciò che la Coppa del Quidditch non avrebbe preso luogo, Fred e George rimasero a bocca aperta, troppo sconvolti per parlare. Il bisbiglio contrario degli alunni cessò solo quando Malocchio Moody, il loro nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, entrò disturbando il discorso del Preside. Il suo aspetto era pauroso e non sembrava nemmeno una persona, dati i rumori che provenivano dalla sua gamba di legno e lo strano occhio che si muoveva incessantemente, come per analizzare tutti gli studenti.
-Come stavo dicendo- disse Silente, sorridendo alla marea di studenti davanti a lui, tutti con gli occhi ancora puntati su Malocchio Moody, -nei prossimi mesi avremo l’onore di ospitare un evento assai emozionante, un evento che non ha luogo da più di un secolo. È con mio grandissimo piacere che v’informo che il Torneo Tremaghi quest’anno si terrà a Hogwarts-.
-STA SCHERZANDO!- disse Fred ad alta voce.
Tutta la sala scoppiò a ridere e Allysoon dovette trattenersi la pancia tanto che rideva. Silente riprese a parlare e spiegò a chi non lo sapesse le regole e cosa fosse il torneo.
-Fantastico!- annunciò la ragazza, che era la prima volta che ne sentiva parlare. –Voglio partecipare anch’io- e Fred le scoccò un sorrisetto compiaciuto. Presto quel sorrisetto svanì quando Silente annunciò che l’età minima era diciassette anni e Allysoon e i gemelli li avrebbero compiuti ad Aprile. Molti continuarono a lamentarsi del limite d’età e non parlarono d’altro mentre uscivano dalla Sala.
-Signorina Lupin- la ragazza si fermò quando sentì la voce della McGranitt, anche Fred e George fecero lo stesso.
-Signori Weasley, accomodatevi pure nella Sala Comune dei Grifondoro mentre trattengo la signorina Lupin- quasi gli impose e, contrariarti, seguirono la folla di studenti.
-Professoressa McGranitt, qualcosa non va?- chiese, totalmente colta alla sprovvista.
-Non si ricorda la mia lettera? Oggi è Domenica, l’incontro avverrà stasera. Mi segua-
I corridoi pullulavano di studenti intenti a raggiungere le proprie Case; Allysoon era dietro alla McGranitt, diretta verso l’ufficio del Preside. La professoressa pronunciò la parola d’ordine davanti alla maestosa fenice di pietra e apparvero delle scale che la ragazza percorse fino a trovarsi la porta dell’ufficio di Silente.
Fanny la accolse con un sonoro stridio e sbatté le ali con forza; Silente fu molto divertito da quella scena. Nella stanza, oltre a lei, il preside e la McGranitt, erano presenti anche Madama Chips e Alastor Moody.
-Buonasera, Allysoon. Spero che tu abbia gradito il banchetto d’inizio anno- Silente si avvicinò a lei e la ragazza rispose con un radioso sorriso e un cenno del capo.
-Ma non siamo qui per parlare di cibo, purtroppo. L’anno scorso ti è successa una cosa orribile che ti ha portato al diventare un Licantropo ogni notte di Luna Piena. Il Ministero, pertanto, ha vietato l’ingresso a Hogwarts a tutte le persone che sono affette dalla stessa maledizione-.
Silente sembrava calmo; Allysoon era incredula. L’avrebbero sbattuta fuori da Hogwarts? Non le avrebbero più permesso di fare magie e questo significava rinunciare a una parte di sé.
-Ma io non sono della stessa opinione- e subito la ragazza trasse un sospiro di sollievo.
-Abbiamo avuto già a che fare con un alunno affetto dalla Licantropia, pertanto ogni Luna Piena Madama Chips sarà lieta di accompagnarti alla Stamberga Strillante dove sarai al sicuro- indicò l’infermiera della scuola e, dopo un profondo inchino, uscì dall’ufficio.
-Il professor Piton sarà lieto di prepararti accuratamente la pozione Antilupo- Allysoon sforzò un sorriso: questo significava dover subirsi Piton più volte del dovuto. –Ma non ti abbiamo convocato qui solo per dirti questo- continuò.
-Signorina Lupin, il suo intento è di diventare Medimago ma, purtroppo, data la sua spiacevole condizione, questo non sarà possibile. Il San Mungo non è propenso ad accettare una ragazza affetta da Licantropia- disse la professoressa McGranitt aspramente, serrando le labbra.
-L’avevo immaginato- rispose la ragazza con tono malinconico, -Non sono molte le persone che accettano di lavorare con i Licantropi-
-Tranne gli Auror- il professor Moody uscì dall’ombra e avanzò verso la ragazza.
-Gli Auror non si fanno problemi su queste sciocchezze, lavorano ogni giorno con cose peggiori della Licantropia. Un Auror è forte, tenace, con il sangue freddo e nemmeno il Signore Oscuro in persona li intimorisce. Tu, ragazzina, non sembri avere nemmeno una di queste qualità, ma la professoressa McGranitt e Silente sono convinti del contrario. Staremo a vedere- sputò il professore di Difesa Contro le Arti Oscure.
-Alastor, ne abbiamo già discusso-
-Silente, professore, è solo una sedicenne! Davanti al Signore Oscuro non resisterebbe un secondo. Io alla sua età già combattevo i giganti-
-E lei ha combattuto un Lupo Mannaro!- quasi urlò la professoressa McGranitt, -E se non fosse stato per la Luna Piena l’avrebbe atterrato, ne sono certa! Comunque Greyback è ad Azkaban grazie a lei e non grazie a te, troppo impegnato nel cercare fantasmi inesistenti. Lei è una mia alunna nonché appartenente alla mia Casa. La addestrerai senza altre discussioni- mai, in cinque anni di Hogwarts, aveva visto la McGranitt accanirsi tanto per difendere un alunno.
-Scusate- tutti si girarono verso la studentessa. –E se io non volessi fare l’Auror?-
-Finiresti come tuo padre, semplice-
-Moody!- urlò la McGranitt. Cercò di calmarsi e poi riprese a parlare.
-Sappiamo che aspiravi al diventare un Medimago, ma non hai mai pensato agli Auror? Le tue abilità con gli incantesimi superano il livello di ogni studente del tuo anno. Greyback era ricercato da tempo e solo tu sei riuscita a dargli corda. Vedo in te grandi capacità, a differenza di qualcun altro- e mandò un’occhiata al professor Moody.
Non aveva mai pensato agli Auror; era una cosa talmente diversa dal diventare Medimago. Ci sarebbe stata più azione, più rischio e più avventura.
-Va bene- disse con un leggero sorriso stampato sul volto, -vada per gli Auror-
La McGranitt quasi saltò di gioia ma si limitò a stendere un duro sorriso sulle sue labbra. Moody, sbuffando, uscì dall’ufficio del Preside borbottando un “ci vedremo domani”. Silente sferzò l’aria con la bacchetta e fece fluttuare dei libri verso la ragazza.
-Ovviamente le materie che hai scelto di continuare cambieranno. Continuerai Trasfigurazione, Incantesimi, Pozioni e Difesa Contro le Arti Oscure, avrai un’ora di lezione con il professor Moody per farti avere un’idea di cosa fa un Auror- prese i quattro libri e sorrise a Silente, grata di questa opportunità.
-Ah, e le notti di Luna Piena non sarai da sola- a queste parole, un grosso cane nero uscì da dietro la sua scrivania e Allysoon mostrò il suo più bel sorriso. Sirius era lì e sarebbe stato con lei durante la Luna Piena al sicuro, senza pericoli. Sirius tornò alla sua forma normale e abbracciò la ragazza.
-Mi dispiace interrompere questo momento ma si è fatto tardi e Sirius deve tornare nella sua dimora temporanea-
-Ci vediamo, Lunastorta- disse Sirius, trasformandosi nuovamente in cane e uscendo, insieme alla McGranitt, dall’ufficio di Silente.
-Buonanotte, Allysoon- Silente sorrise soddisfatto e Fanny volò vicinò alla ragazza, cosicché potesse salutarla accarezzandole le piume.
-Buonanotte, professore… E grazie ancora per l’opportunità- uscì dall’ufficio e scese le scale con cautela.
Mentre si ritrovava sulla scalinata che l’avrebbe portata nella propria Sala Comune, quasi inciampò in un gradino e le cadde il libro di Pozioni.
Si aprì sulla prima pagina.
-Proprietà del Principe Mezzosangue- lesse la ragazza. 
   
 
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