Anime & Manga > No. 6
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Autore: Windstorm96    14/09/2016    1 recensioni
Due ragazzi nel fiore dell'adolescenza, una camera troppo piccola, un letto troppo grande. E un subconscio che gioca strani scherzi...
Genere: Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nezumi, Shion
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Un cielo grigio come fumo acre, velenoso, con orrende sfumature giallastre che riverberano sulle spoglie mura della Città Santa, ferendo gli occhi. Zaffate di bruciato, di marcio e decomposizione si mescolano in un nauseante fetore di morte. Un flebile, monotono ronzio proveniente da qualche luogo lontano permea l'aria.
"N-no... ma... mma... Sa... fu... mngh..."
"Shion?"
Sorrisi lontani, distorti dall'orrida artificiosità di quella luce innaturale. Delle lacrime - le sue? - bagnano il terreno sterile.
"No... no... nn... lascia..."
"Shion..."
Calano le tenebre. Ogni cosa viene avvolta da un buio accogliente, confortevole, impregnato dall'odore di vecchia carta stampata e dal quieto gorgoglio della zuppa che ribolle sul fuoco. Nell'oscurità sfavillano iridi grigie, lucenti come madreperla, seminascoste da lunghe ciglia scure. Parole sussurrate, una voce dolce come il mormorio del vento... dita delicate che si insinuano tra i suoi capelli... un meraviglioso senso di... sicurezza... e...
"Nnh... Ne... zumi..."
"Shion!!"
'Thud'
"Ahi!"
Il ragazzo dai capelli bianchi si svegliò all'improvviso per una fitta acuta alla spalla destra. Era un dolore molto più intenso di quello a cui era ormai abituato dormendo ogni notte sul vecchio divano dai cuscini duri come la roccia, e per un istante rimase quasi senza fiato. Quando aprì gli occhi nell'oscurità della stanza, si rese conto di trovarsi sul pavimento. Amleto e Cravat, i due topini che gli si erano ormai affezionati, stavano ritti sulle zampine posteriori e lo fissavano con occhi colmi di sincera preoccupazione.
"Nezumi, che ti prende? Perché mi hai buttato giù dal letto?" domandò Shion con voce ancora impastata dal sonno così bruscamente interrotto.
"Stavi avendo un incubo" rispose semplicemente il moro.
"Un... incubo?"
"Sì. Hai cominciato a farfugliare cose strane nel sonno, sembravi terrorizzato."
"Davvero?"
Shion, che ormai pareva aver riacquistato quasi completamente la lucidità, rimase in silenzio frugando nella propria mente ancora intorpidita alla ricerca di una conferma alle parole dell'amico.
"Che stavi sognando?" chiese Nezumi con un tono che non mostrava la minima traccia di curiosità.
"N-non ricordo" si affrettò a rispondere Shion abbassando lo sguardo. Massaggiandosi con fastidio la spalla dolorante, si rialzò e tornò a distendersi sul letto.
"Sei ancora determinato a dormire qui?"
"Certo. Era da tanto tempo che non sognavo, e chissà, magari la prossima volta anziché un incubo farò un bel sogno."
"Hmph, non so quale delle due cose mi faccia più paura" borbottò Nezumi.
"Comunque, scusa se ti ho disturbato. E grazie per avermi svegliato."
Il moro tornò a voltarsi nuovamente verso il muro, dandogli le spalle.
"Figurati, è stato un piacere" disse con un profondo sbadiglio.
 
'Thud'
"Ah!"
Shion si svegliò ancora una volta per colpa di un dolore lancinante alla spalla (sempre la stessa; ormai poteva sentire l'articolazione della scapola inviare aghi acuminati che gli si conficcavano all'interno della carne), e aprendo gli occhi si ritrovò di nuovo col naso a pochi centimetri da terra. Si accasciò completamente sul pavimento freddo, non riuscendo a trovare in sé la forza necessaria a rialzarsi.
"Nezumi, stavolta che c'è?" chiese sospirando.
"Mi hai toccato" rispose quello in tono gelido.
"Che?! Ma non è vero!" protestò il ragazzo, alzandosi faticosamente da terra e guardandolo allibito.
"Sì che è vero. Forse stavi dormendo e non te ne sei accorto, ma io ti ho sentito."
"Ah..."
Perplesso, Shion tornò a sedersi sul letto. Posò distrattamente gli occhi su Amleto, che, sentendosi probabilmente un testimone chiamato a deporre, sbatté le palpebre e mosse la testolina in segno affermativo.
"Se è così, scusami" bisbigliò Shion, appoggiando nuovamente la testa sul materasso. "Può darsi che mi sia mosso inconsciamente."
"Hai ancora intenzione di dormire qui?"
"Sì. Stavo dormendo così bene che avevo anche ricominciato a sognare. Credo fosse un bellissimo sogno. E tu mi hai svegliato."
"Uff... i tuoi sogni non mi interessano, ok? Perciò ti prego di lasciamene fuori. E per l'ultima volta, non azzardarti a toccarmi."
"Ok, ok... buonanotte."
 
La mattina seguente, Shion si svegliò sul divano.
Ancora intontito, lanciò un'occhiata in direzione di Nezumi. Il ragazzo era in piedi davanti alla stufa, intento a leggere quel suo solito libro mentre mescolava qualcosa che bolliva in una pentola grigia fumante.
"Nezumi, come ci sono finito qui?" domandò Shion col tono neutro di chi non è ancora completamente ritornato dal mondo dei sogni.
Due splendidi occhi grigi lo osservarono divertiti.
"Ah, ben svegliato principino! Ti ci ho portato io, naturalmente."
"Eh? E perché?" Shion si alzò a sedere, sentendo un indolenzimento diffuso alle spalle e alla schiena.
"Mi hai tirato un calcio. Ritieniti fortunato ad esserti svegliato."
Shion era profondamente sorpreso; non aveva idea di avere un sonno tanto vivace. 'Alla fine, anche stavolta aveva ragione lui', pensò. Doveva averlo disturbato per tutta la notte.
"Ti giuro che non me ne sono nemmeno accorto... scusami tanto" mormorò, massaggiandosi pensieroso il collo.
"Che stavi sognando l'altra notte?" chiese Nezumi, senza neppure alzare lo sguardo dal suo libro.
"Mh?"
"Ti ho sentito chiamare il nome di Safu. E il mio."
Shion avvampò, sentendosi arrossire fino alla punta delle orecchie.
"Io... davvero? Proprio non mi ricordo neppure questo."
"All'inizio sembravi piuttosto agitato, poi però un po' ti sei calmato."
"Ah. E allora perché mi hai svegliato in un modo tanto rude, scusa?"
"Perché hai iniziato a parlare di me. Non mi andava di stare ad ascoltarti. Sai, quando dormiamo i filtri che solitamente separano il cervello dalla bocca svaniscono. Non che faccia qualche differenza, nel tuo caso. Probabilmente ci sei nato, senza quei filtri."
Nonostante la notte movimentata appena trascorsa e tutti i disturbi che gli aveva arrecato Shion, Nezumi ora sembrava insolitamente distaccato, quasi indifferente nei suoi confronti. Il suo tono non mostrava alcun segno di qualche emozione, perciò Shion pensò che il discorso potesse considerarsi chiuso.
"Sì, forse hai ragione." Sospirò, tornando a distendersi su quello strumento di tortura che Nezumi si ostinava a chiamare divano.
"Allora, che cosa hai sognato?" domandò di nuovo il moro, sempre senza mostrare la minima traccia di curiosità.
"Ti ho detto che non me lo ricordo!" sbottò Shion, girandosi su un fianco e dandogli la schiena.
Tuttavia, il ragazzo sapeva benissimo di essere completamente incapace di mentire.
"Ma davvero? Beh, se non me lo dici mi toccherà pensare alle cose peggiori."
"Sì, fai bene, visto che si parla di te" borbottò Shion.
Sentì una risata silenziosa, e subito si rese conto di ciò che l'altro stava insinuando.
"Cioè, quello che volevo dire... uffa! Credo ci fossimo io e Safu che camminavamo spensierati per il parco della Città, parlando di scuola e di altre cose. E poi sei arrivato tu, puntandomi addosso un coltello, coi tuoi modi estremamente garbati..."
"Ah, davvero? Perché da come pronunciavi il mio nome sembrava che ti stessi puntando addosso qualcos'altro" obiettò Nezumi ridacchiando; si divertiva un mondo a punzecchiare Shion e a metterlo in imbarazzo, gli piaceva farlo arrabbiare e vederlo arrossire come un pomodoro che matura sotto il sole estivo. Ma Shion ormai lo conosceva abbastanza da sapere che sarebbe stato totalmente inutile rispondere alle sue provocazioni - anche se ne fosse stato capace. D'altra parte, non aveva assolutamente intenzione di raccontargli il suo sogno, nonostante lo ricordasse fin troppo bene...
   
 
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