Serie TV > I maghi di Waverly
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Autore: PiperBlue    14/09/2016    1 recensioni
Quando si mischia l'imprudenza di Alex Russo con la noia di una giornata vuota, le cose non possono non prendere una piega spiacevole: aggiungete anche un fratello maggiore petulante e un pizzico di (ok, diciamo tanta) magia, e il disastro incombente non tarderà a palesarsi!
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alex, Justin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’erba lunga, mossa dal vento, carezzava dolcemente le caviglie di Alex, che si dovette schermare gli occhi con la mano mentre cercava di guardare, favorita dall’alta posizione, il paesaggio attorno.

Si trovavano su una collina al centro di un villaggio composto da piccole casette di pietra e mattoni, tutte ammassate ai piedi dell’altura su cui vi era un cartello, che la ragazza notava solo ora. Le strade di ciottoli s’insinuavano formando stretti vicoli fra un’abitazione e l’altra, e diverse carrozze sfrecciavano su di esse, trainate da cavalli i quali producevano un rumore sordo con gli zoccoli.

Justin lesse ad alta voce:  «Good Village» dal cartello. «In che senso “Good”?» aggiunse poi. «Nel senso che è uno dei villaggi sotto il dominio del re buono, nonché nostro padre. Mi sembrava abbastanza ovvio.» gli spiegò la sorella, cominciando ad avviarsi verso la casa più vicina, con l’intenzione di chiedere qualche indicazione ad uno dei loro sudditi. «Ciao… scusami?» chiamò una donna che stava sistemando dei fiori in un cestino. «Ah! Oddio, chi sei? Non sarai mica un altro brigante? Aiutoooo poliziaaa, ci sono i brigantiiiiii!!!» strillò lei, senza nemmeno lasciare il tempo alla ragazza di spiegare. «Si può sapere cosa le hai detto?» la sgridò il fratello. «Ma niente, è lei che ha subito cominciato a strillare come una matta!» si giustificò lei, mentre la signora continuava ad urlare. Urlava tanto che prestò arrivò un ufficiale a cavallo. «Che cosa sta succedendo?» domandò perentorio. «Ma nulla, senta…» stava cercando di spiegare il ragazzo, ma la donna lo interruppe «Questi due briganti vogliono distruggermi il raccolto, rubarmi i gioielli ed uccidermi i figli!» gridò, e mentre tutti gli altri paesani li guardavano pieni d’odio, l’ufficiale chiamo a se’ altri due uomini, ordinando di catturare la coppia di fuorilegge. Allora i maghi cominciarono a correre, inseguiti dai tre cavalli e dalle urla di sdegno e paura della popolazione.

Ma più correvano e più si stancavano, cominciando a sentire i muscoli bruciare dallo sforzo, e proprio quando le guardie erano sul punto di prenderli, videro la loro via di salvezza, ossia il bosco poco lontano dal villaggio: lì i cavalli non sarebbero potuti entrare, così i due fecero un ultimo sforzo per arrivare almeno fino al folto delle piante, quando Alex inciampò in un sasso, cadendo. «Alex!» esclamò il fratello, affrettandosi ad aiutarla a distanziare nuovamente gli inseguitori. Finalmente arrivarono alla loro meta, spiccando un lungo salto che pose definitivamente la parola fine all’inseguimento.

I due si sedettero a riprendere fiato, completamente devastati dalla corsa, tutti spettinati, coi vestiti logori, strappati in vari punti, sporchi di terra e visi e braccia graffiati dai rametti che intralciavano loro la via durante la corsa. «Accidenti, ma che le è preso?» imprecò mentalmente Alex, osservando suo fratello e cercando di trattenersi dal ridere nel vederlo così malridotto, lui che solitamente teneva molto al suo aspetto ed era sempre tutto ordinato ed elegante, ma la situazione richiedeva una certa serietà, dal momento che neppure lei aveva una vaga idea di dove fossero finiti. «Allora…Alex… dove dobbiamo andare ora?» chiese l’altro, guardandosi attorno ed immaginandosi, con un po’ di timore, nelle medesime condizioni della sorella, capelli dappertutto, faccia rossa e vestiti completamente andati. «Io… uhm…» cominciò lei, solo per essere ripresa. «Tu non lo sai!?» gridò il ragazzo. «No, io… ah, sì! Di là, seguimi!» sorrise lei, ostentando una sicurezza che, naturalmente, non aveva, proprio come l’orientamento.

Se fosse rimasta lei a guidare, avrebbero certamente finito per girare in quel luogo all’infinito, ma non poteva certo fare una brutta figura con quel presuntuoso del fratello, che glielo avrebbe rinfacciato per tutta la vita. Soprattutto se tutta la vita l’avessero passata in quel dannatissimo bosco! La poverina s’immaginò, a sessant’anni, con i capelli bianchi e una ragnatela di rughe in volto, ancora lì a vagare dicendo cose del tipo “ci siamo quasi” o “un po’ di pazienza”… Ah, stava davvero impazzendo! Ma un bosco doveva pur finire, no?

Aveva visto migliaia di film dove quando una persona si perdeva finiva per girare in tondo, ma avrebbe dovuto accorgersi di star girando, no? Proprio quando la ragazza si stava arrendendo all’evidenza dei fatti nudi e crudi, scorse fra alcuni alberi una fioca luce rossa. Erano quasi arrivati! Si avvicinarono sempre di più, finché non giunsero in un punto del bosco dove non c’erano più alberi: solo terminava con una barriera di montagne dalla quale cadeva una cascata che andava a finire in un laghetto popolato da migliaia di pesciolini rossi che nuotavano sereni nell’acqua limpida ed azzurra, che rifletteva come uno specchio il cielo e i due ragazzi. Proprio sopra la nube di vapore creata dalla cascata, vi era lo Shard rosso. Quando Alex fece per toccarlo, però, due grosse gabbie caddero su entrambi, imprigionandoli. «Ah! Ma che diavolo?» esclamò lei, spaventata. «Cosa hai fatto questa volta???» le chiese l’esasperato fratello «Non è colpa mia! Per te è sempre colpa mia! Quando la colpa principale di tutto questo è tua! Ed ora? Resteremo qui per sempre, accidenti a te!» sclerò lei, i nervi fatti a pezzi dai recenti avvenimenti. «Mia? Tu e le tue sciocche idee, lo sai che non sei brava con la magia, e non lo sarai mai!» gridò lui. Alex lo guardò, sbarrando gli occhi. «Scusa…io ho esagerato.» si scusò lui, abbassando lo sguardo per la vergogna di aver trattato male la propria sorellina. «Non sei tu… è questo posto, tutto quello che sta succedendo che ci sta logorando i nervi… ma sai una cosa? Siamo a buon punto del gioco, e stiamo andando avanti assieme, proprio come abbiamo sempre fatto… ed è questo l’importante, no?» sorrise lei. «Sì… insieme. Perché anche sei a volte sei pestifera e combini parecchi guai, io ti voglio bene.» rispose lui. «Anche io ti voglio bene fratellone.» concluse la maghetta. Proprio in quel momento le gabbie svanirono, e i due fratelli poterono ottenere così lo Shard dell’amore.

 

 

Scusatemi tantissimo per il ritardo imperdonabile! Come vi è sembrato questo capitolo? Vi è piaciuto? Non dimenticate di recensire numerosi, Allons-y dalla vostra PiperBlue!

   
 
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