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Autore: TheMadHatter16    13/09/2016    2 recensioni
Claire Evans, in seguito al secondo matrimonio della madre, si trasferisce in una fredda cittadina canadese dal nome decisamente inquietante: Soulsville. Claire non si fida di quel luogo: spaventose leggende, case infestate, avvistamenti di strane presenze, bestie feroci che si aggirano per il bosco e alcune morti misteriose ne turbano la quiete. Quali segreti nasconde Soulsville? E quali segreti nascondono le persone vicine a Claire?
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella foto: Dylan McColeen



Primo giorno
 

"Jared, porta dentro quegli scatoloni, sono troppo pesanti per Claire" disse Adam al figlio.
"Lascia, faccio io" mi fece Jared, facendomi spostare e sollevando lo scatolone pieno di roba che stavo tentando di trascinare in casa.
"Grazie" mormorai io. Nessuna risposta. 
"Hey Claire" gridò mia madre "Vieni ad aiutarmi con queste valige, ho solo due mani io!". 
Era un lunedì mattina, eravamo appena arrivati a Soulsville ed eravamo indaffaratissimi con il trasloco. Oltre a me, mia madre, Adam e Jared c'erano anche tre operatori della ditta di traslochi che ci aiutavano a portare nella nuova casa le nostre cose. Adam stava trasportando assieme a un tizio che aveva detto chiamarsi Travis il lungo divano di pelle nera che prima stava nel salotto della nostra vecchia casa. Già avevo nostalgia della mia casetta in pieno centro, chi me lo aveva fatto fare di venire a vivere in una piccola frazione di campagna che portava un nome che faceva pensare ai fantasmi?
Mi volta in direzione della villetta vicina alla nostra e mi accorsi che c'era qualcuno alla finestra. Sembrava una figura maschile, un ragazzo. Poco dopo la sagoma sparì. 
"Claire, mi ascolti? Vieni ad aiutarmi?" ripeté mia madre. Sbuffai: traslocare era veramente stressante.

Mentre toglievo dal bagagliaio del fuoristrada di Adam due delle mie valige, pesanti come macigni, udii una voce maschile:
"Serve una mano?". Era un ragazzo a chiedermelo. Stava ritto in piedi davanti a me, sorridendo. Era di media altezza, snello, con i capelli neri e due vispi occhi castani. Doveva avere all'incirca la mia età, forse un anno o due in piu. Riconobbi la sagoma che avevo visto alla finestra dei vicini poco prima. 
Prima che potessi rispondere, Jared mi aveva tolto di mano entrambe le valige. 
"Non ci serve il tuo aiuto McColeen, facciamo da soli" mugugnò fra i denti il mio fratellastro rivolgendosi al ragazzo sconosciuto, poi si avviò, valige alla mano, verso l'ingresso.
"Sempre molto amichevole Myers" constatò ridacchiando il ragazzo, poi mi porse la mano "Io sono Dylan".
"Claire" feci io, stringendo la sua mano. 
"Hai altre valige da portare dentro?"
"Sì, ho questa qui rossa". Indicai la grossa valigia ricolma di abiti. Dylan non se lo fece ripetere, la sollevò e la portò dentro. 
"Sei molto gentile a darmi una mano" gli dissi.
"Figurati, sto solo facendo il mio dovere di buon vicino di casa" rispose lui sorridendo. Aveva un modo di fare davvero grazioso e amichevole. Tutto il contrario di Jared, insomma, che lo stava fissando in cagnesco mentre Dylan depositava la mia valigia nel salone. 
"Come conosci Jared?" gli domandai.
"Eravamo in classe insieme a scuola. Non siamo mai andati particolarmente d'accordo, Jared non ha un caratterino particolarmente socievole. Non c'è da biasimarlo, però, ha avuto un passato non facile". Annuii, abbassando lo sguardo. 
"Hey ciao, piacere, io sono Susan. Sei il nostro nuovo vicino, vero?" ci interruppe mia madre presentandosi a Dylan. 
"Esatto Susan, piacere di conoscerla, io sono Dylan".
"Bene, sono contenta che ci siano dei coetanei qui nei dintorni con cui i miei ragazzi possano fare amicizia" sorrise mia madre. 
Dylan ricambiò il sorriso, poi si rivolse a me: "Vuoi che ti aiuti a portare le valige in camera? Almeno non devi trascinarle su per le scale" mi propose. Accettai. 
Le scale della casa erano in legno e scricchiolavano in modo sinistro ad ogni gradino che Dylan ed io facevamo. Piuttosto inquietante. 
La stanza che avevo scelto era piuttosto spaziosa, con una finestra che dava sul giardino e sul bosco. Era luminosa e mi piaceva molto. 
Quando Dylan depositò anche l'ultima valigia sul pavimento della camera, fece un sospiro di sollievo. "Certo che erano proprio pesanti!" esclamò. Ridacchiai. 
"Dove abitavi prima?" mi chiese.
"Whistler, a una mezz'oretta da qui".
"Carina Whistler, è una località di villeggiatura". Annuii. 
"Pensi che ti mancherà?" mi chiese.
"Forse è un po' presto per dirlo, ma.. sì, so già che mi mancherà" ammisi. 
"Lo immagino, anche se comunque è vicina e puoi tornarci quando vuoi".
"Sì lo so" mormorai. Mi sarebbe mancata la mia vecchia casa, ne ero certa, soprattutto la mia cameretta nella mansarda. 
"Stasera io e un paio di amici andiamo a bere qualcosa al Tex, un pub qua vicino. Se vuoi unirti a noi.." propose. Non sapevo che dire, sono sempre stata una ragazza piuttosto timida e trovarmi in mezzo a tre o quattro ragazzi che non conoscevo mi spaventava un po ' anche se Dylan non era certo un tipo che metteva in soggezione, anzi mi sembrava di conoscerlo da sempre.
"Puoi portare anche Jared, sempre che voglia venirci" aggiunse Dylan.
"Proverò a chiederglielo. Ti faccio sapere. Mi lasci il tuo numero? Così ti scrivo un messaggio" e ci scambiammo i numeri. Forse farsi nuovi amici a Soulsville non era così complicato.

Rieccomi con un altro capitolo! Anche questo è un po' breve, mano a mano che la storia prosegue i capitoli diventeranno sempre più lunghetti, inoltre cercherò di impiegare meno tempo a pubblicare, max 2 giorni in media. Ringrazio le ragazze che hanno recensito! Un bacione e al prossimo capitolo ;)

  
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